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Racconti CuckoldTrio

Michele il mio ex e amico di mio marito 7

By 5 Novembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Dovevo partire per andare a trovare un’amica alla quale ero molto legata non stava bene, viveva da sola e aveva bisogno di me. Di Michele ancora non gli avevo ancora parlato, in quanto non si era ancora verificata la circostanza. Dovevo partire il venerdì sera e rientrare la domenica. Mio marito Guido non poteva accompagnarmi per motivi di lavoro, e gli chiesi cosa ne pensava se mi fossi fatta accompagnare da Michele. Lui mi chiese che non c’erano problemi, ma con che ruolo glielo avrei presentato alla mia amica, e io dissi che siccome era un’amica fidata che anche lui conosceva, in
quanto era venuta anche al nostro matrimonio, e poi ci eravamo visti anche un sacco di volte, glielo avrei presentato con quello che è il suo ruolo, d’altronde la mia amica sapeva che ero sempre stata una ragazza molto calda, diciamo più esattamente ero sempre stata una puttanella, che il cazzo non me lo ero fatta mai mancare e che avendo trovato un marito a cui faceva piacere che la moglie si facesse chiavare anche da altri, ormai avevo l’amate ufficiale fisso, anche se questo voleva significare che lui era un grandissimo cornuto. Lui fù subito d’accordo, in quanto anche lui voleva farci fare, a me e a Michele l’esperienza di stare da soli, però questo presupponeva fargli un’accurata cronaca di come trascorravamo le giornate. Il venerdì pomeriggio Michele venne a prendermi, per cominciare subito
bene, non misi i jeans come aveva detto mio marito, ma un vestitino corto leggero, perizoma e sandali col tacco alto, senza reggiseno. Appena arrivò Michele ci salutammo con bacini vari. Neanche il tempo di un caffè perché avevamo fretta di provare questa esperienza, e partimmo. In strada parlammo di tutto, fino ad arrivare a riflettere su quello che avremmo fatto in questi due giorni. Ci accordammo sul fare in modo di sembrare una coppia vera. Ci scambiammo domande piccanti, tipo se l’uno avrà il
coraggio di baciare l’altro in pubblico, o di camminare per mano in strada con tutti i rischi del caso. Trovammo accordo su tutto, soprattutto sul fatto che ci saremmo dati da fare per divertirci. Resistemmo senza sfiorarci per tutto il viaggio. Ma una volta all’hotel, il tempo di entrare in camera, la
voglia era reciproca, era quasi ora di cena, ma non resistemmo. “Che facciamo ?” Mi chiede lui. Io gli vado incontro. Ci baciamo. Mi tocca da sopra il vestito, poi me lo sfila. Affonda le mani  su i seni. Mi sdraia sul letto, mi toglie il perizoma e me la lecca. Eravamo rimasti d’accordo che ogni tanto avremmo aggiornato Guido. Voleva un po’ di notizie. Così mentre Michele si spoglia, io prendo il telefono. Chiamo mio marito e dico che siamo arrivati. Michele ricomincia a leccarmela e dico a Guido : “Scusa ma me la sta leccando ci sentiamo dopo che abbiamo finito”. Salgo sul letto e glielo prendo in bocca. Poi gli salto sopra e dico ; “Sai che stanotte scoperemo tutta la notte ?”  e lui “sono qui per quello ” Alterniamo le posizioni, io sborro, poi tocca a lui. Io mi inginocchio, lui seduto sul letto. Lo spompino
fin quando mi riempie la bocca e ingoio tutto. Poi restiamo sdraiati sul letto a immaginare fantasie per la sera e i giorni dopo. Glielo riprendo in bocca e gli ritorna su. Ma decidiamo di andare a cena. Lui mi chiede di vestire molto sexy. Indosso una mini cortissima bianca. Perizoma nero che si vede, camicia bianca senza reggiseno e stivali bianchi tacco alto. Andiamo a piedi a cercare un ristorante ci prendiamo per mano camminando in mezzo alla gente così, baciandoci appassionatamente. Al ristorante mangiamo e beviamo del buon vino bianco. Tanto che all’uscita siamo allegri. Abbracciati ci diciamo di tutto. Poi lui si ferma, mi fà piegare come per aggiustarmi la punta dello stivale e in quanto gli piace vedere la mini che sale mostrando tutto il culo scoperto e il filo del perizoma. Nell’ascensore dell’hotel mi sgancia la camicia e mi succhia i seni. Usciamo così, con il seno di fuori. Appena in camera è di nuovo l’inferno. Nudi ci scambiamo lavori di bocca. Poi mi sale sopra e mi prende con forza. Scopiamo a lungo. Io vengo due volte. Poi tocca a Michele e di nuovo mi riempie la bocca strusciandomelo su i seni. Chiamiamo Guido per dargli la buonanotte e dirgli che ci stiamo divertendo. Un saluto e via. Ricominciamo. Io godo ancora a lungo. Facciamo di tutto. Mi piace stare sotto Michele e godo ancora, poi sta a lui, e mi riempie la faccia di sborra calda. Ci laviamo e proviamo a dormire ma continuiamo a stuzzicarci perché l’idea di poter fare qualunque cosa in qualunque momento ci eccita. Al mattino io devo andare dalla mia amica e Michele viene con me, lo presento alla mia amica, dicendogli appunto che è il mio amante, che mio marito ne è perfettamente a conoscenza e che è contento della mia scelta, che con lui non faccio altro che scopare, che sà scopare molto bene e ha anche un gran bel cazzo fra le gambe, ma che non si facesse illusioni, in quanto i rapporti a tre noi li facciamo solo con due uomini, e lei sà anche il motivo, ossia che il cazzo non mi basta mai, quindi
immagina se lo divido con lei. Verso le 16.00 ritorniamo in albergo e stando distesi sul letto Michele mi propone fantasie varie e le eseguo. I preliminari sono lunghi e eccitanti. Mi scopa, ma prima di farmi sborrare mi propone di farmi il culo. Mentre mi incula mi tocca la fica, poi mi riempie il culo. Sdraiati
sul letto continuiamo a pensare di voler sfruttare questi giorni per giocare ancora. E’ l’ora dell’aperitivo e usciamo. Io sono vestita ancora più da troia. Mini nera cortissima e camicia nera senza reggiseno e sandali tacco alto. Mi dice di non mettere gli slip e che mentre sono fuori vuole che io mostri il
panorama. Troviamo un locale e ci fermiamo. Michele va a ordinare. Io mi siedo su una poltroncina. La gonna sale e quando torna Michele gli apro le gambe come promesso mostrando tutto. Dopo l’aperitivo siamo allegri e a Michele gli torna in mente una fantasia al negozio di scarpe e ci fermiamo a
un grande magazzino dove vendono anche scarpe. Mi propone il gioco. Io accetto. Nel reparto mi fa sedere sullo sgabello e mi piego a provarne un paio. Io allargo le gambe, di nuovo mostro tutto. Mi tocca, mi eccita. Vorrebbe leccarmela. Posiamo le scarpe e andiamo nel camerino di prova dove io fingo di provarmi un vestito. Lì mi tocca e mi lecca. La voglia sale. Corriamo in camera. Nudi sul letto ricominciamo a scopare, gli salto sul cazzo con forza e godo. Lui sdraiato io succhio e ingoio. Ma non è
finita. Abbiamo ancora tutta la sera e la notte. E le fantasie sono tante. Ha capito che mi piace esibirmi. Andiamo a cena. Ci baciamo davanti a tutti, mi tocca per strada, non passo inosservata vestita come nel pomeriggio. A cena ancora vino bianco e io che allungando il piede lo tocco da sotto il tavolo. Michele si eccita, mi scoperebbe lì e io anche. Prima di uscire ci fermiamo in bagno per lavarci le mani dopo aver mangiato pesce e lui ne approfitta per leccarmela e infilare le mani sotto la gonna. Mentre camminiano verso l’albergo fantastichiamo su cosa fare in pubblico. Una volta in camera
Michele se lo fa prendere in bocca e toccandomi mi propone altre fantasie.  “Visto che ti piace metterti in mostra sai cosa potresti fare?” mi dice “Io mi faccio portare una boccia di vino fresco e quando arriva il servizio in camera vai a aprire nuda o al massimo con un asciugamano sotto che però lascia
intravedere qualcosa”. Mi lecca mentre me lo propone e accetto. Chiamiano il servizio in camera. Dopo cinque minuti, in cui continuiamo a toccarci e leccarci bussano alla porta. Lui si nasconde dietro una parete da dove vede tutto. Io mi alzo nuda con un asciugamano in vita. Apro mi faccio consegnare bottiglia e bicchieri, ma al momento di dare la mancia l’asciugamano cade. Io resto nuda. Il ragazzo mi guarda. Rimane come inebetito. Non vorrebbe andar via. Io raccolgo l’asciugamano piegandomi e
mostrando il culo che si apre a lui. Non rimetto l’asciugamano. Dò la mancia e saluto. Michele ha visto quasi tutta la scena. Io gli racconto la sua faccia. Mi chiede se mi sono divertita e io annuisco. Apriamo il vino. Un sorso e via a leccarsi e toccarsi. Lui mi dice che se mi va è pronto a giochi del genere anche davanti a altri. Io annuisco per l’eccitazione e dico che con lui sono pronta a tutto. Poi mi monta sopra e mi infila. Mi fa godere in posizioni varie. Io sopra di lui con parole varie e godo, gli faccio complimenti per come mi scopa. Ribadisco di essere contenta di scopare con lui, amico di mio marito. La cosa lo eccita. Ma non viene. Anzi, mi riprende. Nuove posizioni. Mi fa godere ancora. Gli manca di sborrarmi dentro, io sono sicura che non ci sono pericoli e acconsento. Così spinge e quando io dico
che sto per godere ancora, lui viene con me e mi riempie la fica. Dopo il bagno andiamo a dormire. Il giorno dopo io devo andare ancora dalla mia amica. Alle 16 quando tornerò avremo poco tempo per liberare la stanza. Ma vogliamo chiudere il fine settimana in bellezza. Decidiamo per la doccia.
Scopiamo sotto l’acqua. Ancora bagnati andiamo sul letto. A lui torna la voglia del mio culo. Io ci sto, e mi riprende di nuovo da dietro. Me lo infila e mettendomi sotto mi fa godere per l’ultima volta, mi lascia sdraiata e mi avvicina il cazzo alla bocca e se lo fà succhiare riempiendomi con le ultime gocce che gli sono rimaste. Il fine settimana è finito, ma già mentre torniamo, in auto pensiamo che forse ci sarà tempo per un’ultima idea. Dobbiamo raccontare un po’ di particolari a Guido, e siccome ormai ci
fà fare tutto ciò che vogliamo, decidiamo di premiare le sue corna facendolo scopando con noi. Quando arriviamo a casa lo salutiamo con fare soddisfatto. Gli diciamo di esserci divertiti da morire, e che quella sera lo avremmo premiato facendoci una bella scopata in tre, e nei giorni successivi ne facemmo altre. Ma ora volevo stare un pò da sola con Michele. Lo voleva Michele per provare un’esperienza nuova e anche più libera. E lo voleva mio marito per provare una sensazione forte. Guido volle provare qualcosa di altamente erotico e molto eccitante, io e Michele insieme, quasi da soli, ma con lui presente a guardare. Limitarsi a guardarci scopare sul letto o sul divano sarebbe stato poca cosa. Allora creò una situazione ad hoc. Un’uscita a tre, in cui io e Michele eravamo la coppia e lui semplice autista o poco più. La sera dell’appuntamento Michele arrivò a casa nostra verso le 21.00,
io vestita per l’occasione. Camicia bianca senza reggiseno, autoreggenti velate, mini nera, stivali chiari tacco 12, senza intimo. Ci eravamo accordati poche sere prima durante e dopo una scopata a tre. Appena Michele entrò in casa, una stretta di mano con mio marito e un bacio appassionato con
slinguamenti con me, che mio marito vedeva benissimo e mani sul mio culo. Un inizio niente male. In auto, mio marito alla guida e noi dietro. Lui era l’autista, e noi la coppia. “Allora, portaci al piazzale” disse Michele interpretando subito la parte di chi decide. Il tempo di imboccare l’autostrada e iniziammo l’intesa. “Vieni qua ridammi la tua lingua” Disse Michele. E iniziammo a baciarci mentre mio marito aveva posizionato lo specchietto. La mia camicia si aprì presto e le mani di Michele iniziarono a tastarmi mentre le lingue si incrociavano. “Mi fai impazzire” dissi a Michele. E quando la mia mano aprì i pantaloni iniziarono a segarlo: “Sei sempre più mia” rispose lui. Incuranti del casellante che ci guardava al momento del pedaggio, mentre ci leccavamo e toccavamo. Io con i seni di fuori. Poi sdraiata mi feci leccare a lungo, prima di usare la mia bocca per un bel pompino. E poi ancora baci e commenti sulla voglia di stare insieme tra noi. Arrivammo al piazzale e se le prestazioni hard in auto erano state eccitantissime a livello psicologico quanto accadde dopo lo fu anche di più.
Era il momento in cui noi facevamo coppia in pubblico. Una volta ricomposti scendemmo. Ci prendemmo per mano e iniziammo a camminare tranquillamente in mezzo alla gente. Mio marito ci seguiva da dietro gustandosi la scena. Ci vedeva abbracciarci, strusciarci, baciarci, davanti a tutti. Una lunga passeggiata da coppia e lui a guardare. Poi la fermata alla balaustra a apprezzare il panorama. Un abbraccio e via a baciarci in bocca appasionatamente. C’era tanta gente in giro e anche il rischio che qualcuno ci conoscesse ma faceva parte del gioco. Una bevuta al bar, stavolta anche lui al tavolino. “Ti è piaciuto guardarci?” Chiesi a mio marito con sorriso perverso. “Molto. E’ stato intrigante”. “Abbiamo deciso che nei prossimi giorni ci prendiamo qualche ora di libertà da soli. Sei d’accordo?”. “Certo” si
limitò io con fare remissivo. “Non preoccuparti saprai tutti i particolari” seguì Michele. “Ok. Perfetto. Quello che fà piacere a voi vale anche per me”. Finito di bere, via di nuovo verso l’auto. Noi ancora da soli mano nella mano. Lui dietro a ammirarci. Entriamo in macchina e noi di nuovo seduti dietro.
Appena dentro, subito a toccarci. In particolare Michele con le mani sotto la mia camicia. “Vado verso casa?” Chiese mio marito. “Sì e veloce” Risposi io. Eravamo eccitatissimi, e lui con noi. Toccarci, baciarci e leccarci quasi non bastava più. “Ti va di farti chiavare ora qui?” Mi chiese Michele. “Sì dai”
Risposi io sdraiandomi lungo tutto il sedile posteriore. Lui sopra. Non potevo crederci stavamo scopando in auto mentre mio marito guidava. Fino a quando non sborrai. Ci rialzammo giusto in tempo per riprenderci un po’, continuando a baciarci. Arrivammo a casa. Il tempo di parcheggiare e via
dentro. Avevamo ancora molta voglia. In salotto io mi tolsi la mini e la camicia e rimasi con le calze e gli stivali. Michele nudo. Si vedeva chiaramente che mio marito voleva che glielo prendessi in bocca. Ma fui categorica e dissi a mio marito “Vista la serata ti dispiace se continuiamo da soli ? ” e lui ” Da un lato sì, ma dall’altro allunga il mio piacere. Ok. Posso almeno rimanere a guardarvi ? “. e io “Va bene. Siediti e guarda, d’altronde in questo modo sborriamo meglio tutti e tre, Michele che senza scrupoli si sta chiavando una donna in presenza del marito, io che mi faccio sbattere da un bellissimo cazzo in presenza di quel gran cornuto e impotente di mio marito e mio marito che gode nell’unico modo che sà godere, ossia guardando la moglie mentre si fà sbattere “. Furono le mie ultime parole
verso di lui. Poi la mia bocca si aprì sul cazzo di Michele. Lui in piedi a provare il piacere e poi l’invito a sdraiarsi. Io per farmi vedere meglio da mio marito mi girai dalla sua parte. Aprii le gambe e invitai Michele ad entrare. “Sì prendimi”. Aveva già visto il cazzo di Michele entrare sia nella mia fica che nel mio culo che in bocca ma in quel momento lui era solo uno spettatore e Michele mi stava chiavando da sola e fu diverso. Dopo un po’ chiesi a Michele di cambiare posizione, salendo con la fica sul suo cazzo. Poi di fianco. Poi di nuovo sotto per sentirmi tutta sua, come dissi godendo. Con un bacio liberatorio espressi a Michele tutto il mio godimento. Poi mi inginocchiai. Michele seduto. Un bel bocchino per il suo piacere finale. Quando Michele stava per venire invitai mio marito a avvicinarsi per
vedere meglio. “Guarda lo spettacolo dai”. Gli ultimi colpi di bocca, e tutta la sborra di Michele nella mia bocca e sulla mia lingua. Fino all’ultima goccia. Aprii la bocca per far vedere a mio marito che la sborra di Michele era tutta lì e buttò giù, riaprendola di nuovo per farmela vedere vuota, segno che
avevo ingoiato tutto. Un passaggio in bagno poi i saluti. “Ci vediamo nei prossimi giorni, almeno con lei” disse Michele a mio marito prima di uscire. “Ok, mi raccomando fatemi sapere tutto” disse lui. Una volta soli, chiesi a mio marito se gli era piaciuto e lui annuì. E dissi “Domani abbiamo fissato che ci rivediamo io e lui da soli. Tu tornerai quando ti chiamerò io va bene?”e lui “Va benissimo. Era quello che aspettavamo tutti no ?” e io “Io e Michele lo vogliamo da morire e visto che a te piace è perfetto. Domani sera iniziamo, poi abbiamo in mente altre idee “. Lui mi disse che voleva almeno un pompino. Ma io non volli saperne. ” Ti dispiace se mi sparo una sega ? Dopo una serata così ” e io “Fai pure, ma da solo. Io se vuoi ti aiuto solo a parole”. In quel momento mi disse, che avrebbe voluto anche baciarmi soltanto, per sentire se aveva ancora il sapore di Michele in bocca. Ma io mi distesi sul divano e non acconsentii. E gli dissi “Segati dai. Ti è piaciuto vederci al piazzale è ? Pensa se ci ha visto qualcuno che conosciamo ? Potrebbe capitare, visto che nelle prossime sere andremo a cena fuori da
soli. Ti è piaciuto quando mi ha fatto godere ? mi sono sentita tutta sua…” Lui sborrò chiudendo una serata unica. Ma alle 20.00 del giorno dopo sul cellulare di mio marito si apriva un altro capitolo. Msg sms “Ciao sono Michele sto andando da tua moglie. Ci aspetta una seratona a due. A dopo”. E alle 22,30: altro sms. “Ciao sono Michele, io e tua moglie abbiamo goduto alla grande, i particolari te li racconta lei. Ciao a presto”. Poi la mia telefonata a mio marito. “Puoi tornare abbiamo finito. E’ stato fantastico, poi ti racconto. A dopo”. I miei incontri con Michele continuano alla grande con frequenza varia e in modi diversi. Una delle costanti sono le visite che Michele mi fà nel tardo pomeriggio quando esce dal lavoro. Ogni tanto mi chiama e mi dice di aspettarlo. Si precipita da me e ci godiamo veloci
momenti di piacere. A mio marito eccita da morire il sapere che Michele fà quello che vuole con la moglie e che lei ne gode, naturalmente entrambi, quando ci vediamo in quegli incontri fugaci lo avvertiamo prima e gli raccontiamo dopo. Ma a parte questi momenti limite spesso passiamo insieme serate e momenti più profondi con giochi e fantasie varie, qualche volta regalando a mio marito il piacere di assistere, altre volte lo facciamo da soli e facendo sapere tutto a mio marito con foto o video e i miei racconti al mio ritorno. Qualche giorno fà siamo usciti insieme, come una normale coppia, andando da soli al ristorante, incuranti dei possibili incontri. Abbiamo limitato le nostre azioni in pubblico, a parte il mio consueto piede nel cercare il cazzo di Michele sotto il tavolo, ma solo il fatto si essere da soli in pubblico e con me vestita come sempre molto sexy non è da poco. Dai baci fugaci in auto, all’ingresso al locale. Il mio piede sotto al tavolo fra le gambe di lui, l’eccitazione che sale. Un buon vino per allentare ancora di più le inibizioni e all’uscita, unico momento, tre passi abbracciati verso l’auto. Poi un’idea. Non tornare subito a casa. In auto lui che mi sfiora sotto la gonna e dentro il perizoma. Io che ricambio piegandomi e prendendoglielo in bocca. A quel punto la voglia impedisce il rientro e allora eccoci fermarci in un parcheggio. Qualche altra auto intorno, tutti a fare la stessa cosa. Lui sopra di me e i miei vestiti che saltano. Una volta nuda con le sole autoreggenti e gli stivali, movimenti difficili per realizzare le voglie. Lui a leccarmi, poi di nuovo sopra di me infilandomi il suo cazzo. Una scopata in un parcheggio, cose che facevo con mio marito anni prima da ragazza. Ora lo stavo facendo con Michele pur essendo una donna sposata con un altro. Dopo aver goduto, Michele sul sedile del passeggero e io sopra. I fari delle macchine che arrivano le illuminano i seni al vento che Michele succhia con avidità facendosi cavalcare. Fantasie, parole e immaginazione su quanti possano vederci e riconoscerci, che in quel momento ci eccita fino al nuovo orgasmo. Lui che si sposta al sedile di guida e mi invita a regalargli l’esplosione del suo piacere. “Prendilo in bocca”. Così mi dice ogni volta che lo vuole. E io a spompinarlo, seminuda, in auto fino a sentire la sua sborra riempirmi la bocca e scendermi in gola come adoriamo entrambi. Poi la corsa a casa. Una serata così particolare deve durare. Via a casa mia, che mio marito ci sia o non ci sia, tanto ormai facciamo che cazzo ci pare. La
sua presenza ormai ci serve solo per godere di più, in quanto lo scopare senza scrupoli in presenza di quello che dovrebbe essere il proprietario della mia fica ci fà godere di più. Le due bocche cominciano a regalarsi piacere reciproco. Fino a un bel 69 con me sopra. La comodità del letto, dove poco dopo avrei dormito con mio marito, in posizioni diverse. Io sopra di lui voltata di schiena. Sdraiati in più modi. Infine lui sopra di me. Posizione in cui io mi sento di Michele. Altro orgasmo mio che mi spinge fino quasi sborrare per poi tirarlo fuori, è farmi riempire i peli di sborra, e lasciarli così impregnati, a lungo. E dopo aver finito di chiavare come due porci, mandiamo saluti e i messaggi a quel gran cornuto di mio marito “Ciao grande, sono Michele. Seratina stupenda con tua moglie. E’ stato bello cenare con lei prima di scopare alla grande come al solito. Ciao a presto”. Poi io a mio marito. “Ciao grandissimo cornuto abbiamo finito. Al solito meraviglioso. Ti voglio bene, ma chiavo meglio con Michele. Poi ti
racconto. Muoviti che stasera ho una sorpresa”. Mio marito, che sapendoci da soli a casa, si era sparato un bel pò di seghe chissà dove, probabilmente a casa di qualche altro guardone come lui, dicendogli quello che probabilmente la moglie stava facendo con il suo amico, si precipita  a casa.
Io ero nuda con una vestaglia. In salotto, il luogo preposto per quei momenti quando gli racconto i dettagli delle mie chiavate fatte con il suo amico Michele. Lui si siede e mi chiede se può iniziare subito a segarsi. Io acconsento, e romanzo la parte iniziale del mio incontro e soprattutto della serata in pubblico. Rivelo di essermi eccitata al pensiero di poter essere vista con Michele da qualcuno che conoscevamo. Sottolineo come ci siamo abbracciati all’uscita del ristorante baciandoci prima di salire in auto. Poi i giochi in auto evidenziando di essermi messa in mostra al finestrino. “Credo mi abbiano vista bene dalle macchine che arrivavano, quando stavo nuda sopra di lui”. Poi gli altri dettagli (compreso quanto mi piaccia ingoiare la sborra di Michele) poi i due colpi finali. “Sicuramente a breve usciremo di nuovo insieme e una delle idee, è di passare da quel locale dove tu vai di solito da anni anche insieme a Michele e dove abbiamo altri amici. Non ti ecciterebbe l’idea ? ” Il mio sorriso malizioso e diabolico diceva che l’idea l’avevamo avuta davvero, ma che probabilmente non sarebbe stato facile realizzare. “Magari senza far niente lì, ma solo per vedere le facce di chi ci conosce… Vedremo in futuro”

 

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