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Valeria e Massimo capitolo 3

By 16 Gennaio 2023No Comments

Il mattino dopo, domenica, chiamammo Gaspare ad un orario decente, le 11 circa. Ci disse che se volevamo potevamo andare a pranzo da lui anziché vederci fuori in un locale così, avremmo potuto vedere la casa.
Accettammo, la casa era molto elegante, grande ed in centro, una casa super lussuosa per noi abituati alle stanze spartane dei collegi e degli appartamenti da studenti. Entrati che fummo percepimmo nell’aria un delizioso profumo di ragù. Gaspare con un sorriso ci disse: “Lasagne al ragù oggi. Di solito ne preparo diverse teglie per poi porzionarle e metterle in freezer. E’ una lavorata e farlo per una persona sola non vale la pena. Volete essere miei ospiti?”
Mentre le lasagne terminavano di cuocersi in forno ci fece fare il giro della casa. Oltre 200 metri quadrati, 3 stanze da letto, uno studio, una cucina molto grande, il salotto doppio e due bagni uno con doccia ed uno con vasca jacuzzi.
Le lasagne vennero pronte, chiacchierammo del più e del meno senza toccare l’argomento scottante per cui eravamo lì. Dopo il caffè e l’amaro Gaspare iniziò a parlare della cosa.
“Se mi avete chiamato e siete venuti credo non sia per dirmi che rifiutate la mia proposta per cui vogliamo andare al punto? C’è qualcosa che non vi convince? Come vedete la casa è grande, vi darei una camera vicino al bagno con doccia, vi fornirò inoltre un mazzo di chiavi e potrete andare e tornare quando più vi aggrada. Quando sarete in camera metterete sulla maniglia un foulard rosso se non volete essere disturbati, verde se invece posso entrare a guardarvi e segarmi”.
Valeria ci pensò un momento e poi disse “per me va bene, Massimo tu vedi qualcosa che non ti convince nella proposta?”. Accettai anche io, Gaspare ci diede un mazzo di chiavi e ci disse che se volevamo riposare un momento potevamo andare in stanza. La camera aveva un letto matrimoniale “king size” un bell’armadio, comò ed anche una panchetta tipo quelle che si trovano negli alberghi per appoggiare la valigia.
Valeria mi chiese se volevamo collaudare subito il letto, non mi tirai indietro prima però le chiesi quale foulard voleva che mettessi.
“Nessuno, lascia però la porta con una fessura abbastanza grande da consentire a Gaspare di vedere le nostre evoluzioni sessuali. Così feci, ci spogliammo completamente nudi ed iniziammo un 69 con la speranza per entrambi, nemmeno tanto recondita, che Gaspare non si sarebbe limitato a guardarci.
Non ci mise molto a comparire sulla soglia ed a guardarci, aveva l’uccello barzotto e se lo segava lentamente, Valeria che era a favore di visuale gli fece un occhiolino ed un gesto per farlo avvicinare. Valeria era sopra nel 69, quando Gaspare fu a portata di tiro Valeria, mentre con una mano reggeva il mio cazzo che guidava verso la bocca, con l’altra cominciò a segare l’uomo, tirandolo sempre più a sé fino a che le cappelle del suo e del mio cazzo furono così vicine fra le labbra di Valeria da sfiorarsi provocandomi un brivido. Valeria non batté ciglio e cominciò a leccarli entrambi strofinando le cappelle sempre più a fondo fino a che non smontò da sopra di me ma solo per pochi secondi infilandosi sul mio uccello.
Quindi fece cenno a Gaspare di girare intorno e quando lo ebbe a tiro di bocca cominciò un pompino molto arrapante con le due mani che reggevano l’asta e la cappella che scompariva nella sua bocca per poi riemergere avvolta nella lingua della mia ragazza.
Quindi Valeria si mise a pecorina offrendosi a Gaspare il quale mi guardò e chiese se non avevamo nulla in contrario, ricevuto assenso da entrambi prese un preservativo maxi dal cassetto del comò, lo calzò ed appoggiò la cappella alla figa di Valeria. Mi sarei aspettato un poco di fatica da parte sua ed invece il suo enorme cazzone scivolò dentro in un attimo per una buona metà quindi cominciò a pomparla con un ritmo non elevatissimo ma mettendo sempre più cazzo nella figa di Valeria fino a che le palle non cominciarono a sbattere sul suo culo. Io mi godevo lo spettacolo vedendo la figa di Valeria aprirsi sempre di più come in un film porno ma live e con la mia ragazza come attrice protagonista.
“Valeria gemeva e venne una prima volta, Gaspare non si fece particolarmente impressionare e continuò solo aumentando un poco il ritmo. Si era attaccato alle grosse tette di Valeria, le usava come appiglio per scoparla e per strapazzarle dandole dolore e piacere al tempo stesso. Valeria disse “vieni davanti che te lo voglio succhiare”. Ci misi un po’ perché lo spettacolo di Valeria montata da un superdotato era qualcosa di ipnotico per me. Passai davanti e Valeria cominciò a leccarmi e succhiarmi con una foga che, almeno con me fino ad allora, non aveva mai avuto. Il viso di Gaspare era come deformato dal piacere, Valeria disse che sentiva che il suo bel cazzone si stava gonfiando ulteriormente e che voleva la sua sborra sulle tette. Gaspare si sfilò da Valeria che si mise in ginocchio e, mentre con una mano mi segava, con l’altra faceva lo stesso con Gasare alternando la bocca sui due cazzi. Era venuta tre volte ma aveva ancora una faccia libidinosa da gran maiala. Gaspare si inarcò staccandosi da Valeria e segandosi riversò su di lei un buon quantitativo di sborra anche se non con grandi schizzi data l’età. Io stranamente resistevo ancora ma quando vidi le tettone di Valeria coperte di sborra mi ci tuffai e le ripulii tutte, Valeria seppure un po’ sorpresa non perse tempo e mi prese per la testa schiacciandosi il mio volto sul seno ed incitandomi a ripulire quindi mi tirò su per i capelli e mi baciò profondamente, ci stavamo scambiando la sborrata di un altro uomo. A quel punto senza nemmeno toccarmi venni copiosamente su pancia e gambe di Valeria che erano alla mia altezza.
Ci mettemmo un po’ a ricomporci, Gaspare intanto era uscito dalla stanza ed aveva chiuso la porta per lasciarci soli.
Valeria mi disse: “mi sono divertita un sacco, è stata l’esperienza sessuale più appagante di tutta la mia vita ma non voglio perderti, mi sembra che ti sia piaciuto molto ma un conto un’avventura così un’altra avere un amante fisso che mi scopa davanti a te”.
Le risposi che ci avrei dovuto pensare su bene perché anche per me era stata una cosa che mi aveva scombussolato e preferivo pensarci a mente fredda. Entrammo nella doccia e ci lavammo reciprocamente con una grandissima dolcezza. Una volta usciti dopo esserci asciugati ci mettemmo sul letto e li ci addormentammo stanchi ma felici tenendoci per mano.

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