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Il somaro e lo stallone

By 8 Settembre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Uf’
Che noia’
Vediamo se riesco a scrivere qualcosa.
Il titolo, il titolo’ boh’ vabbè, lo cerco dopo. Intanto iniziamo con la premessa di rito.

Vi voglio raccontare una cosa che mi è davvero accaduta pochi giorni fa!

E come no’
Allora’ mò che mi invento?

Una serata fuori? E’ verosimile’
Deciso.

Io abito vicino Milano. Ho 24 anni e, a detta di tutti, sono un bel ragazzo: alto, bruno, occhi verdi e con un fisico palestrato anche se non troppo muscoloso.

Vabbè, dai, mi sono descritto bene. Fa niente che sono più largo che alto, tanto chi mi vede. M’è già andata di culo che gli occhi verdi ce li ho davvero.

Una sera decidiamo di uscire con il mio gruppo di amici per andare a bere qualcosa in un pub di un paese vicino.

Gruppo di amici’
Conosco si e no quattro persone in croce’
Bello scrivere, puoi raccontare ‘na marea di cazzate e nessuno lo sa.

Ci piace quel posto perché c’è sempre musica e tanta gente nuova ogni sera, così si possono fare conoscenze interessanti.
Era da qualche settimana che non uscivo con nessuna ragazza, e avevo proprio voglia di conoscere qualcuna.

Settimana’ non mi ricordo neppure com’è fatta ‘na ragazza’ settimana’ che cazzaro che so’.
Comunque, mi sa che mi sto perdendo troppo nella trama’ forse è il caso di andare al punto, va. Anche perché non saprei neppure che altro dire. L’unica uscita dell’ultimo mese è stata una pizza coi parenti!

Appena entrato, vedo questa ragazza a un tavolo con due amiche. Io entro con i miei amici e mi siedo al bancone guardando nella sua direzione. Ordiniamo delle birre e gli altri, come al solito, iniziano subito a parlare di figa e calcio. Io però ero distratto a osservare questa sconosciuta.

Osservare’ ma quanto fa figo usare paroloni? Vabbè, descriviamo questa qui’ la faccio somigliare alla cassiera del supermercato quasi quasi, m’ha sempre arrapato quella lì.

Una bella ragazza, più o meno della mia età, con dei capelli neri e lunghi, un po’ mossi. Anche gli occhi erano neri e profondi. Ogni tanto si accorgeva che la guardavo e mi guardava di rimando. Mi perdevo nei suoi occhi. Anche se non era certo l’unica cosa da guardare di lei! Aveva un vestitino lungo fino a metà coscia, che lasciava scoperte le sue belle gambe abbronzate e snelle. E due tet’

No, vabbè, evitiamo commenti volgari già da ora, che magari se una ragazza legge il racconto poi non mi contatta perché pensa che sia un porco. Giustamente’

Una scollatura generosa esaltava un seno che si intuiva sodo e pieno attraverso il tessuto.

Uhh’ quanto son bravo, cazzo. Ma come mi vengono ‘ste perle?
Solo che mò devo attaccare bottone con la tizia’ come faccio’
Ah, no, che coglione. Uso il metodo standard dei racconti: poche spiegazioni e tanto sesso.

Vedevo che mi guardava sempre più spesso, dapprima con la coda dell’occhio, poi puntando i suoi occhi nei miei, mentre si mordeva il labbro inferiore accarezzando con voluttà il suo bicchiere.

Voluttà mi piace’ non so che significa, ma mi piace.
Anzi, aspetta, controllo su Google, va. Meglio non fare figure di merda’

Voluttà: inclinazione a ricercare piacere sessuale.
Si, apposto, ci sta bene.

Ci siamo scambiati sguardi e sorrisi per un bel po’. Poi l’ho vista alzarsi dal suo tavolo e dirigersi verso i bagni, lanciandomi un’occhiata appena prima di scomparire dietro il separé.
Con nonscia’ noncia’

Come cazzo si scrive’
Google? Salvami tu!

Ah, ecco.

Con nonchalance, dopo qualche secondo mi sono alzato anch’io per seguirla.
Appena entrato nell’antibagno, che è in comune sia per gli uomini che per le donne, l’ho trovata poggiata con la schiena alla parete, come se mi stesse aspettando.

Fanculo, perché nella realtà non capitano mai ‘ste cose?! Quando vado in bagno in un locale, al massimo ci trovo il carrello delle pulizie, altro che la topa spalmata al muro.

Mi rivolge un sorriso malizioso. Lentamente mi avvicino a lei, le cingo la vita con una mano e l’attiro a me per baciarla, senza neanche aspettare di presentarci.
Lei non si ribella, la stringo a me per farle sentire la mia erezione all’altezza del suo pube. Dopo un po’ si stacca dalla mia bocca e, sorridendomi, sento che inizia a premere e sfregare il suo bacino su di me per amplificare il contatto.

Ok, il resto è facile’ basta fare lo stallone instancabile, e buonanotte.

Non resisto molto, e la trascino nel bagno libero più vicino. La costringo a pecora, con le mani al muro e le sollevo il vestitino fino in vita. Quando le sfioro le mutandine con le dita la sento già bagnata, ansima mentre gliele sfilo e anche quando libero il mio grosso cazzo avvicinandolo alla sua fighetta. Mi sembra un po’ stretta, ma la voglia è troppa e non abbiamo tutto il tempo del mondo. Punto le labbra con la mia cappella e inizio a entrare lentamente. Lei ha un sussulto, ma prontamente le tappo la bocca con una mano per non farle fare troppo rumore. Un attimo dopo le entro dentro di colpo, vedendola gridare contro il palmo della mia mano e strabuzzare gli occhi a sentirsi riempire dei miei venti’

Se, magari’
Vabbè, esagerare per esagerare’

Venticinque centimetri di carne dura.
La scopo a lungo a sempre più rapidamente, sentendola allargarsi per accogliere sempre meglio il mio grosso palo. Quando mi accorgo che sto per venire, lei ha già avuto un org’

Uhm’ uno?
Naa, troppo da sfigati.

Lei ha già avuto due orgasmi, e a stento si regge in piedi. Sfilo il mio cazzo dalla sua figa e la faccio inginocchiare davanti a me. Qualche secondo dopo le inondo la faccia del mio sperma. Un po’ ne ingoia, altro inizia a colarle lungo il collo. Lei, per ringraziarmi di averla fatta godere così tanto, si avvicina a me sempre in ginocchio, prendendo in bocca il mio membro ancora teso e ripulendolo per bene.
Sarei già pronto per ricominciare a sbatterla, ma preferisco evitare perché i nostri amici potrebbero insospettirsi per la lunga assenza. Quindi, ci scambiamo i numeri di cellulare e prima di uscire dal bagno infilo in tasca le sue mutandine, dicendole che gliele avrei restituite all’incontro successivo.

Può andare. Faccio pure la parte del tipo un po’ stronzo alla fine. Quello tira sempre.
Ok, pubblichiamo!
E speriamo che qualcuna mi contatti, che qua ormai ho fatto un bicipite da culturista a furia di seghe.

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