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Erotici Racconti

Flusso di coscienza di una troia borghese

By 21 Novembre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Prendere; stuprare in bocca; succhiare un grosso cazzone duro, lucente, un enorme fallo; seni traboccanti; pene; uccello di piacere; mordere perversamente una chiappa; sfondare il culo; strusciare il cazzo sulla passera; infilare; penetrare; annusare i peli pubici aspirando il marino odore di sesso; sesso focoso; offrirsi; vendere il proprio corpo per piacere; infilare un dito nella fica e spingerlo dentro con forza; su e giù; movimento pelvico; sborra calda e schiumosa, spuma di ostrica fluida sulla lingua; mani esperte sul corpo, stretta selvaggia sulle cosce; maschio eccitato, arrapato; schiava senza ritegno; puttana; troia; strofinio umido di lingue; turbamento sensuale; capezzoli eretti in cerca di baci; sputo in bocca; graffi nella carne; zoccola in cerca di sesso; schiava del cazzo; corpi intrecciati; bordello che trasuda passione; affondare nella fica spasmodicamente; cagna; uomini nudi con il cazzo eretto che sborrano sulla stessa zoccola vogliosa di sperma, voluttuosa e senza freni; seni tesi; depilare la fica in modo da lasciare il sesso esposto ad uno sguardo prepotente e arrogante; buco del culo elastico, nato per essere sfondato; urlare di dolore e di piacere; aprire il sesso con le dita; tenere il cazzo in mano; venire; violentare; fare una sega senza fine, staccando la pelle dall’uccello per la foga; mordere, strappare, urlare oscenamente; desiderio; passare tutta una giornata senza pensare ad altro che a farsi scopare, pregustare i sapori e gli odori; dissolutezza; occhiate roventi; avvinghiarsi su un tappeto di pelliccia, mescolare i propri odori a quello animale del pelo, non pensare a nient’altro che dare e avere; pretendere piacere; massaggiare il cazzo attraverso i jeans, sentirlo ingrossarsi, bramarlo, ma attendere, fingendo indifferenza; succhiarlo, spremerlo, sentire le vene riempirsi di sangue e pulsare, soffocarsi inghiottendolo tutto fino ad arrivare ai peli, setosi e inebrianti; solleticarsi il viso; smettere di respirare, sentire annebbiarsi la mente; dare colpi profondi, ascoltare i propri suoni di risucchio e lo spasmo della gola che vuole tornare a respirare; farsi male, godendo; vedere; vedere negli occhi altrui l’eccitazione, lo svuotamento delle pupille, lo stordimento e l’ansia di arrivare al culmine; stare draiata con le gambe aperte, provocando; piacere di andare in giro senza mutande, con il corpo che cola umori sulle cosce, godendo degli sguardi ignoranti altrui, sapendo di essere una troia ed essendone felice; libertà; bocca piena di saliva; odore di animale; affondare le unghie nella spalle per il troppo piacere; prendere brutalmente, senza permesso e con foga; svestirsi lentamente; svestirsi velocemente; svestire, scoprire un corpo caldo e profumato; occhiate maliziose; fare sesso dove ti possono vedere, l’ansia e la gioia di essere scoperti, la bellezza delle cose nascoste; orgia pagana; salire in groppa; cavalcare fino allo sfinimento, capelli al vento, tutto bagnato e fluido; sentire una mano tra le gambe salire fino alla fica e stuzzicarla senza dolcezza; strappare i vestiti perché non c’&egrave abbastanza tempo; sentire il peso doloroso di un bottone o di una cerniera amplificato nell’amplesso, follia che acceca; seni mobili, dolorosamente svegli, coscienti e sensibili; accovacciarsi sulla faccia di un uomo, sentire la sua lingua che si insinua tra le labbra, cercando; godere senza ritegno; aspirare il cazzo con la propria fica, quasi inghiottendolo; una sveltina in macchina, poco spazio, ginocchia che cozzano contro il cambio, crampi e piacere; sentire il cazzo che penetra quasi nell’utero, quasi in gola; sentirsi riempiti, inondati; la frustrazione di sentire il pene che non entra, ma solo fa capolino, quasi tentennando; il piacere perverso dell’attesa; mugolii e sospiri; il trauma di essere interrotti a metà del coito; indossare nuovamente i propri slip intrisi di umori, con la consapevolezza del piacere appena condiviso, trasgressione, godimento dello sporco in modo infantile, eppure malizioso, sentirsi zoccola fino in fondo; abbracciare con furia, sentire l’altro corpo attraverso i vestiti, sentirsi strattonare i capelli come si fa ad una puttana, senza nessuna tenerezza; essere presi da dietro, come fanno gli animali; sentirsi un animale governato solo dai suoi istinti; sottomettersi all’altrui volere, all’altrui crudeltà, all’altrui potere, traendone piacere; essere traditi dal proprio corpo, volgare, materiale, pretenzioso e lussurioso; fare sesso guardandosi nello specchio, raddoppiare le sensazioni; fare sesso sapendo di essere spiati, sapendo di eccitare qualcun altro; sentirsi solo un corpo, un oggetto sessuale e nient’altro; leccare tutto il corpo, assaporando i diversi aromi: quello dolce del collo, morbido e ingenuo, quello più aspro del petto e delle ascelle, quello amaro e salato della sborra, quello di castagna del culo, quello schifoso di un piede non pulito, così simile al formaggio ben stagionato; leccare un’altra fica, indossare un fallo finto e strizzando le tette, penetrare; vestirsi da zoccola, sapendo che gli altri capiranno che lo sei davvero, far scendere con noncuranza le calze, lasciandone intravedere l’orlo, scrutare le altre persone e indovinare come saranno nel sesso: se l’uomo in giacca e cravatta sarà così rigido anche a letto, se il ragazzino si lascerà istruire da te e se sarai capace di farlo drizzare al vecchino dall’aria bonaria; provocare; indossare gli abiti dell’uomo che scopi, sentendo le differenze tra i vostri corpi, sentendo la presenza del cazzo dove la forma dei pantaloni ormai ci si &egrave adattata, sentire l’odore che ci &egrave rimasto, il calore nemmeno lontanamente simile al suo, sentirsi riempire di sensazioni di dominazione, di protezione e di potere, sentirsi un po’ lui, domandarsi com’&egrave il piacere maschile, com’&egrave sentirsi l’uccello duro, che preme contro la stoffa dei boxer, l’urgenza di fare sesso che annebbia la mente, l’urgenza di dominare, di penetrare, di prendere, di sfondare, di urlare, di esplodere.

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