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Dottor Giordino

By 1 Marzo 2020Giugno 27th, 2020No Comments

Una giornata fredda e uggiosa. 

Una tranquilla cittadina appenninica. 

Un moderno Cine Teatro.

Un concerto lirico-sinfonico per beneficenza.

– Dottor Giordino le presento la Dottoressa Gaia Sorchiti. – 

esordì il Presidente dell’Associazione.

– Gaia, una ragazza in gamba, è la nostra giornalista e potrà esserle d’aiuto.

Mi bloccai all’istante. 

Ero talmente assorto dal mio lavoro che non mi resi conto che alle mie spalle erano comparse due donne. Rimasi colpito da quei grandi occhi di Gaia che mi scrutavano e fatte le dovute presentazioni chiesi scusa immergendomi di nuovo nell’allestimento del palcoscenico.

La ragazza ritornò in sala, scendendo le scale del palcoscenico, con molta disinvoltura. Era avvolta in un abito nero merlettato che metteva in mostra elegantemente il corpo di una venticinquenne. Aveva con se un taccuino moderno, un tablet con il quale prendeva appunti e registrava ogni cosa. Restò ferma lì. Continuando a lavorare sentivo il suo sguardo che mi seguiva. Avvertivo un legame tra me e quella donna che non riuscivo a definire.

Dopo tempo assieme ai miei collaboratori finimmo la sistemazione del palcoscenico e andai nel retro palco dove vi sono i camerini per prendermi cura della presentatrice.

All’interno della minuscola sala, ricomparve.

I capelli tirati indietro, il corpo energico e gli occhi grandi fecero ora effetto su di me. Scoprì che dietro a quei grandi occhi vispi vi era una femmina che emanava un’aura di candore ma anche tanto sex appeal.

Mentre cercavo di dare indicazioni alla presentatrice, mi rendevo conto che stavo lavorando meccanicamente. La mia mente cercava il suo corpo, i suoi occhi i miei.  In un istante la mia mano si posò sulla sua. Una pelle straordinaria, morbida, calda e un po’ umida. Sentì Gaia emettere dentro di se un gemito riflesso che la portò a deglutire mentre la sua mano non si ritrasse.

Pochi secondi. Attimi. Un’eternità.

I preparativi del concerto erano intensi. Orchestrali che provavano i loro strumenti, cantanti che preoccupati dal freddo si tutelavano con sciarpe e cappotti, mentre emettevano sgorbi gutturali per riscaldare la voce

Gaia mi disse – Dottor Giordino ho bisogno di prendere appunti e scattare delle foto per i miei articoli. Era sempre dolce e disponibile così feci in modo da presentarla ai vari solisti e al maestro.

Scomparve.

Il concerto ebbe inizio in un silenzio composto ed io e Gaia ci ritrovammo dietro le quinte ad assistere la presentatrice. Mi ricordai delle foto che la ragazza doveva scattare e prendendola per mano la portai, passando tra i cunicoli del team tro, dalla parte opposta del palcoscenico. 

La giovane mi ricordò che la presentatrice aveva bisogno di noi ma io incurante la tirai passando tra gli anfratti.

Nella sala proiezione del cine teatro vi è una fessura che serve al proiettore a far passare il suo fascio di luce fissandolo sul telo davanti. Sotto la finestrella, una consolle.

Gaia si sporse in avanti per dare un’occhiata e quel movimento le fece salire su il vestitino scoprendo parte delle gambe.

Passai una mano sulle sue calze che coprendo custodivano le sue cosce sinuose.

Lei si girò di scatto afferrandomi la mano

  • Stronzo, non ti permettere!!!

Detto ciò continuò con il suo tablet a scattare foto.

Io mi accomodai sulla sedia disponibile e contemplavo con fervente desiderio quelle curve.

La musica del concerto arrivava a noi in un crescendo vorticoso di note e Gaia ormai era rapita da quello spettacolo. Spettacolo che io avevo davanti e che mi procurava vorticose emozioni.

La afferrai per i fianchi e le tirai su il vestitino. Le dissi di non parlare e di continuare a guardare dalla finestrella. Lei si dimenò cercando di farmi desistere ma in quel momento arrivai alla sua caverna. Umida. Si fermò sfidandomi. 

  • Stronzo!!! Sei un Bastardo!!!

Tirai giù e calze e il suo fondoschiena mi apparve nella sua totale bellezza. Lei china su per la finestrella combatteva contro se stessa per aver dato modo a me di toccare le sue intimità.

Iniziai a baciare quei glutei morbidi e profumati mentre la mia mano passando davanti inizio a farsi breccia tra i riccioli che coprivano il suo triangolo.

Ora Gaia non faceva più resistenza e assecondava i miei movimenti.

Continuava a fotografare e a cogliere le sfumature del concerto.

La mia lingua arrivò dentro di lei deflorando le sue natiche mentre le mie dita accarezzavano voluttuosamente la clitoride. La sentivo pulsare sempre più. La mia mano orami era tutto bagnata di lei e portandola nella mia bocca assaporai le grazie di Gaia. Era dolciastra e densa. Ingoiai tutto.

La sentivo gemere e quasi stava venendo. Mi fermai di colpo. Lei si girò e in segno di sfida mi invitò a continuare. 

La cantante lirica con l’assolo della Traviata era anch’essa provata e la sua ugola produceva acuti brillanti. Fu in quell’attimo che Gaia si lasciò andare. Emise un urlo all’unisono con la  cantante e il suo corpo attraversato da fremiti gemette. Un orgasmo lungo la portò a svuotare la sua caverna sulla mia mano e la consolle fu allagata all’istante.

Si girò verso di me. 

Mi diede uno schiaffo dicendomi di non farlo mai più, poi si abbassò sbottonandomi i pantaloni.

Tirò fuori il mio strumento musicale e lo portò con avidità nella sua gola. 

Era abile. 

La sua lingua colpiva ripetutamente il mio glande procurandomi piacere intenso.

Lo ricacciava e subito lo rimetteva dentro di se. Per lunghi minuti. I suoi occhi grandi erano stelle brillanti e facevano luce in quell’ambiente in penombra. La sua mano passò ad accarezzare le mie intimità e sentii affondare le sue unghie dentro le mie natiche. Ormai mi stava possedendo e mi stava tirando l’anima. Mi sentivo svuotare dalla sua bocca e la sua lingua era come una bacchetta di direttore d’orchestra.

Guidava in un ritmo incalzante la fellatio.

Sentivo pulsare il mio tronchetto della felicità sempre di più mentre la sua bocca invitava lo stesso a perforarla.

Poi mentre ero prossimo all’orgasmo si stacco da me, si alzò sistemandosi il vestito alla meglio e pronunciò allontanandosi.

  • Stronzo ora finisci da solo. Bastardo!!!

Gaia, una ragazza in gamba, la giornalista. 

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