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Erotici Racconti

Il suo piacere.. del mio piacere

By 8 Ottobre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Si parte per Bardolino, sono gia’ in macchina, allacciata la cintura, fremente di partire. LUI fa con calma, con quel suo solito sorriso stampato in faccia.. fa apposta, accidenti.. sa che ho fretta di arrivare, sono come una clessidra appena girata e LUI come sempre si gode l’attesa che mi divora, controlla gli specchietti, accende il navigatore.
E’ meta’ mattina e riesce persino a fare una sosta in autogrill.. sparisco cinque minuti in bagno e mi raggiunge nella toilette delle donne incurante degli sguardi femminili. Mi chiama per trovare dove sono.. me la rido, mi immagino quella sua faccia beffarda che guarda le altre donne.. apro ed entra. Si appoggia alla porta, mani in tasca e mi guarda.
“Piccolina stai fremendo.. fammela vedere, dai”.
Esito un attimo, gioco.. poi allargo le gambe, sposto la mano, ha ragione.
Gonfia.. calda.. rossa lampone.. la stavo toccando, ancora qualche attimo e avrei goduto ma figurarsi se quel porco mi fa fare.. non vuole.. mi dice di aspettare ancora, mi solleva e mentre passa due dita premendole proprio sullo spacco mi dice che il regalo che mi fara’ compensera’ tutto di gran lunga e si lecca le sue dita che sanno di me.
Lo guardo malamente, mi irrita quando vuol decidere tutto lui ma e’ fatto cosi’ e lo adoro; tiro su’ gli slip, abbasso la gonna e usciamo. Mangiamo qualcosa, beviamo un caffe’ e ripartiamo.
Quando arriviamo da.. e’ primo pomeriggio, fa caldo, una splendida giornata estiva. La sua villa e’ bellissima, entriamo e percorriamo un viale alberato, intravedo nel parco una piscina, un grande gazebo, delle sdraio.
Eccolo finalmente.. mi saluta con un calorosissimo abbraccio e mani sul sedere.. ancora la sua splendida voce calda, ora vicino al mio orecchio che ci ricorda quella mattina non tanto lontana.
Ci sediamo e intanto beviamo qualcosa. Mi giro e mi guardo intorno.. sono estasiata da questo posto, allungo gli occhi a destra e a sinistra.
“Tesoro, fai come se fossi a casa tua, puoi andare dove vuoi”.
Non me lo faccio ripetere due volte, guardo il mio Lui e mi alzo. Vado dalla parte opposta, lascio i due ad ammirare le mie forme, il mio fondoschiena ondeggiare. Levo le scarpe, sono a piedi nudi sull’erba. C’e’ un angolo stile giapponese.. diverse rocce su un letto di granito bianco, tutto rastrellato a mo’ di onde e in fondo una fontana di pietre grezze. Mi bagno le mani, le passo sui capelli, sul collo, allungo i piedi sotto.. che piacere.
Passo il ponticello e piu’ avanti un altro viale, stavolta vedo diverse statue.. nudi.. e che nudi. Mi torna alla mente il David di Michelangelo, il bacio di Rodin ma queste.. queste sono davvero esplicite.
Immagino quel giovane ragazzo che fa da modello allo scultore. E’ seduto su una roccia, gambe larghe, inarcato indietro, una mano raccolta intorno alla sua verga, l’altra appoggiata di lato, la testa verso l’alto, lo sguardo intenso, rapito dalle emozioni. Rido, mentre mi avvicino.. un bel giovane, alto, muscoloso. Accarezzo la testa, quei riccioli cosi’ ordinati e ancora le spalle, il petto, i suoi addominali e quella mano dull’asta eretta. Penso allo scultore, non so perche’ ma in quel momento lo immagino un uomo maturo, che guarda il giovane ragazzo con una certa malizia.. forse eccitato, forse porco nel volerlo in quella posa.. nel dirgli come mettersi.
Ora i pensieri sono un fiume che mi travolge.. due uomini.. due uomini..
Lo avra’ toccato, gli avra’ preso in mano il ca@@o..
si.. penso che abbia spostato la sua mano e glielo abbia preso, stretto.. gli avra’ forse detto di menarselo o lo avra’ fatto lui, preso in mano e menato, scappellandolo piano. Forse il giovane si sara’ eccitato e avranno continuato.
Lo scultore avra’ voluto avvicinare la sua bocca a quella carne tenera.. lui sa come dargli piacere e con la lingua ne percorre le voglie, lo porta al piacere. Gli prende lo scroto con la mano, glielo lecca ingordo.. lussurioso, lo stringe mentre la lingua arriva fino alla cappella.. la lascia scivolare nella sua bocca e il giovane modello perde la ragione.
Mi sta salendo la voglia.. lo guardo e riguardo. Mi siedo prima su una sua gamba mentre passo le dita sulle sue labbra fredde, aperte.. ma io lo penso vivo, immagino il suo corpo caldo, quelle labbra fremere dal piacere.
Mi sento bagnata, eccitata.. il tepore dell’aria, le voci degli uomini in lontananza.. vedo lo scultore, il modello.. lo scavalco con una gamba e sono sopra di lui. Mi muovo tutta. Quando parto, non importa come.. voglio solo godere.
Sento il marmo duro che si bagna.. mi strofino in avanti e indietro. Le mie mani da dietro la sua testa scivolano ora sul mio seno, tra le mie gambe.. mi inarco indietro, mi penetro forte con le dita.. continuo a immaginare lo scultore.. sollevo il bacino, mi tocco tra le natiche e quando immagino e vedo il giovane prendere la testa del maestro e godere proprio sul suo viso godo.. parto.. le dita ora sono dentro e mi ci spingo contro con violenza.. forte.. sono inarrestabile.. il piacere mi prende, mi rapisce e godo.
Riapro gli occhi, il respiro grosso, il cuore che pulsa ancora adrenalina.
Ho degli spettatori che in silenzio hanno goduto del mio spettacolo.. sorrido loro che si avvicinano. Sono due uomini, non li conosco.. o forse.. forse sembrano volti familiari ma non ricordo. Ci guardiamo e in quel momento arrivano LUI e
“Ricordi il tuo regalo piccolina?’ e indicando i due con la testa aggiunge ‘Loro ne fanno parte”.
I miei occhi brillano..
di nuovo ha girato la clessidra e i granelli ripartono..
scendono verso la voglia, l’eccitazione, il piacere..
IL NOSTRO CIBO PREDILETTO..

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