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Erotici Racconti

Fiaba pornografica di Irene

By 12 Aprile 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

FIABA PORNOGRAFICA DI IRENE: l’iniziazione e le sue fatiche

Come fosse arrivata fin là non lo sapeva, e nemmeno a noi che siamo qui a raccontarne la fiaba è dato di sapere come, ne perché, fatto sta che Irene era là.
Dunque, c’era una volta’
‘ una bellissima ragazza dai capelli neri d’ebano e gli occhi dell’identico colore, chiamata Irene e che si ritrovò di colpo, una notte, nuda e lontana dal suo letto.
A 22 anni si dovrebbe essere maturi abbastanza per non spaventarsi, ma un risveglio che avviene lontano dal proprio letto, in maniera misteriosa e improvvisa spaventerebbe chiunque.
Le Fate del Sesso l’avevano rapita nel sonno grazie a poteri a lei e a noi sconosciuti.
Le storie che Irene aveva letto la facevano consapevole di ciò che le era successo e di ciò che stava per avvenire: le fate non le avrebbero concesso di tornare se non avesse superato le prove d’iniziazione che a chiunque imponevano. Irene si chiese perché mai proprio a lei, poco più che vergine, non sapeva di poter contare su di una forza interiore che ancora le era sconosciuta, e che grazie alla fatiche di quella notte avrebbe imparato a conoscere e a sfruttare.

Quando vide una donna apparentemente giovane, alta e nuda venirle incontro capì che la prima prova era ormai in atto.
I capelli della donna erano di un colore castano che a tratti sembravano diventare grigio argento, occhi chiari, alta, magra, poco proporzionata se confrontata alle forme aggraziate di Irene.
Era la Fata del Bacio, così chiamata perché sottoponeva chiunque ai suoi baci. Baci che erano teneri a appassionati al tempo stesso, quasi come un vitello che si attaccava alla mammella per allattarsi.
La Fata del Bacio agitò in un gesto armonico la mano destra facendo apparire da un pulviscolo luccicante, un gruppo di persone senza abiti: persone che prima di Irene erano stati ‘iniziati’ e che non avendo superato le prove non erano tornati mai più indietro. Irene notò tra gli uomini vistose erezioni, e il suo desiderio di possederli era pari alla paura di non tornare mai più. Ma non c’era tempo di spaventarsi, ne di avere ripensamenti, perché la Fata del bacio le era di fronte e la guardava dritta negli occhi.
Le due giovani donne si guardarono insistentemente quasi come fosse una sfida a chi per prima distoglieva lo sguardo, poi la Fata del Bacio le appoggiò le mani sulle spalle e le si avvicinò con il viso. Le mani di Irene cinsero attorno alla vita la Fata del Bacio e le loro bocche in pochi istanti erano unite in un appassionato bacio.
Irene chiuse gli occhi, ma percepì l’avvicinamento degli uomini che le stavano attorno. Il Bacio della fata era irresistibile, Irene dopo pochi secondi fu assalita da un forte impulso ad avvinghiarsi alla sua ‘antagonista’, le due donne, a chi le vedeva, sembravano amanti da troppo tempo separate, il loro cercarsi e toccarsi, ma quando Irene appoggiò con foga le sue mani sulle natiche della fata, questa si distolse in una batter d’occhio dal contatto con Irene che la guardò sconcertata.
-Troppo facile, piccola! E’ solo il bacio che devi usare, non devi toccare le parti intime!-
Poi si voltò verso due uomini presenti e fece cenno di avvicinarsi.
-Uno a te e uno a me, piccola’ avanti datti da fare!-
I due uomini avvicinarono le loro bocche alle due donne e si lasciarono avvolgere dal bacio.
Irene avvertì, malgrado non stesse guardando, che l’uomo che aveva per le mani, la toccava con una mano attorno al pube eccitandola, ma non capì il motivo di tanto movimento convulso da parte di lui, lo capì soltanto quando lo sentì mugolare di piacere e staccarsi la lei.
Il viso compiaciuto dell’uomo e la sua mano bagnata di sperma confermavano il movimento convulso avvertito durante il bacio: l’uomo si era masturbato ed aveva avuto un’eiaculazione sulla mano.
La Fata del Bacio, visibilmente adirata si staccò dalla propria preda e guardò con occhi di fuoco Irene.
-Non è possibile! Battuta da una ragazzina!-
Ma i fatti confermavano, l’uomo scelto da Irene aveva avuto l’eiaculazione e l’altro ne era ancora lontano.
-E’ solo la prima prova piccola insolente! Non supererai le altre!-
E detto ciò, la Fata del Bacio svanì in una nuvola di fumo rosa.
Non aveva ancora fatto in tempo a ragionare sulla sua piccola vittoria, che davanti a lei apparve dal nulla una bionda dallo sguardo sensuale ma ingannevole, tra il malizioso e l’innocente. I capelli lunghi e biondi, gli occhi verdi e un corpo notevolmente formoso. Era la Fata della Masturbazione.
-Io sono l’esperta di seghe!- affermò con tono di sprezzante superiorità- tutti gli uomini che ho masturbato, non sono più stati in grado di farsi toccare da altre donne!-
Detto ciò, strattonò Irene per un braccio e se l’avvicinò come in un passo di tango, guardandola negli occhi le appoggiò una mano tra le gambe e con le dita affondò in cerca della clitoride.
Irene fece altrettanto, e per un po’ fu un masturbarsi a vicenda tra le due contendenti, poi mentre Irene chiudeva gli occhi nel provare piacere, la Fata della Masturbazione la spinse a terra e fece cenno a due uomini di avvicinarsi. Prese i loro membri e ne dirottò uno verso Irene, iniziando a toccare con delicatezza l’altro.
-Vediamo che sai fare’ devi usare solo le mani! Nient’altro!-
Irene si trovò con in mano il membro dell’uomo che la Fata le aveva indirizzato, senza avere le idee ben chiare su cosa dovesse fare. Vide la fata sorridere all’uomo scelto mentre ne carezzava il membro, Irene, incerta, chiuse gli occhi e si lasciò trasportare dall’istinto. Prese a muovere le sue mani attorno al membro come meglio le riusciva seguendo l’ispirazione, quasi come un’artista si lascia trasportare dalla sua opera.
E il risultato giunse!
Una schizzata di sperma le arrivò in viso a testimoniare la riuscita della sua impresa.
-Non è possibile!- gridò la Fata della Masturbazione ‘ci sei già riuscita!-
Irene aprì gli occhi e fu piacevolmente sorpresa da ciò che le appariva.
La Fata della Masturbazione batte nervosamente i piedi a terra e scomparve.
Pochi istanti dopo arrivò una carrozza azzurra dalla quale scesero due giovani donne alte circa quanto Irene e completamente nude. Erano le Fate Gemelle della Fellatio. Una dai capelli mori, e dai lineamenti marcati, l’altra dai capelli castano chiari e dai lineamenti dolci, ma entrambe con un naso vagamente aquilino che aumentava il loro fascino e una bocca adatta a fare ciò per cui erano state chiamate in causa.
Senza nemmeno parlarle, le due donne si inginocchiarono ai piedi del primo uomo e iniziarono a praticargli una doppia fellatio.
Le loro lingue correvano sul membro dell’uomo in lungo e in largo, l’uomo era in estasi.
Un altro uomo poco distante si avvicinò a Irene:
-Devi fare altrettanto’ vuoi me come cavia?-
-Ma’ io sono sola, loro sono due!-
-Lo so! Ma nessuno di noi è nella posizione per protestare!-
Senza dire altro, Irene si inginocchiò e imitò le due concorrenti. Come aveva fatto poco prima nel masturbare, chiusi gli occhi e si lasciò andare al suo istinto.
Il membro dell’uomo pulsava di vibrazioni sulla sua lingua e a volte fino a toccarle il palato, di tanto in tanto lo toglieva dalla bocca senza perdere il contatto con la lingua, e le piaceva da tanto si sentiva brava’ infine la sua bravura fu premiata. Il terzo schizzo le bagnò il viso. Le due Fate Gemelle schiumavano rabbia’ non potevano credere che la giovane Irene fosse più brava di loro! Eppure i fatti lo confermavano! Ora molti dei presenti cercavano Irene per poterne godere il corpo, ma prima ancora che le due Fate Gemelle potessero sedare l’agitazione arrivò dall’alto con voce tonante la Fata del Coito Anale.
-Fermi! Non è ancora finita! Anzi’ la festa comincia ora!-
La Fata del Coito Anale era a dir poco perfetta. Irene stessa ne fu colpita. Un corpo statuario contornato dai lunghi capelli ondulati, dipinta in viso l’espressione di chi sa perfettamente ciò che vuole, sa come ottenerlo come e quando vuole. Se tra le Fate del Sesso fosse stata prevista una leader, quella avrebbe potuto essere lei. La Fata schioccò le dita e dal nulla apparve una donna dai lunghi boccoli biondi: la Fata dalle Gambe Aperte. Di lei si diceva che con le sue gambe potesse fare ciò che voleva, e ogni uomo che si era trovato stretto tra le sue cosce aveva gridato pietà. Non sarebbe bastata una sola prova, Irene capì la parole della fata del Coito Anale’ il difficile stava per cominciare.
La Fata dalle Gambe Aperte guardò bene Irene e rapidamente si ingroppò sul primo uomo che le capitò a tiro. Irene, vinse la sorpresa iniziale e iniziò a fare altrettanto. Entrambe le donne si lavorano il partner con disinvoltura.
Irene che come ho già detto era quasi verginella, dapprima sentì dolore, ma presto si scatenò.
La Fata dalle Gambe Aperte mostrava classe evidente, ma Irene sembrava più pratica, infatti il suo partner venne per primo.
La Fata dalla Gambe Aperte, per nulla scomposta continuò il suo lavoro finché non venne tolta forzatamente dalla Fata del Coito Anale.
-Devi vincere una prova, non sgropparti il partner fino alla morte! Sei sempre la solita!-
Malgrado le proteste, la Fata dalla Gambe Aperte si gettò su Irene stringendola tra le sue cosce. Irene avvertì prima un senso di smarrimento, poi visto che la fata la toccava in ogni parte possibile del corpo, cercò di fare altrettanto, la Fata accortasi di ciò le infilò la lingua in bocca. Per Irene era il primo bacio saffico della sua vita’ capì alla svelta che non le dispiaceva affatto!
Presto la Fata dalle Gambe Aperte si trovò a subire la carica dei baci di Irene, e allentò la presa delle sue gambe. Irene colse al balzo l’occasione, si divincolò e prima ancora che la Fata potesse capire che cosa succedesse, Irene la strinse tra le sue cosce. Dapprima allarmata, poi coinvolta, la Fata si lasciò andare’ in fretta fu costretta a capire che Irene era più brava di lei, e fu solo grazie all’intervento della Fata del Coito Anale se Irene non schiavizzò la sua ‘avversaria’.
-No!! Non mi lasciare! Ti voglio!!- le gridava la Fata dalle Gambe Aperte, ma ciò che rimediò fu uno schiaffo dalla Fata del Coito Anale, che la fece ritornare in se.
-Sei brava Irene’ ma la prova della verità l’avremo ora’-
La Fata chiamò due uomini, dal primo si fece sodomizzare seduta stante, mentre Irene restava ferma a guardare.
-Voglio vedere- le disse la fata con la voce estasiata- se sei in grado di avere un rapporto anale! Non tutte le donne riescono! E’ un privilegio di poche!-
Irene timorosa acconsentì dopo aver riflettuto sulla possibilità di poter tornare a casa, e lasciò che il secondo uomo chiamato dalla Fata la penetrasse analmente.
Il dolore fu forte in principio, sulle prime a Irene sembrò un dovere. La fata rise e le disse:
-In genere ci sono alcuni ‘trucchetti’ per evitare di avere un dolore così forte’ tanti accorgimenti per fare in modo che il proprio buchetto sia ammorbidito!-
Irene si sentì presa in giro, ma continuò con il pensiero fisso che a quella maledetta Fata l’avrebbe fatta pagare!
E quando il dolore si trasformò in piacere, Irene cominciò a muovere le proprie natiche e il proprio sfintere con una tale maestria che il membro del partner non fu più in grado di trattenersi, in pochi minuti, un fiume di sperma scivolò sulle natiche e sulla schiena della bella Irene, pochi secondi prima, lo stesso era avvenuto per la Fata del Coito Anale.
-E’ venuto prima il mio uomo!- disse trionfante la Fata.
-Ma io ho cominciato dopo!- rispose Irene a tono.
La fata si scurì in viso.
-E va bene’ allora c’è l’ultima prova’- agitò le mani per aria facendo accorrere tutti gli astanti, e poi gridò:
-Orgiaaa!!!-
A Irene per un po’ le parve di non capire più nulla. Vide solo gente correre velocemente, qualcuno che la prendeva per le spalle, e poi si sentì trascinare su di un grosso materasso.
Le fate del Sesso, tutte insieme, con i loro prigionieri, si erano scatenate su Irene. Chi le infilava la lingua in bocca, chi la leccava tra le gambe, chi le succhiava i capezzoli’ e poi membri maschili che la penetravano dove riuscivano, solo dopo qualche frazione di tempo che non riuscì a definire, cominciò a prendere coscienza della situazione e a venirne a capo. Irene si scatenò!
Ne le fate, ne gli uomini presenti riuscirono a reggerne il ritmo, Irene cominciò una scatenata rumba a colpi di lingua, seni, clitoride e quanto altro poteva usare.
In breve tempo le stesse Fate del Sesso si ritrovarono fuori uso, stremate dall’energia sessuale di Irene. Gli uomini attorno erano ormai preda d’Irene che cercava di godere di ogni millimetro delle loro pelli’ finché Irene, in preda a un orgasmo multiplo, non si ritrovò nel suo letto, impregnato di sudore e di secrezioni vaginali.
No seppe mai se l’esperienza vissuta era stata soltanto un sogno o se davvero le Fate del Sesso esistevano e l’avevano rapita’ una cosa le fu chiara dopo quella notte: senza sesso non poteva stare! Da allora, si dice che ogni uomo da lei conosciuto spasimasse per lei che certo non si tirava indietro’ insomma, visse per sempre ninfomane e contenta.

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