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Capitolo 10 – La mia storia con una donna sposata

By 14 Agosto 2020Agosto 24th, 2020No Comments

Tornai a casa dei miei genitori verso le 23:30 circa e me ne andai a letto. Al mattino successivo m’alzai per andare a lavorare e trovai mia madre che iniziò a farmi il solito interrogatorio di 3° grado con le solite domande:

“Dove sei stato tutto questo tempo? … Con chi hai dormito tutti questi giorni? … Chi è la donna con cui passi le giornate?”

Risposi per monosillabi e me ne andai a lavorare. Durante il tragitto mi resi conto di quanto la vita nella casa dei miei genitori mi stava stretta; ero diventato abbastanza indipendente e responsabile e mi ripromisi di cercarmi un appartamento da prendere in affitto dopo le ferie estive. Durante la pausa pranzo chiamai Cristina:

“Ciao amore , come stai?”

“Malissimo, tu non ci sei. Ieri sera sono andata a prendere all’aeroporto mio marito Francesco verso le 24:00 non mi ha degnato di un saluto, un bacio,  nulla di nulla. E siccome ero arrabbiata perché tu non eri con me non ho dormito con lui ma nel letto dove dormiamo sempre io e te.”

“Ah però!  E lui che cosa ti ha detto!” le chiesi

“Nulla! Si è addormentato quasi subito e stamane e ripartito per il lavoro ….”

“Però vivete come due separati in casa insomma …” dissi

“Già ! Ma così non è un bel vivere …”

“Concordo con te …. M’auguro che torni in trasferta molto presto allora …” dissi

“Lo spero anch’io!”

Terminammo la telefonata e io ripresi a lavorare. La sera passò in modo noioso e monotono guardando il cellulare se mi arrivava qualche messaggio da Cristina e la televisione. Andai a letto a dormire e alla mattina andai a lavorare. Verso le 08:30 appena iniziato a lavorare mi arrivò un messaggio da parte di Cristina:

“Chiamami appena puoi!”

Le risposi quasi subito.

“Durante la pausa pranzo ti chiamo …. Ti va bene?“ risposi

“D’accordo!” mi rispose

Pensai che suo marito le avesse detto che sarebbe ritornato a lavorare in trasferta tra pochi giorni. Chiamai Cristina durante la pausa pranzo.

“Dimmi tutto amore!”

“Ieri sera abbiamo bisticciato io e Francesco! …. Mio marito ha iniziato a parlare delle ferie estive dicendo che aveva intenzione di passare le tre settimane in albergo a San Martino di Castrozza insieme a me. E io ho detto che non ho nessuna intenzione di fare le ferie con lui ne tanto meno andare a San Martino di Castrozza. Sono anni che andiamo sempre sul solito albergo a cinque stelle e sono veramente stufa.”

Rimasi in silenzio per qualche secondo e poi dissi:

“Ma siete arrivati a un compromesso oppure stasera continuerete a bisticciare?”

“No,  nessun compromesso …. Credo che stasera continueremo a bisticciare …”

“Personalmente ti dico, stare lontano da te tre settimane è davvero molto difficile …. E comunque tre settimane son tante ….”

“Anche per me tre settimane sono un’eternità senza di te!” mi rispose

Poi mi venne in mente una possibile soluzione e dissi:

“Ma Cristina perché non fai una settimana di ferie con Francesco e le altre due settimane le fai a casa … Così possiamo vederci e stare insieme? … Potrebbe essere un buon compromesso.” … Prova a suggerirglielo stasera.

 “Proverò a proporglielo e poi ti saprò dire. Baci amore.” mi disse

La telefonata terminò e ripresi a lavorare. La sera passò in modo noioso e monotono guardando la televisione e poi me ne andai a letto. Il mattino seguente speravo in un messaggio da parte di Cristina per sapere cosa era successo la sera precedente tra lei e suo marito. Invece non mi arrivò nulla. La chiamai durante la pausa pranzo.

“Ciao Cristina ….“

“Ciao amore …” mi rispose

“Com’è andata ieri sera?”

“Abbiamo bisticciato e stavolta è stato peggio della sera precedente. A tarda serata circa gli  ho fatto la proposta che tu mi detto e lui mi ha risposto che ci penserà e poi mi saprà dire. Abbiamo dormito in camere separate stanotte!!!”

Pensai  che razza di litigio avessero fatto per poi dormire in camere separate.

“Comunque tra qualche giorno se ne torna in trasferta ….”

“ Questa è una bella notizia ….” dissi

“ Ma certo … “ rispose

Terminammo la telefonata e me ne tornai a lavorare. Il giorno seguente  Cristina mi chiamò verso le 12:15 mentre stavo pranzando.

“Ciao amore , disturbo?”

“No assolutamente … Dimmi pure!”

“Allora Francesco se ne va domattina (mercoledì); parte per la Francia e ritorna lunedì della prossima settimana.”

“Ottimo quindi domani sera dormiamo insieme …. Non vedo l’ora amore!”

“Anch’io !?!”

Terminai di pranzare e poi tornai al lavoro.

Il giorno successivo  dissi a mia madre che avrei dormito per i prossimi 5 – 6 giorni fuori casa e andai a lavorare. La giornata lavorativa passò senza particolari intoppi e poi tornai a casa di Cristina che non mi aveva chiamato né  inviato nessun messaggio durante la giornata. Misi l’auto in garage e salii le scale e trovai Cristina seduta sul divano che mi stava aspettando. Era una meraviglia di donna. Mi baciò teneramente e dolcemente sulla bocca e mi disse:

“Oggi sono andata dall’estetista, dal parrucchiere e mi sono fatta la manicure pedicure per te …. !”

“Sei davvero stupenda! … Ma tu mi piaci anche così al naturale!”

Indossava una tuta aderentissima che fasciava il suo corpo. Ci baciammo ancora. Avevo una voglia di possederla e  di fare l’amore con lei e iniziai a toccarle il seno. Ma lei mi rispose:

“Ho voglia anch’io GianLuca,  ma aspettiamo dopo cena!”

Mi diedi una calmata andai a fare la doccia mentre Cristina preparava la cena e cenammo poi, complice la serata particolarmente mite, ci sedemmo fuori sotto il pergolato e Cristina m’abbracciò  posando la testa sulla spalla.  Rimanemmo così senza proferire una parola per diverso tempo poi andammo a letto. Cristina aveva un viso rilassato e molto dolce. Poi volle rientrare in casa e andare a letto. Ci spogliammo ed io mi distesi al suo fianco, lei m’abbracciò, è un brivido mi percorse tutta la schiena, la baciai sulla bocca, lei apri le labbra, per ricevere la mia lingua, la sua bocca aveva un buon sapore, scivolai con le mani tra le natiche e le  accarezzai il culo, lei iniziò a baciarmi da sotto la gola. Lentamente, scese giù, prese il cazzo, diede un colpo di lingua a mò di  pennello, sembrava che leccasse un cono gelato. Non sapevo cosa fare, salvo accarezzarle la testa. Chiusi gli occhi e iniziai a godere purtroppo per poco tempo:

“Tesoro guarda che sto per venire!”

Distesi Cristina e lei aprì le gambe e mi misi in mezzo a leccare la figa. Passai la lingua, tra le grande labbra, è mi piacque molto, continuai e più leccavo e più a lei piaceva.

“ Ahhh  Gianluca continua  ….. così che mi fai venire!!”

Ebbe il primo  orgasmo.  Si riposò per qualche minuto poi si tolse dalla posizione che eravamo, mi venne sopra, prese il cazzo è lo guido nella sua figa fino ai coglioni si chinò, per baciarmi, mentre le nostre lingue giocherellavano tra loro, lei inizio a muoversi, mi stava scopando, si mise dritta con le mani poggiate sul mio torace, è inizio a salire e scendere piuttosto velocemente. Ebbe un secondo orgasmo. Anche il mio piacere era al culmine:

“Amore non resisto, sto per venire …”.

Si tolse velocemente e riversai sulle mani un bel po’ di sperma. C’abbracciammo e ci baciammo poi facemmo la doccia insieme  come nostra consuetudine. Ci mettemmo a dormire abbracciati. Era giovedì mattina e andai a lavorare; come ogni giorno mandai verso la tarda mattinata un messaggio a Cristina:

“Domani sera partiamo per la montagna?”

Mi rispose quasi subito:

“Ma certo,  che domande; ho voglia di andare nel nostro nido d’amore e passare tutto il tempo con te.”

Quindi chiesi un’ ora di permesso per venerdì pomeriggio in modo da poter partire prima per la montagna. Alla sera, terminata la cena, Cristina volle andare a fare un giro per la città fregandosene di eventuali conoscenti di suo marito che avremmo potuto incontrare. Eravamo a fine maggio e i primi caldi stavano sopraggiungendo e le persone visto l’avvicinarsi della stagione estiva erano invogliate a uscire di casa e a passeggiare lungo le vie del centro cittadino. Cristina non era da meno. Si  vestì con un  blazer dress lungo, verde acqua con spacchi laterali, taglio smanicato con cintura a vita alta en pendant e scarpe col tacco  di 10 centimetri dello stesso colore del vestito e calze a rete color carne. Era uno splendore!?!

Prendemmo l’auto e  andammo in centro città,  la parcheggiai e iniziammo a camminare; Cristina era felice e radiosa; la felicità era tale che chiunque la guardasse se ne accorgeva. Camminammo per un lungo tratto passando per il centro storico, per le piazze più caratteristiche della città e poi sulle mura antiche. Poi verso le 23:00 circa tornammo a casa. Andammo a letto; eravamo tutti e due molto stanchi e non facemmo l’amore. Il mattino seguente andai a lavorare; avevo la mente pronta per partire per la montagna e quindi mi non concentrai molto sul lavoro anzi tutt’altro. Intanto Cristina era a casa che preparava le valigie per me e per lei. Terminai il lavoro un’ora prima,  arrivai a casa caricai le valigie e partimmo per San Martino di Castrozza. La giornata era soleggiata e i primi caldi si facevano sentire ma arrivando in montagna percepii un netto calo della temperatura. Faceva freddino anche perché eravamo a 1.600 metri di altitudine. Arrivammo nella casa di montagna e scaricai le valigie mentre Cristina le disfò rassettando i capi di vestiario miei e suoi; mentre io accesi la stufa che era in salotto. Poi mi  disse di andare a cenare in ristorante e dopo cena  di fare una passeggiata per il centro di San Martino di Castrozza. Accettai di buon grado e mi vestii abbastanza velocemente e attesi Cristina in salotto che arrivò poco dopo. Indossava un paio di pantaloni in pelle neri molto aderenti che mettevano in risalto il fondoschiena e un maglione in lana mohair nero molto morbido e caldo e decolletè col tacco 10 nere e pelliccia di cincillà bianca e nera. Stava divinamente bene! Cenammo in un ristorante davvero prestigioso e lussuoso e poi iniziammo a passeggiare per le vie della rinomata località turistica. Camminammo per diverso tempo poi Cristina mi fece vedere l’hotel dove suo marito Francesco voleva passare le tre settimane di ferie con lei. Era a cinque stelle davvero lussuoso; era il più vecchio di San Martino di Castrozza. A lei non piaceva proprio quell’hotel in quanto era vecchio e al di là del lusso sfrenato non aveva null’altro da offrire. Mi disse che le sarebbe piaciuto andare in centro wellness oppure in una spa a farsi qualche giorno col marito; ma a  lui non interessava. Tornammo all’auto per andare a casa anche perché il freddo era diventato particolarmente pungente. La casa era particolarmente calda e decidemmo di andare a letto Ci spogliammo completamente entrambi e andammo sotto le coperte. L’accarezzai tutta, la feci stendere poi le passai le dita sulla figa bagnata, calda e depilata; aveva  due grosse labbra gonfie,  infilai  due dita in figa e la scopai per un po’ succhiandole i seni. Levai le dita e le portai alla mia bocca. Mmmmh aveva un buon sapore!  Lasciai il seno scendendo lentamente  fino alla figa che lei m’aprì e la leccai. Era piacevole aveva un buon sapore notai il gonfiarsi il clitoride che succhiai e  leccai, lei si lasciò andare assecondandomi con il bacino e cominciò a godere:

“ Ah …. Sì continua così GianLuca …. Dai che sto per avere un orgasmo! Non ti fermare … amore!”

Andai più veloce e più in profondità usando la lingua come un cazzo. Cristina mi  spinse la testa tanto da lasciarmi senza fiato; sentii sulla lingua il sapore del suo orgasmo:

“ Sìììììììì vengoooooo !?!”

Cristina m’afferrò il cazzo lo strinse lo strusciò sulla figa e glielo misi tutto dentro, cominciai a scoparla andando avanti e indietro affondandolo tutto; aumentai la velocità ed ebbe un’altro orgasmo:

“Si sì sì ancora spingi che bello!”

Ripresi il movimento ondulatorio; sentivo  che stavo per eiaculare e  dissi:

“Amore sto per venire!”

Si tolse prontamente,  mi prese in mano il cazzo e mi fece una sega a ritmo molto veloce e sborrai sulle sue mani. Felici e appagati ci distendemmo sul letto coccolandoci; andammo a fare una doccia e poi ci addormentammo abbracciati. La mattina fui svegliato dal chiarore che entrava dalle fessure delle persiane; allungai la mano e sentii che Cristina non era a letto. Guardai l’orologio  erano le  08:30 circa,  m’alzai e scesi in cucina. Cristina aveva preparato la colazione ed era in procinto di svegliami per andare a camminare. La baciai e consumammo la colazione insieme; poi iniziai a pianificare la gita di quel giorno. Proposi a Cristina di andare a camminare nella foresta del Parco Naturale del Paneveggio  un luogo magico ed incantato dove non è raro intravedere cervi e altri animali allo stato brado. Partimmo e lei rimase entusiasta del posto e del silenzio della foresta di conifere rotto solo dal cinguettio degli uccelli. Tornammo a casa verso metà pomeriggio stanchi ed esausti ma contenti della gita appena conclusa. Ci facemmo la doccia entrambi poi Cristina mi disse che non aveva nessuna voglia di preparare la cena ne di uscire per andare a mangiare in ristorante quindi optammo per due pizze da asporto da mangiare a casa. Terminata la cena ci sedemmo sul divano e ben presto il sonno prese il sopravvento;  andammo a letto. Non facemmo l’amore in quanto la gita della giornata ci aveva decisamente messo KO. La mattina seguente Cristina mi svegliò abbastanza presto in quanto voleva fare la solita escursione in montagna. Facemmo colazione insieme e poi guardai al cartina e scegliemmo un escursione abbastanza impegnativa. Partenza da San Martino di Castrozza e arrivo al rifugio Velo della Madonna ad un altezza di 2.350 metri d’altitudine. Ben 850 metri di dislivello e il tempo di percorrenza era di quattro ore. Mi preparai lo zaino e partimmo:  il cielo era terso e soleggiato e al sole faceva molto caldo. Arrivammo al rifugio esausti  e col fiatone ma il panorama era davvero mozzafiato; complice la giornata particolarmente tersa si poteva osservare l’intera vallata con i vari paesini che si snodavano lungo la strada. Tornammo indietro e arrivammo a casa verso il tardo pomeriggio Stanchi ed esausti ci facemmo una doccia e ripartimmo per tornare a casa solo dopo aver rassettato il villino. Cristina era felice di come aveva passato il weekend e delle gite fatte. Mi disse:

“Sai Gianluca sono proprio felice e contenta!! E sono stata benissimo in montagna e con te!”

“Anch’io sono felice! Ma soprattutto sono contentissimo quando sono accanto a te !?!”

Mi baciò non so quante volte sulle guance e poi m’abbracciò e arrivammo a casa. Anche se non aveva tanta voglia Cristina preparò la cena che consumammo poco dopo e poi andammo a sederci  sul divano. La stanchezza della giornata si faceva sentire e andammo a letto abbastanza presto;  ma anche la voglia di fare l’amore era tanta. Cristina andò in bagno a prepararsi per la notte e quando uscì andai io in bagno anch’io. Quando uscii dal bagno trovai Cristina sul bordo del letto messa alla pecorina senza biancheria intima. Avevo imparato che a Cristina piacevano i preliminari e mi stupii di trovarla in quella posizione. Mi misi in ginocchio,  avevo la figa a un palmo dal naso e vedevo che gocciolava di umori dalle grandi labbra, misi un dito in vagina e sentì che era davvero fradicia. Dissi:

“Ma amore quanta voglia hai?”

“Tanta Gianluca,  è da ieri che ho voglia d’essere scopata da te! … Ti voglio GianLuca!  … Ti voglio ora!”

“Ma potevi dirmelo! … Avremo fatto l’amore ieri sera oppure questa mattina!?!” dissi

Non  mi rispose e allora le leccai la figa. Dopo poche leccate Cristina mi disse:

“ Ohhhhh sì ! …  Dai scopami!”

Mi tirai su e infilai il cazzo nella figa senza particolari difficoltà in quanto la figa era quasi fin troppo lubrificata. Iniziai prima con lenti movimenti di bacino tanto per farle abituare la figa poi iniziai con movimenti sempre più veloci. A Cristina piaceva da morire ed ebbe un orgasmo; fuoriuscirono ancora più umori dalla figa di quelli che uscivano prima. Ci volle un po’ di tempo e venni anch’io tirando fuori il cazzo e riversai il mio seme sulla schiena. Ci lavammo e andammo letto a dormire e c’addormentammo subito abbracciati. Lunedì mattina andai a lavorare ma non smaltii completamente le fatiche del weekend; avevo i muscoli delle gambe e la schiena  dolenti e facevo fatica a lavorare e a concentrarmi. Fortunatamente passai la maggior parte della giornata lavorativa dietro a una scrivania a fare calcoli e simulazioni. Durante la pausa pranzo chiamai Cristina:

“Ciao amore come stai?”

“Bene. Stamattina mi sono svegliata verso le 09:00. Nel weekend ci siamo decisamente strapazzati.”

“Sì Cristina hai ragione,  ci siamo oltremodo affaticati. Oggi ne porto le conseguenze.” dissi

“Amore, son cose  che si fanno una volta nella vita e poi sei stato in mia compagnia. Guarda che dopo cena  avremo ospiti; quindi vieni a casa presto!”

“Ma certo …” dissi

Terminai di lavorare con molta fatica e andai a casa. Parcheggiai l’auto in garage e salii le scale arrivando in salotto. Cristina era intenta a cucinare la cena; la baciai e le dissi:

“Ciao amore …”

“Ciao  tesoro …” rispose

“Ma dimmi,  mi hai detto che stasera vengono ospiti? … Ma chi sono?”

“Amore non te ne ho mai parlato ma sono amici di quando andavo al liceo!”

“Ma sanno della nostra relazione oppure s’aspetteranno di trovare tuo marito Francesco?” risposi

“Tranquillo GianLuca ho pensato tutto io ….”

“Ah va bene ….” Risposi

Cenammo e poi rassettammo la cucina e Cristina andò a prepararsi. Io intanto tirai fuori dal frigo una torta che si era fatta portare a casa da una rinomata pasticceria che c’è in città. Era davvero bella la torta. Scese dalle scale; era affascinate e sensuale come ogni volta. Indossava un vestito nero  che arrivava a poche spanne sotto il sedere. Rimasi sorpreso dall’abbigliamento; non l’avevo mai vista con vestito così corto. Comunque non era assolutamente volgare anzi tutt’altro. Indossava, inoltre, scarpe col tacco 12 sempre nere in vernice.  Era meravigliosa. Mi andai a cambiare anch’io. Presto arrivarono i primi ospiti che erano per lo più persone singole egualmente suddivisi tra maschi e femmine. Cristina mi presentò alle donne come il suo prossimo marito mentre ai maschi come un parente lontano che  stasera perché era venuto a trovarla ed era iscritto alla facoltà di biologia all’università di Torino. Non compresi la motivazione per cui mi presentò in due modi differenti ma mi ripromisi di chiederglielo appena possibile. Conobbi diverse persone con cui parlai in modo gradevole altre un po’ meno; rividi anche persone che  avevo incontrato alla precedente festa. Verso metà serata Cristina servì la torta che era davvero molto buona e apprezzata da tutti gl’invitati. Ci spostammo tutti in giardino, tanto la temperatura era piacevole e verso le ore 02:30 tutti gl’invitati se  ne andarono. Cristina mi disse di non sistemare nulla in quanto l’indomani mattina  verso le ore 09:00 sarebbe arrivata, la colf che avrebbe messo in ordine tutto. Andammo a letto  sentii Cristina abbracciarmi e io presi sonno subito; ero decisamente stanco. La sveglia mi fece ritornare alla dura realtà di ogni mattina e m’alzai dal letto per andare a lavorare. Ero distrutto. Andai a lavorare come uno zombie e ci volle parecchio per essere produttivo. Non telefonai a Cristina in quanto sapevo che era triste e malinconica perché verso sera me ne dovevo tornare a casa dei miei genitori. Terminato il lavoro tornai a casa e Cristina stava preparando la cena. Il suo volto esprimeva tristezza e malinconia; la baciai e due lacrime scesero sul su volto. Gliele asciugai e dissi:

“Su amore non fare così …. Anche me dispiace andarmene via e lasciarti ….”

M’abbracciò teneramente. E poi dissi:

“Guarda che terminate le vacanze estive mi metto a cercare un appartamento che possa andar bene per noi due ….”

Felicissima mi sorrise e mi disse:

“Questa è una bella notizia …. Ti darò una mano anch’io!”

Andai a farmi una doccia e cenammo poi Cristina mi disse:

“Gianluca vieni che voglio fare l’amore con te !”

Salimmo in camera ci spogliammo e andammo a letto. Iniziammo a baciarci , io toccai il seno mentre Cristina mi toccava il cazzo sopra i boxer. La biancheria intima di entrambi molto presto venne tolta e mi tuffai in mezzo alle gambe per leccare la figa. Avevo imparato che a Cristina il cunnilingus era una cosa che la mandava in estasi e ogni volta che facevamo all’amore non glielo facevo mai mancare. Iniziai a leccare il clitoride per poi scendere a leccare le piccole labbra e risalire sul clitoride.

“ Sììì … dai Gianluca …. continua così. Dai che sto per venire …”

Squirtò con abbondanti spruzzi di liquido.. Poi la distesi sul letto in posizione supina e iniziai a scoparla prima con movimenti lenti poi veloci, poi velocissimi poi ancora lentissimi. Finché  dissi:

“Amore sto per venire!”

“Vieni pure dentro amore …”

Inondai nella sua figa  abbondante sperma. Mi distesi sul letto e baciai Cristina che era felice per  aver fatto l’amore con me e aver goduto ma anche triste perché tra poco me ne dovevo andare via. Ci facemmo la doccia insieme come di consuetudine, ci preparammo e ce ne andammo io a casa dei miei genitori e lei a prendere suo marito all’aeroporto di Venezia – Tessera.

CONTINUA

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