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Racconti sull'Autoerotismo

Sabbia & Acqua

By 17 Giugno 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

I genitori, si sa, a volte esagerano. Può capitare infatti che vengano pronunciate frasi del tipo: ‘Recuperare il tempo perduto’ o ‘Stare un po’ insieme’ e dopo queste parole sentire qualche bizzarra proposta su vacanze o tempo libero. Ebbene &egrave esattamente quello che &egrave successo a me l’estate scorsa.
Dopo un normalissimo anno di lavoro per i miei genitori e un normalissimo anno di studio per me, in un tragico pomeriggio di agosto mi fu fatta la seguente proposta: ‘Ti andrebbe di andare tutti e tre al mare a metà settembre?’. Ovviamente avrei voluto gridare di no e tornare tranquillamente alla mia vita, ma non ebbi il coraggio di deluderli così mettendo in scena il mio miglior sorriso risposi: ‘Certo, sarebbe bellissimo’. Seguì un lungo discorso di mio padre su quanto fosse importante la famiglia, su come oggi non ci siano più i valori di una volta, sui giovani che sono tutti degli stupidi egoisti, bla bla bla’ Già la scelta del periodo era stata infelice, per di più avevano selezionato uno scoglio in mezzo al mare dove sarei rimasta imprigionata con i miei senza alcuna possibilità di incontrare altra gente. Almeno la casa era molto bella ed accogliente; si trattava infatti di una deliziosa villetta con accesso diretto al mare tramite una spiaggetta privata. Ormai mi ero rassegnata a sacrificare quella settimana nel nome dell’unità familiare.
Arrivammo la sera del venerdì e senza nemmeno girare per il minuscolo paese ci andammo ad infilare nella villa che si rivelò conforme alle aspettative. La mattina seguente i miei si alzarono di buon’ora per fare un po’ di provviste e io rimasi pigramente a letto in attesa di andare in spiaggia. Fui svegliata dall’odiosa suoneria del mio cellulare, dall’altra parte mi madre avvolta dalla confusione del mercato mi urlava: ‘Cri, abbiamo incontrato dei vecchi amici qui in paese e ci hanno invitati a fare un giro sulla loro barca, ti va di venire con noi? Però devi essere qui tra non più di cinque minuti’. Anche se avessi reputato lontanamente invitante l’idea di passare una giornata in compagnia di chissà quale mummia, non sarei comunque riuscita a rispettare i tempi e quindi, riparata dalla mia scusa, declinai l’invito. Prima di riagganciare mi madre aggiunse: ‘Come vuoi. Saremo di ritorno prima di cena, ciao’. Guardai l’orologio: le 8.22, era prestissimo! Non mi svegliavo così presto durante le vacanze da almeno una decina d’anni! Mi rimisi a dormire tranquillamente per altre due ore.
Ero ormai sazia di sonno, così mi alzai e cominciai a pensare al da farsi. Indossai il costume, presi l’asciugamano e andai in spiaggia. Dal cortile di casa si scendeva una tortuosa e ripida scalinata in pietra che si insinuava tra le rocce, per poi arrivare ad un lembo di sabbia recintato da scogli che terminavano in mare. Non era sconfinata, ma era comunque tutta per me. Stesi il mio asciugamano e mi adagiai su di esso. Era una bella giornata, il mare accarezzava la costa pigramente e non si sentiva altro che il rumore delle onde. Rimasi un bel po’ a rigirarmi sotto il sole, poi mi tuffai in acqua e nuotai per un bel po’. Nessuna imbarcazione all’orizzonte, mi sembrava di essere naufragata su un isola deserta. Tornata all’asciugamano iniziai ad osservare il costume che indossavo. Mi era stato regalato da una mia carissima amica per il compleanno e, sino a quel giorno, non l’avevo mai indossato. Era un bel costume beige, di quelli con le coppe a triangolo che si allaccia dietro il collo; ricordo di aver molto apprezzato questo regalo. Mi poggiai sui gomiti e lo scrutai con cura. Mi stava veramente bene, forse la parte inferiore era un po’ troppo ridotta, ma in fondo non c’era nulla di male. Improvvisamente mi venne un’idea: potevo, per la prima volta nella mia vita, prendere il sole in topless. Sicura di essere sola per diversi chilometri, slacciai la parte superiore del bikini e la adagiai sulla sabbia. Il sole accarezzava i miei seni nudi e io sentivo il suo piacevole calore entrare dentro di me. Intanto iniziai a pensare che c’era ancora qualcosa che potevo fare per sfruttare meglio quella situazione di totale solitudine; così puntai i piedi nella sabbia, sollevai il bacino e mi sfilai la parte inferiore del costume. Adesso ero veramente libera. Il cellulare iniziò a squillare. ‘Pronto?’ dissi, mi rispose: ‘Ciao Cri, come stai?’, era la mia amica Alessia. L’avevo conosciuta da poco tramite amicizie comuni e negli ultimi mesi il nostro legame si era rafforzato. Aveva 18 anni e, nonostante ci separassero quattro anni, eravamo entrate subito in sintonia. Dopo un po’ di conversazione di routine, Alessia esclamò: ‘Ieri sera Matteo ha dormito da me’; la notizia era più sconvolgente di quanto possa sembrare dato che la mia amica non era ancora entrata nel mondo del sesso e un’intera notte con il suo ragazzo poteva aver compromesso la sua verginità. ‘E’ successo?’ chiesi io istantaneamente, ma non ottenni alcuna risposta. Guardai il cellulare, sul display era comparsa la scritta ‘chiamata interrotta’. Composi nuovamente il numero di Alessia, ma le mie speranze furono vanificate da una voce che mi informava dell’irraggiungibilità dell’utente. Dannazione, proprio quando la conversazione si stava facendo interessante il dio cellulare aveva smesso di sorriderci. Aspettai pazientemente, ma non accadde nulla. Iniziai a ricordare quando, anni prima, mi ero trovata nella stessa situazione della mia amica; la paura, l’imbarazzo, ma anche la gioia e l’amore. Adesso invece ero sola da un tempo che mi sembrava infinito e non potevo fare a meno di invidiare un po’ Alessia che aveva qualcuno accanto. Quanto mi sarebbe piaciuto avere qualcuno lì con me per condividere i piaceri della spiaggia’ Allargai leggermente le gambe ed immaginai che la mano avvolta sulla mia passerina fosse di qualcun altro. Iniziai ad accarezzarmi delicatamente mentre sentivo i miei umori inumidirmi il sesso. Il sole batteva sul mio corpo, ma il suo calore era nulla in confronto a quello che magnificamente si stava sviluppando dentro di me e che pian piano mi stava trascinando con se.
Il cellulare riprese a squillare in quel momento. Fermai la mia mano e risposi; dall’altra parte Alessia mi informò: ‘Scusa Cri, mi si &egrave scaricato il telefono e non riuscivo a trovare il caricabatteria’. Se sino a qualche minuto prima parlare con lei mi interessava, in quel momento avrei soltanto voluto poter continuare in pace ciò che stavo facendo, ma la mia amica aveva già ripreso il suo racconto, perciò decisi di rinviare il mio piacere. ‘Dunque’ riprese Alessia ‘Eravamo da un po’ seduti sul divano a guardare la tv, fino a quando Matteo ha iniziato ad accarezzarmi e a baciarmi. Sapevo benissimo che stando soli tutta la notte si stava mettendo strane idee in testa, ma ero decisa a non cedere’. La interruppi tagliando corto: ‘Ma alla fine l’avete fatto?’, lei mi rispose: ‘Non proprio, però” ‘però che?’ la incalzai, ” qualcosa di particolare &egrave successo’. Nel suo tono di voce c’era una gioia immensa, adesso volevo capire di che si trattava. Alessia continuò il suo racconto dicendomi: ‘Per farla breve, siamo rimasti per un po’ sul divano a fare le solite cose’, sapevo benissimo che con le ‘solite cose’ indicava lui che si occupa di lei con la lingua e lei che ricambia con la mano, ‘poi ci siamo trasferiti a letto, io volevo soltanto dormire, ma lui ha insistito per coricarci nudi e non ho voluto deluderlo. Dopo qualche minuto ho sentito che strusciava il suo coso duro sulla mia schiena, io gli ho detto di smetterla e di pensare a dormire, ma lui continuava così mi sono voltata verso di lui e gli ho detto di smettere perché ero stanca. Insomma da qui abbiamo ripreso con le solite cose, ma mentre lui’ ehm’ come dire”, la aiutai chiedendo: ‘Te la leccava?’, lei sollevata proseguì: ” ecco, si. Mentre me la leccava ha iniziato a scendere sempre di più passandomi la lingua’ insomma.. proprio lì dietro! Poi mi ha chiesto che ne pensavo, ma io non sapevo proprio che rispondere! Allora mi ha fatto mettere di fianco e lui si &egrave messo esattamente dietro di me e poi’ poi’ me l’ha messo di dietro’. Ascoltavo stupita il racconto di Alessia, ricordavo quando mi diceva che voleva aspettare prima di farlo e che voleva esserne sicura; adesso invece aveva concesso una via che nemmeno io avevo mai percorso e sembrava così contenta. Non potevo che invidiarla ancora un po’; non tanto per l’attività che aveva svolto e che io non volevo svolgere, più che altro per il desiderio che un uomo provava per lei e per tutte quelle attenzioni intime che le venivano rivolte. Alessia intanto proseguiva il suo racconto: ‘All’inizio faceva abbastanza male e mi sentivo strana, ma dopo un po’ &egrave diventato bellissimo, una cosa veramente stupenda. Ma come mai tu non l’hai mai fatto?’ era il colmo, adesso era lei che dava consigli e io facevo la parte dell’inesperta. La mia amica non mi fece nemmeno rispondere e proseguì: ‘Pensa che l’abbiamo fatto anche stamattina mentre preparavo la colazione! E’ tornato! Cri ci sentiamo dopo, &egrave tornato Matteo e prevedo dell’altro sesso. Ciao ciao’.
Complimenti ad Alessia. Io la credevo una ragazzina timida e invece aveva dimostrato una certa inclinazione per il divertimento. Me la immaginavo soltanto qualche ora prima intenta a preparare la colazione. Il suo ragazzo probabilmente si sarà avvicinato alle sue spalle nudo e pronto, mentre lei ignara stava ai fornelli. Lui le avrà iniziato ad accarezzare i glutei, sino a quando li ha separati con le mani e la punta del suo membro duro si &egrave appoggiata sul buchino di dietro di lei. Matteo avrà iniziato a spingere in avanti delicatamente il bacino lasciando che la sua asta sprofondasse lentamente dentro la sua ragazza, lei intanto avrà lanciato un sospiro si sorpresa e di piacere. Me li immaginavo così e intanto la mia mano era nuovamente approdata tra le mia gambe aperte. La passerina ripagava in umori le attenzioni che le concedevo. Immaginavo la mia amica che si chinava in avanti per accogliere meglio il suo ragazzo e che ad occhi chiusi assaporava quei momenti. Matteo spingeva e spingeva ancora, penetrandola sempre più a fondo in quel buchino troppo stretto, sentiva la sua ragazza godere e aumentava il ritmo. Alessia ansimava forte e si teneva aggrappata ai mobili della cucina, mentre il seme bollente le riempiva l’intestino. La mia mano libera si era spostata sui seni e si muoveva freneticamente su di essi, intanto le dita dell’altra inseguivano e stuzzicavano il clitoride. Strinsi i denti e spinsi il bacino in avanti mentre la mano sul mio sesso girava in un vorticoso senso circolare. L’orgasmo fu deliziosamente intenso e mentre si allontanavano dalla mia mente le fantasie sulla mia amica Alessia, ritornavo lentamente lucida. Rimasi per un po’ a gambe aperte con il sole che baciava la mia passerina, poi mi feci un lunghissimo e meraviglioso bagno, per poi, nuda e soddisfatta, salire verso casa.

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