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Erotici Racconti

Gioco a tre con una coppia – 1

By 5 Febbraio 2023No Comments

– Ti piace la mia nipotina? Sta crescendo, le stanno crescendo belle tettine.
– Si, è bellina, ma è troppo giovane per me.
– Ma se ha solo due anni meno di te ! Ma tu che ragazza vorresti?
– Una donna, come te.
– Sei un delinquente, non si dice questo ad una donna cinquantenne e sposata.
– Ma, Adele, dire ad una donna che attrae non è un’offesa.
– Vabbè, faccio finta di non averti sentito. Ho molti più anni di te e sono una donna sposata, non ci pensi?
– In certe cose non bisogna pensare, altrimenti non succede mai niente.
Adele era una cinquantenne, non era bellissima , ma gli piaceva. Gli piaceva la sua pelle ambrata ed il suo corpo un po’ magro , coi seni duri. Egli piaceva l’espressione a volte dura del suo viso ed il suo modo di guardare tagliente. E gli piaceva la sua disinvoltura nello spingerlo verso la nipote senza inibizioni. Lo aveva guardato e lui aveva sentito che nello sguardo duro di rimprovero vi era anche qualcos’altro di inconfessabile. La incontrò quella sera; stava insieme alla sorella ed alla nipote ed a suo marito, un uomo simpatico, tutto sommato e cordiale; andavano in pizzeria e lui li guadò di spalle mentre entravano. La ragazza aveva un bel culetto ma gli sembrava che lo avesse ereditato da Adele.
Quella sera la passò con gli amici; solita roba, bibite, musica e chiacchiere, a parte qualche ragazza ansiosa di fare sesso, ma che a lui non piaceva. Si fece fare una sega da lei e, mentre la faceva, la spinse ad abbassarsi per farglielo prendere in bocca. Le venne in bocca.
– A me è piaciuto molto fartelo, Renzo, Ce l’hai bello davvero, ma io volevo anche…
– Sarebbe stato pericoloso senza protezione.
– Tu portala e te lo faccio fare. Ce l’ho stretta, ti piacerà
Non gli era piaciuto molto. La ragazza succhiava con forza, non gli dava molto piacere. Quella sera in bagno ripensò ad Adele come l’aveva vista in bikini e si eccitò fino a masturbarsi ripensandoci.

Si svegliò un po’ tardi, si preparò per il mare ed incontrò Adele sulla piazzetta
– Ci svegliamo tardi, vero?- gli disse Adele – Hai avuto una notte faticosa? – disse sorridendo con acida ironia…
– Veramente si, Adele, ma ho dormito da solo, niente di quello che immagini .Non sei andata a mare?
– Ci vado adesso. Li ho dovuti aiutare a partire. Mia sorella e mia nipote sono andate in città con mio marito, avevano cose da fare, ed io mi godo la solitudine, finalmente.
– Hai un invito al bar, signora.
– Mmm…va bene se non mi parli di certe cose.
Caffè, cornetto e succo di arancia; stavano seduti sotto la tenda del bar, all’aperto.
– Allora, delinquente; mi spieghi come fai ad avere una notte faticosa dormendo da solo?
– Dovrei farti una confessione oscena per spiegartelo.
– Stamattina sono curiosa; avanti, raccontami.
– Veramente mi vergogno un po’.
– Già, dici che vorresti scoparmi e poi hai paura delle parole.
– Beh, ieri sera c’era un ragazza, mi ha fatto un pompino ma non mi è piaciuto.
– Perché?
– Volevo altro, e quando sono andato a casa.. avevo qualcosa in mente ed ho dovuto sfogarmi.
– Ti sei masturbato? Ma quando uno si masturba lo fa sognando qualcosa. Cosa sognavi?
– Te.
Adele divenne rossa in viso, nonostante l’abbronzatura, ed ebbe una espressione che sembrava arrabbiata.
– Vado a mare – disse – Oggi pomeriggio mi riposo a casa, una volta tanto.
– Adele, io….
– Sta zitto, scemo che non hai capito niente.

– Ma guarda chi è venuto a trovarmi – disse Adele aprendo la porta
Renzo entrò e lei richiuse la porta.
– Non ti hanno visto, vero?
– Certo che no.
Lei allungò la mano e gli prese un capezzolo tra le dita e lo faceva ruotare. Poi gli prese anche l’altro capezzolo. Lui cominciava a sentire la forza di una eccitazione strana e nuova.
– Ti piace, vero? Sai dirmi perché? No, vero. Te lo dico io; anche ai maschi piacciono le stimolazioni un po’ al femminile.
La prese per i fianchi e sentì il suo bacio possessivo, a ventosa mentre lei si spingeva col bacino contro di lui. Gli aprì la camicia e cominciò a succhiargli e mordicchiargli i capezzoli. Aveva il cazzo durissimo, si sentiva esplodere.
– Volevi scoparmi? Vediamo se sei capace di dare soddisfazione ad un donna come me.
Lui infilò la mano nei pantaloncini di lei, toccò la peluria morbida del suo pube, sentì il calore della sua carne e l’umidità della sua eccitazione. E lei lo portò per mano fino alla stanza da letto.
Continuavano a baciarsi ed a toccarsi mentre si spogliavano.
– Vienimi dentro – gli disse – è troppo tempo che desidero un uomo. Voglio sentirti godere nel mio corpo.
– Anch’io voglio sentirti godere, Adele. Mi piace troppo come sei.
– Sollevati sulle braccia; voglio eccitarti i capezzoli mentre mi fotti.
Sentire tra le sue le cosce giovani e forti del ragazzo la stordiva di piacere e sentire il suo cazzo nel corpo che la sbatteva la faceva impazzire.
– Più forte – gli diceva – spingi più forte, fallo entrare tutto. Bravo , così sbattimi, ma non venire prima di me. Sapessi quanto l’ho desiderato, vorrei che non finissi mai.
– Hai una fica bellissima, Adele, mi da sensazioni emozionanti.
– Aspetta, mi tocco anch’io, dammi spazio per toccarmi il clito mentre mi chiavi.
Enzo la sentì torcersi, affannare, mentre le stava dando gli ultimi colpi.
– Ancora un attimo, piccolo, sto quasi venendo. Spingi forte, sbattimi, tutto, devi darmelo tutto.
Sentì le contrazioni della sua fica mentre lei si spingeva forte contro di lui, la sentì gemere e respirare con violenza e, mentre lei veniva, stringeva la fica e lo portò venire trattenendolo perché voleva lo sperma dentro di sé.
Quando si fermarono per riprendere fiato, ancora vibranti di piacere, lui le disse:
– Adele, che meraviglia, che grande donna che sei. Hai un orgasmo incantevole, fa venire voglia di farti venire ancora, emoziona.
– Che ragazzo che sei ! – disse lei – Avevo dimenticato com’è venire penetrata. Non sentirti presuntuoso se ti dico che hai un cazzo bellissimo, l’ho sentito tutto dentro di me, e sei stato capace di aspettarmi. Hai ragione, fra noi due è bellissimo. Adesso laviamoci, aspettiamo che tu ti riprenda; voglio farlo ancora, lo voglio dappertutto.

-Com’è con tuo marito?
Stavano nudi nel letto a baciarsi ed a toccarsi.
– Sai tenere un segreto?
– Certo che si.
– L’ho sposato cinque anni fa, per i suoi soldi. Lui non scopa quasi mai e quando lo fa sono venti minuti e per me niente. Ma ha un’altra passione: i ragazzi.
– I ragazzi? Vuoi dire che…..
– No, non è passivo, ma gli piacciono i ragazzi gay, me lo ha confessato. Lui vuole che i ragazzi facciano le femminucce, capisci? Mmm sei di nuovo pronto?
– Adele, vicino a te il desiderio non si spegne, anche dopo che sono venuto.
– Allora voglio una cosa, non l’ho più fatta da quando ero ragazza.- si girò e gli diede le spalle.
– Non ti farai male?
– Non importa il dolore, voglio che me lo fai.
La mise in ginocchio con le natiche aperte. Lei ebbe un brivido quando sentì la sua lingua sull’ano e cominciò a gemere sentendo la sua lingua che glielo leccava.
– E’ bello così, sei un amore, piccolo. Preparami, con la saliva.
Lui continuò e cominciò a penetrarla col dito, piano, forzando piano sullo sfintere; poi spinse pianissimo medio ed indice incrociati nel culo; le ebbe una piccola reazione di dolore ma poi si placò.
– Continua ancora, fammelo desiderare. Ti dico quando mi sento pronta.
Lui aveva il cazzo durissimo e cominciò a passarle il glande tra le natiche, sull’ano.
– Bravo, sei bravo, sei un vero amante. Entra piano e non pensare al mio dolore, lo voglio io.
Cominciò a premere sull’ano, aveva quasi una frenesia di incularla, ma aspettò ancora, continuando a premere.
– Spingimelo dentro – gli disse lei – fallo di forza, rompimi.
Lui sspinse più forte e sentì lo sfintere dilatarsi mentre lei gemeva di dolore; ma non si fermò, lo fece entrare tutto e poi si fermò, aspettò che il culo si rilassasse e cominciò a chiavarla di forza, tirandola verso di sé e tirandolo quasi fuori per poi spingerlo fino in fondo con forza.
– Vieni – disse lei – Vienimi anche nel culo, adesso sono la tua troia.
Dovette mettersi acqua fredda sul bidet.
– Accidenti come sei grosso, Renzo. La prossima volta soffrirò di meno ma mi è piaciuto tantissimo, anche se mi brucia un po’.
– Adele, sei un amore, mi hai dato tantissimo piacere. Ti sento molto mia.
– Vigliacco. Prima di rompi a sangue e poi mi dici di amarmi? Te lo faccio fare ogni volta che vuoi. Al diavolo quello stronzo che preferisce il culo dai ragazzi senza avermi mai inculata.

Si era fatta quasi sera. Continuavano a baciarsi, non sapevano come fermarsi.
– Devi rientrare? – gli chiese Adele
– No, non mi aspetta nessuno.
– Allora resti con me?
– Andiamo a mangiare in pizzeria?
– Ci vedrebbero, meglio essere prudenti.
– Allora vado io a prendere le pizze.
– Non farti vedere quando esci e quando torni. Io rassetto il letto e cambio le lenzuola….mi hai fatto sudare…bello però.

Mentre stavano nel letto, lui sentì ancora la sua bocca sui suoi capezzoli; succhiava forte e stringeva un po’ tra i denti la carne intorno ai capezzoli.
– Ti piace, vero? – gli chiese
– Non conoscevo questa eccitazione, mi piace molto.
– Masturbati mentre te lo faccio e tieni le gambe aperte. Ti faccio provare un cosa ancora più bella.
Lui era eccitatissimo e lei aumentava la dose del piccolo dolore dato dai morsi; poi cercò il suo ano e cominciò a carezzarglielo.
– E’ bello vero? – gli chiese – lasciami fare, ti faccio provare un piacere che non conosci, continua a masturbarti lentamente e dimmi quando ti senti di venire.
Quel gioco ai capezzoli e le carezze sull’ano col dito insalivato lo stordivano di libidine. Lei gli allargò di più le cosce e, senza fermarsi, cominciò a spingere la punta del dito medio nell’ano.
– Adele, ma che fai? Mi inculi?
– Te l’ho detto che sei mio e voglio giocare con il tuo corpo, Avanti fattelo fare e prova come è bello venire penetrati. Lascia fare e fidati di me.
Quanto più lei lo sentiva avvicinarsi all’orgasmo, tanto più muoveva il dito nel suo culo.
– Adele, ci sono quasi.
Allora lei, continuando a chiavarlo col dito gli prese il cazzo in bocca e lo fece venire succhiandolo e leccandogli il glande.
– Ora tocca a te- gli disse – fammi vanire, leccami la fica.
La fica era bagnatissima e lei lo mise con la testa fra le sue cosce.
– Il clito – gli disse – e le piccole labbra; fammi godere amore.
Non ci volle molto. Lui succhio le piccole labbra con tutta la sue forza, poi mise la bocca sul clito e succhiava e leccava, senza fermarsi. Lei ebbe un orgasmo fortissimo dibattendosi e stringendogli la testa con le cosce.

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