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Capitolo 14 – La mia storia con una donna sposata – Epilogo

By 14 Agosto 2020Agosto 24th, 2020No Comments

 Eravamo alla fine di agosto e ripresi a lavorare; ero riposato e rilassato e lavorai con voglia e con buon profitto sia la mattina che il pomeriggio. Arrivai a casa e cenai poi Cristina mi chiamò al telefono:

“Ciao amore … Come stai?”

“Non tanto bene …. In quanto mi manchi!” risposi

“Anche tu mi manchi …. A proposito, domani vado a vedere un appartamento e poi ti dico com’è. ”

“Oh benissimo … Ma tuo marito Francesco non se ne va via?” dissi

“Non mi ha  detto nulla ma credo che la prossima settimana debba andarsene! Dai amore, sopporta,  quando troveremo un appartamento vedrai che verrò con te!”

Il giorno successivo andai a lavorare mentre Cristina alla mattina sarebbe andata a vedere un appartamento; durante la pausa pranzo chiamai Cristina:

“Ciao amore! Allora sei andata a vedere l’appartamento?”

“Sì, ci sono andata. Per due persone poteva anche andar bene; ma se nasce un figlio è un po’ piccolo. Quindi ho detto che non poteva andarci bene.”

“Peccato! Spero che il prossimo ci possa andar bene ….”

La telefonata terminò poco dopo e ripresi a lavorare. Eravamo ai primi giorni di settembre e dopo una decina di giorni sarebbe stato il mio compleanno; pensai di festeggiarlo insieme a Cristina passando una serata indimenticabile. Iniziai a pianificare la serata nella speranza che Francesco non fosse a casa. Ne parlai con Cristina per telefono e mi disse che mi avrebbe dato un aiuto. Il mio compleanno cadeva di lunedì e quindi decisi di spostare l’eventuale festa a domenica. Ben presto Cristina mi disse che suo marito non era all’estero per lavoro e quindi dovevo cercare di pianificare la serata tenendo ben presente questo fattore. Chiesi aiuto al mio amico Sergio!

Le dissi d’organizzare una festa a casa sua e d’invitare la nostra amica Susanna col suo compagno. Susanna accettò di venire alla festa e soprattutto di portare anche Cristina. Io aspettavo Cristina a casa di Sergio e una volta arrivata saremmo partiti per festeggiare insieme il mio compleanno. Questo è quello che avevo architettato; Sergio e gli altri miei amici mi diedero molto volentieri un aiuto. Arrivò domenica e diedi, nel pomeriggio, una mano a preparare la casa per la festa. Mi preparai e visto che era il mio compleanno decisi di vestirmi in modo molto elegante. Optai per un completo, giacca e pantalone  blu con camicia blu e cravatta regimental, scarpe blu e soprabito doppio petto nero. Mi guardai allo specchio prima di uscire  di casa ed ero davvero figo!

Arrivai a casa di Sergio e aspettai un 15 – 20 minuti e arrivò Cristina. Scese dall’auto e indossava un abito lungo di colore nero con ampio spacco davanti che faceva vedere l’intera gamba, collant color carne; decolletè dello stesso colore del vestito con tacco 12; maniche lunghe e un’  ampia e profonda scollatura che terminava ben oltre il seno; pelliccia lunga di visone. Era stupenda!

Ci baciammo e partimmo per festeggiare la serata. Avevo prenotato in un ristorante in una località famosa per la produzione di vino. Arrivammo dopo un’oretta di viaggio.  Entrammo e rimasi stupito; era davvero molto bello e sciccoso. I camerieri c’accompagnarono prima al guardaroba dove posammo il mio soprabito e la pelliccia e poi  al bar e prendemmo l’aperitivo in un’  ampia sala; insieme a tante altre persone lo degustammo  con la musica di sottofondo suonata  da un quartetto. Ci fecero accomodare nella sala da pranzo in un tavolo un po’ appartato. Cenammo a lume di candela; il cibo era davvero molto buono e raffinato accompagnato da dell’ottimo vino prosecco. Poi arrivò il dolce questa volta accompagnato da del ricercato vino Cartizze. Terminata la cena c’alzammo e andammo a sentire il quartetto che suonava musica che alternava brani di musica classica a brani di musica pop. Cristina volle ballare qualche brano musicale lento. Erano le 24:00 e dissi a Cristina che era giunta l’ora di tornare a casa. Pagai il conto,  salimmo in auto e partimmo. Durante il viaggio di ritorno Cristina mi disse:

“Sai sono proprio felice e contenta! … Ho passato una serata bellissima! … Non ero mai stata un in posto così. … Mi son proprio divertita.”

“Neanche’io sono mai stato in un locale del genere … Mi è piaciuto molto!…  Abbiamo mangiato divinamente e mi son anche divertito.”

Vedevo che Cristina era davvero felice e contenta della serata appena conclusa. Mi baciava e mi accarezzava  in continuazione mentre ero alla guida dell’auto. Io avevo intrufolato la mano tra le gambe che accarezzavo. Avremmo voluto terminare la serata facendo all’amore ma ahimè non si poteva e rimandammo appena la sua casa fosse  stata libera. Arrivammo a casa di Sergio e Susanna col suo compagno partirono per rientrare a casa accompagnando Cristina non prima di avermi baciato. Me ne tornai a casa felice e soddisfatto della bella serata che avevo passato. Come ogni lunedì andai a lavorare; ero un po’ stanco in quanto avevo dormito poco ma ero alquanto felice. La mattinata passò abbastanza velocemente.  Ricevetti numerosi messaggi di auguri da parte dei miei amici e anche da Cristina. Durante la pausa pranzo telefonai a Cristina ma lei non mi rispose. Pensai che fosse andata a fare la spesa al supermercato. Terminai di lavorare verso sera non prima d’aver fatto qualche ora di straordinario; tornai a casa  e  cenai con i miei genitori; salii in camera da letto per guardarmi un programma televisivo alquanto interessante; ma prima volli telefonare a Cristina. Non mi rispose subito. Mi richiamò dopo circa mezz’ora:

“Ciao amore come stai?”

“Abbastanza male …. Mi manchi tanto!” risposi

“Tanti auguri amore!!

“ Grazie tesoro!” risposi

 Sentii, però, dal tono della voce che c’era qualcosa che non andava. La sentivo triste e malinconica come se dovesse piangere. Pensai che era la mia mancanza che la rendesse triste. La settimana passò in modo abbastanza monotono;  lavoro,  casa e Cristina che mi telefonava almeno 2/3 volte al giorno. Il weekend lo passai con i miei amici andando a divertirmi; poi lunedì durante la pausa pranzo chiamai Cristina ma non rispose.  Mi chiamò dopo cena  dicendomi:

“Ciao amore; Francesco parte domani per la Romania in quanto la ditta vorrebbe aprire uno stabilimento in quella nazione e sta via per una decina di giorni …. E poi se ne andrà via ancora per diverse volte ….”

La sentivo sempre molto malinconica  e triste.

“Molto bene! .. Domani sera sarò lì da te ….” dissi

Il giorno dopo il lavoro si svolse in modo regolare e poi andai da Cristina. Arrivai e ci baciammo e ci abbracciammo. Lei era come sempre bellissima anche se era vestita in modo alquanto informale. Notai però che aveva qualcosa che non andava. Lasciai perdere e cenammo poi rassettata la cucina ci sedemmo sul divano e mi disse:

“Amore ti devo dire una cosa molto importante!”

Non so perché ma il mio sesto senso mi diceva  che mi stava arrivando una tegola sopra la testa. Abbassò il capo e diventò seria e triste e mi disse:

Non immagini quello che ti devo dire ….”

“No ! Ma abbi il coraggio di dirmi le cose in faccia!”

Fece un grande respiro e poi mi disse:

“Aspetto un bambino da te!”

Sbiancai e letteralmente rimasi basito.

“Io sono felicissima di essere in cinta e che il figlio sia tuo … Ma so che tu non lo volevi adesso … Scusami!”

Si mise a piangere a dirotto. Non riuscivo a capacitarmi che Cristina aspettasse un figlio da me.

Ci vollero almeno 30 – 40 minuti prima che iniziassi a farle alcune domande:

“Quando sei andata dal ginecologo?”

“Ieri mattina! Quando tu mi  hai telefonato io non ti ho risposto perché ero dal ginecologo …. Vedevo che non mi arrivavano le mestruazioni e venerdì ho comprato il test di gravidanza in farmacia …. Era positivo! Quindi sono andata dal ginecologo, ieri mattina …. Ha eseguito un esame ecografico mi ha detto che ero incinta di 5 – 6 settimane …”

Nella mia mente cercai di risalire a quando poteva esser stata la scopata che facemmo e mi venne in mente l’amplesso che avevamo avuto all’arrivo dalle vacanze. Quando Cristina non si tolse in tempo perché aveva avuto un orgasmo e io le sborrai in figa. Glielo ricordai e lei annuì.

“Che cosa hai pensato di fare …?” risposi

“Non lo so amore ….”

Io le dissi:

“Purtroppo devi prendere il considerazione l’idea di abortire ….”

Lei si mise a piangere … e tra le lacrime mi disse:

“Io lo volevo tenere!?!”

“Allora dimmi che cosa dirai a tuo marito quando vedrà la pancia crescere!! … Immagina che razza di casino succederebbe? … Hai mai pensato a questo?”

“Troviamo un appartamento molto presto e andiamo a vivere insieme!” mi rispose.

“E con che cosa lo manteniamo il nascituro …. Non hai  un lavoro !!!!!!!!!!”

Lei voleva assolutamente quel bambino a tutti costi. Ma non aveva fatto i conti con tutti i problemi che potevano nascere dal marito Francesco, al mantenimento  del neonato e così via. E’ vero che c’era in noi l’intento di andare a vivere insieme. Ma ahimè era solo un’idea; doveva essere realizzata e non era semplice non tanto per me quanto per Cristina!

C’alzammo dal divano e lei  piangeva a dirotto,  andammo a letto ma nessuno dei due riuscì a dormire. Alla mattina m’alzai e andai a lavorare; non ero assolutamente concentrato sul lavoro, la mia mente cercava di pensare a possibili ed eventuali soluzioni alternative all’aborto. Tornai a casa e Cristina era seduta sul divano; aveva gli occhi lucidi e gonfi,  aveva smesso di piangere poco tempo prima. Non ci baciammo ne c’abbracciammo. Mi andai a fare la doccia e Cristina preparò la cena poi se ne andò a letto mentre io guardai  un programma alla televisione e terminato me ne tornai a letto; Cristina era ancora sveglia e si rigirava nervosamente nel letto. Neanche quella notte riuscì a dormire. Il rapporto tra me e Cristina cadde in un silenzio tombale; ognuno di noi due si faceva la propria vita senza coinvolgere minimamente l’altro. Me ne andai alla fine del decimo giorno e me ne tornai a casa dei miei genitori. Mia madre mi vide triste e pensieroso;  capì subito che c’era qualcosa che non andava. Mi fece alcune domande ma io risposi per monosillabi. M’accorsi ben presto che le telefonate di Cristina si facevano sempre più rade e sempre più sbrigative. Mi preoccupavo della sua salute chiedendo come stava se aveva le nausee mattutine, se aveva minacce d’aborto. Mi rispondeva, in modo freddo e distaccato, che andava tutto bene. Verso fine settimana mi chiamò  e mi disse:

“Ciao, Francesco se ne va via domani mattina e riparte per la Romania …. Io ho deciso di abortire!”

Si mise a piangere a dirotto. Si riprese e mi disse:

“Ho già fissato l’appuntamento in una clinica privata per dopodomani e tu mi accompagnerai, vero?”

“Ma certo che ti accompagno amore ….“

Presi un giorno di ferie per quel giorno. Alla sera andai a casa di Cristina; aveva avuto una giornata più brutta delle altre, aveva il viso stravolto da quanto aveva pianto. Volevo abbracciarla e consolarla ma lei non si faceva avvicinare. Alla mattina ci vestimmo, avevamo dormito niente tutti e due, e andammo in clinica. Affidai Cristina alle amorevoli cure del personale sanitario e dopo 30 minuti entrò in sala operatoria. Tutto terminò dopo un’oretta. Verso le ore 16:00 passò il ginecologo che disse a Cristina che era dimessa e poteva andarsene a casa. Si vestì, uscimmo dalla clinica e appena entrammo in auto Cristina scoppiò in un pianto inconsolabile! Mi fermai e provai a consolarla ma nulla fa fare. Arrivammo a casa e Cristina piangeva ancora le dissi:

“Amore non fare così vedrai che quando troveremo casa faremo  un figlio!”

Mi urlò:

“Vattene via non ti voglio più vedere!?!”

“ Mai dai amore non fare così! “ risposi

Mi urlò:

“ HO DETTO VATTENE VIAAAAAAA !!!!!!!!!!!!!!!!!”

Me ne andai via, ma sinceramente non capii il motivo. Durante la strada del ritorno fermai  l’auto sul ciglio della strada e mi misi a piangere. Capii che la voglia di maternità di Cristina superava la logica, il ragionamento, l’intelletto,  insomma qualsiasi cosa. Tornai a casa dei miei genitori e me ne andai in camera. Ci rimasi per tutto il tempo fino all’ora di cena poi dopo aver cenato inviai un messaggio a Cristina:

“Ciao amore, nonostante tutto quello che è successo in questi ultimi giorni ti amo sempre tanto!”

Non ricevetti risposta!

Verso le 22:00 suonò improvvisamente il cellulare.  Era Cristina !?!?!?!

“Dimmi amore mio!”

Non senti nulla  poi qualche secondo  dopo una  voce maschile cominciò a parlare:

“Buonasera sono il signor Francesco V. , sono il marito di Cristina …. Volevo dirle che se ne è andata di casa non appena io sono rientrato dal lavoro …. Il suo cellulare l’ha lasciato a casa e scorrendo la  rubrica ho trovato un nome “Mio Amore” e ho chiamato e ha riposto lei … Temo che le sia successo qualcosa!”

Ci fu un attimo di silenzio da parte mia. Con tono di voce freddo dissi:

“Ho capito ! … Ma da me, lei,  che cosa vuole?”

“Se per piacere può aiutare a trovarmela!”

Pensai un attimo a  cosa rispondere poi dissi, sempre con tono scostante :

“Vedrò quello che posso fare!”

E terminai la telefonata. Mi misi a pensare dove poteva essere andata ma una  mezza idea me l’ero già fatta. Andando per esclusione pensai che dai suoi genitori non ci poteva essere, da una delle sue amiche nemmeno in quanto non ce n’era nessuna in grado d’ospitarla. Quindi rimaneva solo la casa in montagna, quella che era stata il nostro nido d’amore. Mi vestii e partii per andarla a prendere. Dopo un’ora e mezza di viaggio arrivai e lei era effettivamente lì. Era arrivata con la sua auto. Parcheggiai l’auto ed entrai in casa. Era seduta sul divano che stava piangendo a dirotto. S’alzò e mi venne incontro; s’appoggiò a me sempre piangendo. L’abbracciai e la baciai sulla guancia. Rimanemmo così non  so per quanto tempo ma a me pareva un’eternità. Avevo gli occhi lucidi e mi stavo commuovendo; restai immobile ad osservarla e deglutivo continuamente l’abbondante saliva che avevo nella bocca e con un filo tremolante di voce le dissi:

“Amore vieni a casa ti prego! … Tuo marito mi ha telefonato stasera dicendo che era preoccupato per te e aveva paura che ti fosse successo  qualcosa di molto spiacevole ….”

Mi guardò con gli occhi gonfi e pieni di lacrime; mi misi a piangere anch’io. Senza dire una parola si mise il cappotto e salì in auto. Partimmo per tornare a casa. Arrivammo a casa molto tardi,  erano quasi le 02:00 parcheggiai l’auto davanti al cancello e lei senza dirmi nulla se ne andò. Pensai che un ringraziamento o comunque qualche parola di chiarimento era per lo meno doverosa. Invece niente!

Ci rimasi davvero molto male. Il giorno dopo non ricevetti nessuna telefonata ne da parte di Francesco e tanto meno da parte di Cristina. Mi rammaricai e mi resi ben presto conto d’averla persa per sempre! Passarono i giorni e poi le settimane e Cristina non si fece mai più sentire; io avevo il morale sotto terra,  passavo le giornate e i weekend in camera a letto. Mia madre se ne accorse e chiamò Sergio e gli altri amici per cercare di farmi uscire. Dopo circa un mese spedii il cellulare a Cristina, tramite posta, in quanto non mi chiamava ne ci spedivamo dei messaggi e me ne acquistai un altro. Il tempo, intanto, scorreva e io avevo, con molta fatica, iniziato a uscire a fare la solita vita; amici, piscina, andavo a vedere le partite di basket; non mi era ancora passata la malinconia e la tristezza d’aver perso Cristina ma avevo imparato a conviverci. Un giorno la mia amica Susanna mi telefonò e mi disse che voleva invitarmi a una festa che faceva a casa sua. Rimasi un po’ interdetto ma poi accettai. La festa si teneva sabato sera e andai da solo. M’accolse Susanna come sempre splendida; la casa l’avevo già vista e quindi iniziai a parlare con gl’invitati. Ad un certo punto diventai triste e malinconico in quanto quella casa mi  fece riaffiorare i ricordi di Cristina. Uscii in giardino a meditare. Susanna se ne accorse e mi venne vicino e mi disse:

“Tutto bene Gianluca?”

La guardai e chiesi:

“Hai notizie di Cristina?”

Ci guardammo in faccia tutti e due poi lei mi prese sotto braccio, rientrammo in casa e andammo in un posto un po’ appartato dove poter parlare in tutta tranquillità. E iniziò a raccontarmi:

“E’ diverso tempo che non ci sentiamo e le notizie risalgono a circa due mesi fa. Francesco le aveva ridotto drasticamente i soldi che lei poteva spendere dopo l’episodio in cui lei era scappata di casa ….”

Interruppi il suo racconto e le spiegai cosa era successo e perché era fuggita di casa.

“Quella sera mi aveva chiamato suo marito disperato dicendomi che sua moglie mancava da casa da diverse ore e se potevo darle una mano a trovarla in quanto aveva paura che le fosse successo qualcosa di  molto spiacevole. Ed io avevo trovato sua moglie e l’avevo riportata a casa.”

Poi riprese il suo discorso dicendomi:

“… Il mese successivo Francesco era tornato a casa prima del solito orario, in quanto non stava bene e aveva sorpreso Cristina che scopava sul divano con un uomo. Il giorno successivo aveva dato mandato ai suoi avvocati di inoltrare le pratiche del divorzio.”

Prima che Susanna finisse il racconto presi il cellulare e telefonai a Cristina  ma sentii il messaggio vocale dell’operatore telefonico.

“Il numero da lei selezionato non è più attivo!”

Capii che Cristina aveva cambiato numero di telefono; mi misi a piangere  davanti alla mia amica e me  ne andai dalla festa. Susanna cercò di trattenermi dicendomi:

“Gianluca dammi un po’ di tempo che trovo Cristina e poi organizzo un incontro tra voi due e vi parlate.”

Tirai fuori un mio biglietto da visita e sempre piangendo, dissi:

“Se voleva chiamarmi Cristina lo poteva fare a questo numero di cellulare.”

Non ricevetti nessuna telefonata ne da Susanna e ne tanto meno da Cristina. Persi anche l’amicizia con Susanna e non la rividi mai più. Non dimenticherò mai quest’avventura nel bene e nel male. Nel bene perché a trentatre anni di distanza la ricordo abbastanza bene. Nel male perché rimasi single per quasi 15 anni passando per innumerevoli storie che durarono poco più di qualche settimana. Poi trovai una donna in modo del tutto casuale e fortuito che divenne, dopo altri 10 anni di convivenza, mia moglie. Ma questa è un’altra storia del tutto normale che non interessa nessuno.

FINE

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