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Erotici Racconti

Carne e Sangue

By 25 Agosto 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Carne e sangue, punto.
E’ questo quello che siamo, non è quello che società ed istituzioni hanno fatto di noi. E’ quello che la natura ha deciso che fossimo, animali. Ammassi di carne e liquidi creati apposta per riprodursi. L’amore, la fedeltà, la monogamia, il rispetto, il discernimento di ciò che è giusto o sbagliato, non sono insiti nella nostra natura. Sono squallidi stratagemmi inculcati nei secoli dei secoli per ergerci a capo del mondo animale. Hanno messo la briglia ai nostri istinti, alle pulsioni che dalla notte dei tempi governano il mondo, per creare quello che siamo: la razza umana. Tecnologia, leggi, governi, religioni, istituzioni politiche e sociali. Una gran comodità, ci permettono di vivere un’esistenza tranquilla, al di fuori di quella che sarebbe una giungla, in cui ogni uomo è un lupo per gli altri uomini, in cui vige la legge del più forte, in cui il domani è labile ed incerto.
In cui, però, soltanto, potremmo finalmente tornare ad essere liberi. Esseri che vivono, non che si lasciano vivere.
Guardate la vostra vita, la vostra casa, la vostra bella auto, vostra moglie o vostro marito, quanto di ciò che avete non vi ha ancora stancato? Siete fortunati se ancora qualcosa della vostra vita da umani rientra nei vostri desideri, o, molto più probabilmente, siete perfettaente assuefatti da questo “matrix” per rendervene efettivamente conto.
Carne e sangue, sesso, non amore, coito non rapporto, morsi e graffi, non baci e carezze.
Avete mai visto un felino durante l’accoppiamento? Il maschio domina la femmina, la immobilizza, tenendola a testa china, mordendole il collo, fin quando il coito, breve e violento, non si consuma. Pensate sia molto diverso dal nostro modo di far sesso? La differenza sostanziale tra uomo ed animali è semplicemente la capacità del primo di controllare le nascite e trasformare un atto riproduttivo a puro piacere fisico. Ma, in sostanza, è questo ciò che naturalmente saremmo.
Un uomo ed una donna, anzi, un maschio ed una femmina, o più femmine.
Il maschio, il più forte del branco, la femmina, la più forte e sana del gruppo.
La femmina ha voglia di accoppiarsi, il suo corpo emana ferormoni nell’aria, sperando che il maschio riesca a percepirli. Se ciò non accade, inizia il rituale del corteggiamento, non da parte dell’uomo, ma della donna. E’ lei che decide SE e QUANDO accoppiarsi, suo il potere, perchè lei ha ciò che ogni maschio desidera più di ogni altra cosa, ciò che è naturalmente programmato a desiderare.
Se l’uomo, pardon, maschio, è troppo stupido o distratto per cogliere questi segnali, o se il software che lo gestisce ha subito mutamenti nel codice durante l’educazione infatile, la donna, pardon, femmina, rivolge altrove le sue attenzioni, verso un altro esemplare maschile più sveglio e meno “educato”.
Lo trova, si trovano. A volte con estrema facilità, a volte con infinita difficoltà.
La femmina ha deciso, vuole lui. Il maschio, beh, di solito lascia che sia la partner a decidere per lui. Qualora così non fosse, l’esemplare femminile, stupito ed eccitato dall’atteggiamento deciso e volitivo del maschio, potrebbe anche concedergli più di un accoppiamento, lasciando che egli si sollazzi col suo corpo tutte le volte che lo desidererà.
Adesso è l’uomo che prende le redini, il potere che la donna gli ha ceduto nel momento della scelta.
Si fronteggiano, lo sguardo di entrambi cambia. Il maschio, prima passiva preda del potere femminile, diventa protagonista del rapporto, la donna abbandona il suo atteggiamento fiero e dominante, abbassa lo sguardo, si spoglia.
Nuda e vulnerabile, ora, attende che il maschio faccia del suo corpo ciò che vuole. il sangue affluisce con maggiore facilità agli organi adibiti al coito, il clitoride femminile diventa rosso e turgido, impulsi nervosi diretti ai tessuti ghiandolari aumentano la lubrificazione, e tra le gambe del maschio il flusso sanguigno riempie i corpi cavernosi, lasciando che il membro si erga, voglioso e scattante verso la femmina.
E’ il momento del coito.
L’uomo afferra la donna, obbligandola ad una posizione di sottomissione, piegata in avanti, le braccia tenute ferme e ben salde dietro la schiena dalle mani dell’uomo, la cui bocca, famelica, si avventa sul collo della preda, ansimante, mentre i denti si conficcano nella tenera e pallida carne. Così immobile ed aperta, il maschio la penetra.
Senza dolcezza o preliminari, così come le leggi della natura vogliono.
Così come loro vogliono, non come gli altri hanno deciso che debba essere. L’uomo gode, senza troppe difficoltà, eccitato dalla sottomissione della partner e del piacevole strofinio dentro di essa, giunge rapidamente e meccanicamente all’orgasmo. La femmina ansima, ad ogni affondo del maschio si sente piena e soddisfatta, si rilassa, gode, ad occhi chiusi. Le sue terminazioni nervose, tutte protese verso questa strana e violenta presenza, sono iperstimolate, mandano continue e ritmiche scariche elettriche al cervello, che, ingolfato dal superlavoro, manda un unico e finale segnale verso la periferia: “Vieni!”, scatenando, tremendo e potente, l’orgasmo della femmina.
Se l’orgasmo maschile arriva prima di quello femminile, solitamente il coito non si ripeterà, e la femmina andrà a cercare altrove qualche altro esemplare in grado di darle piacere. Nella fortunata ipotesi che tale frequentissima eventualità non si verifichi, la donna concederà allo stesso uomo il potere, più di una volta. Lo provocherà, lo sfinirà, succhierà da esso ogni goccia di sperma che i suoi testicoli sono capaci di produrre, così che il maschio non sentirà mai il bisogno, ne, fisiologicamente, avrà mai le energie ed i liquidi, per accoppiarsi altrove e con altri esemplari femminili (o maschili).
Questa poco frequente eventualità è l’unica e assai rara forma di monogamia nel mondo umano. Tutto il resto, è carne e sangue.

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