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Mi chiamo Paolo, 23 anni, figlio unico, studente universitario a tempo perso; mio padre Alvise, 60 anni ben portati, è un ex dipendente con incarichi dirigenziali delle poste, oggi in pensione, mentre mia madre Viviana, splendida 44enne, lavora part-time come impiegata presso una ditta di trasporti. La mia famiglia risiede a Treviso, nel ricco e bigotto Nordest.

Gran parte dell’anno la passo fuori casa a studiare (poco) e gozzovigliare (molto) nel mio appartamento universitario di Bologna che divido con gli amici di una vita: Gianni, Luca, Jacopo e Roberto.
Di regola, tuttavia, terminate le sessioni d’esame, dietro i soliti molteplici inviti di mia madre a passare un po’ di tempo con i miei “vecchi”, vista anche la penuria di soldi e vestiti puliti che comincia a farsi sentire, me ne torno a casa per passare le vacanze e per rituffarmi nelle comodità all-inclusive della vita familiare.
Certo questa comporta anche innumerevoli rotture di palle ed un’insopportabile perdita di libertà, ma, a dire il vero, i miei non sono mai stati eccessivamente oppressivi; ciò non toglie tuttavia, che come tutti i genitori, abbiano le loro fisse assurde, quella dei miei, in particolare di mia madre, è di costringermi a seguirli nelle riunioni o cene con parenti e amici stretti …..
“Sei stato invitato anche tu… che figura ci facciamo se non vieni!?! … Dai lo sai che hanno voglia di vederti anche loro … non ci sei mai!! …”: prorompe ogni volta mia madre, e per vincere definitivamente le mie resistenze: “E poi vuoi che ti rimpingui il conto in Banca però?”, di fronte al velato ricatto finanziario, finisco di solito per cedere.
L’estate scorsa il rito dell’invito dei parenti-serpenti non è tardato a ripetersi, e così mi ritrovo a bordo piscina, nella sciccosissima villa del mio zio paterno, settantacinquenne ricco imprenditore della zona, assieme ai miei due cugini, molto più vecchi di me ed entrambi sposati e con prole scassapalle al seguito … immaginatevi che figata!!!  Per lo meno, posso godermi la piscina!!!
Alessio mio cugino, 39nne, egocentrico ed esaltato dal suo ruolo di giovane e rampante manager d’industria, è sposato con Francesca, 37 anni, figlia di un altro riccone della zona (“schei ciama schei” si dice dalle mie parti, ossia soldi chiamano altri soldi), una moretta non particolarmente attraente in origine, ma decisamente mutata e decisamente scopabilissima dopo un completo e costoso restyling chirurgico (naso-labbra-tette); mia cugina Daniela invece, 36 anni, una cicciona (nonostante le ripetute diete) odiosa e snob è convolata a nozze con Filippo, 38 anni, arcinoto donnaiolo, un assoluto maniaco dell’aspetto fisico e finanziario … Ci siamo capiti eh??? Due veri e propri matrimoni d’amore non c’è che dire!
E così mi tocca sorbirmi la solita marea di frivolezze e stronzate su macchine, vestiti, golf, investimenti, cure estetiche, politica …  Sesso … Che illustri ben pensanti!!
Non capisco davvero cosa ci trovino i miei genitori, che, pur non essendo degli intellettuali incalliti, mi sono sempre parsi di tutt’altro spessore; in particolare mi sembra che mio padre, assolutamente severo nelle sue abitudini e persino nei suoi svaghi, quasi noioso talvolta,  non sopporti troppo la frivolezza e  l’esuberanza di nipoti & C.; è mia madre a dare loro più corda, a ridere spesso alle loro battute, a dare loro ragione, forse perché, nonostante abbia sempre dimostrato di essere una donna assolutamente “castigata” tanto negli atteggiamenti e nel vestire, quanto nelle idee e nei modi di intendere la vita (la classica Mamma tradizionale, tanto per intenderci), talvolta, a ben guardarla (ma lo dico adesso … Prima non è che me ne fossi poi accorto molto!), sembra lasciar trasparire una certa vena di insoddisfazione  per la vita “semplice e regolare” che ha sempre condotto, prima, da ragazza e poi, ancor di più, con mio padre, una specie di incerta attrazione per questi atteggiamenti sopra le righe, questi modi di fare da benestanti strafottenti.
Tant’è che dopo aver dato fondo alle mie capacità di sopportazione, spinto anche dall’impulso fisiologico di una prorompente e liberatoria pisciata, decido, dopo aver chiesto indicazioni a Francesca (che ovviamente prende il sole in topless, contenta di farsi ammirare le enormi tette al silicone) di andarmene in bagno.
Una volta lì decido di approfittare della situazione e di spararmi pure una bella sega, e così comincio a masturbarmi …, poco a poco, le mie mani si trasformano nelle paradisiache mammelle di quella stronzetta snob di Francesca,  e me ne sto li a sognare lei che armeggia col mio uccello in un’indimenticabile spagnola, quand’ecco che, ancora a metà tra il sogno e la realtà, sento delle voci nel corridoio antistante il bagno.
Purtroppo non è la voce di Francesca venuta a dar corpo al mio sogno onanistico, ma bensì quelle di mio cugino Alessio e di suo cognato Filippo, i quali ridacchiano bisbigliando frasi di cui non colgo il senso, in un primo tempo, … ma poi le voci diventano più nitide  e sento mio cugino domandare impaziente al cognato:
“E allora Pippo, te la sei chiavata la puttanella ieri sera?? Eh? dai dimmi, dimmi … ti ha spompinato a dovere?”
E Filippo, rispondergli sicuro come non mai: “Avevi forse dei dubbi? non solo me la sono chiavata, ma mi sono scopato pure la madre in tandem…e ci ho pure girato un filmino … se vuoi te lo presto!”
Non so di chi stiano parlando, ma poi neanche mi avesse letto nel pensiero, sento Alessio affermare: “ E pensare che sono le MIE cameriere, cazzo, non le tue, avrei dovuto farmele io, cazzo!! Dovrei rispedirle nella grande madre Russia”
Parla di loro come di oggetti di sua proprietà, con la stizza di un bambino viziato a cui hanno rubato un giocattolo.
“Dai Ale, non te la prendere, lo sai che con me non c’è storia, cazzo sono una macchina schiantagnocca!!! Lo sa bene pure quel bel puttanone di tua moglie … ehe ehe … ehe” ribatte Filippo.
“Cosa hai detto?? Ripeti prego?”: il tono della voce di mio cugino si sta facendo improvvisamente più cupa.
“Ma sto scherzando dai, l’ironia proprio non sai dove sta di casa”: lo tranquilizza il cognato (in realtà non ho alcun dubbio sul fatto che se la sia chiavata sul serio e più di una volta!!!).
“ E poi scusa …” continua Filippo “ma quella rompicazzo obesa di tua sorella non mi lascia certo scegliere cameriere fighe come quelle … le assume solo purchè siano più ciccione di lei … ehe ehe ehe”: Filippo scoppia a ridere e così pure Alessio (bell’esempio di amore fraterno!!) il quale sembra essersi subito rasserenato, credendo prontamente alla rassicurazione del cognato.
Si capisce che anche Alessio, pur dandosi un sacco di arie da super uomo, come molte altre persone, subisce il fascino strafottente di Filippo e i suoi continui atteggiamenti da leader indiscusso, accontentandosi di fargli da spalla.
“Comunque veniamo al punto …” incalza Alessio “non dovevi propormi una bella scommessa?”
“Appunto … senti qua, visto che mi sono stancato di portarmi a letto inesperti ventenni in calore, e ultimamente mi ha preso la fissa per le donne di una certa età …”
“Ci diamo alle vecchie caro mio ?!?” lo interrompe Alessio.
“Ma no imbecille, mi riferisco a quelle belle quarantenni dall’aspetto integerrimo da perfette madri di famiglia, ma che sotto sotto nascondono una natura da vere maialeeeee!”: continua Filippo.
“Ad esempio??”: Alessio
“Ad esempio … ma non vedi come si comporta la tua cara zietta?”: Filippo.
A quelle parole, rimango come di sasso … i miei sensi si risvegliano di soprassalto ed il mio udito si acutizza neanche fosse quello di un super-eroe dei fumetti, “non si riferiranno mica a mia madre quei due idioti”, penso tra me e me; ma ancora una volta sono loro a fugare ogni mio dubbio.
“Non vorrai mica dirmi che scommetti di scoparti quella santa donna di mia zia Viviana!?! … Guarda che stavolta perdi alla grande … sono pronto a giocarmi qualsiasi cifra” (per un attimo quello stronzo di mio cugino Alessio mi risulta quasi simpatico) “… ma dai quella li è una che va in chiesa due volte a settimana, e scoperà si o no 2 volte al mese … Anzi mi sa che non ha nemmeno mai scopato in vita sua … mio cugino lo avranno concepito in provetta!!” (come non detto … il solito stronzo!).
Filippo gli risponde, tranquillo e beato, col tono di chi la sa più lunga di tutti: “Ma cazzo, di donne non capisci proprio una sega, si vede lontano un miglio che non ne può più di scopare 3 volte al mese con quel frocio di suo marito, e che in realtà ho solo voglia di uccello, e l’uccello avrà, questo te lo garantisco … scommetto che, al massimo entro una settimana, mi tromberò quella gran porca di tua zia Viviana”.
“E sia … ci sto, facciamo un milioncino?”: propone Alessio.
“Ma sei proprio un taccagno …” controbatte Filippo “Facciamo che se vinco, e vedrai che vinco di sicuro … mi concederai il lusso di scoparmi tua moglie, e tu dovrai filmarci … se perdo ti cedo il 10% della mia quota societaria” continua Filippo alzando, e di molto, il tono della sfida.
“Ok … va bene … entro una settimana da adesso però!”: balbetta Alessio meno sicuro e baldanzoso di prima ma al tempo stesso oramai impossibilitato a tirarsi indietro.
Detto ciò i due se ne ritornano in piscina assieme agli altri.
Io rimango per qualche istante immobile in bagno, con i boxer ancora calati, ed in corpo una strana sensazione di rabbia mista ad una confusa agitazione … mi accorgo poi che il mio pene è in piena erezione!!
Mi risistemo velocemente ed esco dal bagno diretto in piscina a sventare il piano criminoso di quel losco damerino … “deve solo provarci …” rimugino dentro di me “… che gli spacco quella faccia da fighetto del cazzo!”.
Al mio apparire mi si fa avanti Francesca, che, con fare da troia consumata, accarezzandosi distrattamente i capezzoli, mi domanda “Ma ti eri perso o cosa? … Stavo quasi per venire a cercarti!” mi sorride maliziosamente e poi si tuffa in piscina per rinfrescarsi.
“ma porca miseria … Proprio adesso deve mettersi a fare la gatta morta con me … adesso che non ho tempo di stare al gioco!!” infatti la mia mente è presa da tutt’altri pensieri … devo salvare mia madre dalle grinfie di Filippo.
E questi davvero non ha perso tempo mettendosi a parlare fitto fitto con mia madre, sprecandosi in complimenti e galanterie più o meno velate, che nessuno sembra cogliere fino in fondo, né mia cugina Daniela solitamente attentissima e gelosissima (evidentemente ritiene che mia madre non sia assolutamente un pericolo), ne tanto meno mio padre che sonnecchia su uno sdraio un po’ appartato dal resto del gruppo.
Solo io e Alessio, conosciamo quale diabolico piano sottende questa mielosa profusione di smancerie, che però tanto giovano alla civetteria di certe donne trascurate nella loro femminilità da mariti e compagni distratti ed oramai appagati.
Cerco di stare il più appiccicato possibile a mia madre, come non facevo nemmeno da bambino, cerco di inserirmi in ogni discorso al fine di interromperlo e di parlare d’altro, ma sembra che mia madre neanche si accorga della mia presenza troppo presa a ridere in continuazione per le sue battute idiote… mi accorgo che comincia ad essere sempre più invischiata in questo gioco di seduzione latente, e la scopro più di una volta osservare Filippo ed arrossire.
Ciò non bastasse si è messa pure Francesca a rompere le palle!
“Dai Paolo, tuffati che l’acqua e fantastica” in effetti si comincia a morire dal caldo, e, in condizioni normali, non me lo sarei fatto ripetere due volte quest’invito … invece le rispondo:
“No grazie, non mi sento molto bene … devo aver mangiato troppo … meglio non rischiare!”.
“Mamma mia Viviana, ma tu figlio mi pare mio nonno!! Tu sei molto più giovanile!!”: esclama Filippo in tono falsamente scherzoso, in realtà, evidentemente scocciato dalla mia costante interferenza.
Vorrei prenderlo a cazzotti … ma rimango invece allibito dal fatto che mia madre, invece di prendere le mie difese, si mette a ridere e alzatasi dal lettino e raccoltisi i capelli propone a Filippo: “e perché non andiamo noi a farci un tuffo? Fa un caldo!?! … così Paolo può distendersi comodamente”.
Non posso crederci, mia madre che propone di andare a fare un bagno!!! Da che mi ricordo, non l’ho mai sentita pronunciare queste parole … troppo attenta com’è sempre stata a non bagnarsi i capelli freschi di parrucchiera, a non prendere una congestione e quant’altro!!!
A Filippo non pare vero, come un vero animale predatore leggo nei suoi occhi felini la sensazione di avere oramai la sua preda in pugno … ed io non posso che rimanere lì come un’idiota che si è fregato da solo con le proprie mani, costretto a fingere un mal di pancia immaginario … anche se, a dire il vero, il mal di pancia sta cominciando a venirmi sul serio.
Che mia madre sia sempre stata una bella donna l’ho sempre saputo, fin da ragazzetti i miei amici mi hanno sempre invidiato, dicendomi che avevo la mamma più bella del mondo … ma per me è sempre stato un’entità asessuata … la mamma punto e basta … i loro complimenti mi rendevano orgoglioso sì ma come lo si può essere di una bella casa o di un bella moto.
Ora invece me la vedo di fronte a scherzare come una ragazzina fremente assieme a quel mariuolo di Filippo, e mi rendo conto, forse per la prima volta veramente, di come sia del tutto legittimo che un uomo provi degli istinti sessuali nei suoi confronti.
Non altissima, circa 1 metro e 68, capelli biondo-castani, un viso giovanile dai lineamenti regolari, due stupendi occhi azzurri, delle belle labbra carnose impreziosite da un neo “di bellezza” poco al di sopra delle stesse (alla Cindy Crawford … per intenderci), e poi un seno “naturale” davvero prorompente (una quarta) ed ancora incredibilmente sodo ed eretto per la sua età, ventre e fianchi non troppo appesantiti ed un gran bel sedere con due gambe magre e due belle caviglie sottili!!!
Sto sudando come un vero malato … mi sento male, mi pare di avere la febbre, e non so perché ma l’uccello non vuole saperne di starsene buono nei boxer!
Come detto, Filippo non perde tempo, avvinghia mia madre per la vita e la trascina con se in piscina, se solo l’avessi fatto io, mi sarei ritrovato di certo con uno schiaffo stampato a fuoco sulla guancia, ed invece niente lei continua a ridere e li vedo spruzzarsi l’acqua e divertirsi come dei bambini … nel frattempo a loro si sono uniti anche Francesca e Alessio, che, in cuor mio, spero voglia ostacolare quanto me, anche se per tutt’altri fini, la vittoria della scommessa da parte di Filippo. (Daniela nel frattempo se n’è andata a dormire in stanza, in quanto il sole le mette sempre troppa stanchezza!!)
Colgo l’occasione per andare momentaneamente da mio padre che dorme beato all’ombra, e chiedergli perchè non si unisce anche lui all’allegra comitiva acquatica … ma mi risponde di essere troppo stanco e che non gli piace fare il bagno in piscina … anzi invita me ad andarci!
“ma che cazzo!!! Potessi farlo!!!” penso … “Non importa Papà … però mi sembra che la mamma debba dirti una cosa!” … cerco di smuoverlo dalla sua situazione di passività, affinchè si avvicini per lo meno al bordo piscina e si accorga del polipo che sta nuotando avvinghiato a sua moglie … ma niente da fare, poiché si limita a gridare da lontano con poca convinzione: “Viviana devi dirmi qualcosa?”
“No!”: risponde lei distrattamente.
Dentro di me scatta un moto di rabbia e, quasi a mezza voce, boffonchio: “Cazzo, ma allora ti meriti di essere cornuto!!” ma tanto mio padre aveva già ripreso a dormire.
“Vorrà dire che sarò solo nella mia disperata crociata” … mi tolgo la t-shirt e in men che meno mi tuffo rabbiosamente in piscina andando ad unirmi agli altri.
“To’ il nonno si è svegliato … attento che non ti scappi improvvisamente un bisognino!! Sarebbe oltremodo spiacevole!!”: esclama Filippo, simpatico come un calcio nelle palle.
Stavolta Filippo ha esagerato e mia madre lo riprende col suo solito tono da maestrina coscienzosa che sono sempre stato abituato a sentirle usare: “Pippo non sei davvero simpatico!” ciò detto si divincola dalla sua morsa subacquea e decide di uscire dall’acqua … a parte la confidenzialità del “Pippo” sono contento e soddisfatto, mi pare di avere finalmente portato a casa qualche punto, con la speranza che, una volta finita questa lunghissima e stramaledetta giornata, Filippo non avrà più alcuna chance, visto che non ci dovrebbero essere altre occasioni di incontro tra lui (che durante la settimana lavora a Milano) e mia madre!
Esco anch’io dall’acqua, finalmente un po’ più rilassato a godermi gli ultimi raggi di sole.
Filippo e Alessio, invece, rimangono in piscina a gareggiare nei diversi stili, pavoneggiandosi come al solito … ma mia madre non li osserva nemmeno!
Verso le sette decidiamo di andarci a cambiare nella depandance adibita a spogliatoio-bagno dotata di due settori uno per le donne l’altro per gli uomini.
Tutti tranne Filippo che è ancora impegnato nelle sue 50 vasche di allenamento quotidiano … Che buffone!!
Tant’è che una volta finito di lavarsi e cambiarsi gli altri decidono di salire di sopra in villa a bere qualcosa, mentre mio padre, visto che sia io che mia madre ci stiamo attardando come al solito, decide di aspettarci direttamente in macchina in cortile, nonostante le false insistenze degli altri a fermarsi per cena.
Sto per uscire dallo spogliatoio maschile per andare ad avvertire mia madre di muoversi, quand’ecco che vedo sfrecciare  Filippo lungo il corridoio ed infilarsi deciso nello spogliatoio femminile, dove, guarda caso, mia madre è ancora intenta a cambiarsi!
Pensavo di avercela fatta oramai ed invece eccolo tornare all’attacco!
Deciso come non mai mi dirigo anch’io verso lo spogliatoio femminile, ma una volta sulla soglia della porta … esito …  mi manca il coraggio di entrare … forse è la paura di assistere ad una scena tanto temuta … e così rimango lì sulla soglia con la porta appena socchiusa a spiare timidamente quanto accade all’interno.
Filippo si è completamente denudato e sta per entrare in doccia con grande naturalezza quando ecco uscire da dietro l’anta di un grande armadio con specchiera mia madre, nuda, se non fosse per l’asciugamano che le cinge il corpo in maniera succinta.
Mia Madre alla vista di Filippo tutto nudo emette un grido di paura e di sorpresa.
“Ma che ci fai qui??” chiede mia madre in preda all’agitazione e tutta rossa in viso.
“Scusa… scusa che vergogna…è che sono venuto dentro di corsa eh ….” risponde quella faina di Filippo il quale finge di aver sbagliato spogliatoio in tutta buona fede.
Vi è un attimo si silenzio imbarazzante … intanto il mio respiro si sta facendo affannoso, il cuore batte all’impazzata, ma mi sento come una statua di cera  in attesa dell’inevitabile.
“Beh! Almeno copriti il coso” dice mia mamma voltandosi e porgendo un asciugamano a Filippo.
“Il coso?? Ma che sei una bambina che si vergogna a chiamarlo pene, o cazzo o uccello se preferisci …” e così dicendo anziché  prendere l’asciugamano che mia madre gli ha porto, pensa bene di appoggiare il suo enorme uccello sulla mano tesa di mia madre che al contatto con quel pezzo di carne in tensione si volta di scatto … ritira prontamente la mano … ma lascia cadere l’asciugamano  che la avvolgeva rimanendo così nuda di fronte a Filippo.
Mi pare che mia madre non abbia oramai più vie di scampo… ma sono ancora paralizzato, e non riesco a proferire verbo … l’unica cosa che faccio è osservare la scena  con il cazzo che mi pulsa dentro le mutande!
Filippo le si fa incontro mentre mia madre cerca di coprirsi il seno e la vagina come una scolaretta alla prime armi … ma Filippo avanza senza pietà addossandola alla parete e cominciando a baciarla voluttuosamente sul collo.
Mia madre cerca di respingerlo in maniera via via sempre meno decisa: “No Vattene … sei impazzito … se ci scoprono … noo … noo!” ma Filippo ha cominciato a leccarle l’orecchio sussurrandole frasi del tipo “Viviana sei stupenda, mi fai impazzire ti voglio …” le difese di mia madre sono ormai cadute e in men che non si dica li vedo limonare furiosamente … Filippo sta palpando selvaggiamente le tette di mia madre “che tette stupende che hai … sei bellissima … prendimi l’uccello ti prego” mia madre ansima in maniera sempre più forte … è titubante ma poi afferra il cazzo di Filippo e comincia a menarglielo prima dolcemente, poi sempre più ritmicamente “dai da brava adesso mettiti in ginocchio e spompinami per bene” mia madre come un automa si inginocchia con il cazzo di Filippo a pochi centimetri dalle labbra “dai troia prendilo tutto in bocca e succhia, lo sapevo che eri un gran puttana” a quelle parole mia madre sembra quasi risvegliarsi da un incantesimo e si alza di scatto mollando una ginocchiata sulle palle all’incredulo Filippo che cade a terra senza fiato … “Porco!! Vattene o chiamo gli altri … ma per chi mi hai preso …” adesso riconosco mia madre con il suo solito fare da maestrina per bene, sembra davvero un’altra persona rispetto a quella di pochi secondi fa’, quasi Filippo avesse davvero fatto tutto da solo.
“Io sono una donna sposata, innamorata pazza di mio marito, mica una sgualdrina da quattro soldi … che credi depravato!!”: rincara mia madre ma questa volta col tono di chi vuole convincere più se stessa che gli altri.
Filippo tramortito dal ferale colpo ai gioielli di famiglia … quasi senza ascoltarla esce e per poco non mi scopre ad origliare e spiare sulla soglia.
Non so cosa pensare mentre sto ritornando verso la macchina dove ci aspetta mio padre sempre più impaziente con il motore già acceso … non so davvero capacitarmi di quello a cui ho assistito … ma chi è davvero mia madre? Quella che si è fatta quasi sbattere in cesso o quella che si è divincolata con forza e ha fatto salvo il suo onore? Boh! sono a dir poco confuso … E poi la vedo arrivare alla spicciolata verso la macchina sorridendo, baciando me e mio padre sulle guancie ringraziandoci per la bella giornata e dicendoci che non vede l’ora di andare a casa.
Inutile dire che i dubbi e  le interpretazioni su quanto accaduto continuano a tormentarmi per tutta la notte, ma poi finisco col convincermi che effettivamente mia madre non ha mai ceduto alle avances di Filippo, è stata costretta per un attimo solo dalla sua violenza fisica … decido che l’indomani magari ne avrei parlato a quattrocchi proprio con lei … magari alfine di convincerla a denunciare Filippo alla Polizia. Mi addormento beato.
Mi sveglio il giorno dopo del tutto rasserenato, anche se, non appena vedo mio madre, non ho il coraggio di parlarle dell’accaduto così come mi ero proposto di fare …  “ma sì, chi se ne frega, ormai è acqua passata!!!” penso tra me e me … anzi telefono ai miei amici e organizzo una partita di calcetto per il pomeriggio.
La mattina scorre via liscia e tranquilla e verso le 13.00 ci riuniamo in cucina per pranzare … quand’ecco che squilla il telefono … mio padre si alza e va’ a rispondere: “Si, pronto … ah ho capito … sì guarda è la solita sbadata … grazie per averci avvertito … molto gentile … alla prossima … passerà oggi a riprendersela.” e riattacca.
“Ah Viviana era Filippo, mi ha detto che ti sei dimenticata la patente in Villa e quando vuoi puoi andare a riprendertela … magari ti accompagna Paolo, perché io oggi davvero non posso … ho un sacco di impegni”.
Il sangue mi si è raggelato nelle vene … il volto di mia madre invece è trasalito all’udire quelle parole.
Poi non so perché, forse per fugare ogni dubbio e mettere mia madre davvero alla prova, me ne esco con questa frase: “Ok ti accompagno mamma, ma non ti aspetto, perché alle 14.30 ho la partita di calcetto con gli altri e non posso arrivare in ritardo … ti conosco, lo so che poi ti metteresti a chiaccherare e mi faresti perdere un mucchio di tempo!”.
“Va bene, per carità, vorrà dire che prenderò un taxi per ritornare!”: ribatte mia madre.
“Ma dai ti accompagnerà Filippo a casa, se è un vero gentiluomo”: continua mio padre.
Di nuovo mi sale quel moto di rabbia interiore del giorno prima!
Così è, e verso le 14.00 accompagno mio madre alla villa, ma per tutto il percorso, mentre lei mi parla delle solite cose: studi, amici, fidanzate … non posso fare a meno di notare come si sia tirata alla grande … e solo per andare a riprendere la patente dimenticata il giorno prima.
Indossa infatti un vestito estivo di stoffa leggera bianco con fiorellini stilizzati sullo sfondo, di quelli che si allacciano con una laccetto dietro al collo, con una generosa scollatura, da cui intiusco che non indossa il reggiseno!! (non glielo avevo mai visto addosso); ai piedi calza delle scarpe nere decoltè col tacco alto, ed in viso si è truccata più del solito … presagisco il peggio … così, non appena giunto di fronte al cancello della villa,  mi offro di aspettarla e di riportarla a casa.
Ma lei: “Ma figurati, non vorrei mai farti perdere la partita coi tuoi amici” mi bacia sulla guancia ed esce dalla macchina veloce come una gatta.
Ancora una volta mi sono fregato da solo con le mie mani … e così me ne sto lì a guardarla entrare dal cancello ed incamminarsi lungo il viale della villa, verso un destino chiamato Filippo!
Sto quasi per rassegnarmi all’idea ed andare a raggiungere i miei compagni al campo sportivo, quand’ecco che mi accorgo che il cancello non si è richiuso perfettamente … in un attimo parcheggio la macchina lungo la strada, e mi infilo dentro per il fortuito pertugio, sperando di non essere assalito da un’orda di cani inferociti con la bava alla bocca.
Ora però devo riuscire ad entrare in villa, ma lo cosa è più facile del previsto dal momento che la veranda del salotto è completamente aperta … entro furtivo … pronto a fermare mia madre prima che commetta una sciocchezza … con il cuore in gola, salgo le scale che portano alle camere da letto … quand’ecco che sento delle voci provenire dal basso … mia madre e Filippo che stanno parlando proprio nel salotto  da cui sono entrato … così scendo lento le scale per non farmi sentire fino a raggiungere una posizione di osservazione ottimale da cui posso vedere tutto senza essere visto a mia volta ( … sul muro delle scale vi è infatti un’apertura a mo’ di finestra!) … forse dovrei intervenire subito … ma la stessa paura del giorno prima si è impossessata dei miei muscoli e non mi permette la benchè minima azione … ma forse è anche la curiosità di sapere fino a che punto può spingersi mia madre che sento dire:
“Ah così mi stavi dicendo che Daniela è fuori con i bambini e che il Sig. Giuseppe (mio zio paterno) è al lavoro … per cui siamo soli in casa?”
“Soli soletti … ma non ti preoccupare … anzi volevo scusarmi per ieri … non so cosa mi è preso … è che sei una donna fantastica … eh …”: ribatte Filippo.
Ma poi mia madre lo interrompe: “Ma no dai …scusami anche tu per la ginocchiata sulle palle che ti ho rifilato … mi basta sapere che tutto è finito là, … siamo persone mature … mica degli adolescienti vogliosi … comunque i tuoi apprezzamenti mi hanno fatto molto piacere … è che sono una donna felicemente sposata e non potrei mai tradire mio marito … capisci … e poi siamo quasi parenti … che pazzia sarebbe stata”.
Nel dire ciò mia madre si è girata verso il bancone dell’angolo “bar” per versarsi un bicchiere d’acqua.
Filippo nel frattempo sembra aver riaquistato slancio e spavalderia o, molto più probabilmente, aveva solo finto, prima, di essersi pentito … e così avanza sicuro verso mia madre girata di spalle dicendo: “Sì sì capisco perfettamente, ma non me ne frega un emerito cazzo … e poi … hai delle poppe troppo belle” e in men che non si dica afferra con forza il seno di mia madre … iniziando a baciarla con foga sul collo.
“Ma no … cosa stai facendo … non voglio … sono una donna sposat …” protesta debolmente mia madre, con la voce rotta dall’eccitazione crescente e probabilmente covata tutta la notte precedente!
“Ma smettila di rompere le palle con sta storia della brava mogliettina, l’ho capito sai che razza di maiala sei in realtà, cazzo basta guardare come ti sei vestita da troia per venire a riprendere la patente che, gurdacaso, ti sei dimenticata …” la incalza Filippo che oramai ha il completo potere sulle tette di mia madre.
“No … no …. Sei un porco … non voglio …” sussurra appena Viviana, giusto il tempo per permettere a Filippo di girarla e stringerla a sé con forza  per iniziare a limonare di brutto.
A differenza del giorno prima questa volta mia madre, non cerca nemmeno di scostare la bocca per vanificare i tentativi del suo seduttore … anzi è lei stessa a cercare la sua lingua  vogliosa….
I due stanno limonando senza respiro … con Filippo che continua a palparle le tette con una mano mentre con l’altra prima le accarezza la coscia e poi la solleva, iniziando a spingere sul ventre di mia madre con un lento movimento pelvico… mia madre lo asseconda.
Filippo, non c’è che dire, si muove con assoluta maestria e con un gesto veloce della mano scioglie il nodo del laccetto dietro al collo di mia madre, e il vestito scivola giù leggero lasciando mia madre completamente nuda (come avevo correttamente notato non aveva il reggiseno) davanti a lui, se non fosse per un minuscolo perizoma che le copre appena la vulva e le passa come un cordone sottile tra le chiappe.
“Lo sapevo … lo sapevo … non mi sbaglio mai … io le troie vogliose di cazzo le riconosco alla prima occhiata … guarda un po’ che bel perizoma da gran puttana … però è un peccato coprire quella bella patatina non trovi?” e così dicendo si inginocchia e scostando il perizoma inizia a leccare sapientemente la figa di mia madre che in preda all’eccitazione non riesce nemmeno più a parlare … mugolando solo “No.. no … sii … sii … siii … siii… ti vooglio …” … stuzzicandosi i capezzoli con una mano e accarezzando i capelli di Filippo con l’altra.
Quest’ultimo si alza di scatto dicendo: “E adesso tocca a te … ” facendo cenno a mia madre di sfilargli i pantaloni “… fammi vedere che pompini sai fare”.
Mia madre si inginocchia e sbottona con foga i jeans di Filippo estraendo il suo cazzone e iniziando a menarglielo decisa con lo sguardo fissa verso la sua cappella … “No no, adesso da brava troia lo prendi tutti in bocca … e succhi” … così dicendo Filippo afferra la testa di mia madre con due mani e la spinge verso la sua asta tesa.
Non posso credere ai miei occhi … il cazzo di Filippo scompare quasi del tutto fra le fauci di mia madre, che ha preso a spompinarlo come un’ossessa, infilandoselo tutto in bocca fino alle palle, e producendo rumori osceni di risucchi.
“si cazzo, siiiii, che gran pompinara … continua troia, continua … non ti fermare … ma quante pompe hai fatto in giro, eh? Sei proprio una vacca!”
A quel punto mia madre liberandosi la bocca dall’uccello di Filippo e pulendosi le labbra dalla saliva e dai primi filamenti di sperma con la lingua, sempre tenendo il suo cazzo in mano, alza gli occhi verso di lui e con uno sguardo da bambina innocente gli dice “è la prima volta in vita mia che faccio un pompino … mio marito non me lo ha mai chiesto ed io non l’ho mai tradito fino ad adesso …” e dicendo ciò sorride, adesso con un’espressione da vera porca, e riprende a leccare ed a mordicchiargli le palle.
“Quel frocio di tuo marito … è proprio un frocio del cazzo … con una troia del genere per le mani … con un vero talento naturale per le pompe … che idiota”
“Dai poverino non parlare così di mio marito … è … tanto caro … è solo che non ha un’uccello bello come il tuo” … questo fare da santarellina-puttana infoia Filippo ancora di più.
“è un coglione impotente vorrai dire” e dicendo ciò la afferra per i capelli e dopo un paio di altre pompe con risucchio, la fa alzare mettendola di spalle, con le mani appoggiate al bancone del bar.
“Adesso ti faccio vedere io come si trattano le mignotte come te … adesso ti sfondo maiala che non sei altro” … e infilatole il cazzo nella vagina comincia a trombarsela ad un ritmo sempre più incalzante con le mani inchiodate alle sue grandi tette che vibrano sotto i suoi colpi decisi e spietati … mia madre ogni tanto gira la testa per limonare.
“Viviana puttana, Viviana puttana … Viviana gran puttana”: si mette ad urlare Filippo accompagnando le sue penetrazioni quasi fosse una filastrocca.
“Siii … siii … godo … godo … scopami … sono la tua puttana … sono una maiala … Voglio il tuo uccello in bocca”
Filippo smette di pomparla permettendo a mia madre di inginocchiarsi di nuovo e di riprendere il suo sapiente lavoro di bocca “Eccoti accontentata troia! … adesso ti sborro in faccia … te lo meriti … Maiala … apri la bocca e tira fuori la lingua … da brava cagnetta”.
Mia madre obbedisce senza fiatare aspettando con la bocca spalancata e la lingua fuori di essere inondata dai fiotti si sperma di Filippo che effettivamente non tardano ad arrivare colpendola in pieno viso, in bocca e sulle sue tettone.
“Ahhh !!!!! Bevi troia , bevi la mia sborra puttana…strozzati di sperma mignotta” e così dicendo rinfila il cazzo in bocca a mia madre “suucchia succhia maiala” … mia madre trangugia tutto neanche fosse un’idrovora, fin quasi a strozzarsi sul serio, tant’è che, ad un certo punto, non potendone più, tossisce facendo cenno a Filippo di levare l’uccello.
“Implorami stronza …. Così la paghi per la ginocchiata sulle palle di ieri!!!” ma poi, con un sorriso di estrema soddisfazione, esaudisce il desiderio di mia madre che così può tornare finalmente a respirare.
Se me l’avessero detto non ci avrei mai creduto … me ne sto li a guardare quell’integerrima donna di casa, quella madre esemplare, quell’esempio sociale di rettitudine e devozione familiare, passarsi le labbra con la lingua per pulirsi i bordi dalla bocca dalle goccie e dai filamenti di sperma ancora pendenti … forse non tanto per pulirsi la bocca ma perché “la troia non vuole sprecare proprio niente di tutto sto ben di Dio … brava brava”! … come fa notare Filippo.
Sono pietrificato … la mia mente è andata in cortocircuito … spero solo di aprire gli occhi al più presto e di accorgermi di aver vissuto solo un brutto sogno!
Ma ahimè non è affatto così, anzi sento ancora la voce fredda e sicura di Filippo che oramai si comporta da dominatore assoluto e sprezzante: “Ma che cazzo fai … non penserai davvero che è finita qua … non mi hai fatto nemmeno una spagnola e poi devo assolutamente romperti il culo per bene … guarda lo sento come un dovere morale!!” … mia madre infatti si stava rivestendo convinta di aver già dato, pronta per tornare a casa.
“Guarda Viviana, dammi tempo di riprendermi e poi si rinizia a trombare … abbiamo tutto il pomeriggio a disposizione … non dirmi che devi tornare a casa dal maritino a preparargli la cenetta … lo sai che con me orami non attacca più sta storia della brava donnina … anzi va’ per velocizzare la mia ripresa perché non ti masturbi un po’ davanti a me?” e dicendo ciò Filippo le passa un sigaro dalla scatola appoggiata sul tavolino, si siede sul divano, e si accende un altro sigaro … pronto a godersi lo spettacolo.
“No dai … non mi va … mi vergogno …” supplica mia madre.
“Ma guarda che sei davvero incredibile, ti sei appena fatta trombare come la più becera delle mignotte di strade e adesso fai tante storie per questo … guarda che sono sigari di ottima marca … e poi forse non mi sono spiegato bene … non è che te lo chiedo … te lo ordino” il tono di Filippo si è fatto ancora più imperioso e saccente del solito.
Mia madre oramai totalmente succube del bastardo si avvicina a lui sedendosi sul tavolino basso, iniziando a stuzzicarsi la figa con il sigaro.
“Brava … così … molto bene … adesso palpugnati le tette … siii … bravissima” mia madre sta eseguendo prontamente ed alla perfezione tutti i suoi ordini “bravissima … adesso infilati un dito in bocca …” alla visione di mia madre con il costosissimo sigaro infilato nella gnocca che si succhia il dito e si stuzzica i capezzoli … il cazzo di Filippo riprende improvvisamente vigore “Grande Vivi … missione compiuta … e adesso vieni qui che ho un’amico da presentarti” … afferra la testa di mia madre e la spinge con forza verso la sua verga turgida … “uhhh… siii … Cazzo … meglio di prima … migliori col tempo eh? … Ciuccia … ciuccia  la banana, ti piace il mio uccello vero? Dai dimmi che ti piace il mio uccello!”
“Sii … sii … mi fa impazzire … è bellissimo … lo adoro …” e così dicendo prende a leccarglielo più dolcemente ed a dargli bacetti sulla punta, per poi rituffarsi in profonde ed interminabili succhiate.
Poi è lo stesso Filippo a staccarla dal suo ingoio bestiale “Basta basta troia … che me lo consumi … a forza di ciucciare … adesso passatelo un po’ tra le boccie” … detto … fatto … mia madre inizia a stringerlo e masturbarlo tra le sue grandi tette, impegnandosi al massimo in una spagnola sensazionale … il cazzo scivola fluido tra i suoi meloni … sembra quasi sul punto di scoppiare quando Filippo le impartisce un nuovo ordine “è arrivata l’ora di mettertelo nel culo! Dai muoviti distenditi sul divano”.
Mia madre sembra un po’ timorosa all’idea di prendersi quella mazza nel sedere … ma oramai è completamente partita ed anche stavolta esegue l’ordine senza discutere.
Filippo la fa sistemare a gattoni nell’elegantissimo divano del salotto, e dopo averle mordicchiato le chiappe comincia leccarle lo sfintere … “giusto per lubrificarti maiala, che adesso arriva il treno merci …” ancora una volta alle parole seguono i fatti e il bastardo si prende l’uccello quasi fosse una lancia … lo appoggia al culo di mia madre … e con un colpo secco e deciso … la penetra selvaggiamente infrangendo la sua verginità anale.
Mia madre si mette letteralmente ad urlare “Ahhh!!! Noooo!! Mi fai male… smettila … smettila ti pregooo …”.
Ma Filippo non ha alcuna intenzione di farlo … anzi, con una mano, afferra mia madre per i capelli (più precisamente per la coda di cavallo con cui si era raccolta prima i capelli che la intralciavano nei suoi sapienti lavoretti di bocca) dandosi così ancora più forza nelle martellanti inculate … il corpo di mia madre vibra per la furia dei colpi … la sua schiena si curva .. il suo petto si inarca, mostrando ancora una volta le sue enormi tette svettanti e ballonzolanti.
A guardarli sembrano una scultura plastica … una di quelle sculture raffiguranti corpi contorti che lottano tra di loro.
Ben presto il dolore fisico delle prime penetrazioni si trasforma in un piacere nuovo ed incontrollato … la vedo quasi perdere i sensi … digrignare i denti … afferrare con forza la stoffa del divano … ma poi con gli occhi fuori dalle orbite ed un’espressione animalesca sul viso si mette ad urlare come una pazza  “Siii … siiii …. Siiii …. Ancoraa …. Ancoraa …. Più forte … più forte …lo voglio tutto nel culo …. tuttooo … sono porcaaa …. Sono una maialaa  ….  Inculami cazzooo!!!”.
Persino Filippo sembra rimanere un po’ impressionato (figuratevi io) dalla furia animalesca di mia madre … “Cazzo, Viviana, mi sorprendi !! che avessi voglia d’uccello lo avevo capito … ma tu sei un troione da sbarco, una maiala di prim’ordine !!! penso che dovresti andare a battere … faresti un sacco di grana … te lo garantisco … pensa un po’ se tuo marito e tuo figlio ti vedessero adesso … la brava mammina … la sposina modello che si fa inculare come una cagna in calore … che vacca che sei … adesso te lo spacco il culo … Puttana!”.
Ad udire quelle parole mi sono sentito sprofondare dalla vergogna … se solo sapessero che sono proprio lì a guardarli a pochi metri da loro … mia madre invece all’idea della sua famiglia in contemplazione delle sua vera natura da troia … si eccita ancora di più … “siii …. Spaccamelo … siii … sono la tua schiava succhia cazzi …. Sono la tua cagna…ingravidami”.
Mi sembra di svenire … Filippo invece afferra mia madre per i fianchi facendola sedere su di se e continuando ad incularla con foga … mia madre si alza e si abbassa, poi allarga le gambe, (e non posso fare a meno di notare che indossa ancora quelle bellissime scarpe aperte con laccetto alla caviglia) e si prodiga in uno smorzacandela alternato (figa-culo) degno della migliore porno star … con Filippo che urla per il piacere stringendola, ogni tanto, per le tette.
Vanno avanti così per un bel pezzo, con Filippo che continua ad insultare mia madre e lei che ribatte a tono aumentando le offese, se mai sia possibile.
Alla fine il cazzo di Filippo esplode letteralmente di sborra nel culo di mia madre (che fortuna?!?), che prontamente si inginocchia nuovamente al fine di ripulire tutto per bene.
Sono entrambi stremati, e adesso giacciono uno sull’altro finchè Filippo, con un tono quasi disgustato dice: “dai levati dalle palle … mi hai stancato … adesso vado a farmi una doccia … se credi puoi pure andare nel bagno degli ospiti”.
“Ok … va bene” risponde mia madre, un po’ indispettita … “volevo solo dirti che è stato bellissimo … e adesso come la mettiamo … pensi che ci rivedremo ancora … sai …”
“Sai cosa…”: Filippo appare davvero scocciato … quasi non la sta ad ascoltare
“penso di essermi innamorata di te!”: prorompe mia madre guardandola adorante ed incantata, con lo sperma che le inumidisce ancora le tette.
Filippo la guarda stupefatto … sgranando gli occhi … e poi si mette a ridere fragorosamente “E a me che cazzo me ne strafrega … ma che cazzo ti sei messa in testa rincoglionita … guarda che sei solo un’altra maiala da aggiungere alla mia collezione … figurati che cazzo me ne faccio di una casalingua inquieta di Treviso … ma sparisci và” e dicendo ciò le getta in faccia una banconota da 100 euro “con questa ti paghi il taxi per casa … ed il resto te lo tieni come mancia per la marchetta … sono anche troppi per sta scopata di merda!”.
“che porco bastardo che sei …” gli risponde mia madre trattenendo a stento le lacrime.
“ma perché sei ancora qui? Andale, andale, ti ho detto di sparire!” Filippo si volta e si incammina verso il bagno.
Porca miseria … il bagno appunto … il suo bagno si trova al piano superiore … come una gazzella che annusa nell’aria il pericolo del leone che sta per arrivare, mi alzo e risalgo le scale veloce e silenzioso come non mai … mi trovo nel corridoio delle stanze da letto … mi sento in trappola … sento i passi di Filippo che sta salendo le scale … mi dirigo verso una stanza … apro la porta … apro una finestra e salto giù … fortuna ha voluto che abbia scelto proprio la finestra con sotto un terrazino … un altro balzo … e sono in giardino … e via di corsa tra le piante … scavalco il muro di recinzione come il più abile dei ladri mi lancio verso la macchina parcheggiata fuori e a tutta birra mi allontano prima che mia madre si possa accorgere di qualcosa … lei infatti dev’essersi  pulita e rivestita in fretta … dal momento che, mentre correvo tra le piante,  l’ho vista in mezzo al vialetto della villa, mentre, tra le lacrime, chiamava il taxi col suo telefonino cellulare .
Guido come un pazzo fino a casa, con un film porno nel cervello, peccato che l’attrice principale sia mia madre.
Entro e trovo mio padre intento a completare un modellino di un veliero e penso “Ah sarebbero stati questi i tuoi mille impegni eh!!!” ma poi penso che anche lui non avrebbe potuto fare un granchè … del resto io sarei potuto intervenire ma invece non ho fatto proprio niente anzi ho pure assistito con il cazzo in tega per di più … devo rassegnarmi all’idea di avere una madre ninfomane … spero solo che non si scopi mai qualche mio amico … l’idea già mi terrorizza.
Mio Padre deve essersi accorto del fatto che fossi lì immobile in entrata con uno sguardo assente, tant’è che mi chiede “Paolo, tutto bene? Hai una faccia?”
“si si tutto ok, è che sono stanco per la partita di calcetto” gli rispondo io.
“e si vede che sei tutto sudato ma non ti sei neanche fatto la doccia?”
“Eh  … no … anzi meglio che vada a farmela subito” … mi è sembrata davvero la migliore idea del mondo, sia per togliermi dall’impiccio sia perché, frastornato come sono, sento proprio di averne un gran bisogno.
Mentre sono sotto la doccia sento mia madre rincasare …sento anche mio padre domandarle “ma dove sei stata fino adesso?” e lei “ah sono andata a negozi … e il tempo è volato …” “ok … ma guarda che sono molto affamato, che prepari per cena?”, non sento la risposta, il rumore dello scroscio dell’acqua sovrasta le deboli parole di mia madre … penso che, una volta terminato il bagno, non avrò nemmeno la forza di guardarla … esco dal bagno e mi rivesto … la vedo di spalle intenta a preparare la cena in cucina … anche lei si è cambiata, adesso indossa uno dei suoi soliti vestiti da casa, non porta scarpe col tacco ma calza due paia di comode infradito di gomma.
La cena si svolge in un’atmosfera surreale, né io, né mia madre, che ha un’espressione assente ed inebetita, spiccichiamo una parola, l’unica voce che si sente è quella di mio padre, quella sera stranamente loquace: “Ma che vi siete mangiati la lingua stasera?”.
Finisco in fretta e con la scusa della stanchezza me ne vado a letto a dormire … in realtà non ho chiuso occhio … mi sono sparato una sega … e ho aspettato l’alba … in fondo … domani è un altro giorno.

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