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Racconti CuckoldTrio

Michele il mio ex e amico di mio marito 9

By 6 Novembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Effettivamente io e Guido siamo sempre stati una coppia indissolubile, e momenti di crisi ne abbiamo avuti come tutte le coppie, ma li abbiamo sempre superati, d’altronde sono 26 anni che stiamo insieme, abbiamo cresciuto un figlio che ora vive in un’altra città per motivi di lavoro, e ora con la presenza di Michele nella nostra vita, lo siamo ancora di più, c’è una vera complicità fra noi. Anche questo nostro menage a tre fà parte della nostra complicità, in quanto io non posso certo andare in giro a dire che mio marito è un cornuto e non sà chiavare come chiava Michele, altrimenti passo per una puttana, e mio marito non può certo andare in giro a dire, che per soddisfare la moglie la fà chiavare da Michele altrimenti passa per cornuto, e Michele non può certo andare in giro a raccontare che mi chiava in presenza di mio marito, altrimenti sà benissimo che perde il suo giocattolo. Mio marito sà benissimo che non gli ho mai messo le corna, anche se le occasioni le ho avute, e tante anche, solo una volta è capitato, mio marito però ne è all’oscuro, in quanto sotto certi aspetti mi vergogno, tant’è che non l’ho sà nemmeno Michele, che di me sà più cose di mio marito, ma a Voi lo voglio dire, d’altronde a qualcuno devo pur dirlo, e vi posso garantire che Voi siete gli unici, in quanto non mi conoscete e non potrete mai rinfacciarmelo. Quello che invece mi interesserebbe, e nessuno fino ad ora l’ha mai fatto, è avere un vostro giudizio su di me e sul mio rapporto con mio marito, con Michele e con tutti e due, un giudizio però non solo di uomini, ma anche di donne per discuterne e avere degli scambi di vedute. francy_1950@libero.it

Allora ora passo a raccontarvi quello che nessuno sà. Quello che sto per raccontare è un’ avventura capitatami l’estate di qualche anno fa. Con Guido
avevamo preso in affitto, come tutti gli anni, una cabina presso uno stabilimento balneare. Per quell’anno avevamo fatto l’abbonamento anche per Giuseppe, un bel ragazzo bruno della stessa età di mio figlio che faceva praticantato insieme a lui presso un ambulatorio medico, e comunque studiava ancora per la specializzazione in urologia. Giuseppe era un ragazzo molto educato e ben curato, e non perdeva mai l’occasione per farmi complimenti molto lusinghieri rivolti, a suo dire, alla mia bellezza. Certo i complimenti fanno sempre piacere, specie se provengono da un giovane di 25 anni e ti fanno sentire sempre giovane ed attraente. Una Domenica mattina esco da sola di buon mattino per raggiungere la spiaggia da sola, in quanto mio marito Guido e mio figlio, non erano ancora pronti e quindi mi avrebbero raggiunta solo nella tarda mattinata. Questa volta mio marito era riuscito ad avere 15 giorni di ferie, e quindi sarebbe stato con me e mio figlio. Aspettando l’autobus che mi avrebbe condotta alla spiaggia, vedo Giuseppe che, in abbigliamento da mare aspettava anche lui l’autobus, mi
saluta sorridendomi e mi dice che anche lui era diretto in spiaggia per restarci tutto il giorno. 
– che piacere fare lo stesso tragitto con una splendida signora come lei
– grazie per il complimento, sei sempre il solito galante,  ma perché questi apprezzamenti non li rivolgi alle ragazze della tua stessa età ?
– Il fascino e la bellezza di una donna matura è un’altra cosa signora Fra.
e mentre parlava soffermava il suo sguardo sulla mia camicetta scollata e sulle mie gambe che fuoriuscivano dalla corta gonna che indossavo, mentre camminavamo uno accanto all’altro notavo che spesso le sue mani, mosse dall’andamento del passo, sfioravano la mia gamba e la mia natica. Pensavo tra me e me, è una combinazione o una toccatina ?  Arriviamo alla cabina, io entro per prima, per mettermi il mio mini bikini. Appena fuori, mangiandomi letteralmente con gli occhi, mi lusinga dicendomi che ho degli occhi bellissimi ed un corpo armonioso e attraente. Lo guardo con un sorriso di sufficienza e di ringraziamento senza dargli troppa importanza, non volevo che capisse che la cosa cominciava a piacermi e a fare effetto, tanto che stavo dimenticando che era un amico di mio figlio e cominciavo a valutarlo a letto, e questo lo capivo dal fatto che cominciavo a sentire la fica bagnata. Esce poco dopo e si siede di fronte a me sulla sedia a sdraio.Restando seduta sulla sedia, mi piego per  prendere una rivista dalla borsa da mare, evidentemente il movimento scomposto del mio corpo ha
fatto si che, divaricando un po’ le mie gambe, si vedessero per un attimo i peli della mia fica.Ho incrociato subito lo sguardo di Giuseppe che, dopo aver notato la scena, nel frattempo lo aveva abbassato, forse per soggezione o discrezione, e me la sono cavata con un sorriso di circostanza. A Guido non piaceva che mi depilassi la fica, e oltretutto piaceva anche quando i peli fuoriuscivano dallo slip, e gli altri uomini li vedevano, così potevano meglio immaginare cosa stringevo fra le cosce. Entro in cabina per prendermi una sigaretta. La cabina spogliatoio è in realtà un minuscolo stanzino dove si va unicamente per cambiarsi d’abito. Mentre ero dentro, si affaccia Giuseppe chiedendomi se poteva entrare anche lui per prendere il cellulare
-Entra pure ma stai attento a non far cadere niente è così stretto qui.
Per rovistare nelle tasche del suo jeans, il ragazzo infatti, aveva dovuto socchiudere la porta della cabina per avere più spazio, nel frattempo però vedo, dalle fessure della porta, che in lontananza stava arrivando mio marito. Non volevo che Guido ci vedesse entrambi in cabina onde evitare pensasse chissachè, anche se in realtà si trattava solo di un amico e collega medico di nostro figlio, quindi chiudo in fretta la porta della cabina, forse un po’ sconsideratamente, e comincio a pensare su come risolvere quella incresciosa situazione. “Fra sei in cabina?” mi chiede mio marito, ed io gli rispondo di sì ma che ho bisogno di qualche minuto per cambiarmi il costume, sono appoggiata alla porta della cabina e spiavo dalle fessure i movimenti di Guido per inventare qualche scusa che mi potesse togliere
magicamente da quell’imbarazzo. Mentre ero così preoccupata a pensare, sento alle mie spalle Giuseppe, che avvicinandosi a me da dietro, comincia ad accarezzarmi le spalle, i fianchi, le mie gambe, ed ora inizia a baciarmi il collo, i lobi delle orecchie, le spalle, cerco di fermarlo con aria sorpresa ed interrogativa, ma mi rendo subito conto che non potevo inveire contro di lui ad alta voce, nè potevo divincolarmi da lui con movimenti energici perché rischiavo di far rumore e far scoprire quindi a mio marito che in cabina non ero da sola
– Cosa fai ? gli dico sottovoce,  sei ammattito ? ti rendi conto di quello che stai facendo ? smettila immediatamente
– signora Fra lei è stupenda, mi scusi ma non resisto a tanta bellezza non le farò male lo giuro
e così facendo spinge il suo corpo dietro il mio schiacciandomi sulla porta della cabina. Non riuscivo a divincolarmi da lui senza fare rumore, non potevo gridare, ero impotente, dovevo solo sperare che la smettesse.
– Ma hai capito quello che stai facendo ? smettila,  gli dico ancora a bassa voce

ma lui imperterrito continuava ad accarezzarmi ed a baciarmi il corpo, forte del fatto che non avrei mai gridato o chiesto aiuto, ora lo sentivo ansimare dietro di me, sentivo chiaramente il suo cazzo già duro sul mio culo, e devo dire anche di dimensioni notevoli rispetto a quello di mio marito. Mio marito da fuori mi chiedeva di sbrigarmi, io gli rispondo che non riuscivo a trovare il mio costume. in realtà ero preoccupatissima di quella situazione, non potevo aprire con Giuseppe in cabina con me, giustamente Guido avrebbe pensato che fra me e l’amico di nostro figlio ci fosse stata una tresca, quando non era affatto vero, anche se la situazione era intrigante e piacevole.. Con respiro sempre più affannato ora Giuseppe inaspettatamente mi abbassa gli slip e non sò, se non ci riesco o non voglio fermarlo, mamette a nudo il mio culo dove comincia a spingerci il suo bel cazzo duro infiladomelo fra le cosce. Ho un fremito, quando lo sento che attraversandomi le cosce da dietro, lo mette fra le labbra della fica.
Stava eccitatissimo, e io anche, sono bastati pochi colpi per farlo sborrare fra le mie cosce e sui miei slip. Mi metto una mano nei capelli per la disperazione e girandomi verso di lui gli dico a bassa voce ma molto arrabbiata che ha combinato un casino e che era un emerito incosciente codardo e mascalzone. I miei slip erano ormai sporchi della sua sborra dovevo sostituirli, quindi, nonostante la sua presenza, me li tolgo completamente e vado alla ricerca del costume di ricambio. Lui, come se
volesse scusarsi per quanto aveva fatto, prende un asciugamano e passandomelo sulle cosce cerca di pulire quello che il suo cazzo aveva lasciato. Sento nel frattempo che Guido stava parlando al cellulare,
meno male penso, almeno guadagno un po’ di tempo, ma ancora di nuovo Giuseppe, forse alla vista della mia fica completamente in vista, con tutti i peli pieni della sua sborra bianca che ci aveva svuotato sopra incosciandomi da dietro, prima ancora che mi infilassi le mutandine pulite, prende un
materassino in gomma che era lì in cabina e lo deposita per terra, poi prendendomi per le braccia mi spinge a sdraiarmici sopra. Resto come impietrita da questa situazione che mi sembrava irreale, assurda, l’unico fatto positivo era quello che nel frattempo mio marito, in seguito alla telefonata ricevuta, mi aveva detto che se ne sarebbe andato via per poi ritornare ad ora di pranzo. Tirai un sospiro di sollievo, un problema in meno. Però ora mi trovavo distesa sul lettino da mare con il solo reggiseno addosso e con in mano le mutandine pulite che non avevo ancora indossato. Giuseppe disteso su di me che mi accarezzava dolcemente il viso e i capelli, io che non avevo la forza, o forse non volevo respingerlo, mi bacia teneramente gli angoli delle labbra, gli occhi, la bocca,
inaspettatamente, data la situazione, ed essendomi tolto l’impiccio di mio marito comincio a provare una sensazione piacevole, avverto il suo cazzo di nuovo rigido che si strofina sui peli della mia fica. Il giovane però sembrava un po’ impacciato, forse l’emozione o la soggezione di quello che stava
facendo lo stavano un po’ inibendo, però continuava così, con tanta dolcezza. Cominciavo ad eccitarmi, provo ad aprire leggermente le labbra durante quei dolcissimi baci per vedere che succede, se ne accorge, ed è felice, quindi mi fa sentire la punta della sua lingua sulle mie labbra che volevano entrare nella mia bocca già semiaperta, con il chiaro intento di volerla far entrare. Mi libero delle mutandine pulite che ancora avevo in mano e comincio ad accarezzarlo passandogli le mani nei capelli.
Provo anche a divaricare lentamente le mie gambe, immediatamente sento il suo bel cazzo duro scivolare tra le cosce, fino a raggiungere con la sua punta le labbra della mia fica già bagnata. Provo una sensazione meravigliosa, mi sta possedendo teneramente, decido di dargli la mia lingua, che afferra immediatamente con la sua bocca succhiandosela tutta, le nostre lingue cominciano ora ad intrecciarsi nelle nostre bocche, divarico ancora di più le mie gambe perché sento che la mia fica reclama ora di
essere riempita, erano anni che non provavo un cazzo diverso da quello di mio marito, e poi, mi gratificava anche il fatto che era un gran bel cazzo che apparteneva ad un ragazzo di 20 anni meno di me, bello, turgido, lungo e grosso, ma lui pur agitandosi molto, non riusciva ad infilarmelo, ma io ormai
lo volevo, sì lo volevo tutto dentro. Forse la posizione, forse l’emozione di possedere una donna sposata, forse la voglia di scoparmi subito, lo stavano tradendo, allora provo con qualche colpetto di reni verso il suo bacino a fargli capire che la mia figa era già pronta per essere infilzata. Se ne accorge subito, mi mette una mano sui capezzoli già duri, continuo ad accarezzargli i capelli ed avvicinata la mia bocca al suo orecchio gli sussurro
– Giuseppe dai, ora infilamelo dentro con calma senza agitarti tanto
– Siiii Signora Fra, si,

e io sentendolo che stava per entrare
-Si,dai,così,cosìììh,con calma 
e allargo ancora un po’ le mie cosce e con un colpetto del mio bacino verso di lui, finalmente sento il suo cazzo durissimo entrare come un’anguilla nella mia fica. Mi piaceva, comincio ad inarcare la schiena spingendo il mio ventre verso di lui che mi guarda negli occhi dolcemente. Sotto i suoi colpi di
reni che adesso diventano sempre più frequenti ed intensi, sento la mia fica aprirsi sempre di più, il suo cazzo mi penetra per metà circa, ma ad ogni colpo lo sento entrare sempre più sino a quando con movimenti sempre più veloci ed intensi mi penetra completamente affondando impietosamente nella mia fica tutto il suo bellissimo cazzo. La mia fica comincia a fremere ed ad agitarsi convulsamente, sento l’orgasmo prossimo ad arrivare, infatti puntualmente mi raggiunge con un godimento intenso e bellissimo. Emetto un gemito di piacere spalancando completamente le mie cosce per assaporare intensamente il piacere che mi procurava il suo bel bastone durissimo nella fica Lui continuava a scoparmi con immutata potenza tanto che godo ancora un’altra volta con notevole fuoriuscita di sborra, e resto poi così abbandonata sotto di lui per qualche tempo. Gli sussurro all’orecchio di
fermarsi per adesso perché desideravo uscire dalla cabina e vedere se mio marito fosse nel frattempo tornato. Giuseppe mi accontenta alzandosi ed aiutandomi ad alzarmi, quindi con le sue braccia mi cinge i fianchi attirandomi verso di sé, gli butto le mie braccia al collo e gli dò un bacio intenso sulla bocca dicendogli “grazie “. Mi stringe a sè facendomi sentire il suo cazzo ancora duro sulla pancia, poi mi accarezza il culo facendo scorrere le sue dita fra le pacche del culo e me le stringe, e mi attira a sè in un abbraccio passionale. Dopo un po’ usciamo con cautela uno per volta dalla cabina e ci distendiamo finalmente al sole sulle nostre sedie a sdraio. Rifletto su quanto accaduto tra me e Giuseppe, era stato molto bello, provavo però dispiacere per il fatto che, per accontentarmi, non aveva
sborrato anche lui. Sono le 12,30, vediamo arrivare in lontananza mio marito e Marco mio figlio, desiderano entrambi fare una escursione sott’acqua prima di pranzo e pertanto ci dicono di prepararci
per andare in mare col moscone. Ci prepariamo tutti, e verso le 13 siamo già in alto mare pronti per il bagno e relativa escursione sott’acqua. Guido e Marco in tuta e bombola di ossigeno si calano per primi, poi segue Giuseppe che si butta in acqua per un semplice bagno in quanto privo delle relative
attrezzature da sub. Io resto sola sul moscone seduta sul bordo con le gambe penzoloni nell’acqua a godermi quel sole bellissimo. Passano pochi minuti e davanti a me emerge dall’acqua Giuseppe, si appoggia ai bordi del moscone e mi guarda incantato, gli sorrido scuotendo la testa e lui mi fà 
– signora Fra oggi è la giornata più bella della mia vita, fare l’amore con lei é stato stupendo
– Guarda Giuseppe che noi non abbiamo fatto l’amore, quello lo faccio con mio marito, noi abbiamo scopato, e comunque anche per me è stata una scopata stupenda, anche se sono rimasta dispiaciuta dal fatto che non ti ho visto sborrare, ma ti capisco, data la cicostanza abbastanza imbarazzante, non ci sei riuscito, per noi donne è più facile, infatti avrai visto che io ho sborrato due volte, e quindi puoi esserne fiero del fatto che in così poco tempo, nonostante la tua giovane età hai fatto sborrare due volte la madre del tuo amico Marco e di conseguenza data l’età potrei essere anche tua madre, non sei contento ?

Si avvicina ancora a me e, restando in acqua comincia a baciarmi le gambe e le cosce, pian piano arriva fino all’inguine, sento di nuovo un brivido che mi percorre la schiena, mi volgo con apprensione verso il luogo dove si erano tuffati Guido e Marco e mi tranquillizzo vedendo i colori delle loro tute da sub ancora in lontananza sott’acqua. Lui ora era appoggiato con un braccio ai bordi del moscone e con l’altra mano mi tirava gli slip per farmi capire che voleva che me li togliessi.
– Sei pazzo ? gli dico, è molto rischioso, mio marito e Marco potrebbero emergere all’improvviso smettila, non è il momento
In fondo però mi dispiaceva, perché in realtà lo avevo lasciato a bocca asciutta qualche ora prima e lui invece mi aveva fatto sborrare due volte. Decido allora, con lo sguardo sempre rivolto sott’acqua verso mio marito, di sedermi più in dentro sui bordi del moscone, tiro fuori dall’acqua le mie gambe, le tiro sù e le divarico. Giuseppe, vedendomi in quella posizione, deve essersi sicuramente eccitato, perché ora inizia ad appoggiare la sua bocca sulla parte anteriore dello slip che copre a malapena la mia fica. Il
suo desiderio comincia ad eccitarmi, prendo quindi il mio slip dal suo lembo laterale e lo scosto completamente, scoprendo completamente tutta la mia fica, di cui si vedeva abbondantemente l’apertura e la voglia di essere riempita. Di fronte a quella scena lui ha un sussulto di gioia e subito
avvicina la sua bocca iniziando a leccarmela intensamente con velocissime slinguate. Sono in estasi, muovendo convulsamente il mio bacino, spingo sempre più la mia fica verso la sua bocca, ho fremiti indomabili, comincio a gemere senza freni quando mi lecca velocemente il clitoride, uuuhh, ooohhh, l’acqua marina accarezza dolcemente insieme alla sua lingua la mia fica, siiiii, dai, continua cosiiiii, non smettere mai tesoroooooooooo continuaaaaaaaaaa sto sborrando di nuovoooooooooo Spalanco
completamente le cosce per arrendermi completamente ai qualsiasi suo desiderio, mentre tengo sempre sotto controllo le sagome di mio marito e mio figlio che vedo ancora tranquillamente sul fondo e sborro di nuovo, mai in una mattina avevo sborrato tante volte, mi sembrava essere tornata ragazzina con tutta quella voglia di cazzo che avevo. D’un tratto Giuseppe sale sul moscone e mi prega di stendermi sulla panchina cercando di sfilarmi gli slip. Gli fermo la mano e gli dico
– Ho paura, ci può vedere qualcuno, quindi, quello che vuoi tu lo voglio anch’io ma rischiamo di veder emergere da un momento all’altro mio marito e mio figlio.
Vedo che resta deluso e rassegnato, in realtà non posso mandarlo di nuovo in bianco e penso tra me devo trovare il modo per farlo sborrare, mi poggio allora con le braccia ed i gomiti alla spalliera del sedile del moscone, lui sta dietro di me, lo guardo sorridendogli, divarico le gambe, e quindi inarco la
schiena offrendogli così tutto il mio culo. Il giovane non perde tempo, mi abbassa le mutandine quel tanto che basta per metterlo completamente a nudo, prende dalla mia borsa del mare, il flacone dell’olio abbronzante e comincia a spalmarlo sul buco del mio culo. Capisco subito le sue intenzioni,
infatti, con movimenti velocissimi delle dita, mi sta ora allargando pian piano il buco del culo, fino a quando non riesce ad infilarci dentro due dita
– fai piano, potresti farmi male Giuseppe, stai attento
– Si rilassi signora, stia calma, non si irrigidisca, non le farò alcun male, lei è una meraviglia della natura signora Fra
e così dicendo sento che poggia le mani sulle natiche allargandomele notevolmente mentre mi strofina dolcemente la cappella del suo cazzo già durissimo, sul buco del mio culo. Ora comincia a spingere la punta del suo cazzo nel buco del mio culo con il chiaro intento di volerlo far entrare tutto, l’olio che mi aveva sapientemente spalmato, agevola moltissimo la penetrazione che avviene quindi quasi subito, mentre io emetto un piccolo gemito di piacere contemporaneamente ad una piccola smorfia per un
dolorino passeggero. Sento la sua cappella che ora mi entra lentamente all’interno, cerco di rilassare i muscoli e nel contempo inizio a sculettare un po’ per provocarlo ed agevolare ulteriormente la sua  penetrazione, non l’avessi mai fatto, quei movimenti da puttana, avevano scatenato in lui sopiti istinti  animaleschi, da me molto graditi, si avvinghia infatti su di me e con un braccio sulla mia pancia mi stringe da dietro tirandomi energicamente verso il suo cazzo che contemporaneamente spingeva con
dei colpi meravigliosamente forti nel mio culo, e fù quello il momento in cui mi resi conto che mio marito stava invecchiando in quanto quelle erano vere botte di cazzo. Da dietro affonda le dita di una mano nei peli della mia fica con le dita sul clitoride e il suo cazzo tutto nel mio culo, mentre con l’altra
mano mi torturava un capezzolo, segno che ero in suo completo possesso, era vero ed ero contenta di appartenere tutta a lui. Sento il suo respiro affannoso dietro le mie orecchie, passa le dita dal seno alle labbra e me le infila in bocca simulando un bocchino che io assecondo, succhiandomele velocemente. Sono sotto di lui, stretta in una morsa che vede, da una parte le sue braccia cingermi da dietro attirandomi energicamente verso il suo cazzo, e dall’altra le spinte sempre più potenti del suo bacino verso il mio culo con l’intento di infilarmi tutto il suo cazzo sempre più dentro. Giuseppe continua con velocità ed intensità sempre maggiore a sfondarmi il culo, mi sussurra all’orecchio
– ooh ooohh uuuhh, che culo meraviglioso signora
– chiamami Fra, chiamami puttana, non chiamarmi signora, chiamami zoccola, chiamami troia, sì sono la tua troia e trattami da troia sfondami il culo, mi stai facendo sborrare con il culo lo sai ?
Ad ogni suo colpo sentivo il mio buco cedere ed allargarsi per ospitare meglio il suo bel cazzo durissimo che ora affondava impietosamente sempre più nel mio intestino, dalla fica cominciava a colare tanta di quella sborra che mi colava sulle cosce, con mio marito mai avevo sborrato così, il
moscone sotto i suoi potenti colpi di reni, assecondati dai movimenti delle mie anche, ondeggiava notevolmente, ma questo non interessa a nessuno dei due, il suo ansimare diventava sempre più frequente ed intenso, ad ogni affondo sentivo i suoi coglioni che sbattevano ritmicamente sulle mie
cosce, capisco quindi che il suo cazzo è entrato oramai interamente nel mio culo e sono contenta
– ahi aiaahh Giuseppe mi stai facendo male, ma continua, non ti fermare rompimelo il culo, sì rompi il culo a questa vecchia zoccola
mi rendo conto che oramai lui è in preda al delirio e non mi può più ascoltare, dietro di me il giovane sembra una furia scatenata, ora è letteralmente aggrappato al mio seno e mi sta inculando con una
violenza inaudita, il mio culo aderisce perfettamente al suo cazzo, allargo ancora un po’ le cosce ed inarco la schiena per fargli godere a pieno la profondità ed il calore del mio culo. E’ lui adesso il padrone del mio culo, e fà quello che vuole, dalla velocità dei suoi colpi avverto che è prossimo a
sborrare il che avviene puntualmente poco dopo con un gemito di estremo godimento, ooh, uuuhh, aaaaaahh, unitamente ad una abbondante e calda sborrata che riempie tutto il mio intestino. Sento pian piano che i suoi movimenti rallentano insieme all’intensità dei suoi gemiti, il suo corpo dietro di me ha gli ultimi fremiti e sussulti di godimento che io provvedo ad intensificare con lenti sculettamenti, mi assesta ancora due o tre colpi potenti seguiti dagli ultimi spruzzi di calda sborra emettendo un ulteriore
urlo di piacere estremo oooooohhh siii cosiii-iihh puttana c’è l’hai tutto dentro oohh nel culoooo-oohh che meravigliaa-aahh, mentre io dicevo sìììììììììììì tieni il mio culo, prenditelo, ma dammi il tuo cazzo, sì
me l’hai sfondato e mi stai facendo sborrare come una puttana, sì tieni il mio culo prenditelo, rompimelo, e così dicendo sborro di nuovo con il culo. Il suo cazzo, ancora dentro di me, inizia a ridursi lentamente di dimensione fino a quando non provvede ad estrarlo dal mio culo con un ultimo
gemito di soddisfazione e totale appagamento “aaa-aahh uuuuhhh.”, i suoi morsi sul collo ora si erano  trasformati in dolcissimi baci e deliziose carezze, si solleva da me e mi aiuta a sedere sulla panchina del moscone, sono esausta anche io, sento la sua sborra che lentamente mi cola fuori dal buco del culo per scendermi lungo le cosce, ho raggiunto ancora una volta due orgasmi, la sensazione che ho provato è stata bellissima e molto eccitante, non avevo mai sborrato con il culo, nemmeno con quel coglione di
mio marito. Ero molto soddisfatta di avergli procurato un orgasmo notevole e di avergli offerto il mio culo così come lui desiderava. Giuseppe mi aiuta ad infilarmi lo slip ed insieme ci tuffiamo in acqua per un bagno ristoratore e distensivo. Appena il tempo di fare qualche bracciata ed uscire  all’acqua che
mio marito e Marco emergendo con il loro carico di mitili e pesci di varia grandezza. Erano quasi le 13,30, quindi ci avviamo al ristorante lì vicino ed ognuno di noi dopo aver pranzato ritorna in spiaggia, chi per fare una pennichella, chi per leggere un libro, io invece mi sdraio su di un lettino sul
bagnasciuga e chiudo gli occhi per riposare un po’, pensando alla giornata intensa che avevo passato e soprattutto alla singolare bella esperienza provata. Sono oramai le 20,40 passate, abbiamo perso tanto tempo anche perché mio marito, Marco e Giuseppe avevano voluto giocare a calcetto fino ad ora, è quasi buio, dopo tanti bagni fatti in quel mare stupendo siamo un po’ tutti stanchi, quindi, raccolte tutte le nostre cose, ci incamminiamo verso l’uscita dello stabilimento balneare per far ritorno a casa. Sistemiamo la roba nel bagagliaio della macchina di Guido, ma poiché non era completamente vuoto, le attrezzature da sub di mio marito e di Marco trovano posto solo sul sedile posteriore della vettura insieme a me e a Giuseppe, visto che sui sedili anteriori si sono sistemati Guido alla guida e Marco accanto a lui. Imbocchiamo la superstrada verso le 21, Marco era intento a trastullarsi con il suo cellulare, mio marito ascoltava la radio e guidava, io ero appoggiata con la testa sul sedile, leggermente sdraiata e con gli occhi chiusi in un dolce dormiveglia; Giuseppe accanto a me guardava distrattamente dal finestrino il notevole traffico che c’era sulla strada. Il movimento della macchina a volte, con il suo dondolio, causava spostamenti involontari del mio corpo verso il suo, provocandogli forse piacevoli sensazioni. Infatti, ad un certo momento nel mio dormiveglia, sento la sua mano che prende la mia, se la porta alla bocca e la bacia dolcemente. Mi assicuro che nè mio marito nè mio figlio, se ne fossero
accorti e rivolgo lo sguardo verso di lui sorridendogli dolcemente in segno di ringraziamento per tanta dolcezza. Oltre ad essere un bel ragazzo, Giuseppe era anche molto sensibile e buono, penso tra me, ora però la sua mano si posa sulla mia gamba e, infilandosi sotto la gonna comincia a salire; lo fermo immediatamente, e gli faccio capire con gesti eloquenti, che non era proprio possibile osare tanto ad un metro circa da mio marito e da mio figlio, la cosa però, proprio per l’altissimo rischio connesso con la
vicinanza di Guido, mi eccitava molto dal punto di vista erotico. Giuseppe nonostante le mie raccomandazioni, continuava nei suoi intenti, lo lascio fare, non senza però essermi sincerata della assoluta impossibilita di essere visti da mio marito o da Marco, considerando anche il buio della sera
ormai inoltrata. La sua mano saliva dolcemente sulla mia gamba ed ora era arrivata alla coscia, mi distendo ancora un po’ scivolando sul sedile e contemporaneamente divarico un pochino le gambe, sui sedili anteriori tutto era tranquillo, la situazione mi stava provocando ancora un’eccitazione notevole soprattutto per i rischi connessi con la stessa. Giuseppe era oramai arrivato con la sua mano a sfiorarmi l’interno delle cosce, sento il sangue ribollirmi, e mi accorgo che la mia fica si stava nuovamente allagando di sborra, ora comincia a strofinare le sue dita sulla parte anteriore delle mie mutandine accorgendosi che si erano già bagnate della mia sborra, allargo ancor di più le cosce per dargli più spazio e nel frattempo tengo costantemente sotto controllo mio marito. L’oscurità che regnava nella
macchina ormai non consentiva più di vedere quello che poteva accadere nei sedili posteriori. Delicatamente infila le sue dita sotto le mie mutandine, accarezzando teneramente la mia fica che reclama di essere nuovamente sditalinata, cosa che puntualmente avviene dopo qualche minuto
accompagnata da un sussulto del mio bacino che ora inizia ad assecondare i movimenti della sua mano. Giuseppe mi prende ora il clitoride tra il pollice e l’indice e lo strofina velocemente,uuuuh, emetto un gemito strozzato in gola, godo in modo pazzesco, comincio a muovere convulsamente le mie anche spingendo la mia figa verso la sua mano, non riesco più a sopportare il mio slip, con una mossa decisa e velocissima, tra la meraviglia e l’incredulità dello stesso Giuseppe, me li sfilo dalle cosce fino ad
abbassarmelo tutto sino ai piedi. Decisamente quella posizione non era delle più comode per agevolare l’azione che lui aveva intrapreso e che io volevo che continuasse a compiere, escogito quindi una soluzione, mi alzo e mi appoggio alla spalliera del sedile anteriore curvandomi in avanti verso mio figlio per chiedergli di cercare nel vano portaoggetti della macchina, un “inesistente” pacchetto di sigarette, in quanto mi era venuta voglia di fumare. Giuseppe intuisce al volo l’occasione che gli stavo offrendo
ed immediatamente mi solleva da dietro la gonna scoprendo completamente il mio posteriore libero finalmente dalle mutandine. Comincia quindi a baciarmi delicatamente le natiche ed i glutei mentre io
cerco di indugiare in quella posizione prendendo tempo con mio figlio nella ricerca delle sigarette, adesso mi divarica le gambe per leccarmi le cosce dall’interno, io, per giustificare la permanenza ancora un po’ in quella meravigliosa posizione, comincio a scambiare qualche parola anche con mio
marito circa la bella giornata trascorsa al mare e colgo nell’espressione del suo viso il desiderio di un bacio, mi avvicino verso di lui, e non esito ad accontentarlo con un veloce bacio sulla bocca mentre Giuseppe da dietro si prendeva cura del mio culo. La situazione che si era venuta a creare stava
provocando in me uno stato erotico di notevole eccitazione, infatti baciavo mio marito sentivo contemporaneamente dietro di me Giuseppe che, stringendomi le natiche, teneva aperto il mio culo e con la punta della lingua me lo leccava tutto, e simultaneamente con le dita mi stava
meravigliosamente sollecitando il clitoride. Ero diventata nuovamente un vulcano in eruzione, cerco di trattenermi nei movimenti convulsi del mio bacino che si contorce sinuosamente spingendosi sempre più verso il suo volto. Il suo viso infatti, é adesso immerso completamente fra le pacche del mio culo, e la sua lingua sta solleticando teneramente il buco. Non resisto dal godimento, e di lì a poco raggiungo infatti un meraviglioso orgasmo con una copiosa fuoriuscita di sborra che mi scende giù per le cosce,
riesco a stento a trattenere i miei gemiti di piacere. Penso di non poter restare più a lungo in quella posizione, quindi mi rimetto seduta come ero prima vicina a Giuseppe che tiene ancora la sua mano sinistra sotto le mie natiche premendole energicamente. Vedo il giovane che da segni di notevole eccitazione, mi palpa le cosce, mi bacia fugacemente sul collo, é evidente che vuole  sborrare anche lui. Avvicino allora la mia mano all’apertura dei suoi jeans e mi accorgo immediatamente del suo stato
di eccitazione, gli abbasso la cerniera lampo e tiro fuori il suo cazzo eretto e turgido cominciando a masturbarlo lentamente. Lui mi guarda in segno di profonda riconoscenza ed intanto comincia ad ansimare, il suo cazzo diviene sempre più grosso e duro, la sua cappella si ingrossa sempre  più, lui mi
prende con la mano la nuca e comincia a spingermi la testa verso il basso, vuole abbassarmi la testa per infilarmelo in bocca. Gli faccio resistenza, ho paura, è troppo rischioso penso tra me,ma lui insiste continuando a spingere la mia testa verso il suo cazzo in completa erezione, il mio viso era oramai arrivato a pochi centimetri dal suo cazzo, più che la paura adesso era l’incapacità di resistere alla sua forza inaudita,  chino quindi ancora un po’ la testa e comincio a baciare la sua cappella turgida lentamente e dolcemente. Poi sempre lentamente inizio ad accarezzarla e leccargliela con la punta della mia lingua, sento che lui freme dal desiderio di infilarmelo tutto in bocca, ha la mia testa tra le sue mani e spinge il mio capo verso il suo cazzo. Non posso fare altro che accontentarlo infilandomi il suo
cazzo durissimo in bocca e cominciando a succhiarlo velocemente, Giuseppe inarca la schiena e muove convulsamente il bacino, sta sborrando intensamente, spingo a fondo la mia bocca sul suo bastone fino a fargli raggiungere la profondità della mia gola, mi rendo conto che sto compiendo
un’azione rischiosissima anche se in auto è quasi buio completo, ancora qualche colpo di lingua ben vibrato e sento la violenza della sua sborra che sta per uscire, resto così con il suo cazzo tutto in bocca e comincia sborrarmi tutto in gola, lo tiro fuori dalla bocca ormai piena e glielo prendo in mano dove ancora erutta sborra che schizza ovunque con notevole potenza,  sulle mie gambe, sul sedile, sulla spalliera del sedile anteriore, sulla mia minigonna. Pulisco alla meglio un po’ tutto con un asciugamano
da mare che trovo lì vicino e poi ci abbandoniamo ad un relax rifocillante. Giuseppe mantiene stretta la mia mano sul suo cazzo per quasi tutto il resto del viaggio, vuole che non smetta mai di accarezzarglielo. Siamo oramai quasi arrivati a casa ed è stato veramente un miracolo che né Guido né
Marco si siano accorti di nulla, ma ne è valso proprio la pena, credetemi ! Ma da quel giorno non è più successo niente, in quanto voluto da tutti e due.

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