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Il ragazzo adorava masturbarsi nella sua stanzina e io ormai lo sapevo e avevo intenzione di castigarlo per questo. Il fatto che fossimo coinquilini mi permetteva di spiarlo e giocavo a provocarlo vestendomi in modo provocante e parlando in maniera sensuale. Sapevo che era single e nonostante io fossi fidanzata e di qualche anno più grande non potevamo fare a meno di mangiarci con lo sguardo e l’aria nella casa era carica sempre di una tensione sessuale enorme, data anche dal fatto che eravamo fisicamente molto ben messi e giravamo quasi sempre seminudi. Lo sentivo che si segava impunemente e la voglia di sorprenderlo mi cresceva dentro ogni giorno di più, se non altro per vedere com’era il suo pene duro tutto eccitato. Non mi sarei mai permessa di scoparlo mi ero promessa ma avere in casa un ragazzo del genere era un’occasione troppo ghiotta per non farci niente. Del resto come si permetteva di toccarsi così mica era solo.. tutto ciò metteva a dura prova la mia resistenza e pazienza e pensai a come fare per fargliela pagare. Volevo farlo morire dal desiderio, cosi una sera entrai in punta di piedi nella sua stanza e notai subito che aveva le mani sul fallo, pronto a segarsi a sedere davanti al pc. Andai dietro di lui e afferrai la punta della sua maglietta e gliela sfilai di scatto, lui si girò immediatamente sorpreso e frastornato e io rimasi a bocca aperta nel constatare che l’erezione gli copriva quasi tutta la pancia. Con il volto tutto rosso dall’imbarazzo esclamò un ‘che ci fai qui?’ singhiozzante ed io ricambiai con un sorrisino malizioso piegando il labbro inferiore verso il basso. Gli dissi che aveva proprio un bel cazzo ma le mie intenzioni non erano certo quelle che pensava, una dolce punizione lo aspettava. Così lo feci annaspare allungando una mano per accarezzargli la punta del glande col palmo, che nonostante la situazione era ancora bello gonfio. Glielo premevo contro la pancia massaggiandolo con movimenti circolari e l’eccitazione prese il posto dell’imbarazzo sul suo volto. Mi fermai appena sentii la sua cappella vibrare, facendogli pregustare l’orgasmo, volevo tenerlo sulle spine e vedere quanto era in grado di resistere, osservare la sua eccitazione che montava lentamente e studiare le reazioni sul suo corpo per farlo impazzire.
Con una carezza lentissima scivolai dal torace verso il suo addome contratto, le mie lunghe dita affusolate riuscivano a percepire distintamente i suoi addominali tremare dal desiderio inappagato che gli annodava lo stomaco, mi morsi il labbro dall’eccitazione.. la voglia di prenderglielo in bocca e succhiarlo avidamente mi arrivò al cervello, ma resistetti dovevo e volevo fargliela pagare. Giocavo a stuzzicare e ritardare i suoi impulsi per farlo soffrire, la vista del suo glande gonfio che gli palpita sulla pancia mi invitava ad afferrarlo ma continuai a ignorarlo per dargli tormento. Così feci una piccola deviazione scivolando lungo il fianco fino alla coscia e poi indietro, noto soddisfatta i suoi contorcimenti e sussulti ma non gli do spago e anzi scorro lentamente attraverso il suo basso ventre fino all’altro fianco per godermi gli spasmi dolcissimi e le contrazioni di quei muscoletti deliziosi. Davvero un bel ragazzo, ha degli addominali bassi che mi fanno impazzire e sentirli così tesi dall’eccitazione mi piace da morire. Vorrei tenerlo in questo limbo per sempre, ma la sua erezione gigantesca mi fa tremare dal desiderio di vederlo sborrare.
Mi gusto ancora un pò i sussulti del suo ventre piatto, godo tantissimo e sicuramente più di lui nel consumarlo di carezze lente, percorro con i polpastrelli le pieghe e le fessure che mi regalano i suoi addominali stupendi, ora anche col dorso della mano seguendo quelle curvature fino ai fianchi, godendomi tutte le sue pulsazioni sotto le dita. Vedo che si morde le labbra dal desiderio e alzo lo sguardo incrociando il suo assicurandomi che mi possa vedere. Gli regalo una smorfia sadica per farlo impazzire piegando gli angoli delle labbra verso l’esterno, lui in risposta emette un gemito languido carico di insoddisfazione e istintivamente, presa dalla foga del momento e da una voglia perversa che cresce dentro di me nel tenerlo sempre più a lungo sulle spine, gli faccio il verso imitando il suo gemito come per deriderlo.
Riprendo a segarlo con una mano lentamente per non farlo venire e con l’altra risalgo il suo addome tirato per l’anticipazione fino al collo. Smetto di segarlo alle prime scossettine e con una carezza lenta e lunghissima riscendo sul suo ventre piatto sorridendo deliziata delle sue contrazioni per l’ennesimo orgasmo lasciato in sospeso. Sento tutto il suo desiderio pungente che gli mangia lo stomaco e mi inginocchio davanti all’erezione, lui mi afferra i polsi accecato dalla voglia di venire e si porta le mie mani in bocca per succhiarne le dita con foga. Messa in quella posizione ho il suo cazzo gigante che mi palpita davanti la bocca e invece di succhiarlo allungo la testa e glielo stendo sopra l’addome col naso. Inebriata dall’odore dei suoi umori lo percorro con una leccata lungo l’asta e arrivata in cima gli stampo un bacio forte sull’addome contratto quasi strozzandomi con la sua asta che cade e mi preme la gola. L’impulso di succhiarlo è ormai fortissimo e con pochi colpi di lingua lo prendo in bocca e lo lascio fiottare una quantità enorme di sperma che quasi mi affoga. Bagnata del suo seme che cola sulla mia faccia lo lecco fino a ripulirlo tutto, bacio dolcemente il suo addome che ancora non ha smesso di contrarsi per l’intensità dell’orgasmo e lo saluto con un sorriso dolce. Deliziosamente prosciugato.

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