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Racconti 69Racconti Cuckold

Un Amica particolare

By 15 Aprile 2010Febbraio 9th, 2020No Comments

Un’ amica d’infanzia.

Fin da piccolo avevo frequentato casa sua , lei aveva 4 anni più di me, per anni avevamo giocato insieme, poi lo sviluppo di lei e le scuole superiori frequentate in un’altra città ci avevano allontanato. C’era stato un periodo io sedicenne e lei ventenne che in estate ci eravamo rivisti e avevamo passato delle giornate al mare parlando a ruota libera dei nostri desideri rinsaldando un legame profondo e ragionando a posteriori c’era stato qualcosa di più di una semplice amicizia almeno per me e poi scoprii anche per lei, ma la superficialità mia di quell’età non mi aveva fatto capire le possibili nuove implicazioni di quella ritrovata amicizia.
Così dopo quell’estate ci eravamo di nuovo allontanati, lei aveva trovato un lavoro che la faceva spostare spesso all’estero io avevo ripreso la mia vita , sport, coetanei/e , studio ecc. Passavano gli anni e ci si rivedeva per qualche saluto quando veniva a trovare i suoi, in uno di questi rientri mi disse che era innamorata di un coetaneo e avevano intenzioni serie. Detto e fatto dopo un anno mi invitò alle sue nozze, in quel periodo riprendemmo a frequentarci e li capii che provavo per lei qualcosa di più forte della semplice amicizia, naturalmente mi tenni tutto dentro , sembrava veramente felice, non sarebbe stato giusto crearle dei problemi. Proprio in quel periodo ci frequentammo di più, in attesa del matrimonio era a casa dei suoi , si era licenziata perché avrebbe intrapreso con il futuro marito un’attività di consulenze verso gruppi industriali che operavano revalentemente all’estero. In quel periodo la guardavo con occhi diversi, era una tipica ragazza mediterranea occhi e capelli e pelle scuri, un sorriso smagliante, non molto alta ma proporzionata, punto di forza il seno che sbirciai varie volte mentre si preparava per andare al mare. Il colpo di grazia lo ricevetti una volta che mi chiese se la potevo accompagnare al mare , doveva andare con una sua amica, ma all’ultimo momento l’amica ebbe un impedimento così mi chiese se ero disponibile. Per sua richiesta partimmo presto, trovammo un posto isolato in mezzo agli scogli, li mi disse che doveva prendere il sole a seno nudo a causa della scollatura del vestito da sposa , mi chiese se mi avrebbe imbarazzato io arrossendo le dissi che al contrario ne sarei stato felice mi avrebbe fatto piacere. Una volta sistemati gli asciugamani per allentare l’imbarazzo mi tuffai, nuotai per un po’ e al ritorno la trovai splendidamente distesa a seno scoperto, era uno spettacolo da lasciare a bocca aperta, anche da sdraiata le sue tette rimanevano ben gonfie verso l’alto, i capezzoli irrigiditi dalla brezza svettavano increspati, rimasi in contemplazione per un po’, poi le feci i complimenti, lei sorridendo dietro gli occhiali da sole mi lanciò un sorriso malizioso e si complimentò per la mia erezione che benché indossassi i bermuda era poco mascherata, ridemmo insieme e mi sdraiai felice al suo fianco. Passata una mezzora le feci notare che il sole stava cominciando a picchiare e rischiava di scottarsi il seno, lei si girò e mi chiese di spalmare un po’ di olio solare sulla schiena, la proposta era allettante l’avrei almeno potuta accarezzare, le sensazione che la sua pelle trasmetteva alle mani era elettrizzante , setosa compatta benché rilassata aveva un tono notevole, iniziai dalle spalle e lentamente scendevo verso i glutei, per non ungere il costume mi spostai verso le gambe, iniziai dai polpacci e lentamente salii verso le cosce che teneva chiuse, in prossimità del sedere mi sorprese spostando lo slip in mezzo ai glutei , cominciai a sudare, presi altro olio a mi persi nel massaggio delle sue chiappe, ero stravolto da tutte le sensazioni mentre in lei percepivo solo un respiro appena più veloce del dovuto. Continuai il massaggio per una buona mezzora, ma il colpo finale me lo diede girandosi di fronte e innocentemente mi chiese se me la sentivo di ungerla davanti visto che a suo dire ero meglio di un massaggiatore professionista, avevo la bocca secca ma iniziai il lato A, per prendere tempo partii dai piedi, salii piano piano fino alle cosce, passai alla suo pancia e infine mi dedicai ai sui suoi magnifici seni che accarezzai, massaggiai a ungo,non resistendo ero sul per appoggiare le labbra ai capezzoli quando si sollevò mi tenne le mani sui seni e mi baciò, fu un bacio lungo dolce che mi disorientò, poi l’incantesimo si ruppe ci ritrovammo in acqua a scherzare. Dopo quell’episodio non ci furono più momenti così speciali, si sposò si trasferì all’estero solo fugaci visite e saluti. Dopo circa 4 anni di assenza sua madre mi disse che sarebbe tornata per un po’ di tempo a casa, al suo rientro mentre io la salutai con piacere felice di rivederla la trovai sulla difensiva, come se avesse eretto un muro fra di noi, poi scoprii col mondo, qualcosa l’aveva ferita, fortunatamente l’aria di casa ebbe un salutare effetto sul suo umore, tanto che mi chiese se avessi potuto accompagnarla nella città vicino alla nostra, doveva andare in vari uffici, un sacrificio da nulla dato che dovevo andare a vistare il passaporto per recarmi negli USA, avevo deciso di concedermi una vacanza per superare una delusione sentimentale, mi ero da poco lasciato con la mia ragazza, non riuscivo a metabolizzare il fatto, al contrario della mia ex che da come mi raccontavano amici comuni aveva un’intensa vita sociale. Accettai quindi con molto piacere e l’indomani partimmo di buon ora ,si presentò vestita molto elegante gonna a pieghe sopra al ginocchio, scarpe col tacco, gli dissi se voleva far colpo e lei sorridendo mi disse che era proprio così.
La prima parte del viaggio la usai per sfogare tutta l’amarezza accumulata in quel periodo, lei mi prese la mano e ascoltò comprensiva, dopo un pò che parlavo mi accorsi che lei mi accarezzava la mano molto dolcemente poi intrecciò le dita con le mie e strinse forte , bastò quel semplice gesto per farmi cambiare umore, a quel punto lasciai cadere le mie gocentriche dissertazioni e le chiesi come si sarebbe svolta la giornata per potermi regolare, lei sorridendo mi disse che in un paio d’ore sarebbe stata pronta, e aggiunse a mia disposizione. Realizzai molto lentamente le possibili implicazioni di una frase del genere, non sapevo cosa pensare, sbilanciarsi e poi sbagliarsi avrei rischiato di rovinare tutto, soprattutto un’ amicizia molto importante, lei per fugare ogni dubbio mi disse che voleva verificare alcune cose che aveva lasciato in sospeso una mattina di quattro anni prima fra gli scogli e quella giornata era dedicata a noi . Da li all’arrivo lo passammo quasi in silenzio presi da emozioni che ci stavano portando in un altra dimensione, sole le mani continuando a cercarsi, stringersi, accarezzarsi parlavano per noi. Del tempo impiegato per le pratiche all’ambasciata, ho solo il ricordo del tempo non passava mai, tanta era la voglia di rivederla, finalmente ci incontrammo e partimmo alla volta del mare, per cercare un ristorante e poi chissà. Durante il tragitto di ritorno lei appena possibile si strinse a me tanto che decisi di uscire dall’autostrada e prendemmo la statale, fortunatamente poco frequentata, presi un’andatura rilassata e poggiai una mano sulla sua coscia nuda , visto che era giugno, cominciai ad accarezzarla dolcemente, lei allargando un pò le gambe mi disse con una voce appena udibile che era pronta per ogni evenienza, salii su e trovai la sua passera senza slip, al mio tocco aprì ulteriormente le gambe, la gonna che era corta le arrivò quasi all’inguine, potei ammirare una bella figa depilata e luccicante di umori, appena spinsi le mie dita più in profondità lei tremante mi disse che la stavo facendo morire, mi confessò di essere in astinenza da molto tempo e appena le massaggiai il clitoride venne in un orgasmo mordendomi il collo, continuai a titillarla lievemente fino a che non si rilassò, a quel punto sorridendomi mi disse che voleva fare una prima verifica di quello che i suoi occhi avevano visto anche se coperto dal famoso bermuda, mi slacciò la cintura allargò i pantaloni e tirò fuori il mio cazzo che era di una rigidità fuori dalla norma, il preludio, la lunga attesa, le carezza e la vista della sua figa mi avevano ridotto in un fascio di nervi, avevo quasi perso la sensibilità’ tanto era rigido. Fortunatamente la statale stava attraversando una collina alberata, alla prima stradina sterrata mi fece accostare, mi reclinò il sedile si mise fra le mie gambe e dolcemente cominciò a massaggiare le palle per farmi rilassare, poi con la con la lingua cominciò a spennellare tutto il mio inguine fino a che fui tutto bagnato, poi mi prese in bocca la punta dell’uccello e continuò il lento massaggio allo scroto in poco tempo mi portò sul punto del non ritorno io la fermai, ma lei sorridendomi disse che se questa era una verifica doveva verificare fino in fondo, e mi fece scaricare nella sua bocca succhiando tutto fino alla fine. quando ripresi conoscenza della realtà l’attirai a me e la baciai in bocca, il bacio durò un’eternità, alla fine ansanti con gli occhi lucidi ci guardavamo come due affamati, lei mi chiese se era stata all’altezza delle aspettative, io le feci notare che il gradimento ce l’aveva in mano visto che l’uccello non accennava a ammorbidirsi, la rovesciai sul sedile lei si appoggiò la punta all’entrata io spinsi e sentii avvolgere il glande in un guanto caldo e bagnato, mi muovevo poco,solo il glande entrava per pochi centimetri, fino a che lei mi piantò le unghie nei glutei e mi ordinò di prenderla con forza, affondai lentamente fino in fondo e dati pochi colpi la sentii venire, mi stringeva dentro di se, sembrava quasi una mano, mi mossi fino a sentirla rilassarsi,ma appena mi fermai per farla rilassare lei disse di ricominciare che aveva ancora voglia, di non preoccuparmi perché con le persone con cui stava bene, riusciva ad avere molti orgasmi in rapida successione, lo potei constatare subito , mi rovesciò sul sedile e prese a scoparmi raggiungendo un altro orgasmo , ero ormai sul punto di venire l’avvisai per correttezza al che mi disse che se fossi uscito da lei mi avrebbe ucciso, voleva il mio sperma dentro, cominciai a venire in un orgasmo che mi faceva scuotere tutto in contemporanea alla mia eiaculazione lei venne per la terza volta gridando il suo orgasmo. Ci rivestimmo e andammo alla ricerca di un ristorante, avevamo un fame incredibile, c’era anche l’esigenza di parlare di noi , di chiarire tante cose. Trovammo sul lungomare un ristorantino fuori mano, pochi avventori, ci sedemmo in un separé un po’ defilato uno di fianco all’altra,continuavamo a guardarci e a sorriderci come due scemi, ancora increduli dell’accaduto, soprattutto per uell’incredibile intesa sessuale che per ambedue era stata una vera rivelazione, forse la profonda amicizia aveva fatto superare quei timori insicurezze del primo incontro, il non dovere dimostrare niente all’altro, non era stato un salto nel buio per nessuno dei due, in effetti ci conoscevamo molto bene a parte il lato sessuale. Dopo aver divorato l’antipasto e il primo, poche volte avevo gustato il cibo in quella maniera, cominciammo a parlare anche se continuamente ci sfioravamo come se cercassimo di mantenere viva l’eccitazione, come se ce ne fosse bisogno, dopo qualche battuta per allentare la tensione le chiesi come mai avesse deciso di avere un folle momento con me, la conoscevo bene sapevo che era una donna riflessiva, intelligente, due lauree, quattro lingue parlate correttamente, anche se consulente, era uno dei manager più quotati nel suo ambiente, lei riflette per alcuni minuti e poi cominciò a raccontarmi i fatti che avevano fatto maturare questa decisione.

Continua… Cominciò col dirmi ,che negli ultimi due anni,la sua vita sessuale era poco soddisfacente, non solo avevano diradato un po’ rapporti, era vero che facevano una vita lavorativa altamente competitiva e stressante, a cui lei all’inizio dava colpa per il calo del desiderio fra di loro,ma da un anno e mezzo a questa parte lei aveva sentito che suo marito la usava come arma in più sul lavoro, cioè velatamente le faceva capire che con alcuni clienti sarebbe stato meglio essere più seducente, insomma usare quel sex appeal di cui lei era consapevole e molto fiera, ma che sul lavoro non aveva mai usato, bastavano e avanzavano le sue capacità professionali. Lei prima prese questi suggerimenti come stupidaggini, ma piano piano lui divenne un po’ più pressante sull’argomento fino a sfociare in vere e proprie liti . Alla fine siccome lei non capiva e si stava sempre più indispettendo, per non distruggere il loro matrimonio lui giurandole eterno amore le confessò che i vantaggi lavorativi erano solo una scusa, in lui era maturato piano piano, e non sapeva capacitarsene, il desiderio di vedere la moglie con altri uomini. Ad un certo punto quando la vedeva al lavoro circondata da manager anche se tenuti a distanza dalla professionalità della moglie che comunque se la mangiavano con gli occhi, lui dalla gelosia dei primi tempi era passato al desiderio folle e irrefrenabile di vederla con altri, le confessò che gli era accaduto di ascoltare non visto battute sulla moglie e mentre le prime volte ne era indispettito con l’andare del tempo queste cose lo avevano eccitato da morire. Per questo aveva diradato i rapporti, quasi a spingerla nelle braccia di altri sperando nella la focosita’ sessuale della moglie che lui ben conosceva. A questo punto lei, che lo amava molto, gli aveva imposto un periodo per riordinare le idee, dato che gli altri non le interessavano, a lei era sempre piaciuto il sesso coinvolgente emotivamente e sentimentalmente quindi il rischio per lui era che lei si innamorasse di un altro e lo mollasse, cosa che tutti e due non volevano proprio, da qui era tornata in Italia per riordinare le idee e nella calma della sua casa aveva pensato di provare un’ esperienza nuova, però non voleva lanciarsi in una pericolosa impresa alla cieca, e aveva pensato di coinvolgermi in questa sua pazzia, fidando nella mia amicizia, sapeva che io avevo un affetto sincero e poi quella volta sugli scogli era rimasta sconvolta dalle sensazioni provate sotto le mie mani e solo l’imminente matrimonio aveva frenato l’impulso di lasciarsi andare con me, quindi a chi meglio di me rivolgersi per fare una prova di trasgressione e mi confessò che lui sapeva che sarebbe potuto accadere, ne avevano parlato a lungo e aveva appoggiato il suo piano con l’accordo di esserne tenuto al corrente di tutto. Alla fine di questo lungo discorso io rimasi in silenzio un po’ stranito, non erano mica cose che si ascoltavano tutti i giorni, lei mi guardava timorosa, non riusciva a capire dalla mia espressione se ero offeso arrabbiato o quanto altro , iniziò quasi balbettando a scusarsi, non avrebbe mai voluto ferirmi, teneva troppo alla mia amicizia, disse un sacco di cose che quasi non ascoltai, stavo metabolizzando tutte quelle informazioni e sensazioni, alla fine aveva le lacrime agli occhi l’ansia e il timore la stava consumando.
La interruppi, le strinsi forte le mani e la rassicurai, dicendole che se questa pazzia le sarebbe servita per avere una vita più felice , ero contento di farne parte. Arrivo’ il secondo, probabilmente il ristoratore si era reso conto del momento particolare e aveva atteso la fine del nostro parlottare, il pesce era eccellente e un paio di bicchieri di ottimo vino ci fecero rilassare, a quel punto le presi la mano e la misi sopra alla mia patta facendole sentire come ero eccitato, lei ridendo mi diede un profondo bacio e contemporaneamente me lo tirò fuori dai pantaloni cominciando una lenta masturbazione Eravamo come ho detto defilati dagli altri e vedendo che il gestore era seduto a parlare fuori della nostra visuale, lei con uno sguardo carico di libidine si abbassò e rapidamente si mise a succhiarmelo, era proprio fuori di testa, dopo un paio di minuti, di succhiate la sollevai e baciandola le in filai due dita dentro la passera , che era un laghetto caldo e ricettivo, quando appoggiai il pollice sul clitoride e presi a torturarglielo lei tremando se ne venne soffocando i mugolii nella mia bocca. Non era il caso di continuare dentro al ristorante le proposi di fare una passeggiata , pagammo velocemente il conto, acquistammo in una bancarella due asciugamani e in macchina ci dirigemmo verso una zona poco frequentata, dove vi erano numerose insenature con scogli e poca sabbia, in quel periodo della stagione c’erano poche persone, trovammo un posto isolato e ci sdraiammo al sole per continuare a parlare di noi, le feci tanti complimenti e di rimando lei mi propose di prendere un po’ di sole, li per li non capii, ma notando il suo sorriso malizioso realizzai che lei praticamente si sarebbe messa nuda, sotto sapevo bene che non aveva intimo e costumi non né avevamo, al solo pensarci mi venne un’altra erezione, lei sbottonando la camicetta mi prese un po’ in giro, non ci pensai due volte e in un lampo ero sdraiato nudo e la invitai ad imitarmi. Ci trovammo così sdraiati fianco a fianco nudi, ridacchiavamo dal nervoso, un conto un po di topless ,eravamo coscienti che se scoperti avremmo passato dei seri guai, ma tutto questo non faceva che alimentare l’eccitazione della trasgressione che ormai ci aveva preso la mano. Il sole si faceva sentire, lei armeggiò nella borsa e mi porse una bottiglietta di olio, non avevo bisogno di suggerimenti, il ricordo dell’altra famosa volta era ben stampato nella mia memoria, ma questa volta era una situazione completamente diversa. La misi pancia sotto e cominciai un lento massaggio partendo dalle spalle fino alle piante dei piedi, lei faceva le fusa come una gattina, poi la rigirai e inizia dal petto, questa volta potevo gustarmi quelle tette splendide senza timori, mi ci dedicai per una buona mezzora, era tanto eccitata che ad un tratto mi obbligò a portare il mio uccello alla portata della sua bocca e cominciò a succhiarlo, continuai ancora per poco,ero troppo eccitato, mi staccai e iniziai il massaggio dai suoi piedi, questa volta lei tirò su immediatamente le ginocchia e le aprì dandomi un a magnifica visione della sua figa e del culetto lucenti di umori, presi a salire piano piano e più massaggiavo più lei si bagnava, sembrava una meravigliosa statua abbronzata e lucida , meno male che durante la giornata ero già venuto, la situazione era da infarto, mi bloccò le mani che stavano per arrivare nella zona calda, e mi tirò su di lei ordinandomi di scoparla, aveva la necessità di venire, non ne poteva più, era una molla pronta a scattare, entrai nel burro caldo e dopo un paio di minuti lei venne un’altra volta, conoscendola non mi fermai e continuai a muovermi anche se più lentamente, mentre lei riprendeva a respirare meno affannosamente e si stava ricaricando le chiesi se stesse bene, lei “mai stata meglio negli ultimi mesi, mi ci voleva proprio” , posso leccartela un po’ le chiesi mi fa gola una passerina bagnata e liscia come la tua. Ci staccammo momentaneamente, per iniziare un lento sessantanove, me la stavo gustando, la naturalezza con cui ci donavamo piacere era la cosa che più mi stupiva,eravamo sempre sulla stessa lunghezza d’onda, volevo osare ancora di più e mentre le succhiavo il clitoride, provai ad accarezzare la rosetta che mi occhieggiava più in basso, lei non si scompose allora provai ad infilare piano un dito nel suo sedere, grazie ai suoi abbondanti succhi e all’olio entrai piano con un dito accennando un lento su e giù, lei staccò la bocca dal mio uccello e disse di continuare che le piaceva, ma di usare solo il dito, così stimolata venne un’altra volta mentre in contemporanea le scaricavo in gola la mia venuta. Si era fatto tardi, ci rivestimmo, e tornammo a casa, durante il rientro, l’argomento principale fu per tutti e due la naturalezza e l’affiatamento trovati subito, almeno a me non era mai capitato, anche lei confessò di essere rimasta sorpresa molto piacevolmente della cosa, e più ci pensava e più era convinta che questa sua prova di trasgressione era forse la soluzione dei suoi problemi, ne avrebbe parlato con il marito, ci salutammo dandoci appuntamento a dopo cena. Verso le 22 passai a prenderla e andammo a prendere un gelato, nei punti dove non ci poteva sentire nessuno continuavamo a raccontarci le sensazioni provate in quella giornata, lei non sentendosi giudicata ammise che in vita sua non si era mai comportata cosi spregiudicatamente, le era piaciuto molto, il termine fare un po’ la troietta da lei usato mi fece ridere a lungo. Andammo nei giardini pubblici e ci sedemmo in una panchina un po’ defilata dal movimento, verso le 23 c’era poca gente, per lo più coppie che passeggiavano o si baciavano, mentre eravamo li tranquillamente seduti mi accorsi di avere ancora voglia di lei, la sua vicinanza era come un potente afrodisiaco eppure era vestita normale, una gonna, una maglietta, sandali con tacco basso, appena un velo di trucco, ma i suoi occhi ah! che luce, gli confessai la mia voglia di lei, mi guardò un attimo e poi salì a cavallo delle mie gambe, mi baciò per un po’, poi mi aprì i pantaloni estrasse il mio uccello, sollevò appena la sua gonna coprendoci e spostando le mutandine lo lasciò scivolare dentro fino in fondo in un sol colpo, sensazione : avvolto coccolato da una guaina calda e umida, mi guardò e disse che per me era sempre pronta, rimanemmo fermi in quella posizione a lungo. Rimanemmo praticamente fermi, lei ondulava pigramente il bacino contraendosi, continuammo a baciarci e a parlottare di noi di questa incredibile situazione che ci stava coinvolgendo e sconvolgendo, lei ebbe un paio di orgasmi a suo dire molto dolci, senza acuti, non devastanti come i precedenti avuti nella giornata, io stando praticamente fermo e dopo le emozioni e le venute non riuscivo e venire, allora lei si avvicinò all’orecchio e mi confessò che data la scarsa vita sessuale dello ultimo periodo aveva smesso la pillola, fu un colpo per me l’avevo riempita già per bene durante la giornata, le dissi se era matta, ma contemporaneamente sentii come una scarica, che partita dalla testa era arrivata alla punta del uccello stavo per venire e tentai di spostarla , lei si avvinghiò, cominciò a roteare il bacino e sorridendo mi disse di lasciarmi andare che era regolare come un orologio svizzero, era sicura che le sarebbero venute l’indomani ( rivedendo il film della giornata pensai che le donne lasciano poco al caso) ma sovreccitato come ero venni in lei che prontamente mi seguì col suo ennesimo orgasmo, di cui ormai avevo perso il conto .
Continua…….
L’indomani telefonò per comunicarmi che le erano venute, giusto per farmi rilassare , doveva fare dei giri e ci saremmo rivisti nel pomeriggio se ne avevo voglia, visto che non era agibile disse, io le replicai piccato che la sua compagnia era ben accetta anche se non avremmo fatto sesso, anzi se ne aveva voglia l’avrei presentata ai miei amici così avremmo magari organizzato qualcosa con loro nella serata. Ci vedemmo nel tardo pomeriggio e mentre ci avviavamo al luogo di ritrovo mi esternò i suoi dubbi sull’accoglienza che avrebbe potuto ricevere dal branco, io ridendo le dissi che non era mica matusalemme, se era in cerca di complimenti e rassicurazioni glieli avrei fatti subito, nel senso che gli altri l’avrebbero vista per quello che era, 4 anni in più non si notavano mica se si sarebbe vestita casual, e poi di cosa aveva paura io ero orgoglioso di presentare quella famosa amica di cui avevo parlato tanto, giusto per farli smettere di prendermi in giro quando parlavo di lei non credevano a quello che dicevo su di lei, manager di successo bella intelligente, avrebbero constato se le mie parole erano vere o no, volevo prendermi una piccola rivincita presentandomi finalmente con lei, non li avevo avvertiti della sua presenza quella sera. Volevo vedere le loro facce al nostro arrivo, era inutile che lei si schermisse ai miei complimenti la verità è che era una gran topa e soprattutto aveva un sex appeal che stendeva, avrei scatenato commenti e invidie soprattutto nel ramo femminile del gruppo, ma di stare tranquilla , erano tutti bravi ragazzi. Avevo visto giusto, mi godetti le varie facce quando la presentai , chi era ammutolito, chi balbettava un saluto a bocca aperta, i più scafati dicevano che era meglio di come l’avevo descritta ( soliti paraculi). Per le ragazze un discorso a parte, chi l’aveva salutata e si era girata, facendo finta che non esistesse, chi era rimasta colpita dalla personalità della mia amica, un discorso a parte per Michela con mia grande sorpresa si era presentata da sola e si era messa al suo pari facendole da cicerone all’interno del gruppo facendo allentare quella tensione che si era creta al suo arrivo. Devo fare una precisazione su Michela, era una delle ultime entrata nel gruppo, era arrivata da poco nella mia città, ci filavamo poco, non so’ mi sentivo sulla difensiva con lei e probabilmente era un sentimento reciproco, non eravamo sulla stessa lunghezza d’onda, bella ragazza fisicamente non era il mio ideale ero per le forme piene, morbide, invece lei era longilinea, a occhio una seconda di seno suo punto di forza le gambe era più di 1,70 , forse unico punto in comune gran sportiva, insomma due amici perché facenti parte di uno stesso gruppo. A parte questo dopo poco la mia amica era già integrata nel gruppo, per una professionista di strategie aziendali era stato un giochetto farsi accettare, tanto che alla sera andammo tutti a ballare e i maschietti fecero a gara a strusciarsi appena capitava l’occasione, ma finì tutto lì. Nei giorni successivi uscimmo spesso con il mio gruppo e spesso vedevo la mia amica e Michela parlare in disparte, cosa avevano da raccontarsi quelle due non lo sapevo, la mia amica mi diede risposte evasive, non erano fatti miei. Un pomeriggio che ero andato a prenderla a casa dei suoi ci eravamo appoggiati al davanzale del I piano a chiacchierare i suoi che erano giù in giardino al fresco, lei disse che doveva andare a vestirsi e mi lasciò li appoggiato a parlare dalla finestra, poco dopo me la sentii alle spalle che infilando le mani mi massaggiava la schiena, mi slacciò con calma i pantaloni li tirò giù insieme alle mutande e da dietro cominciò a baciarmi lungo la schiena fino ad arrivare al sedere, scostò le gambe e cominciò a lambire con quella sua lingua impertinente la zona che andava dalle palle al mio sfintere facendomi rabbrividire, causandomi un’erezione durissima, passò sotto fra le mie gambe e lo prese in bocca cominciò a succhiarmelo, alternava momenti di foga famelica ma quando mi sentiva sul punto di esplodere rallentava mi faceva sbollire per poi riprendere con foga, intanto ero costretto a parlare con i suoi, mi sentivo diventare sempre più rosso, meno male che ero in ombra, fingere indifferenza mi diventava sempre più difficile, dopo 10 minuti di questa sublime tortura massaggiandomi le palle accolse e ingoiò la mia venuta, poi come se niente fosse si affacciò anche lei comunicando che saremmo andati a far compere. Appena in macchina mi prese la mano la infilò fra le cosce aperte e constatai che era un lago , mentre la sua passera si contraeva sotto le mie dita, mi diede un mazzo di chiavi, erano di una casa che aveva in periferia, mi comunico’ di avere ricominciato la pillola, insomma voleva essere scopata per tutto il pomeriggio. Passammo molti pomeriggi e notti in quella casa, sesso tanto sesso e confidenze, ma non volle concedermi il secondo canale, anche se con le dita gradiva e molto le mie introduzioni, alle mie domande rispondeva di avere pazienza, ma non aggiungeva altro. Continuavamo a frequentare anche la mia compagnia, i miei amici mi chiedevano se c’era qualcosa di più fra me e lei, vista la complicità che avevamo, ma non mi lasciai mai sfuggire niente, ogni tanto sorprendevo Michela lanciarmi delle lunghe occhiate che non riuscivo ad interpretare, sapevo che loro si erano viste abbastanza spesso da sole, ma di cosa parlassero era un mistero. Un giorno le chiesi come andavano le cose con suo marito, e lei mi confidò di avere pensato ad un piano con la mia complicità per sistemare la cosa, mi disse che visto sarei andato a breve negli USA avrei potuto far tappa a casa loro a New York, e se ero d’accordo mi avrebbe spiegato il piano per sistemare il suo matrimonio. Decidemmo allora di fare il viaggio insieme, così avrei passato un periodo da loro per visitare la grande mela, da li avrei continuato il viaggio alla scoperta degli States. Il piano era semplice avrebbe tentato con il mio aiuto di far ingelosire il marito , se non ci fosse riuscita se lo sarebbe tenuto comunque, lo amava molto e per lui avrebbe accettato tutto. Partimmo da Milano e fu un viaggio molto interessante, eravamo in vip classe la differenza del mio biglietto un gentile omaggio della ditta per cui lavorava la mia amica, entrammo anche noi nel club degli 8000 scopare in vip class era molto più facile che in turistica, visto il maggior spazio , le poche persone che la frequentavano e che si trattava di un volo notturno, la hostess ci sistemò in un salottino appartato e isolato,fu un volo infuocato in 8 ore se ne possono combinare delle belle,sperimentammo un bel repertorio di porcate, tanto che la hostess , gran bel pezzo di ragazza, all’uscita con un sorriso disse alla mia amica che l’avevamo colpita e se poteva avere il numero di telefono, ridendo glielo demmo non si sa mai nella vita. Uscimmo dal terminal e lui ci venne incontro,lei lo baciò, ci prese a braccetto e ci avviammo verso il loro loft.

Continua……..

Per pareri, critiche, ecc. vatteronig@gmail.com Erano le 10 del mattino e il traffico a New York era abbastanza scorrevole dallo aereo porto fino in centro mi parlarono della città che avrei potuto visitare nei prossimi giorni in poco più di mezzora arrivammo a casa loro. Il loft era proprio come quelli visti nei film,era all’ultimo piano di una vecchia manifattura di proprietà di un loro amico, poi scoprii che al pian terreno vi era una concessionaria di auto di lusso; vi si accedeva da un montacarichi finto fatiscente per essere fedele allo stabile che era decadente, quello che colpiva era il contrasto fra il ferro vecchio e l’acciaio, l’interno era luminosissimo lo in stile high tech ,ma tutto legato da tappeti di pregio, mobili antichi di varie etnie provenienti sicuramente dai molti paesi visitati dai miei amici per i loro lavori di consulenza, non mancava certo lo spazio, le camere erano situate a vari livelli di altezza, ma tutto era rivolto verso il basso, il centro della casa era il salone, uno spazio enorme c.a. 300 mq. divisi in tante zone da mobili open space o paraventi di vari materiali dal metallo alla seta, a vecchie vele d’epoca. Appena entrato mi portarono in una lussuosa camera tutta vetri, sembrava di galleggiare sopra il salone, era come essere in vetrina ,ma la mia amica mi disse che era solo per salvare la forma quando ci sarebbero stati altri ospiti o cene con amici, perché visto che ero al suo servizio sarei rimasto sempre con lei nella sua camera, loro avevano adottato lo stile americano di dormire in camere separate, con questa frase la situazione con il marito era stata subito sistemata. Mi fece posare le mie cose e poi mi condusse nella sua camera, tutto un altro stile, colori pastello tappeti persiani mobili antichi italiani,un grande letto a baldacchino e adiacente un mega studio con tutto quanto si potesse avere di elettronica sofisticata , video, musica, telecamere a circuito chiuso, dove si controllava sia l’esterno, dalle scale di emergenza agli ascensori ai parcheggi che l’interno, con una visione della casa in ogni angolo, insomma un altro mondo a me tutto nuovo. Mi disse che tutto quello che avremmo fatto sarebbe stato filmato e che poi a suo piacimento avrebbe fatto vedere al marito, mi disse che non lo avrebbe fatto partecipare materialmente ai nostri incontri, ma glieli avrebbe fatti vedere e la sua strategia mi sconvolse, praticamente voleva far cuocere a fuoco lento il marito, nel senso che voleva vedere se realmente lui stava diventando un cuckold o erano solo desideri latenti nati da una vita annoiata e con pochi stimoli.
Mi fece spogliare e accese un mega schermo che scese dal soffitto, con un telecomando avviò una serie di telecamere nascoste che mi ripresero da varie angolazioni, mi vedevo davanti dietro di fianco dall’alto in basso, insomma una visione totale e sconvolgente senza che nessun particolare sfuggisse agli occhi indiscreti e tutto questo faceva parte del suo piano per riavere l’uomo che amava. Mentre mi guardavo un po’ smarrito in quel video in diretta me la trovai nuda dietro che mi accarezzava il petto, lo stomaco, mi fece girare e comincio’ a baciarmi appassionatamente,ci leccammo e succhiammo le lingue per un bel po’, poi scivolò giù e me lo prese in bocca e dolcemente cominciò a baciarlo e succhiarlo, ero eccitatissimo, per non venire subito la presi in braccio e l’adagiai sul lettone, la trovai aperta e bagnata , cominciai a leccarla voracemente e lei venne scuotendosi e gridando il suo piacere, continuai a leccarla fino a che lei non mi allontanò e mi salì sopra cominciando a scoparmi, io le leccavo quei seni magnifici con i capezzoli irti e poco dopo lei rivenne in uno altro orgasmo, poi si sollevò, me lo riprese in bocca e si fece venire sia in faccia che in bocca. Mi prese per mano e mi portò nel suo bagno al cui centro troneggiava una mega vasca tipo giapponese, ci si stava quasi in piedi tanto era profonda con getti da tutte le parti e luci colorate sott’acqua, in quel mega bagno c’era anche un piccolo termarium. Facemmo un bagno fantastico, facendoci tante coccole ,poi mi spinse dentro al termarium a fare un bagno turco e mi disse che lei doveva fare altre cose da sola, dopo un’oretta mi chiamò e prendemmo un bagno di sole, c’era anche quello nel suo bagno ecco come si spiegava la magnifica abbronzatura integrale della signora. Si sdraiò su un lettino da massaggi e mi porse dell’olio, passai un ‘oretta a massaggiarla in ogni dove , quando cominciò ad essere di nuovo eccitata cominciai a infilare le mani nei punti più sensibili, infilai prima un dito poi due e poi tre nella sua dolce passera, quando infilai il quarto era sul punto di venire ma si trattenne, si girò porgendomi il suo splendido culetto, mise un un cuscino sotto la pancia divaricò le gambe e mi chiese di farla morire, mai offerta fu più gradita, impastai allargai i suoi glutei poi mi dedicai al forellino, accarezzai unsi con dolcezza e calma fino a sentirlo rilassato, mentre accarezzavo la su passera lucida e bagnata infilai piano un dito che trovò poca resistenza,continuai a titillarla a lungo fino che non cominciò ad agitare il culetto, provai con due ed entrarono facilmente intanto con l’altra mano infilai due dita nella passera, la stavo scopando e inculando, la feci girare, le sollevai le gambe, ripresi a scoparla avanti e dietro, introdussi tre dita in ogni foro e misi la mia bocca sul clitoride e presi a succhiarlo a quel punto in preda ad un forte tremore la mia amica venne urlando il suo piacere. Tolsi piano le dita dal culetto e continuai ad accarezzarla avanti, dopo poco si scosse e mi prese per mano, mi portò in camera si stese aprì le gambe mi invitò a scoparla, dopo tutte quelle emozioni mi ritrovavo un’erezione durissima entrai in lei dolcemente ma dati pochi colpi mi fermò, ero lucido di umori e di olio, mi fece uscire appena ,prese in mano il cazzo appoggiò la punta al suo forellino posteriore , guardandomi negli occhi mi disse di incularla facendo molto piano, una richiesta inaspettata ma avevo questo desiderio da troppo tempo, non ci pensai sopra e spinsi piano ma costantemente guidato dalla sua mano, entrai nel suo culetto seguito da un suo grido e sospiro, mi fermai per farla adattare e cominciai a incularla con movimenti brevi e lenti , ma quando lei mettendo una mano alla passera per accarezzarsi mi incitò presi ad affondare ed accelerare i colpi, in poco tempo arrivai ad esplodere nel suo intestino tutto il mio sperma, mentre stavo schizzando venne anche lei baciandomi e stringendomi a lei. Ci facemmo una doccia e andammo giù in cucina a mangiare, dopo tutte le emozioni e quel movimento avevo una fame da lupo e anche lei mangiò voracemente al contrario del suo lui che mangiucchiò svogliatamente, appena mangiato sarà stato il volo, il fuso orario o forse tutto quel sesso andammo in camera e crollammo nel mondo dei sogni. Mi svegliai con lei nuda al mio fianco nel suo lettone, cominciai ad accarezzarla piano in punta di dita fino a che lei stirandosi non aprì gli occhi e mi baciò sorridente, prese il famoso telecomando e fece ripartire i filmati della giornata, rimasi a bocca aperta non so per quanto tempo tanto da non accorgermi che mi stava accarezzando il cazzo già in completa erezione, le scene si susseguivano e mi davano una scarica erotica incredibile , quello che avevamo fatto, lo si vedeva nei minimi particolari perché l’elettronica permetteva zummate mozzafiato, era meglio di qualsiasi film hard mai visto, tanto che ci trovammo l’uno dentro l’altra senza nemmeno accorgerci da tanto che eravamo eccitati e lei dopo una serie di orgasmi e di cambio di posizioni, visto che io resistevo molto,le ultime 24 ore erano state estremamente goduriose ma stancanti, volle che le venissi dentro, tanto aveva ripreso a prendere la pillola. Mi alzai per andare in bagno e quando tornai da lei era ancora a gambe aperte con uno strano sguardo rivolto alle telecamere, spense tutto e andammo a cena fuori. Le giornate nella grande mela si svolgevano seguendo il ritmo dei miei amici, sveglia al mattino verso le 6,30, fitness poi doccia, loro andavano al lavoro e io scorrazzavo per la città grazie alla moto che mi avevano procurato visitando tutto il visitabile grazie alle dritte dei miei amici, visitavo anche locali caratteristici, ma non avevo desiderio di nuove avventure, preso come ero da lei che mi stava facendo impazzire dal piacere, si perché le mie scorribande visito – culturali erano spesso interrotte, mi chiamava a soddisfarla nelle maniere più eccitanti, praticamente ogni suo e devo dire mio desiderio erano esauditi, potrebbe essere visto come in tour de force sessuale, ma io ero preso da lei e sembrava che le mie energie fossero inesauribili. L’infatuazione che avevo di lei da bambino era diventata una cotta nell’adulto, come non rimanere fulminati da una donna bella ,intelligente, di spirito, sessualmente disinibita, che ti faceva sentire un toro venendo a ripetizione, appena la toccavi era sempre pronta e bagnata, anche se ero cosciente che per lei ero un amico molto particolare, ma sempre amico rimanevo. Descrivere tutte le nostre performance, sarebbe un lungo elenco, però devo precisare alcune cose quando eravamo in casa voleva essere inculata spesso, ma la cosa che voleva maggiormente era che le venissi dentro la passera, mi diceva che la mia venuta in lei era il massimo, spesso dopo la mia venuta la trovavo rilassata a gambe aperte con quello sguardo strano sempre rivolto alle telecamere. Le chiesi il perché dello sguardo dato che avevo capito che lui non poteva vederlo , anzi mi disse che lo teneva quasi all’oscuro sui nostri rapporti, raccontando qualcosina e senza scendere troppo in particolari, era il suo modo per tenerlo sulla corda e che a tempo debito tutto si sarebbe chiarito. Le scene particolari erano il punto cardine della sua strategia per riavere lui e che se questa cosa non avesse funzionato si sarebbe adattata comunque ai suoi desideri , ma voleva la certezza che fosse convinto delle sue scelte.
Passarono i giorni la mia incredibile vacanza volgeva al termine, con mio rammarico la partenza si avvicinava, la mia meravigliosa amica era sempre più tesa, il momento delle scelte si stava avvicinando anche se con lui era sempre tranquilla, ostentava sicurezza, lui era sempre più insicuro non capiva il comportamento della moglie che fino ad allora era sempre stata come un libro aperto.
Una sera lo portò nella sua camera, lo fece sedere su una poltrona davanti al mega schermo , li potevo vedere dalla mia stanza con l’aiuto di uno altro schermo, fece partire le riprese, all’inizio si vedevano solo qualche scena di sesso orale e manuale diciamo cose leggere, lui sembrava eccitatissimo e solo lo sguardo di lei lo fermava dal masturbarsi, gli parlava dolcemente chiedendo se queste erano le cose che desiderava e lui annuiva, anzi le chiedeva se c’era qualcosa di più spinto, a quel punto fece partire la scena di un nostro bacio lunghissimo al che lui cominciò a perdere la sicurezza, lui non voleva coinvolgimenti sentimentali, ma lei gli disse che era fatta così,quando si dava era completamente. Dopo il bacio la scena successiva partì col famoso massaggio e relative dilatazioni dei suoi fori, lui era congestionato dall’eccitazione, ma sbarrò gli occhi quando lei mi chiese di incularla, assistette muto alla lunga sequenza e quando lei venne gridando a gran voce il suo piacere pronunciando il mio nome, lui era quasi pietrificato aveva uno sguardo smarrito perché fino ad allora l’aveva dato solo a lui, dolcemente lo calmò e gli disse che doveva mettere in conto qualche piccolo sacrificio per poter soddisfare le sue voglie, intanto passavano immagini di inculate pompini con ingoio e ancora inculate con lei che veniva sotto i miei colpi, lui ormai era interdetto lo si vedeva combattuto dai suoi desideri e dal dubbio di perdere l’amore della moglie, dopo tre ore di immagini di quel genere lei giocò il suo asso, fece partire le famose sequenze di scopate con le mie venute dentro di lei con un particolare che non mi aveva mai fatto vedere, lei rimaneva a cosce aperte con il mio sperma che fuoriusciva dalla sua passera lucida e aperta mentre aveva quello sguardo misterioso, ammaliante e se lo spalmava sul ventre mentre colava fuori piano piano, al che lui cominciò a piangere, passarono molti minuti e molte scene sconvolgenti, quando si fu calmato le chiese se voleva divorziare, ma lei sedendosi in braccio gli chiese il perché, aveva fatto tutto questo per dargli piacere . Si era comportata così per compiacerlo, ma lui ribatte’ che le scene parlavano chiaro lei era presa proprio di me tanto che si era fatta inculare e scopare facendosi venire dentro non protetta, glielo aveva fatto credere, sapeva che la moglie visto i rari rapporti dell’ultimo anno con lui aveva smesso la pillola, di rimando gli disse che amava solo lui, ma doveva ben sapere che dato il suo carattere non faceva mai le cose a meta’, doveva mettere in conto che qualche rischio c’era nel senso che per poter accontentarlo doveva essere presa abbastanza dall’altro partner per questo mi aveva scelto, un amico del passato fuori dal loro giro, in più aveva voluto togliersi qualche desiderio avuto da giovane, io ero un’affettuosa amicizia di gioventù, ma non escludeva il rischio in futuro di ben altri coinvolgimenti, abbastanza rinfrancato lui gli disse di avere capito che le sue erano solo fantasie dettate da un periodo di stanca e dalla noia che a volte prende un rapporto, ma si erano dissolte appena capito l’ importanza del loro amore .L’amore che c’era fra loro era più importante di tutto e il rischio di perderla era troppo grande , ne era terrorizzato, le confesso’ anche di essersi riscoperto estremamente geloso. I video si spensero e lasciai i due alle loro confidenze, il giorno dopo non ci incontrammo avevo programmato un ‘uscita strategica per lasciarli soli, sarei poi partito dopo un paio di giorni, li rividi il mattino dopo sembravano appena innamorati, ero felice per loro anzi soprattutto per lei, era una bellissima persona, aveva combattuto per quello in cui credeva e fortunatamente era riuscita nel suo intento e poi in fondo in fondo non era stato un grande sacrificio per nessuno dei due, questo incontro con un vecchio amico e avevamo goduto alla grande, una scappatella autorizzata insomma e poi chissà cosa il futuro ci avrebbe ancora riservato.
Il giorno della partenza mi prese da parte mi confesso’ la sua felicità, era raggiante, ringraziandomi mi chiese perdono se un po’ mi aveva usato, ma non rimpiangeva niente, ci eravamo comunque divertiti alla grande , disse di non essere triste che da qualche parte quella giusta per me c’era e me la meritavo, soprattutto mi ero dimostrato un buon amico, aggiunse poi che secondo lei dovevo approfondire la conoscenza con Michela, forse avrei avuto un’inaspettata sorpresa, io gli chiesi maggiori spiegazioni , ma sorridendo disse che poteva anche sbagliare e non voleva dirmi di più.

Questa comunque è un’altra storia.

Consigli e critiche sono sempre ben accetti. Vatteronig@gmail.com

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