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Racconti CuckoldTrio

LA SORPESA DELLA MIA ”MUSA”

By 4 Febbraio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Eravamo stati assegnati per un evento formativo fuori regione e avevo lasciato ogni aspetto organizzativo a Chiara, abilissima e bellissima collega di lavoro. Tra noi era successa di recente una sorte di “consulenza “…ma questa è un’altra storia che forse racconterò di seguito. Quello che sto per raccontare quindi è uno di una serie di aneddoti successi con Lei durante la mia proficua collaborazione con uno studio di formazione per aziende.
Chiara rappresenta il massimo della sensualità, femminilità e della complicità, che mai fino ad ora ho incontrato nel gentil sesso: quindi mi ritengo molto fortunato in questo.
Le e-mail che seguirono erano come sempre dettagliate nel contenuto organizzativo (destinazione, pernottamento, ente ospitante) e maliziose nell’aspetto ricreativo.
L’evento era organizzato in due giornate e quindi con un inevitabile pernottamento, ovviamente in camere separate.
Lascai, come detto, organizzare tutto a Lei (altra cosa che ho imparato a fare con il gentil sesso): ero un po’ preoccupato ma nello stesso tempo curioso di “metterla alla prova” una seconda volta, eccitato, direi visto l’appagante precedente esperienza.
L’ultima mail del giorno precedente terminava con:”…visto che siamo in zona ho organizzato cena e dopocena da una mia amica dell’università, sai, non vede l’ora di presentarmi il suo amico….gestisce un piccolo hotel con ristorante..ci offre la cena..dovrai sopportare due amiche che si ritrovano dopo tanto tempo…ti ricompenserò con un dopocena all’insegna del relax….umido!!.” . Quasi svenivo alla lettura, e ovviamente accettai.
Il giorno dell’evento trascorse all’insegna della professionalità e del lavoro.
Saliti in macchina verso sera, ci dirigemmo verso la località predestinata.
All’arrivo ci accolse ovviamente Marta, l’amica in questione: bellissima e frizzante trentenne. Dopo le presentazioni di rito notai quanto erano simili sia gli atteggiamenti sia l’intesa: sembravano l’una il clone dell’altra, e si notava in ogni atteggiamento.
L’intesa mentale tra le due era così immediata, sinergica che mi lasciò fortemente stupito. Iniziarono a scherzare e ridere fin da subito con quella naturalezza che solo un’amicizia profonda e di lungo corso può amplificare.
Ci accompagnò nella zona bar, ci offrì l’aperitivo e in quella situazione una volta seduti la comunicazione divenne più maliziosa e interessante. “non devi assolutamente spaventarti se Chiara ed io siamo così. Ci consideriamo più che sorelle e nonostante la lontananza abbiamo contatti quotidiani, e poi come da sempre, non abbiamo segreti tra noi…” ecco quel Noi fu accompagnato da un sorriso malizioso che ancora ricordo, e voleva dirmi che era a conoscenza della nostra recente performance. Tremenda.

A un certo punto comparve Carlos: ragazzo cubano trentenne, alto e atletico, un autentico “bronzo di Riace”. Marta lo presentò come compagno, senza specificarne altro. Era alle dipendenze dell’hotel, laureato anche lui.
Mi colpì perché parlava benissimo l’italiano, molto educato ed elegante.
Tra i due non c’era ovviamente solo un rapporto di lavoro…ma neanche un rapporto sentimentale. Chiara rimase anch’essa colpita dal bel vedere, lo notai dal continuo muoversi delle gambe e delle mani. Lo notò anche Marta: “Lo vedi quello che ti dicevo? ..e pensa che è così anche fuori dal contesto lavorativo..…” le due iniziarono a ridere sommessamente…e dopo un po’ Marta ci presentò il programma: “ Bene ora andate a rilassarvi un po’ nella zona termale.. che è a vostra completa disposizione visto che è chiuso al pubblico…quindi bando alle chiacchiere e buon divertimento…giù Chiara troverai quello che hai chiesto..chissà magari dopo ….anch’io…ci troviamo verso le 22 al ristorante! Carlos accompagnali …”.
Un brivido sulla schiena mi scosse. Durante il percorso la mia mente vacillò tra pensieri di vario tipo.
Dopo un breve passaggio nello spogliatoio maschile, dove trovai accappatoio ciabatte e telo, mi trattenei il tempo necessario per una doccia distensiva. In seguito, voglioso di appagare la mia curiosità mista a eccitazione e un briciolo di tensione, entrai nella zona termale.

Trovai un ambiente rilassante, e dopo aver visionato la bellezza e la cura dei dettagli del luogo mi avvicinai al bagno turco, dove trovai Chiara che seduta e a seno scoperto conversava con Carlos.

La presenza di Carlos m’incuriosiva molto e da buon accompagnatore dopo poco si allontanò dicendo che andava a chiudere la porta d’ingresso del centro benessere.

Rimasti soli esordì ringraziando Chiara del piacere umido concesso facendo maliziosamente riferimento al bagno turco. “no caro mio..non è questo che intendevo, e tra un po’ salirà la temperatura e l’umidità”. dicendo questo si alzò lasciando cadere il piccolo telo che le copriva il pube, mi baciò e uscì lasciando aperta la porta.

Non sapevo cosa fare, ero spiazzato e nello stesso tempo consapevole che era l’inizio di un gioco che francamente mi elettrizzava.

Aspettai un po’ prima di decidere cosa fare: stare li? Uscire? Che cosa sarà mai il progetto lussurioso di Chiara?pensavo.
tutto sommato il bagno turco era molto piacevole e confortevole, e poi pensai che fosse inutile accelerare o magari interrompere il progetto a ampiamente premeditato di Chiara. Decisi di godermi in solitudine il piacere del vapore.

A un certo punto riapparve Lei, la mia “Musa” in tutta la sua graziosa e sensuale nudità, assieme a Carlos. A dire il vero sembrava lo stesse trainando mano nella mano.
Carlos sembrava imbarazzato…non capivo se dovuto alla sua nudità, oppure a quello che sarebbe stato lì a poco, frutto probabilmente della maliziosa conversazione avvenuta poco prima…o cos’altro successo fuori dal bagno turco.

Lo fece sedere affianco a me, il suo corpo era scultorio: alto, depilato, muscoloso.
Notai le notevoli dimensioni del suo pene che francamente superava la media.

Dopo averci teneramente accarezzato il viso con le sue piccole mani, Chiara si sedette di fronte a noi. Sa essere molto erotica e sensuale, ha la grande capacità di comunicare con i movimenti del suo splendido corpo, seducendo ed eccitando qualunque uomo. Lei è così, porta in tiro chi desidera, per poi lasciar “rosolare” ,come dico io. E’ esibizionista e ama farsi desiderare…per poi lasciare in bianco i poveri malcapitati. Una mantide!!

Stavolta però….

Sedette di fronte, con lo sguardo sensuale e con fare provocatorio apri leggermente le gambe. Lo show era iniziato.
Divaricò lentamente e sempre più le gambe: si notava benissimo il suo piccolo fiore.
Labbra esterne piccole, simmetriche che lasciavano leggermente scoperto il clitoride che già dava segni di rigonfiamento. Un curatissimo ciuffetto raso di piccole dimensioni era presente nel pube. Notai l’omogeneità del colore sul suo corpo, segno evidente della sua passione per l’abbronzatura integrale. I piedi appoggiati nella seduta del bagno turco. Erano curatissimi, come le mani, dove appariva uno smalto rosso porpora omogeneo.
I capelli lunghi e neri raccolti dietro che sembravano toccare e coprire il capezzolo sinistro, quasi per protezione.

Bellissima.

Iniziò facendo scivolare la mano destra lungo il seno, la pancia e il pube, fino a coprire interamente il fiore. Lì si fermò un attimo. Lo sguardo era intenso e provocante, rivolto a entrambi…Cominciò una lentissima risalita, aprendo leggermente la mano.
Il dito medio seguiva il percorso del solco con estrema sensualità, fino all’incontro col clitoride. Piccoli e continui movimenti circolari caratterizzavano il percorso del dito. Chiara si sedette più comodamente, inarcando la schiena e il collo. L’altra mano cominciò ad accarezzare prima sfiorando e poi coprendo con forza il seno sinistro.

Il movimento del dito si fece più audace, scavava più in profondità il solco, prima verso il basso e poi verso l’alto. Piccoli gemiti accompagnavano i movimenti, in un continuo crescendo….poi si fermò: le dita si fecero largo aprendola e mostrandola tutta, sembrava dire eccola, sono pronta, è vostra..

Carlos ed io assistemmo in rigoroso silenzio allo spettacolo che appariva ai nostri occhi.
Ovviamente le scene suscitarono la nostra completa erezione. Non mi sentivo però in imbarazzo, né della presenza di Carlo, né delle dimensioni ovviamente diverse di un superdotato.

Chiara ci anticipò negli intenti, si alzò e si sedette tra noi, poveri o fortunati maschietti eccitati: le mani si appoggiarono prima sulle nostre cosche, poi risalirono fino a sfiorare i relativi membri…il suo dolce tormento fu interrotto quando Carlos prese con decisione la sua mano e l’appoggiò sul poderoso e maestoso glande.

Un leggero sorriso apparve nel suo volto, dopo breve rilasciò la mano e Chiara iniziò liberamente con le punte delle dita a toccare quella grossa cappella.
Era così grossa, porosa, rosata, a differenza dell’asta così lunga, liscia e nera.

Il glande scoperto lo vidi circondato e ancorato dai piccoli polpastrelli, che iniziarono dei movimenti di tensione verso l’alto dopo averla ancorata per bene.
Una sensazione incredibile scatenò questa scena dentro di me.
Poi, lasciò adagiare il membro nero sul ventre di Carlos, che nel frattempo si è quasi sdraiato appoggiandosi con i gomiti sul gradino posteriore per meglio poter gustare le attenzioni di Chiara.
Le piccole mani scivolarono per tutta la sua lunghezza, gustandosi ogni centimetro.
Con la mano destra, poiché Carlos era seduto sulla sua sinistra, iniziò una lenta e morbida discesa, col palmo aperto, fino a raggiungere lo completamente lo scroto privo di peli,.. …la sua mano era socchiusa e raccoglieva i testicoli che sembrano piccoli in proporzione al membro….

Ero sempre più eccitato…..e aspettavo con ansia dei segnali che non arrivavano…ma volevo non terminasse mai quel momento. Inizia allora a toccare il suo corpo, arrivando brevemente nel pube, sfiorando il clitoride che oramai era rigoglioso, arrivando al suo fiore oramai gonfio e bagnato.
La penetrai con il mio dito medio accompagnando il gesto con un bacio sul collo…
Appena entrato, Chiara sobbalzò e sussurrò un gemito di piacere…
Non vedevo cosa facesse Chiara, ma sentivo le espressioni di piacere di Carlos che aumentavano sempre più.

La temperatura era oramai rovente, sia dentro di noi sia fuori.
Ancora impressa indelebilmente in me il ricordo dell’uscita: Chiara impugnò entrambi i cazzi una per mano e ci trascinò fuori mettendoci poi uno in fianco all’altro.

Mollò la presa solamente quando iniziò a mettersi dietro di Carlos: impugnò vigorosamente l’asta e iniziò a segarlo prima piano, poi vigorosamente. La stessa cosa dopo poco la fece con me.
Poi inginocchiatasi davanti a noi, li prese contemporaneamente e iniziò a premerli partendo dalla base..
Pensavo di svenire. Mai mi era successa una situazione simile!! Ero veramente scioccato e continuavo a chiedermi fino a dove si sarebbe spinta la mia “Musa”. Che spettacolo!!

Dopo un paio di minuti trascorsi così Chiara, concentrò le sue coccole al cazzone di Carlos: lo impugnò con entrambe le piccole mani, sembrava quasi misurarne la lunghezza.
In una mano teneva lo scroto e lo tirava verso il basso, mentre l’altra si appoggiò subito sopra, per quasi tutta la lunghezza dell’asta, non coprendola tutta ovviamente, ma solo poco più della metà. Poi impugnandolo vide che non riusciva a coprire l’intera circonferenza.
Terminata la fase contemplativa e di misurazione…Chiara cominciò un lento tormento, facendo scorrere il prepuzio sul glande in modo lento e continuo.
Carlos dava segni di cedimento, non riusciva più a stare fermo e in piedi.
Lo fece sedere nella panca, apri le gambe e Chiara si inginocchiò davanti al suo Cazzo nero.

Mi sedetti anch’io e, in preda al desiderio, iniziai a masturbarmi.
Chiara mi guardò maliziosamente. Vedevo il suo sguardo molto eccitato
Riprese a segarlo con vigoria, Carlos era pronto, ma a un tratto Chiara smise……
Una piccola goccia bianca usci dalla fessura….un silenzio irreale avvolse la scena. Carlo era incredulo e scosso sull’essere fermato sul più bello…
Le mani di Chiara strizzarono la turgida cappella, e la piccola goccia divenne più grande.
Allora le piccole dita iniziarono dei movimenti circolatori spalmando quella crema viscida e densa per tutta la cappella. Impugnando l’asta e strizzandola nuovamente né usci un’altra più grande e bianchissima!!
Anche questa immagine è indelebile ancora in me: quell’asta turgida, eretta, nera,…quella cappella gonfia, rosa acceso,quel fiocco bianco brillante che inizia a scendere lentamente verso il frenulo,…come se fosse crema. E la bocca della mia “Musa” che lentamente si appoggia sulla cappella iniziò ad assaporane il piacere.
La sua bocca non riusciva a ospitare interamente il grosso glande, ma era avida e assetata nell’assaporarlo. La cappella ora era rosacea, segno evidente dell’appagamento del suo desiderio. La lingua cominciò a leccare e a scorrere per tutta l’asta, mentre la mano riprese a segarlo. una volta inumidito per bene il membro, la bocca di Chiara si riposò sulla cappella, ma stavolta in modo più deciso ed energico.
Prima iniziò ad aspirare aumentando i velocemente il ritmi della sega, ….poi facendo fuoriuscire la saliva dalla bocca inumidendo l’asta sempre più.

Carlos non ne poteva più, non so come fece a trattenersi da una tortura così provocante e intensa. Probabilmente Chiara aveva concordato il tutto; intendo che sarebbe stata solamente lei a dominare il gioco, pensai.

A un certo punto Carlos si scostò, la fece alzare, la abbracciò, la baciò in bocca fugacemente e iniziò a toccarle il seno e il ventre.
Era indubbiamente un tentativo di possederla ed essere accolto dentro di lei, dentro quel fiore che non aveva ancora toccato. Chiara ansimando fece fare.
La prese in braccio, le la fece sedere sulla panca. Infilò la lingua tra le gambe leccando e succhiando la figa oramai bagnatissima.
Chiara allora cercò intensamente il mio guardò. Non capivo quella sua espressione: sembrava cercare conferme, oppure semplicemente rendermi partecipe del suo piacere.
Tra noi non c’era una relazione dichiarata, né sentimentale, né sessuale. Eravamo solamente complici l’uno dell’altro. Non era presente neanche quel senso di gelosia che può caratterizzare l’osservare mentre scopa con un altro. Non capivo.
Chiara non smise di guardarmi neanche quando, lasciandosi andare, l’orgasmo l’avvolse e la scosse profondamente. Carlos non allontanò la bocca dalla sua preda, la assaporò tutta, fino all’ultima goccia…si alzò fiero, solamente quando Chiara inerme smise di ansimare di piacere.
Carlos puntò allora il suo grosso e fiero membro sulla preda conquistata, lo appoggiò piano piano, con dei movimenti guidati con la mano cercava di farsi spazio tra le piccole labbra vogliose e stupende di Chiara, e mentre cercava di affondare la lunga sciabola nella fodera tremante, Chiara lo allontanò dicendo:” hai avuto un assaggio di me…mi piacerebbe averti…ma a Marta ho promesso di non andare oltre, almeno non in sua assenza..…”. Carlos, anche se contrariato, obbedì e si allontanò. Fu allora che Chiara disse:” non ti lascio certamente così però…come vuoi venire?”
“la tua bocca è piccola e accogliente” rispose immediatamente, “voglio darti da bere il mio succo…” affermò.
“Bene, allora ti accontenterò”. Dicendo così si stese supina sulla panca, con la testa penzoloni ed estesa all’indietro verso il suo membro, mise le mani sul seno, stringendolo ed accarezzandolo, aprì la bocca invitando a deporlo dentro.
Ovviamente la posizione non permetteva un pompino completo ma Carlos si accontentò.
Dapprima, divaricando un po’ le gambe e abbassando le ginocchia si fece leccare per bene lo scroto, poi le sapienti mani iniziarono a masturbare l’asta e il glande con movimenti alternati, veloci, lenti, veloci, lenti. La lingua di Chiara cercava il contatto con la cappella. Il povero Carlos cercava in tutti i modi di farlo entrare, fino a quando Chiara, iper estendendo il collo giù dalla panca, accolse, per la gioia del cubano, la cappella nella bocca. Ora Carlos era appagato, aumentò l’azione e la velocità della sega, e con la mano sinistra cercò e frugò nella figa vogliosa della mia “Musa” fino a sditalinarla violentemente.
Chiara ansimava sempre più.
Probabilmente Carlos voleva Vendicarsi del torto fatto, ma non aveva ancora capito che Chiara vuole sempre avere tutto sotto controllo.
L’eiaculazione era imminente, si notava dall’asta che appariva sempre più turgida ed eretta. La cappella era più violacea e grossa, e dopo due, tre lamenti, uscirono violentemente uno, due, tre fiocchi copiosi di sperma bianco latte dalla cappella di Carlo.
Chiara non accolse lo sperma in bocca, un attimo prima alzò in parte la testa…i fiochi bianchi colpirono i seni e la pancia. Poi velocemente si mise seduta e accolse le ultime schizzate tra le labbra e la bocca, ripulendo e succhiando per bene il suo trofeo dopo averlo impugnato.
Carlos allora la fece alzare e si incollò alla bocca di Chiara.
Ammirai l’intera scena seduto sulla panca di fronte, alternando la sega a momenti di riposo, aspettando con trepidazione il mio momento.

Dopo poco li lingue si staccarono e Carlo uscì dalla porta senza dire nulla.

Continua…..

lascio qui sotto il mio indirizzo per chi volesse condividere le impressioni……bourne.identity@libero.it

Non mi era mai successo prima d’ora di assistere a scene così eccitanti in diretta, e devo dire che è stato semplicemente elettrizzante e meraviglioso!

 

Dopo un momento di evidente appagamento, Chiara si diresse nella zona docce e sparì dalla mia visuale. Ne approfittai per sbollirmi un po’ entrando nella stanza del ghiaccio, dove mi ritemprai.

 

Trascorsi pochi minuti, la raggiunsi, avvolgendola in un tenero abbraccio.

 

Un dolce bacio accompagnò le mie parole: “ sei stata fantastica…Ti piace far godere gli uomini e farti desiderare…..ma dimmi la verità: perché non ti sei fatta scopare?”.

 

“Avrei voluto tanto….ma avevo fatto una promessa”, rispose uscendo dalla doccia, “ora sarai tu a soddisfarmi….ti voglio, vieni..” mi disse avvolgendosi nell’accappatoio. Terminai la doccia, ricordo ancora l’odore di sandalo del bagnoschiuma, come dimenticarlo….

 

La trovai nel lettino, che si masturbava a gambe aperte verso di me.

 

Che invito memorabile.

 

Dolcemente…sensualmente…provocatoriamente le sue piccole dita accarezzavano la pelle del piccolo fiore….

 

Le presi un piede e iniziai a baciarlo e a leccarlo.

 

Poi afferrai anche l’altro e posi tra le due piante il mio cazzo pulsante e ansimante.

 

Adoro i piedi della mia Musa, sono curatissimi, lisci ed estremamente sexy.

 

Piccoli movimenti accompagnarono la presa, mettendo in mostra il mio glande a “porcino”. Già, è sempre stato piacevolmente gradito dalle donne…così debordante dall’asta….

 

Era lei che autonomamente prosegui la sega stringendolo sempre più.  

 

Era eccitatissima, e stava per venire ancora, i suoi movimenti erano sempre più veloci e audaci e scavano i profondità..

 

“Vieni qua…e stenditi per terra” mi ordinò. Così feci.

 

Si sedette sopra di me, la mia bocca: “Leccami ti prego”.

 

La sua figa era bellissima: priva di peli, liscia, le grandi labbra erano piccole, carnose, proporzionali e simmetriche…e coprivano perfettamente l’imene.

 

Infilai la lingua dentro: l’accolse un calore rovente!! Un dolce liquido vischioso scese nella mia bocca, era miele…e iniziai così a scoparla con la lingua.

 

Era Chiara che accompagnava e dominava il movimento: dapprima un lento movimento su e giù, poi ruotando il bacino cercò di far passare la lingua su tutta la superficie esterna della figa, gemendo sempre più.

 

Si fermò un po’ sul clitoride che ingrossato spuntava rigoglioso tra le labbra..lo succhiai arditamente e come succhiavo e leccavo tutto quello che mi porgeva….cominciò un movimento alternato avanti-dietro, facendo in modo di far scorrere la lingua su tutto il solco della figa.

 

Cercò e trovò, con la mano destra, il clitoride e si scostò un po’ in avanti…voleva offrirmi il suo buchetto…finora ero rimasto fermo con le mani…ma appena la mia lingua si posò nello sfintere, afferrai il suo lato B e divaricandone le natiche infilai la lingua in profondità…sentivo Chiara gemere appena entrato un po’; allora presi vigore e osai sempre più, violandolo e penetrandolo. Nel pieno dell’orgasmo lo sfintere cedette, aprendosi….e mentre avidamente leccavo, Lei diresse la mia lingua sulla figa grondante.

 

Leccai l’abbondante miele che mi porgeva, il suo profumo mi prese sempre più…e dopo poco si scostò stremata.

 

Era inerme e abbandonata al piacere, all’estasi……mi misi sopra di Lei e la penetrai baciandola vogliosamente.

 

Aveva sempre voluto rapporti protetti con me…ma in quel momento non oppose resistenza. Una volta dentro, il calore mi avvolse: era bollentissima e bagnatissima. La mia asta scorreva senza alcuna difficoltà e la mia cappella scorreva e gustava ogni centimetro della sua stretta vagina.

 

Già la sua vagina, l’amavo: stretta per tutto il suo percorso….avvolgente e poco profonda; e poi molto sensibile, già, il mio cazzo la sentiva mentre si bagnava, mentre si stava preparando a venire, mentre l’orgasmo provocava contrazioni…….che dire, il massimo!!

 

Il mio movimento era veloce e profondo….dopo poco lo infilai tutto dentro, cercando di gonfiarlo fino al massimo, e lì mi fermai.

 

Eravamo tutt’uno,entrambi in paradiso. Ruotai il bacino cercando di non retrarre l’asta, sentivo la sua vagina aprirsi sempre più. Iniziai a stantufarla ancora e dopo pochi colpi la sentì venire e chiamare il mio orgasmo.

 

Feci molta fatica a trattenermi, non volevo rovinarle quel momento.

 

La sentivo contrarsi dentro e il suo corpo vibrava….

 

Quando finì usci rapidamente da Lei, lasciando il vuoto….

 

“Non ce la faccio più Chiara” dissi.

 

Sembrava non rispondere, era assente…

 

Dopo breve però si alzò e mi fece accomodare sul lettino, s’infilo tra le mie gambe e iniziò a leccarmi lo scroto…ogni colpo di lingua era un brivido di piacere…aspettavo con ansia quel tocco che divenne sempre più deciso e percorrendo l’asta si fermò sulla mia cappella. La piccola bocca raccoglieva a stento il glande. Me lo bagnò abbondantemente con molta saliva e mentre una mano tirava verso il basso lo scroto privo di peli, l’atra scorreva velocemente sul prepuzio, facilitata dalla grande salivazione. La mia eiaculazione stava per arrivare, se ne accorse e si fermò.

 

Non c’è di peggio al mondo che fermarsi in quei momenti!!

 

Voleva proprio farmi morire!!!

 

La sua mano cercò il mio sfintere anale e piccoli movimenti rotatori cercavano di violarlo…non capivo cosa volesse fare….ero incapace di reagire.

 

Mi fece adagiare per bene divaricando completamente le gambe, e vidi sparire la sua viso tra di esse. Sentivo la sua lingua bagnare lo sfintere e cercare di violarlo. Feci fare…poi si alzò e ripose le sue coccole al glande.

 

Dopo breve mi sentì sodomizzare da un suo dito. mi stata segando, sodomizzando e accoglieva la mia cappella in bocca…una sensazione incredibile!!! dopo breve accolse il mio orgasmo in bocca, succhiando dolcemente ma intensamente il mio piacere. Fu un orgasmo indimenticabile per intensità e piacere…..

 

Mi fece alzare, le nostre lingue s’incontrarono e intrecciarono…dalle nostre bocche sgorgava quello che sapientemente Chiara raccolse dal mio uccello….non so esattamente quanto durò il bacio…..e al termine leccò tutto quello che era il nostro succo….terminando la discesa sul mio cazzo che era ancora eretto.

 

Terminammo quel momento sdraiandoci sul lettino e abbracciandoci teneramente, eravamo sazi uno dell’altro in quell’angolo di paradiso…

 

 

 

continua……. bourne.identity@libero.it

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