Skip to main content
Erotici RaccontiRacconti Erotici

High Utility – Episodio 18

High Utility

Episodio 18

Per contattarmi, critiche, lasciarmi un saluto o richiedere il racconto in PDF, scrivete a william.kasanova@hotmail.com

Luca adorava la figa di Sam, il succo che colava quando la faceva eccitare, il calore che lo accoglieva quando la scopava, i gemiti di piacere che la donna emetteva ad ogni colpo. Ma, per qualche motivo, il buco del suo culo era forse anche meglio… Il ragazzo non sapeva spiegarsene il motivo. Forse quel senso di vietato; forse il senso di possesso che esperiva quando era dietro di lei; il fatto che avesse quelle splendide chiappe, che poi si premurava di baciare una volta finito; forse il fatto che Sam, con poca fatica da parte sua, avesse quasi sempre un orgasmo; o forse per la posizione incredibilmente sensuale per entrambi: il suo cazzo nel retto della rossa, una mano a palparle una grossa tetta, l’altra mano a possedere la sua figa grondante, le labbra a baciarle il collo e a stuzzicarle il lobo di un orecchio…
Una mano della donna, con il braccio in una posizione più consona ad una seduta di yoga che a una scopata, accarezzava, o per lo meno ci provava, i capelli del suo amante, e allo stesso modo provava a implorarlo di non fermarsi, che la stava facendo impazzire, che lo amava, ma le grida e i gemiti di piacere sembravano straziarla tanto erano violenti.
– Non preoccuparti, mia dea, – l’assicurò Luca, stordito dalle emozioni che turbinavano nella sua mente e nel suo cuore, – non mi fermerò fino a quando non avrai goduto quanto voglio io.
Il materasso ad acqua danzava ad ogni colpo del bacino del ragazzo nel culo della donna, sprofondando dentro il suo intestino, il cazzo che si scappellava e poi scivolava fuori, le labbra che succhiavano il lobo dell’orecchio destro. Il seno che stringeva in una mano sembrava essere diventato ancora più duro, scosso dal respiro pesante di Sam e dal battito del cuore impazzito, mentre l’altra accarezzava la figa gocciolante, bollente e sensibilissima. Il ragazzo scivolò con due dita nell’utero, mentre l’altra mano, con grande dispiacere suo e, momentaneamente, della donna, si staccò dal seno e diede l’assalto al clitoride, eretto e implorante di attenzioni. Il corpo di Sam si irrigidì, scosso da ondate di piacere, quando le attenzioni le ricevette per davvero sotto forma dei polpastrelli di Luca.
La donna iniziò a urlare convulsamente, a dimenarsi, a muoversi come se fosse stata vittima di un attacco. Il ragazzo non si fermò a contemplare quello spettacolo, ma mise ancora più energia nel movimento del suo bacino abbandonando la manipolazione della figa, privilegiando, invece, quella di entrambe le tette.
Il suo inguine colpiva le chiappe marmoree di Sam con forza, il suo cazzo che scorreva nel suo retto, una forte sensazione di malessere nel suo basso ventre, finché non si fermò, abbandonato sul corpo caldo e sudato della sua amante, il piacere dato dallo sperma che si riversava dai coglioni, fuori dal suo corpo, in quello della donna.
Si lasciò scivolare sul letto, nell’abbraccio del materasso ad acqua e del senso di pace che assomigliava tanto ad un soddisfacente colpo di sonno. Rimase così per qualche minuto, mentre Sam tornava ad appoggiare la testa sul suo petto e a giocare con i pochi peli che aveva sul costato.
Chiacchierarono distrattamente per un momento, quattro frasi prive di importanza che avevano l’unico scopo di avvicinare le loro anime più di quanto avessero fatto con i loro corpi, mentre si stuzzicavano con le mani in lunghe carezze in vista di un successivo, imminente nuovo incontro carnale.
– Devo dire che da verginello incapace e spaventato dalla vista di una bella mona, – commentò Sam, soddisfatta, giocando con un capezzolo del ragazzo, – sei diventato un cazzo di stallone. Inizio ad avere paura che vorrai lasciarmi per qualche puttanella più giovane di me… – aggiunse con un ironico tono di voce preoccupato.
Luca non volle darlo a vedere, ma in un paio di occasioni si era chiesto quanto sarebbe durato con Sam. All’inizio della loro “relazione”, per quanto gli sembrasse un termine troppo grosso, ma anche “trombamici” gli appariva troppo pretenzioso, non si aspettava certo che avrebbero fatto sesso più di una volta o due, il capriccio di una donna quasi quarantenne bellissima che voleva fottersi un ragazzo con meno della metà dei suoi anni e poi ridergli in faccia dicendogli che era solo una merdina e che voleva solo uomini fatti e finiti, capaci di darle piacere. La cosa che l’aveva stupito era stato il fatto che avevano continuato a vedersi, sebbene solo nell’appartamento di Sam, e per lo più nudi, e che la donna avesse proposto di istruirlo nella pratica del sesso; lui aveva accettato, convinto, e quel pensiero fece inorridire il Luca che riposava accanto alla Sam con il culo sporco di sborra, che ci fosse poco da imparare, ma desideroso solo di possedere il corpo perfetto della rossa. Un mese dopo, lei lo aveva ormai istruito, e permesso di esercitarsi, fino a scoprire nozioni che non avrebbe sognato nemmeno in una vita, guadagnando, oltre alla possibilità di godere nel corpo di Sam, anche un aumento della propria autostima, come gli avevano fatto notare anche, tra gli altri, Alessio e Giada.
Comunque, il ragazzo si chiese quanto sarebbe durato ancora con Sam. Era bellissimo, oltre che un onore, essere il suo amante, e non tanto il fatto che potesse sborrare dentro o sopra di lei, ma quanto la possibilità e la fortuna di farle raggiungere l’orgasmo, ma come poteva un ragazzo di diciotto anni stare con una donna di trentotto? Lei aveva un lavoro, per quanto lo stesso Luca, onestamente, non apprezzava molto, mentre lui non aveva nulla se non la passione per la fotografia con cui contribuire economicamente nella famiglia… Famiglia composta anche da Flavia, la ragazza di cui era innamorato e che era uscita dalla figa in cui lui amava venire e che aveva la sua stessa età. La cosa era… beh, imbarazzante, per lo meno.
Cosa avrebbero detto i suoi genitori se avessero saputo che faceva sesso con Sam? Suo padre avrebbe forse detto qualcosa in presenza di sua madre, ma di certo avrebbe avuto un’opinione differente quando lui e Luca fossero rimasti da soli, ma Viola… Viola avrebbe lanciato le fiamme dagli occhi.
Luca e Sam avrebbero dovuto rompere il loro rapporto, ammesso che esistesse un rapporto che non fosse esclusivamente sessuale ad unirli? In tal caso, cosa avrebbe fatto? Cercarsi un’altra ragazza subito? E chi? Giada? Assolutamente no: era un pezzo di figa galattica, aveva un atteggiamento quasi esageratamente cordiale con lui, ma era la ragazza del suo migliore amico, e non l’avrebbe toccata nemmeno con un dito. Una delle sue amiche? Ce n’erano un paio di belle, ma avevano un comportamento troppo da oche, che detestava. Flavia? Flavia era il suo amore, Flavia era il sogno della sua vita… ma Flavia era anche la figlia della donna che aveva il capo appoggiato sul suo petto e che adesso stava giocando con il suo cazzo: non gli sembrava corretto nei confronti di nessuna delle due.
Nonostante questi pensieri, che un paio di volte nelle ultime settimane gli avevano tolto il sonno, alla domanda di Sam rispose: – Come potrei? Sei la donna perfetta, nonché una maestra… fantastica – aggiunse, fermandosi un attimo a cercare un aggettivo che non facesse riferimento ad una molto probabile esperienza sessuale di tutto rispetto da parte della donna.
Lei lo ringraziò con un bacio su un capezzolo, succhiandolo leggermente e facendolo gemere di piacere. Quando si sollevò dal petto di Luca, gli chiese sottovoce: – Visto che sei così bravo, che ne dici se passiamo al livello successivo?
La sorpresa del ragazzo fu resa palese dal sollevarsi delle sue sopracciglia. – Che vuol dire “livello successivo”? Io ero convinto che… beh, a parte aggrovigliarsi con il Kamasutra come i serpenti, non ci fosse molto altro da capire.
Al pari dello sbalordimento di Luca, sul viso di Samantha comparve un sorriso ironico. – Ma fino ad ora ti ho solo insegnato la base, diciamo, come far godere il corpo di una donna, ma non a farla impazzire a livello mentale. Capisci cosa intendo?
L’espressione sul volto del ragazzo rese inutile il “no” confuso che pronunciò.
Il sorriso di Sam scivolò dall’ironico a quella sensazione che si prova quando si raggiunge finalmente l’argomento clou dopo una lunga introduzione per ascoltatori che sembravano completamente ignoranti al suo riguardo. – Hai mai pensato al sesso… chiamiamolo: “grezzo”?
– Grezzo? – ripeté il ragazzo, ancora più confuso. – Nel senso di…
– Nel senso di sottomettere una donna mentre la scopi, – spiegò la donna e, inconsciamente, la sua lingua fece una veloce comparsata tra le sue labbra, leccandole, come se stesse parlando di un piatto succulento, – travolgerla con la tua virilità, renderla la tua puttana…
Lo smarrimento sul volto di Luca sfumò in un vivo orrore a quelle parole. – No! Non posso fare una cosa del genere! Mi rifiuto. Sarebbe mancare di rispetto verso la mia donna… verso di te, voglio dire.
Sam scosse la testa: non sembrò apprezzare quelle parole quanto si aspettava il ragazzo. – Perché pensate tutti queste idiozie? – domandò, quasi più a sé stessa. – E non mi raccontare balle dicendo che, quando sei a casa, per i fatti tuoi, non ti seghi con qualche fantasia sadomaso, immaginando di scoparti me o qualche tua amica legata e imbavagliata, o bloccata contro il letto.
Il ragazzo non disse nulla, mentre nella sua mente passavano le immagini di alcuni suoi sogni erotici che non avrebbe ammesso con nessuno, e in diversi di questi la protagonista era la figlia di Sam, ammanettata, bendata, e…
La donna sembrò indovinare cosa passasse per la mente del suo giovane amante, sebbene non al punto di comprendere che fosse Flavia la protagonista della fantasia. – Vedi? Ho ragione io, giusto? Allora, perché non farlo con me? – chiese soddisfatta. – E, sappilo, a me piace molto, così come a molte donne, sebbene non vogliano ammetterlo.
Luca fu sul punto di negare nuovamente, ma capì che non aveva senso mentire. Se, poi, era lei stessa a chiederlo, perché non provarci, non mettere da parte delle imposizioni della società? Dopotutto, non era appena venuto nel culo di una donna con il doppio dei suoi anni, madre della ragazza di cui era innamorato, sequela di cose che sembrava tutto fuorché passabile?
– D’accordo, Sam – accettò, con una voce più bassa e remissiva di quanto avesse voluto, – cosa devo fare?

Continua…

Per contattarmi, critiche, lasciarmi un saluto o richiedere il racconto in PDF, scrivete a william.kasanova@hotmail.com

Leave a Reply