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Racconti Cuckold

Il seme dentro… di me!

By 5 Febbraio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

– Cosa provi?

Questa domanda sconvolge le mie sensazioni.
La voce del mio uomo entra dentro, scivola lungo il corpo e raggiunge il ventre dove si espande al suo interno. Non so come descrivere ciò che sento, non riesco a dirlo, forse non lo so ancora.

– Desiderio’ ho voglia! ‘ rispondo.

Lui mi cinge il viso tra le mani e dolcemente scosta i capelli dagli occhi.

– Baciami! ‘ lo prego.

Le sue labbra sono calde e morbide, almeno quanto le mie in questo momento. Le sento premere e scivolare sulle mie umide prima di aprire la bocca e cercare la sua lingua.
Ci baciamo a lungo, senza respirare scambiandoci una serie di silenziosi messaggi che solo noi possiamo comprendere.
Quando ci stacchiamo un velo di emozione ricopre i miei occhi e stento a mettere a fuoco i suoi.

– Sei eccitata, profondamente eccitata!
– Sono un lago! ‘ ammetto.

Chiudo gli occhi per fargli capire che non intendo parlare ora, rimango immobile e dolcemente passiva, arrendevole tra le sue mani. Sono sua e parte di lui.

– Dimmi cosa provi!

Non posso esimermi dal rispondere. Non posso ignorare quelle mani calde che giocano con i miei capelli, afferrano le spalle e scivolano lente sulla schiena per poi passare vicino al seno senza mai sfiorarlo però.

– Eccitazione’ desiderio’ Piacere!

Le sue mani hanno una breve e veloce contrazione all’ultima parola, una reazione quasi impercettibile che sarebbe passata inosservata se non lo conoscessi così bene.

– Godi?
– Ancora no’ mi piace!

Protendo il viso verso il suo in cerca di un altro bacio che non tardo a ricevere, come prima le nostre labbra giocano a lungo prima di incollarsi per permettere alle lingue d’incontrarsi e scontrarsi tra loro.

– Mi piace tanto! ‘ ammetto senza essere sollecitata da lui
Sento il suo sesso premere sul seno quando mi chino in avanti, è turgido, caldo e mi vuole. Mi premo contro di lui, la morbida carne del seno a contatto con la sua dura. Cerco di stimolarlo scivolando avanti e indietro, ma la sua voce pare non risentire della situazione.

– Dimmi cosa senti!

Come posso descriverlo?

– Un buco nel ventre, una depressione lì sotto che non riesco a colmare’ ho fame e non riesco a saziarmi.

Pronuncio queste parole più velocemente che posso svuotando completamente i polmoni, poi inspiro e non riesco a trattenere un lungo gemito.

– Ti piace.
– Sì!

Inutile mentire ora che i suoi occhi sono fissi sui miei.
Immagino cosa vuole domandarmi e lo anticipo:

– Lo sento dentro.
Lo sento entrare e riempirmi il grembo.
Mi stimola, preme sulla mia carne e’ mi fa godere!

Il pene del mio uomo ha uno spasmo, lo percepisco chiaramente sul seno spinto contro di lui, e le sue mani s’intrecciano dietro la nuca.
Ci baciamo ancora una volta poi cerco di scivolare giù, ma lui mi trattiene.

– Dammelo. ‘ lo prego ‘ Te lo voglio succhiare.
– Prima vieni! ‘ intima lui

Sono carponi dinanzi al viso del mio uomo, adagiata su di lui appoggiato al cuscino, mentre il mio ‘boysex’, così l’ho definito, entra ed esce dal mio corpo con una cadenza micidiale. Inginocchiato dietro di me ha le mani contratte sui miei fianchi e si muove spingendo con sempre maggior impeto il suo sesso dentro di me. Gli occhi del mio uomo mi eccitano e l’altro mi sta provocando fitte di piacere sempre più intense. Ci sa fare, ha capito dove sono più sensibile ed il suo membro preme e struscia sempre in quel preciso punto quando mi penetra. Non ho bisogno delle sue mani, non mi servono altri stimoli per godere’ anzi sarebbero un disturbo in questo momento.
Sto per soddisfare la curiosità del mio uomo e la sua morbosità sollevo il viso e mi avvicino lentamente a lui sino a sfiorare le sue labbra con le mie. Rimango così vicina a lui sospinta dalle prolungate pressioni del giovane amico dietro di me. Sono concentrata, ascolto le mie sensazioni e lascio che s’impadroniscano di me.

– Ci sono quasi’ – alito sulle labbra del mio uomo.

Vorrei aggiungere altro per renderlo ancora più partecipe del mio piacere ma non riesco a parlare; un iniezione di puro piacere segue ad una penetrazione più profonda ed intensa delle altre.
Inspiro consapevole di quanto sta per esplodere in me ma non riesco a riempire del tutto i polmoni.
L’orgasmo mi prende completamente.
Serro gli occhi e spalanco la bocca mentre coinvolgo tutti con il suono della mia voce, li voglio partecipi del mio piacere. Tutti i muscoli si tendono e non riesco a restare ferma, inarco la schiena reclinando il viso completamente all’indietro.
Un’altra onda di piacere intenso mi fa rantolare e spingere il sedere contro il mio ‘boysex’ che affonda in me completamente.
Il mio uomo mi stringe il seno poi mi richiama a sé, lo bacio ancora mentre un’altra ondata mi coglie.
Lentamente l’orgasmo scema, passa e lascia un piacevolissimo languore in me. La dolorosa sensazione di vuoto che sentivo giù nel ventre si è calmata ma non è ancora del tutto risolta.
Mentre respiro a fatica dopo il forte piacere offro le labbra al mio uomo. Lui mi bacia ed il ragazzo si muove ancora dentro di me, sempre più lentamente. Mi piace sentirlo ancora dentro mentre i muscoli si rilassano. Cerco un migliore contatto con lui, voglio ancora cogliere il suo sesso in me nonostante la forte dilatazione che il piacere mi ha lasciato. Sposto il sedere, abbasso il pube e contraggo i bassi addominali.
Finalmente lui affonda deciso e si ferma.
Mi immobilizzo anche io, è questione di un istante e colgo una lunga pulsione dentro di me. Una pressione che scorre dall’ingresso della vagina sin quasi all’utero. Poi un calore dolce, come se un liquido denso fosse versato dentro di me.
Fisso i miei occhi su quelli del mio uomo, la mia espressione non lascia spazio a domande di alcun genere.
Quando il mio ‘boysex’ scivola via e si allontana, il mio uomo mi domanda:

– Cosa provi quando lo senti venire dentro di te?

Inspiro a fondo, mi concentro sul grembo, ascolto le mie sensazioni, quindi:

– Appagata!

è la prima cosa che mi viene in mente. Poi aggiungo.

– Piena!

Non basta.

– Femmina!

Scivolo sulle ginocchia e mi stendo sul letto. Sul petto sento sempre la meravigliosa erezione del mio uomo e, baciandolo lungo il percorso, scendo giù.
Finalmente posso prenderlo tra le labbra e restituire a lui parte del piacere che ho provato, mi spiace che sia tanto eccitato da non potermi resistere, vorrei farlo godere più a lungo possibile. Ma il gioco tra di noi a volte è davvero irrefrenabile.
Mentre scorro l’asta con le labbra ed assaporo il mio uomo penso a come sarebbe sentirlo eiaculare nella pancia, ma questa volta gli offro un piacere più lento, intenso, perverso.
Lo porto al limite succhiando lentamente, inizio a percepire i suoi umori sempre più copiosi, sento i muscoli di tutto il corpo contrarsi con spasmi sempre più violenti.
Decido improvvisamente, un’illuminazione.
Allontano il viso dal sesso, mi sposto in avanti e facendo forza sulle mani mi sollevo. In un attimo sono sopra di lui, con il pube che sfiora il suo pene. Mi sollevo e lo guido dentro di me.
Mi basta scendere per stravolgere la sua espressione e lo sento venire dentro di me.

– E due’ – mormoro sottovoce mentre lui gode.

Piena anche del seme del mio uomo mi sollevo lentamente, i muscoli iniziano a lamentarsi. Le gambe ed il bacino risentono del lungo amplesso.
Rimango sollevata sopra di lui, in ginocchio.
Abbasso lo sguardo tra le mie gambe mentre spingo in avanti il bacino, un rivolo di sperma cola lungo la coscia. Lo sento rovente anche se so che non può esserlo.

– Come ti senti? ‘ mi domanda lui
– Piena!

So che gli piace sentirmelo dire, in realtà mi sento languidamente sporca.
è una sensazione strana. Sono appagata anche se ancora sento dentro di me una forte eccitazione, ma a mente fredda mi sconvolgo di quanto ho appena fatto.
Mi sollevo da lui, sento il bisogno di una doccia.
Mentre mi dirigo verso il bagno incrocio il mio ‘boysex’, il ragazzo che da qualche tempo gioca con me, soddisfa le mie voglie e regge la mia perversione.

– Sei qui! ‘ noto con un sorriso
– Sì, ma sono rimasto di là sino alla fine’ – ammette
– Alla fine? ‘ incalzo
– Sì’ sino a quando’
– Mi è venuto dentro’ come te!

Mi avvicino a lui che ancora non si è rivestito, il suo sesso è a riposo ma non del tutto rilassato.

– E come ti sono sembrata?
– Sei’sei’ – tentenna

Non termina la frase, afferro la sua mano e me la porto sul ventre.

– Sono? ‘ domando sensuale

Lui non risponde ma fa scorrere la mano verso il basso, raggiunge il pube e mi avvolge la vagina mentre apro un po’ le gambe. Il seme di entrambi rende scivolosa la mia pelle e la sua mano scivola tra le grandi labbra, mi cerca e torna dentro di me.
Non pensavo di volerlo ancora, ma una punta di piacere mi trafigge.

– Mi vuoi ancora? ‘ domando nel suo orecchio
– Non’so’certo che ti voglio!

Sorrido e dolcemente scivolo ai suoi piedi, mi inginocchio dinanzi a lui e prendo il suo sesso tra le mani, lo bacio e lo ingoio ancora non del tutto turgido. Lo sento crescere velocemente tra le mie labbra, ben presto torna ad essere quell’oggetto che sa donarmi piacere.
Continuo a succhiarlo, a leccarlo con passione.
Mi piace sentirlo ansimare di piacere grazie a me.
Mi eccita la consapevolezza di cosa posso generare in un maschio.
Lui è completamente in mio potere, spinge in avanti il bacino e mi fissa eccitato. Guarda il suo pene sparire nella mia gola, osserva la mia lingua roteare sul glande.
Percepisco su di lui il mio sapore, il profumo del mio sesso unito al suo. Mi piace.
S’irrigidisce, poggia una mano sulla mia testa e mi preme contro il bacino.
Il suo seme è dolce, sa di buono mentre mi scivola sulla lingua. Non è molto, il resto lo tengo già dentro, ma è quanto volevo ancora da lui.
Lo lascio pulsare tra le mie labbra poi allontano il viso, mi rialzo in piedi lo bacio sulle labbra quindi mi volto e raggiungo il bagno.
Sono sazia ora.
Mentre chiudo la porta lancio ancora uno sguardo verso il ragazzo che è rimasto immobile allo stesso posto con lo sguardo sconvolto ma goduto.
Forse ho esagerato, ma quando sono in questo stato di eccitazione non riesco a controllarmi. Ogni pensiero si perde nel mio ventre, nella voglia che sento e riesco a superare quei limiti che la ragione cerca d’impormi.

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