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Capitolo 4 – La mia storia con una donna sposata

By 14 Agosto 2020Agosto 24th, 2020No Comments

Era lunedì mattina e la sveglia suonò alle 07:00 avevo decisamente sonno ed ero stanco ma contento dal weekend passato con Cristina. Scesi a fare colazione e mia madre non perse l’occasione di farmi lo interrogatorio di terzo grado:

“Dove sei stato nel weekend? … Chi era la donna con cui hai passato il fine settimana? … Dove hai dormito?” ecc …

Io risposi per monosillabi feci colazione e andai a lavorare. La mattinata proseguì in modo molto lento; durante la pausa caffè mi arrivò un messaggio. Era Cristina che mi scriveva:

“Vorrei che tu fossi qui con me …“

La chiamai con il telefonino durante la pausa pranzo e parlammo per diversi minuti. Mi disse che l’indomani sarebbe arrivato suo marito dalla Spagna e per tutta la settimana non ci saremmo potuti vedere in quanto suo marito non sarebbe andato a lavorare in trasferta.

“Mi dispiace tantissimo non poterti vedere e abbracciare …” risposi

La mattina proseguì  con il  lavoro, e fu una faticaccia arrivare alla fine della giornata, decisi che quella sera  sarei andato a letto molto presto, mentre cenavamo con i miei  genitori m’arrivò un messaggio di Cristina, mi chiedeva di chiamarla appena potevo. I miei genitori mi chiesero da dove arrivasse il cellulare; raccontai, molto semplicemente,  che me lo aveva regalato il titolare dell’azienda presso cui lavoravo; lui se ne era comprato un altro di nuovo.

Tornato in camera mi telefonò  Cristina:

“Dimmi tutto Cristina!”;

“Ma dove sei?”;

“Sono in camera mia, sono stanco ed esausto, penso che andrò a  dormire presto.”;

Ci mettemmo a parlare per diverso tempo e mi resi conto che parlare con Cristina era un toccasana. Mi piaceva, sia come donna che nel modo di parlare e di proporsi, la trovavo particolarmente affascinante ed attraente oltreché estremamente gradevole e perspicace. Avevo già notato le sue qualità la prima volta che c’eravamo visti alla festa della mia amica Susanna. Continuammo la telefonata per diversi minuti poi la salutai e me ne andai a letto. Ero veramente distrutto!

Dormii fino alla mattina alle  07:00 quando suonò la sveglia. M’alzai abbastanza riposato e andai a lavorare. Durante la pausa caffè al lavoro notai che mi era arrivato un messaggio di Cristina.

“Ciao, mi puoi chiamare appena puoi?”

Le risposi che l’avrei chiamata quando staccavo per la pausa pranzo, rispose immediatamente dicendomi che andava bene. Alle 12:30, puntuale, la chiamai dal cellulare mentre andavo a mangiare:

“Ciao Cristina dimmi pure?”;

“Ciao tesoro, sai dove sono adesso?”;

“Non immagino dove tu sia, ma dimmelo tu!”risposi

“Sono dall’estetista, sto aspettando di fare la manicure e la pedicure e volevo sapere di che colore ti piace lo smalto sulle unghie!”

Ci fu un attimo di silenzio da parte mia in quanto non sapevo proprio cosa rispondere poi le dissi:

“Rosa, Blu notte oppure Rosso e vedi tu quello che ti sta meglio”

“Ok va bene. Grazie per il consiglio.”

Poi aggiunse:

“Guarda che la prossima volta che ci vediamo ti  faccio una sorpresa.”

“Oh grazie! … Sei gentilissima …“ risposi

Terminammo la telefonata; pensai a quale potesse essere la sorpresa; immaginai il solito completino sexy di biancheria intima in pizzo che ogni tanto acquistava. Finii di lavorare e verso sera tornai a casa. Durante la cena m’arrivò un messaggio da Cristina:

“Chiamami che ci sono delle novità …”

Terminai la cena pensando a che cosa fosse successo di così importante. Andai in camera da letto e la chiamai:

“Dimmi tutto …” le dissi

“Mio marito Francesco parte per la Germania martedì mattina della prossima settimana e ritorna domenica pomeriggio e io ti voglio qui con me.”

Dissi che ero assolutamente d’accordo nel vederci e che mi era mancata in tutti quei giorni. Parlammo ancora per parecchio tempo e notavo che i nostri discorsi proseguivano sempre più nella sfera personale. Le chiesi anche se avesse mai tradito il marito e lei mi rispose:

 “No mai!  Neanche quando eravamo fidanzati.”

Non so come ma ad un certo punto i discorsi scivolarono sul sesso. Lei mi sorprese dicendomi che era una donna molto passionale, assolutamente disinibita nell’ambito della sfera sessuale, le piaceva provare cose sempre nuove. Ma era stata sempre bloccata dal marito e dal suo disturbo sessuale e aveva sempre dovuto reprimere le sue fantasie. Faticosamente con me si stava lasciando andare e stavano emergendo tutti i desideri sessuali più nascosti. Capii che Cristina in fatto di sesso non era inesperta, lo aveva fatto molto poco e assai male. Erano passate le 23:00 e terminai la telefonata. M’ispirava sempre più  interesse Cristina!

La settimana passò in modo abbastanza monotono e piatto; il weekend lo passai in compagnia dei miei amici; poi, finalmente, arrivò  martedì mattina. Andai a lavorare con una gran voglia e con molta determinazione. Durante la pausa pranzo mandai un messaggio a Cristina:

“Non vedo l’ora di rivederti!!!”

Lei non mi rispose in quanto era andata a fare la spesa al supermercato. Terminate le ore di lavoro presi la macchina e andai a casa di Cristina arrivai sul portone che trovai già aperto ed entrai con l’auto in garage. Salii la scale e lei m’accolse a braccia aperte.  Indossava un abito di colore nero che arrivava appena sopra il ginocchio, aderentissimo, una scollatura faceva scorgere il solco intermammario lasciando intravedere quello che pareva fosse un reggiseno di pizzo nero, delle calze nere autoreggenti velate e un paio di scarpe decolletè nere di vernice con tacco di 10 centimetri, i capelli sciolti che arrivavano fino a metà schiena;  i suoi occhi erano splendenti come due fanali nella notte, restai alcuni secondi in silenzio ammirandola inebetito, poi sospirai e dissi:

“Sono sbigottito davanti a tanta bellezza frammista alla sensualità …”

Mi sorrise, e mi baciò sulla bocca e io l’abbracciai stretta stretta; avevo il cazzo che stava letteralmente scoppiando, la volevo scopare subito. S’allontanò cercando di divincolarsi e sorridendo disse:

“Aspetta tesoro, ceniamo altrimenti la cena di raffredda!”

“Scusa ma non ci vediamo da diverso tempo, cerca di capirmi! Ma ti rendi conto quanto sei conturbante?”

Prese il mio viso tra le mani, mi baciò teneramente e disse:

 “Sei un tesoro Gianluca! E tu sei irresistibile! … Nessuna donna te lo ha mai detto?”

Risposi con un sorriso. Ci baciammo nuovamente a lungo, sentivo le vampate di calore dovute non solo per l’eccitazione, ma credo che quello fosse un inizio d’innamoramento o perlomeno qualcosa d’analogo. M’invitò a sedermi a tavola, andai prima a lavarmi le mani e lei mi seguì. Tornammo in cucina e ci sedemmo, ed io mi diedi una calmata, Cristina iniziò a servire l’antipasto e poi tutte le altre portate; mangiammo un’ottima cena abbastanza velocemente; lei mangiava davvero poco, era uno spizzicare le varie portate. Servì il dolce che era una torta con la panna. Infine prendemmo il caffè seduti sul divano. Portai via le tazzine e mi sedetti sul divano con lei al mio fianco. Incominciammo a parlare di come erano passati i giorni che non ci eravamo visti. Lei mi disse che si era dedicata alla cura della sua persona quindi era andata dall’estetista, un altro giorno dal parrucchiere ed infine un altro giorno ancora era andata a fare la manicure e pedicure e poi era andata in palestra tre volte alla settimana. Si era fatta mettere un bel colore rosa perlato molto delicato che le donava un tocco di eleganza sulle unghie delle mani e anche sui piedi. Io invece raccontai che ero andato in piscina a nuotare, poi ero uscito con gli amici per farmi un scampagnata in montagna durante il weekend e infine era andato a lavorare. Una vita abbastanza regolare e monotona. Poi Cristina s’alzò dal divano e si sedette sulle mia gambe e dopo avermi guardato intensamente iniziammo ad amoreggiare. Ci baciammo prima con  piccoli e delicati baci poi sempre più passionali. Mmmmh, le lingue roteavano e si toccavano in modo quasi frenetico.  Iniziai ad accarezzarla e toccarle il seno. Lei gradiva e ogni tanto il suo corpo aveva un fremito di piacere. S’alzò dalle mie gambe e mi prese per mano e andammo in camera da letto. Incominciò a spogliarsi, tirò giù la cerniera a lato del vestito e se lo sfilò;  aveva un completino molto sexy di biancheria intima di colore nero. Il reggiseno, push up, sosteneva molto bene le tette tanto da farle sembrare più grandi; il sedere era praticamente nudo e c’era solo una strisciolina di tessuto che s’intrufolava in mezzo alle chiappe e infine calze autoreggenti con  balza ricamata piuttosto alta che erano velate. Era una dea scesa in terra!

Mi spogliai in modo molto frettoloso e mi misi a letto; lei mi raggiunse poco dopo. Continuammo ciò che avevamo iniziato in salotto seduti sul divano per un po’ di tempo poi Cristina decise di prendere in mano il gioco. Mi fece distendere supino e iniziò a baciarmi il collo poi scese un po’ più giù verso il torace arrivando ai capezzoli che iniziò a leccarli e mordicchiarli. Mmmmmh, mi faceva venire i brividi di piacere. Scese ancora più giù verso l’ombelico che iniziò a leccare. Ogni tanto il mio corpo fremeva di piacere. Quindi scese fino ad arrivare al cazzo che era dritto che faceva di tutto per uscire dai boxer. Iniziò a baciare il cazzo e a mordicchiarlo. Mi tolse i boxer e riprese a leccare il glande. Mamma mia ma come stavo godendo!

Continuò così per alcuni minuti e poi decisi di prendere io in mano le redini del gioco. Girai Cristina in posizione supina sfilai il reggiseno e iniziai a baciare prima il seno e poi i capezzoli. Il seno era turgido e sodo al tatto,  si notava che Cristina andava in palestra con regolarità. Leccai le areole mammarie facendo con la lingua dei cerchi concentrici fino ad arrivare al capezzolo. A Cristina piaceva da matti; si prendeva tra le mani il seno e cercava di portarlo verso la mia lingua,  ogni tanto il suo corpo aveva dei fremiti di piacere. I capezzoli divennero ben presto turgidi e come li toccavo con la lingua lei saltava di piacere. Mi disse:

“Fermati Gianluca ti prego …”

Compresi che il piacere era ad un tale livello da essere quasi scambiato per dolore. Lasciai il seno e con piccoli baci scesi verso l’ombelico che incominciai a leccare sempre facendo dei cerchi concentrici che arrivavano verso il centro dell’ombelico. A Cristina piaceva e ogni tanto aveva qualche fremito e ritraeva lo addome. Ad un certo punto Cristina mi prese la testa e me la spinse verso il basso,  in men che non si dica arrivai a baciare la figa che era ancora imprigionata nel perizoma. Feci un passaggio veloce leccandola sopra il tessuto e scesi verso l’interno cosce. Leccavo e baciavo l’interno cosce sempre facendo dei movimenti circolari. Cristina a questo punto mi prese la testa e me la portò a livello del perizoma. Capii ciò che voleva. Sfilai lo slip e rimasi stupito! Aveva la figa completamente depilata!?!

Mi venne in mente la frase che Cristina mi disse alcuni giorni prima:

“ … la prossima volta che ci vediamo ti  faccio una sorpresa …. “

Mi guardò e mi disse:

“Ti piace così ….?”

“Tantissimo !!!!!! ….” risposi

Cominciai a massaggiarle la figa, dalle labbra esterne fino a quelle interne e su verso il clitoride mentre la baciavo teneramente. Il respiro si fece sempre più affannoso e i gemiti più insistenti. M’abbassai con il capo e cominciai sapientemente a leccare tutto quel ben di Dio. Cristina era in preda a un piacere davvero intenso mai provato. Mi mise le mani sulla mia testa cercando di spostarla nella zone dove la mia lingua che leccava le dava più piacere. La sua figa era grondante,  gli umori che fuoriuscivano erano abbondanti. Decisi quindi d’inserire un dito nella figa e di masturbarla! Non feci altro che aumentare il flusso di umori che le uscivano dalla figa. Non era ancora venuta e allora decisi di appoggiare un dito sulla rosellina del culo che era tutto bagnato dagli umori che colavano dalla figa. Lei non disse nulla e continuai a massaggiare la rosellina del culo nella speranza che si rilassasse. Quindi mi feci coraggio e spinsi il dito dentro facendolo entrate di pochi centimetri. Lei si fermò e mi disse:

“ Per favore toglilo …. non piace il sesso anale!”

Le dissi: “Scusa ….”

Ci rimasi un po’ male; tolsi il dito dall’ano e ripresi la masturbazione vaginale, le leccate di clitoride e delle piccole labbra. Venne dopo un po’ di tempo con il solito orgasmo; gli schizzi arrivarono in parte sul mio viso e altri finirono sulle lenzuola. Dopo essersi ripresa le dissi di mettersi a pecorina; entrai senza particolari difficoltà e incominciai a scoparla variando il ritmo. A lei piaceva da matti tanto che venne un’altra volta e infine riversai il mio seme anch’io sulla schiena di Cristina. Ci coricammo sul letto e iniziammo a baciarci e a coccolarci come due persone innamorate, poi lei mi disse:

“Non ho mai goduto così tanto. Grazie.”

Andammo a fare la doccia tutte e due insieme.  Usciti andammo a letto e c’addormentammo abbracciati.

CONTINUA

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