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L’ Inverno – Capitolo 5 – Giochi di società

By 21 Aprile 2024No Comments

Capitolo 5 – Obbligo o verità

Anita e Claudia si buttarono esauste nel letto. Anita si addormentò nel giro di poco tempo mentre Claudia, dopo ciò che era avvenuto, non riusciva a prendere sonno. Intorno all’una gli altri ospiti tornarono. Tra saluti, sbattere di porte, chiacchiericcio nei corridoi passò ancora una mezz’ora poi fu silenzio.
Pensò che quello fosse finalmente il momento giusto per raggiungere la cucina e addentare qualcosa, visto che il sonno proprio non ne voleva sapere di arrivare. Indossò un paio di leggings e una magliettina corta che lasciava scoperto l’ombelico ,cercando di non svegliare Anita, e scese le scale in silenzio. Stava dirigendosi verso la cucina quando vide che in salotto c’era qualcuno. Suo padre, Augusto e Luca erano intenti a giocare a carte. Cercò di svicolare per la cucina ma una voce la chiamò . “ Claudia sei tu?” era suo padre.
Raggiunse i 3 uomini al tavolo.
“Ciao Papi, si sono io” disse a Giulio baciandolo.
“Com’ è andata la serata?” chiese al padre.
“Tutto bene. La messa è stata stranamente piacevole.” disse Giulio scartando una carta.
Salutò Augusto e Luca che sembravano particolarmente concentrati sulla partita.
Rimase ad assistere alla successiva mano, quando Giulio si alzò.
“Bene. Per me è ora di andare. Loris mi ha incastrato. Le levataccia di domani mi impone di andare a sfruttare almeno qualche ora di sonno.”
Augusto rise . “ Si, ti sei fatto incastrare ben bene”. Poi si rivolse a Claudia. “ Prendi tu il posto di tuo papà? Così rimane tutto in famiglia!”
“Non so, ho un po’ di sonno” disse Claudia.
Giulio la spronò . “ Su, dai finisci tu la partita. Tieni alto l’onore della famiglia! Ma stai attenta che questi barano”.
“ Va bene, papi. Starò attenta!”.
Tutti risero. Giulio baciò sulla fronte la figlia, diede la buonanotte e si avviò verso i piani superiori.
Claudia prese il posto del padre.
Le prime due mani passarono veloci. Augusto chiese a Claudia se avessero avuto problemi col nonno. Claudia disse che non c’erano stati problemi, sorvolando ovviamente sull’episodio di Marco. Poi Luca vinse la terza mano di fila.
Mentre sorseggiava un bicchierino di rhum, fece la sua proposta, rivolgendosi ad Augusto.
“Che ne dici se passiamo alla versione speciale?” . Augusto sorrise.
Claudia li guardò entrambi con fare interrogativo.
Augusto le spiegò. “ E’ sempre lo stesso gioco. Quello che cambia è il finale. Invece che il denaro, il premio è una sorta di diritto di obbligo- verità. Chi vince la mano può indicare una persona e indicare un’azione da fare, che sarebbe l’obbligo, o il rispondere a una domanda, che sarebbe la verità. E’ un gioco divertente che facciamo anche in famiglia ogni anno”.
Claudia non sapeva che dire. Luca la guardò:” Che ne dici? Facciamo una o due mani di prova ?” .
“Su, su, tentar non nuoce” aggiunse Augusto, versando un bicchierino di rhum alla ragazza. Claudia prese il bicchierino, non era del tutto convinta. “Ok, proviamo”. Esclamò mentre assaggiava il rhum.
Soddisfatto, Luca lanciò un’occhiata di intesa ad Augusto e distribuì le carte per la prima mano.
Non erano bari,ma erano molto più abili di Claudia. Giocando spesso assieme avevano raggiunto una certa confidenza che gli permetteva di far pendere il gioco a favore dell’uno o dell’altro, indifferentemente, a scapito del terzo malcapitato, che in questo caso era Claudia, ignara delle tattiche adottate dai due. La prima mano fu infatti ad appannaggio di Luca.
“Dunque vediamo. Qualcosa di molto semplice. Obbligo entrambi a bervi due bicchierini di rhum a testa in 10 secondi”.
Claudia e Augusto si guardarono. “Ci tocca Claudia, ma poi gliela faremo pagare vedrai”. Claudia si mise a ridere.
Luca versò i due bicchierini ed entrambi bevvero alla goccia nei 10 secondi concessi. Per Claudia, non avvezza al bere, fu già una bella mazzata.
Secondo giro e seconda vittoria della coppia, questa volta di Augusto, il quale prese a massaggiarsi il mento pensieroso. “Uhm . Vediamo a chi tocca adesso” guardando i due sconfitti. Approfittò del vantaggio e si rivolse a Claudia. “Allora Claudia, scelgo obbligo. Devi fare 10 saltelli in fronte a noi e 10 di spalle”.
Claudia guardò i due uomini sbuffando.
“Uffi, sono un po’ stanca” disse mettendo il broncio.
Luca intervenne: “Le regole sono regole” accennando un sorrisetto soddisfatto.
Claudia si alzò lentamente, si mise davanti ai due e iniziò la penitenza. Cominciò a saltellare sul posto. La magliettina, che era già corta, saliva ad ogni saltello rivelando una parte del reggiseno. Le tette salivano e scendevano morbidamente ad ogni movimento. I due uomini si godevano lo spettacolo. Non sfuggì ai loro sguardi anche il triangolino della fighetta, evidenziato dagli stretti leggings.
Claudia contò fino a 10.
“Bene” disse Augusto “ ora 10 saltelli di spalle”.
Claudia si girò, esponendo il culetto ai due. Cominciò a saltellare. Le chiappe , sodissime, si alzavano ed abbassavano ritmicamente. Durante l’operazione Claudia girò la testa e vide i due con lo sguardo fisso sul suo sederino. Una mano intanto sparì sotto al tavolo. Augusto infatti, favorito dal tavolo che nascondeva le sue gambe alla vista, aveva abbassato una mano per massaggiarsi il pacco, non aveva saputo resistere ed il cazzo gli era già diventato di marmo.
Terminata la penitenza Claudia si sedette, leggermente affannata.
Augusto si ricompose.
“Bene. Altra mano dai” disse, versando un altro bicchierino a Claudia. Non c’era verso, non era proprio la serata di Claudia. Vinse ancora Luca .
Decise di osare.
“Allora, obbligo per Claudia”.
“Ancora?” protestò lei.
“Gioco dell’equilibrio. Ti devi sedere in braccio ad Augusto e, evitando di toccare coi piedi per terra e allargando le braccia, devi riuscire a rimanere in equilibrio per almeno 3 minuti”. Augusto mentalmente fece un plauso all’amico. Punizione perfetta.
Claudia fece un viso contrariato. “Uffi, questa è difficile.”.
Ma si alzò e andò ad accoccolarsi sulle gambe di Augusto, che intanto aveva tirato indietro la sedia per far spazio alla ragazza. Appoggiò il culetto sulle cosce dell’uomo, staccò appena i piedi da terra, e allargò le braccia.
“ 3 minuti da ora” disse Luca.
Per rimanere in equilibrio Claudia doveva necessariamente far affidamento sul sederino. Continuava a muoversi leggermente per evitare di cadere. Augusto si godeva i movimenti della ragazza. Poi Claudia indietreggiò leggermente, appoggiando le chiappe sul cavallo di Augusto. L’uccello , sollecitato da quel primo contatto, gli diventò ancora più duro. Claudia lo percepì. Cercò allora di allargare le chiappe, e sentì che il cazzo duro le si intrufolava tra di esse. Lo sentiva premere sulla fighetta e sul buchino del culo. Continuò ancora accelerando di un poco i movimenti. Augusto intanto cercava di tirare su il bacino favorendo quel delizioso contatto e ad un certo punto mise le mani sui fianchi della giovane, aiutandone i movimenti, cercando di far aderire ancora di più la sua fighetta al suo cazzo. Claudia si stava eccitando, stava perdendo il controllo. La situazione irrisolta con Marco le aveva lasciato l’amaro in bocca. Augusto aveva compreso l’eccitazione della giovane, la fermò, la fece scendere dalle sue gambe,avvicinò il tavolo alla sedia e, senza dire una parola, le mise una mano sulla testa spingendola delicatamente in basso . Poi aggiunse: “ Vuoi controllare se la cerniera funziona ancora?”. Claudia lo guardò un po’ stupita ma annuì, si fece portare docilmente giù. Si inginocchiò ai piedi di Augusto nascosta dal tavolo. Luca intanto osservava la scena.
Claudia non slacciò il bottone dei calzoni di Augusto ma semplicemente tirò giù la cerniera.
“Funziona?” le chiese Augusto.
“ Si” rispose Claudia. Infilò la manina e abbassò gli slip. Afferrò l’uccello dell’uomo e lo fece uscire dalla cerniera. Lo accarezzò dolcemente e poi cominciò a giocarci. Iniziò a scappellarlo con indice e pollice. Poi lo afferrò con la mano destra e cominciò un lenta sega.
Augusto intanto le accarezzava i capelli.
Poi Claudia si sfilò la magliettina, slacciò il bottone dei pantaloni dell’uomo e gli abbassò del tutto gli slip. Si avvicinò col petto al cazzo dell’uomo e , infilandolo tra il solco delle tette e il bordino rigido del reggiseno, tenendosi le tette tra le mani, cominciò a fargli una sega con le tette. Strinse bene le tette e cominciò ad andare su e giù, vedendo la cappella dell’uomo spuntare ritmicamente dall’incavo per poi sparire di nuovo. La cappella di Augusto era già violacea. L’uomo guardava dall’alto, osservava il suo cazzo scorrere tra le tette della giovane.
Il seno era ancora coperto dal reggiseno, e questo particolare eccitò ulteriormente Augusto. Era la seconda spagnola nel giro di poche ore.
Proprio in quel momento sentirono però un rumore provenire dalle scale.
“Augusto, sei lì?” . Era sua moglie, Gabriella che, non vendendolo tornare a letto, era scesa a controllare dove fosse.
“ Ah eccovi qui tutti e due”. Si avvicinò ai due uomini. Attimi di panico si impossessarono di Augusto. Claudia si immobilizzò col cazzo di Augusto stretto tra le tette.
Luca frettolosamente prese le carte in mano e fece finta che una nuova partita stesse iniziando. Gabriella non poteva vedere Claudia sotto il tavolo dalla sua posizione ma, se solo si fosse spostata un pochino di lato, sarebbe stato un disastro.
Intervenne Luca ,poichè Augusto non riusciva quasi neanche a respirare.
“Si, stiamo finendo una partita e poi ce ne andremo a letto anche noi”.
Gabriella sorrise. Intanto Claudia era ancora più eccitata da quella situazione. Sfilò l’uccello di Augusto dalle tette e cominciò a leccargli i testicoli. Passò la lingua prima su uno e poi sull’altro .
“Bene, è stata una bella serata”. Guardò il marito. “Ma Augusto, tutto bene? Ti vedo un po’ pallido”. Augusto le fece un sorriso tirato.
“Bene amore, sto benissimo, non ti preoccupare”.
“Hai un’espressione strana” gli disse Gabriella.
“ Ma no, ti sbagli. Sono solo un po’ stanco. Finiamo la partita e poi salgo da te, va bene?”
Gabriella annuì, poco convinta.
“Ero venuta a controllare se i regali sono stati tutti messi sotto l’albero”.
“Si cara, è tutto a posto . Ho controllato io poco fa” rispose Augusto con un filo di voce.
Gabriella lanciò un’occhiata all’albero addobbato al centro della stanza.
”Si, sembra tutto a posto. Allora ci vediamo tra poco. Buonanotte Luca”.
“Buonanotte Gabriella”.
La donna se ne andò. Luca e Augusto tirarono un sospiro di sollievo, l’avevano scampata bella.
Luca non perse tempo, si avvicinò ad Augusto e si slacciò i pantaloni.
Prese una mano di Claudia e se la mise sul pacco.
Claudia iniziò a massaggiarlo mentre saliva con la bocca sul cazzo di Augusto. Cominciò a spompinarlo, con Augusto che accompagnava con la mano la testa della ragazza. Luca si tirò fuori l’uccello e Claudia cominciò a segarlo. Era infoiatissima. Dopo l’episodio di Marco era ancora più eccitata.
Poi Augusto la fermò, la tirò su e l’accompagnò verso il divanetto. Luca li seguì , mettendosi dietro la ragazza e palpeggiandole il sederino.
I due uomini rimasero in piedi e Luca le sfilò i leggings. Cominciarono a palpeggiarla dappertutto, le mani di Luca sul sederino mentre Augusto le palpava le tette, entrambi eccitatissimi. Intanto Claudia massaggiava entrambi gli uccelli, coi palmi sulle aste e i polpastrelli a stuzzicare le palle. Augusto le abbassò il reggiseno, senza toglierlo, prese le tette con le due mani e iniziò a leccarle i capezzoli. Claudia si sentiva fradicia. Luca ebbe modo di appurarlo lui stesso un attimo dopo, quando le infilò una mano negli slippini. Fece scorrere il dito medio tra le labbra della ragazza . La fighetta era così bagnata che il dito scivolò dentro senza problemi. La fecero sedere sul divanetto, Augusto si sedette alla sua destra e Luca alla sua sinistra.
Claudia allungò le mani e afferrò i due cazzi. Cominciò a segarli lentamente assieme, mentre i due uomini le mettevano le mani ovunque, sul seno, sulle cosce, sulla fighetta. Adorava avere entrambe le manine impegnate , continuò per qualche minuto, stando attenta a non esagerare. Non voleva farli sborrare subito entrambi.
Poi Augusto le mise una mano sulla testa e la spinse in basso. Docilmente Claudia si inginocchiò. Tenendo le mani appoggiate alla cosce, vide i due uomini alzarsi e avvicinarle i cazzi alla bocca. Ne sentiva l’odore pungente. A turno li prese in bocca, spompinandone uno per qualche minuto e poi passando all’altro. I cazzi erano duri come l’acciaio, e Claudia li infilava in bocca quanto più profondamente possibile. Poi li afferrò entrambi , avvicinò le due cappelle l’una all’altra e,guardando i due uomini, cominciò a leccarle entrambe.
Poi Augusto la fece alzare, si sedette sul divano e se la portò a cavalcioni. Luca le sfilò le mutandine. Claudia afferrò il cazzo di Augusto e , tenendolo fermo, ne facilitò l’entrata nella fighetta. Era talmente bagnata che il cazzo scivolò dentro senza alcuna difficoltà. Cominciò a cavalcare sentendo il cazzo penetrarla in profondità mentre Luca le baciava e le palpeggiava il seno. I 3 non sembravano rendersi più conto del rischio che stavano correndo. Troppa era l’eccitazione per dar peso a pensieri razionali. Muoveva il bacino con sempre maggior foga, cercando di sentire quel cazzo il più possibile.
Fu poi il turno di Luca, Augusto sollevò la ragazza che si sdraiò sul divanetto a gambe spalancate. Luca si avvicinò, guardò eccitatissimo quella splendida fighetta che non aspettava che lui. Avvicinò l’uccello alla fighetta già tutta rossa e iniziò a strusciarcelo sopra. Claudia mugolava. Poi lo infilò e cominciò a scoparla con forza. Ad ogni colpo le tette di Claudia sobbalzavano. Lei strinse leggermente le cosce per sentire ancora di più il cazzo dell’uomo che la scopava. Luca continuò alternando colpi secchi e profondi a colpi meno brevi e più avvolgenti.
Claudia venne presto, il corpo attraversato come da una scossa. Cercò di godere il più possibile di quell’intenso orgasmo, il suo sguardo si fece lucido, trasparente, quasi come se si trovasse in un’altra dimensione. L’orgasmo la travolse come un fiume in piena.
Non fece quasi in tempo a godere appieno di quel travolgente orgasmo che i due uomini le fecero cambiare posizione. Augusto la fece girare di schiena e la posizionò a 4 zampe sul divanetto. Il culetto di Claudia era ora completamente esposto agli sguardi dei due. Augusto le fece abbassare la testa e la schiena, e Claudia dilatò quanto più possibile il buchetto del sedere. Fu Luca il primo a giocarci, passandoci sopra il dito indice e poi affondandolo lentamente al suo interno. Claudia sentì il dito dell’uomo penetrarla dolcemente e iniziò a gemere. Poi fu il turno di Augusto che, mentre Luca era ora sceso a sfiorarle la fighetta, provò a infilarle nel buchino indice e medio. Spinse le due dita all’interno, dilatandole ancora di più il buchetto. Andò fuori e dentro parecchie volte, di fatto aprendole il culo con le dita. Claudia voltava ora la testa al fine di guardare i due uomini che giocavano senza ritegno col suo sederino. I due uomini erano al limite del godimento e dopo alcuni minuti fu Luca a prendersi il cazzo in mano e a cominciare a segarsi appoggiando la cappella sul buchino esposto. Augusto ora le teneva le chiappe aperte, cercando quanto più possibile di dilatare il buchetto. Qualche altro minuto e Luca cominciò a sborrare. I primi due fiotti di sborra le entrarono direttamente nel buchino, mentre i successivi si aggiunsero alla sborra che cominciava a colarle fuori, discendendo come un inesorabile magma a bagnarle la fighetta. Poi fu il turno di Augusto che , tenendo una mano su una chiappetta della giovane, con l’altra si segava sempre più freneticamente a pochi millimetri dal buchino già riempito dalla sborra di Luca. Intensi getti di sborra densa e calda andarono ad aggiungersi a quelli precedenti. Claudia sentiva quel liquido denso e caldo riempirla completamente. Strinse le chiappe per non farla scappare fuori mentre Augusto riversava i successivi fiotti sulle sue morbide chiappette.
I due uomini, ora esausti, guardavano ancora in estasi quel buchino completamente ricoperto di sborra.
“Ora la terrai tutta dentro, vero?” le disse Augusto accarezzandole la testa. Claudia annuì, serrando ancora di più le chiappette e cercando in tutti i modi di trattenere al suo interno tutto quello sperma. Era ora ancora più eccitata. Rilassò i muscoli dello sfintere e tutto il seme che le riempiva il culo fuoriuscì lentamente, scorrendo inesorabile sulle cosce della giovane. Luca e Augusto guardavano ,se possibile, ancora più eccitati quel delizioso buchino eruttare lentamente tutta la loro sborra.
Presero poi a rivestirsi e Claudia si tirò su, si ripulì con alcuni fazzolettini e poi si rimise gli slippini guardando ora un po’ imbarazzata i due uomini. In fondo due perfetti sconosciuti le avevano appena riempito il culo di sperma. Augusto le si avvicinò e le fece una carezza. “Sei stata brava sai?” le disse. Claudia ringraziò e si rivestì, sotto i loro sguardi. Augusto spezzò l’incanto, disse che era il momento di andare a letto e tutti e 3 si avviarono verso le proprie stanze. I due uomini la salutarono e ognuno prese la sua direzione. Una volta in bagno Claudia si guardò lungamente allo specchio sentendosi una stupida, pensò che cadeva sempre negli stessi errori. Era più forte di lei, anche se lottava strenuamente per evitarlo accadeva sempre. Pensò a Federico e si vergognò di sé stessa. Ne era innamorata eppure…. eppure, confessò a sé stessa, ogni volta è più eccitante della precedente. Zampettò fino al lettone e si accoccolò sotto le coperte. Anita e Marco dormivano profondamente. Alle eventuali conseguenze ci avrebbe pensato domani, come sempre.

Questo racconto è opera di fantasia. Tutti i personaggi,gli episodi e le battute di dialogo sono da intendersi come del tutto immaginari. Niente di ciò che è narrato è da alludere a persone,cose o situazioni reali.
Per commenti: psychedelicat1@yahoo.it

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