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Racconti sull'Autoerotismo

Nel silenzio delle tue parole

By 19 Dicembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Maledetta influenza…chiusa in casa febbricitante e il naso rosso per il continuo soffiarlo.

Mi sento inquieta, agitata e vorrei riuscire a calmare queste sensazioni.

Mi metto a navigare su internet, guardo cosa &egrave successo nel mondo durante le poche ore trascorse dalla sera prima. Ascolto un po’ di musica, controllo le email ma niente da fare, va sempre peggio.

Finisco per arrivare su iomilu, controllo i nuovi racconti e comincio a leggerli iniziando, come sempre, da quelli di cui mi stuzzica il titolo.

Alcuni sono carini, altri decisamente più deludenti.
“Il prezzo del silenzio”…il tuo racconto ha un titolo davvero intrigante, non posso non leggerlo.
Un po’ ero già eccitata di mio, ma quelle parole che scorrevano di fronte ai miei occhi mi hanno stuzzicata ancora di più.

La mia mano &egrave scivolata sui pantaloni, carezzando la mia intimità da sopra la stoffa. Un movimento quasi meccanico che pure mi donava un certo calore.

Hai appena attuato il tuo ricatto e sento una fitta che decido di placare infilando le dita nelle mutandine. Le faccio scorrere nella fessura che inzialmente pare normale poi, schiudendola, mi ritrovo grondante di umori…

Adoro far scorrere le dita intorno al clitoride, con lentissimi movimenti circolari che allargano le labbra e lo rendono più esposto, più indifeso.

‘Stai zitta e dammi tutto!’ E’ assurdo, &egrave quasi come se avessi detto a me quelle parole. Scivolo sulla sedia, muovendo il bacino e due dita sono adesso dentro di me ad esplorare i miei punti più nascosti.

‘Sei un lago, maiala!’ Dio, non ci posso credere…Non fossimo lontani, probabilmente in due città diverse e completamente sconosciuti l’uno per l’altra, penserei che tu abbia già visto quanto riesco a bagnarmi, penserei che già sai che se mi dici quelle parole impazzisco.

‘Succhiami il cazzo, troia!’ C’&egrave solo una cosa che io possa fare per immaginarlo…Tiro fuori le mie dita da me e le succhio, come fossero il tuo cazzo, obbedendo a quell’ordine che voglio considerare come impartito a me. E il sapore dei miei umori gusto mentre ti scopi la tua amica.

‘Ah, già, quando una cagna &egrave in calore non si trattiene, &egrave vero’ E come pensi che potrei, accidenti a te? Torno a stuzzicare il clitoride, i miei umori colano lungo le cosce fino a bagnare la sedia. Non lo so come terminerà il racconto, n&egrave quali altri diavolerie hai in serbo per Sabrina, ma io sto uscendo di senno.

‘Non voglio farle del male ma voglio che senta quanto cazzo ho voglia di fotterla’ Che uomo…&egrave così che una donna andrebbe scopata, &egrave così che mi sento desiderata, che mi sento voluta e l’eccitazione sta arrivando ormai al culmine.

‘So già che la sborrata &egrave nell’aria ma voglio prendermi anche il culo’ Sei davvero crudele…mi costringi a penetrarmi di nuovo e ad infilare l’indice dell’altra mano nel culo. Non ci arrivo nemmeno alla fine del racconto, vengo sulle mie dita, il buchetto che si contrae attorno al mio dito.

‘Prendi zoccola, prendi tutto!’ Stravolta dal piacere che altro potrei fare se non accogliere la tua sborra, berla completamente? Passo la lingua sulle mie labbra, immaginando un sapore che non conosco.

Respiro ancora affannosamente mentre il mistero del tuo racconto viene svelato…

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