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GITA SCOLASTICA DEL QUINTO SUPERIORE (capitolo 2)

By 3 Giugno 2020No Comments

 (capitolo 2)

Il giorno dopo la scopata con Davide nella mia camera di hotel, mi sentivo fuori luogo, non riuscivo a guardarlo nemmeno in faccia, mi vergognavo, io professoressa di 37 anni, che mi vergogno a guardare in faccia uno studente, pensate come stavo messa.

Davide era come se niente fosse successo, stava con i suoi amici durante l’ultimo giorno in giro per quella città, io stavo con gli altri docenti, ogni tanto incrociamo il suo sguardo, e con l’accenno del suo sorriso abbassavo subito gli occhi.

Gita di fine anno, in una zona costiera, faceva comunque caldo, quella mattina per quell’ultimo giorno in gita sono uscita dall’hotel con una canotta verde, una gonna sopra il ginocchio bianca a righe e delle scarpe basse delle superga.

Un collega scherzando mi disse

…ma ti amanda con ste cosce di fuori?

…eh fa caldo Maurizio sto sudando cosi già io

E una mia collega rispose

…beata lei che è giovane e ha il fisico ahahah lo avrei fatto pure io

Con Maurizio avevo avuto una mezza storia, durata poco perché lui è sposato, ma ormai finita.

Dopo pranzo i ragazzi erano stati messi in libertà, notavo Davide che faceva comunella con i suoi amici più stretti, sghignazzavano ridevano scherzavano.

Mi alzai per andare a dirgli di non allontanarsi troppo, ma mantre parlavano degli amici di Davide, con il gelato in Manno inciampò, o fece finta, e praticamente il cono gelato che aveva in mano me lo fece cadere sulla canotta proprio in mezzo al seno; Michele, quello era il suo nome, a un tratto la mia voce, i miei nervi

…micheleeee deficente…

E uno schiaffo in pieno viso, tutta l’attenzione degli altri su quel gesto, sulla mia reazione; si avvicinarono per chiedermi cosa fosse successo e io

…sto cretino guardate che mi ha fatto

…cretino glielo dici a tuo fratello professoressa e sto schiaffo mo ti denuncio e ti faccio passare la voglia

…fai quello che vuoi, denuncia e fai quello che vuoi

Glia lari docenti cercarono di calmare gli animi, Michele d’altronde era una capra a livello scolastico e il mio voto era stato decisivo l’anno prima per farlo bocciare, era il classico bullo di periferia ma con i soldi, ramarro ostentava tutto, e aveva un atteggiamento arrogante come di quelli a cui non interessa niente.

Tornati in hotel, stressata, sudata e sporca per via di quel gelato sulla canotta, andai subito in camera per rinfrescarmi, ma prima chiamai Davide, volevo sapere che intenzioni aveva il suo amico.

Davide mi ha trovata inc camera come ero vestita con la gonna corta, senza supera, quindi scalza e con una maglia bianca in quanto la canotta l’avevo tolta.

…entra Davide tranquillo che ti devo parlare

…dimmi prof, cosa ti serve?

Entrando Davide ha chiuso la porta alle sue spalle, e subito da prof che mi aveva chiamata si avvinghiò su di me facendomi cadere sul letto

…mamma che voglia che ho Amanda, ti voglio chiavare mmm

…calmati Davide dai, ti ho chiamato davvero per sapere quello scemo di Michele che vuole fare visto che parlava di denuncia

…mo a Michele pensi, fammi divertire dai

E mi mise la mano in mezzo alle cosce

…no dai Davide fammi fare almeno una doccia prima che puzzo di sudori

…che sfaccimma me ne frega del sudore i ti devo chiavare

E allargando un po le gambe trovò lo spazio per infilarmi due dita nelle mutande e nella fica, io a qual punto mi sono sciolta e mollata e ho aperto le gambe permettendogli di togliermi le mutande, Davide non perse l’occasione, ancora vestita in quel modo ma senza scarpe e mutande mi ha alzato le gambe dalle caviglie e mi ha infilato il cazzo nella fica

…Maronna e quanto puzzano ste superga ahaha

…Lo so che puzzano che ci devo fare

Ansimavo si mi piaceva il cazzo dentro la fica ero come una vacca la sul letto con uno studente che mi stava scopando

…ti piace il cazzo troia vero?

…si

…dillo che sei una cessa dimmelo

…sono una cessa hai ragione

…mmmm in bocca dai succhiamo il cazzo zoccola

…si mmmm

Presi a fargli un pompino io ero bagnatissima, il sudore si mischiava ai miei uomri in un contesto di puzza di scarpe dovuto dalle superga di tela.

Mi teneva i capelli ricci in una mano come a tenermeli a coda, e mi spingeva la testa sul suo cazzo poi di colpo degli schizzi nella mia bocca, il primo, allora mi sono sfilata subito ma nel togliermi il cazzo dalla bocca un secondo schizzo mi ha colpita sul naso vicino l’occhio e un terzo schizzo sulla guancia.

Con la faccia sporca di sperma di un mio studente, presi il cazzo in mano di nuovo per riportarmelo in bocca e leccarlo tutto, quando lo tolsi dalla bocca era bello lucido

…te l’ho pulito bene

…si sei meglio del bidet, sei più brava come troia che come professoressa

…allora, che intenzioni ha Michele?

…niente ti odia, ha detto che ti denuncia appena torna mo a Napoli, poi tu l’anno scorso lo hai pure fatto bocciare, chiedigli scusa ti conviene

…non lo so, ci penso, che figura faccio se gli chiedo scusa?

…la figura che non ti becchi una denuncia

…vediamo dai fammi lavare adesso che puzzo.

P.s.- per qualsiasi commento di ogni tipo amandalamanna@libero.it

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