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L’ Autunno – Capitolo 10 – Terrazza con vista

By 28 Luglio 2021No Comments

Nella tarda mattinata del giorno successivo, ultimo giorno prima della partenza, Claudia decise di andare a prendersi un aperitivo leggero al bar. Sperava in cuor suo di non rivedere i due uomini della discoteca e, guardatasi intorno appoggiata al bancone del bar, constatò con grande sollievo che dei due non ve n’era traccia. Troppo fresca ancora l’esperienza con il nonno di Matteo.
Ma la presenza della ragazza non sfuggì a T***, che aveva cercato in quei giorni la giovane. Non l’aveva vista a cena la sera precedente e aveva dunque controllato sul libro degli arrivi e delle partenze degli ospiti. La sua famiglia aveva prenotato l’aereo per il giorno successivo.
T*** la osservava bere tranquillamente una coca al bancone del bar e pensò che quella era proprio la chance che aspettava.
Si alzò dal suo solito divanetto e si appoggiò al bancone proprio di fianco alla ragazza chiamando il barista.
”Jimmy, fammi un bacardi col ghiaccio per favore”
”Subito sig T***” rispose pronto il barista.
Claudia si girò e lo guardò
”Oh buongiorno signorina” le disse l’uomo sorridendole.
”Buongiorno” rispose Claudia, che arrossì visibilmente. L’uomo portava una camicia aperta che metteva in mostra parte del petto e un paio di pantaloni lunghi di un bianco panna.
”Mi sono presentato qualche sera fa al vostro tavolo” le disse, cominciando a sorseggiare il suo bacardi.
Claudia annuì:”Si, mi ricordo di lei”.
T*** le sorrise affabilmente buttando un occhio sulle tette della giovane, gonfie sotto lo strettissimo bikini rosa. Appena sotto un minuscolo paio di pantaloncini stringevano il culetto della giovane.
Aspettò con maestria qualche momento e poi le chiese a bruciapelo:
”Allora, ti piace questo villaggio?”
”Si, è un vero paradiso” rispose Claudia sorridendo.
”Grazie mille. E’ faticoso mandarlo avanti ma dà parecchie soddisfazioni”
Claudia era affascinata da quell’uomo, da cui tutti prendevano ordini. Si rese conto che lì era il capo indiscusso, e pensò che non aveva mai conosciuto un uomo di quella posizione.
”Ma è tutto suo qui?” chiese Claudia curiosa.
”Si certo. L’ho aperto una decina di anni fa e con gli anni sono riuscito anche ad ingrandirlo” le rispose, sorseggiando il suo bacardi.
”I dominicani sono gente molto simpatica e allegra, non ho avuto problemi ad integrarmi con loro”.
Claudia annuì,pendeva quasi dalle labbra di quell’uomo, che prese poi a raccontarle vari aneddoti della vita sull’isola. Quante cose sapeva e come raccontava bene, pensò Claudia, sempre più affascinata dai modi dell’uomo.
”Ma..hai avuto modo di conoscere qualcuno del posto?” le chiese l’uomo.
Claudia ci riflettè sopra. Aveva visto in effetti diverse persone di colore, evidentemente gente del posto che lavorava al villaggio ma non aveva avuto modo di interagire con loro.
”Veramente no” rispose Claudia.
”E’ sempre così nei villaggi sai? La gente passa tutto il tempo qui dentro e non scopre praticamente nulla della vera essenza del luogo né si rende conto di come sono i veri abitanti del posto” le disse l’uomo.
Claudia pensò che avesse ragione, quel villaggio sembrava una piccola europa posizionata dall’altra parte del mondo.
”Ho sempre pensato che questo sia un modo di viaggiare un po’ limitante. Ma,mi raccomando,non dirlo in giro altrimenti perderei tutti i clienti” le disse simpaticamente
Claudia si mise a ridere.”No, terrò l’acqua in bocca” promise.
”Molto bene, apprezzo le persone che sanno tenere i segreti” le disse l’uomo, con un po’ di malizia.
Claudia sorrise ancora all’uomo.
T*** la guardava e stentava quasi a credere che quella fosse la stessa ragazza che aveva visto giocare con quei due uomini nella discoteca del villaggio. Era così giovane e sembrava così candida e ingenua che per un attimo pensò di essersi sognato tutto. Ma aveva compreso che quella ragazza aveva una voglia quasi repressa così forte che doveva solo trovare il modo giusto per creare la situazione ideale .
”Ti posso offrire l’aperitivo?” le chiese T*** sorridendole.
“Non so,non posso accettare” disse Claudia.
”Come no? Offro io ci mancherebbe. Jimmy, un bacardi per questa signorina” disse rivolgendosi al barista.
Claudia accettò per educazione. Dopo l’esperienza dell’altra sera non aveva voglia di bere ma non poteva certo rifiutare l’invito di quell’uomo così gentile e affascinante.
Fecero un brindisi e Claudia cominciò a sorseggiare il bacardi. Non era abitutata a bere a quell’ora, e l’alcool le diede subito un po’ alla testa. Questo però contribuì però a farla sentire più a suo agio e più sicura di sé.
T*** si guardò in giro. Cominciava ad arrivare troppa gente per prendere l’aperitivo serale e questo non facilitava il suo compito. Così si rivolse alla giovane cercando di accelerare i tempi.
”Ma hai avuto modo di visitare il villaggio?” le chiese poi quasi distrattamente.
”Un pochino” disse Claudia “Però non ho visto molto, sono stata quasi tutto il tempo in spiaggia”
”E’ un vero peccato. Ci sono scorci che vanno assolutamente visti” le disse l’uomo, accendendosi una sigaretta.
”Dalla terrazza del salottino si può avere un fantastica visuale del panorama”
“Davvero?” chiese Claudia curiosa.
”Certo. Vieni, ti faccio vedere. Quel salottino è una mia creazione personale, volevo avere un angolino dove poter stare tranquillo.”
”Ok “ rispose Claudia “ Però solo qualche minuto che mamma e papà mi aspettano per cena”
”Sarà brevissimo,promesso” le sorrise l’uomo.
Si alzarono e coi bicchieri in mano T*** aprì una porta scorrevole che rivelò un elegantissimo salottino,con un lungo divano a L e una porta finestra che dava su una piccola terrazza.
”Su,accomodati pure. Questa è la terrazza di cui ti parlavo” le disse , cedendo il passo sulla terrazza alla giovane.
In effetti Claudia ,una volta in terrazza, si trovò immersa in un panorama da cartolina, col sole che, in fase calante, dipingeva il cielo con dei colori incredibili. Era valsa davvero la pena accettare quell’invito.
”E’ bellissimo” disse Claudia guardando dal parapetto. Era inorgoglita da quella possibilità, era un onore che non veniva concesso a tutti.
”SI ,è splendido. Prima o poi farò costruire una grande terrazza anche per gli ospiti” le disse sorridendole.
Rientrarono e l’uomo la invitò a sedersi sul divanetto del salottino.
”Un altro bacardi?” le chiese avvicinandosi al mini bar che campeggiava proprio di fianco al divanetto.
“No grazie” disse Claudia “Uno era sufficiente”
”Su su , non si va in vacanza tutti i giorni” le disse, mettendole in mano un altro bicchiere di bacardi ghiacciato.
L’uomo le si sedette di fronte e le sorrise. Capiva che la ragazza era un po’ in imbarazzo nel trovarsi lì da sola con lui e perciò decise di continuare cautamente.
Le chiese come aveva passato la settimana al villaggio e che cosa facesse in Italia, mostrandosi sinceramente interessato alle risposte della giovane. Ma il suo sguardo era continuamente rapito dalle gambe della giovane, timidamente chiuse, e dalle sue tette generose.
Passarono una mezz’oretta piacevolissima durante la quale T*** armeggiò due-tre volte col suo cellulare.
Claudia ,preoccupata dall’orario, si rivolse all’uomo.
”La ringrazio però ora dovrei andare, si sta facendo tardi”
Non fece quasi in tempo a finire la frase che qualcuno bussò alla porta.
T*** fece un cenno alla ragazza, tenendola in sospeso.
”Chi è” disse dal divanetto T***.
”Sono Josè, sig. T***”.
”Oh Josè. Sei tu.Entra pure”.
Nella stanza entrò un uomo di colore.
”Salve sig T***. Sono venuto a portarle le ricevute” disse l’uomo in un buon italiano. Indossava una maglietta corta e un paio di pantaloni.
”Grazie mille Josè. Mettile pure lì.”
Claudia osservò con curiosità e un po’ di imbarazzo quell’uomo. Alto e possente, dal fisico quasi statuario, la sua figura imponente metteva quasi in soggezione.
T*** lo guardò.
”Vuoi unirti a noi? Io e questa bella signorina stavamo prendendo un aperitivo” gli disse, facendogli l’occhiolino senza farsi scorgere da Claudia.
Claudia non ebbe il coraggio di ribadire il fatto che sarebbe dovuta andare e rimase seduta a osservare i due uomini.
”Claudia, questo è Josè. E’ il barista capo del villaggio, nonché grande conoscitore di ogni singolo anfratto di questa splendida isola” disse a Claudia presentandogli l’ospite
”Buongiorno” disse Claudia mentre l’uomo le porgeva sorridendole una mano enorme , rivelando una fila di denti bianchissimi che creavano un incredibile contrasto con la pelle scura.
Poi Josè si sedette. Guardò la giovane, così minuta ma con due tette che il bikini faceva fatica a contenere.
Claudia non aveva praticamente mai parlato con un uomo di colore e si sentì un pochino in imbarazzo. Era così muscoloso e grosso che si sentì minuscola di fianco a lui.
L’uomo preparò un altro giro di bacardi e Claudia cominciò a sentirsi girare la testa.
I due uomini cominciarono a chiacchierare e non persero l’occasione di includere Claudia nel loro discorso. La fecero ridere, raccontandole aneddoti su quanto accadeva al villaggio e di come fossero spesso impacciati i turisti europei.
Josè, nel suo italiano spagnolizzato, si rivolse a Claudia chiedendole se a Torino conosceva dei domenicani. Suo fratello abitava a Novara, e spesso si riuniva con la comunità proprio a Torino.
”No” disse Claudia “ io non ne conosco”.
I due parlarono per qualche minuto e T***,sorseggiando il bacardi, ne approfittò per guardare Claudia. Non ebbe dubbi: due o tre volte vide lo sguardo della ragazza posarsi sui pantaloni di Josè, che ,stretti, non nascondevano del tutto il ben di dio che l’uomo aveva tra le mutande. Non fu ovviamente una totale sorpresa. T*** sapeva perfettamente che numerose donne europee,single ma anche sposate, venivano in quei villaggi solo per uno scopo ma con soddisfazione si rese conto che anche quella fanciulla, all’apparenza così timida , nutriva un certo interesse. I suoi sguardi erano inequivocabili, come aveva ampiamente dimostrato solo due sere prima. Non aveva sbagliato a convocare con un sms Josè. Del resto,non era la prima volta che accadeva, Josè era proprio l’uomo adatto e forse avrebbe potuto aggiungere un altro tassello al suo archivio personale..
Intanto Claudia parlava con Josè e due tre volte in effetti lo sguardo le cadde sul pacco dell’uomo. Arrossì un poco. Parlando con amiche e compagne a volte avevano discusso sull’argomento, più per curiosità che per altro. Il fatto che gli uomini di colore fossero particolarmente dotati era una cosa che si diceva in giro ma Claudia non ci aveva fatto molto caso. Era una battuta che sentiva spesso,soprattutto da quegli scemi dei compagni di classe. Eppure, trovandoselo lì a pochi centimetri, la curiosità fu più forte di qualsiasi altra cosa, attirandole lo sguardo verso i pantaloni dell’uomo.
”Quindi Claudia tu non conosci uomini di colore?” le disse tra il lusco e il brusco T***.
Claudia lo guardò con la testa che le girava un po’. Sorpresa da quella domanda, si chiese se l’uomo si fosse accorto dei suoi sguardi ed entrò quasi in panico, si sentiva come se l’avessero colta con le mani nel sacco.
“No” disse “A scuola mia poi non ce ne sono”.
”Pensa che io pago lo stipendio Josè ma non è raro che si assenti dal lavoro, vero Josè?” disse T*** all’uomo che si mise a ridere.
Claudia non capiva bene il senso di quel discorso.
”Sono le turiste a distrarlo, vero Josè?” disse ancora l’uomo sorridendo maliziosamente.
Il discorso stava prendendo una strana piega e Claudia, complice l’alcool, sentì la sua curiosità crescere sempre di più.
“ Le turiste sono molto carine” disse Josè guardando Claudia.
”Si è vero, anche Claudia è molto carina” aggiunse T***.
Claudia si sentì addosso gli occhi dei due uomini.
”Grazie” disse sorridendo. La situazione cominciava ad imbarazzarla.
”Ti guarderanno in molti a scuola e in giro, ne sono sicuro. Sei una ragazza così carina” le chiese T***, in tono neutro. Nascondeva alla perfezione il suo morboso interesse per quel corpicino allettante.
”Un po’,si. Non mi lamento” rispose Claudia.
“E cosa ti guardano di più,secondo te? Le tette o il culetto?” le chiese guardandola fisso , che sorseggiava tranquillo il suo bacardi.
Claudia rimase un attimo in silenzio poi aggiunse:” Non so. Credo un po’ tutti e due” disse arrossendo.
T*** capiva ormai che la ragazza non si sarebbe tirata indietro, rispondeva alle domande con un po’ di imbarazzo, ma era palese che non le dispiacevano. Stava uscendo fuori l’altra ragazza, quella che aveva visto all’opera nel baretto della discoteca, quella che aveva un’insopprimibile voglia di nuove esperienze.
Josè ascoltava e cominciò ad eccitarsi, quei discorsi non lo lasciavano indifferente. L’erezione enorme salì improvvisa, mentre guardava il bikini rosa della giovane, le tette giovani e sode, le cosce delicate e quelle labbra carnose.
Ogni giorno ringraziava il cielo di avergli fatto conoscere T***, il quale lo rendeva spesso partecipe dei suoi giochini.
Gli slip si gonfiarono improvvisamente e Josè non fece nulla per nasconderlo.
“Immagino. Ne vedo tante di belle turiste e tu rientri sicuramente in questa categoria” le disse ancora T***, sorseggiando il cocktail con le gambe accavallate. Claudia avvampò sentendo montare una strana eccitazione.
” E’ difficile rimanere insensibili guardando queste due splendide tette” le disse T*,alzandosi e avvicinandosi alla ragazza.
Claudia rimase immobile,sentendosi lo sguardo dell’uomo di colore sul seno,presa alla sprovvista da quella frase audace.
Poi osservò Jose che alzatosi le si sedette proprio di fianco. T***, in piedi davanti ai due, guardò Claudia mentre Josè sprofondò sul divanetto, allargando un po’ le gambe.
”Tu josè cosa preferisci in genere? Le tette o il culetto?” chiese T*** all’uomo.
Josè rise stupidamente. “In genere preferisco i bei sederini” gli rispose.
T*** allora,con gesto elegante, avvicinò la mano a Claudia invitandola ad alzarsi.
”Permetti?” le disse facendole un grande sorriso.
Claudia sorpresa prese la mano dell’uomo e si tirò su dal divano.
”Un po’ come questo, vero Josè?” disse , invitando con la mano Claudia a girarsi su sé stessa. Claudia, quasi in totale balia dei modi suadenti e sensuali di quell’uomo, si girò mostrando il sederino a Josè mentre T*** le teneva la mano in alto,come se la stesse invitando a un passo di danza. Vide i due uomini osservarle il culetto, la situazione la eccitava e ,al tempo stesso, la imbarazzava .Pensò che forse sarebbe stato il caso di andarsene ma fu un pensiero estemporaneo,la curiosità,ancora una volta, la inchiodava.
”Bè che dire? E’ un meraviglioso sederino” le disse T*** mentre guardava Josè rimirare famelico quelle chiappette sode e rotonde a pochi passi da lui.
Claudia sorrise impacciata, e ringraziò.”Guarda come sono belle sode, Josè” disse T*** all’uomo di colore, dando due-tre colpetti alle chiappette di Claudia che, stupita dal gesto, rimase immobile, girata di spalle, arrossendo visibilmente.
T*** sapeva di avere ormai in pugno la ragazza. Le carezzò delicatamente una guancia e Claudia arrossì ancora di più abbassando lo sguardo.
”Su, siediti pure ora” la invitò a rimettersi seduta di fianco a Josè e Claudia lo fece timidamente guardando T***, non avendo il coraggio di girarsi verso Josè.
Il nero intanto aveva allargato le braccia appoggiandole allo schienale del divanetto e passando il braccio appena sopra le spalle della ragazza.
T*** si risedette sulla poltroncina posta di fronte alla coppia.
”E cosa pensi di quello splendido seno Josè?” disse T*** all’amico, prendendo un altro sorso di bacardi. Claudia sussultò e arrossì nuovamente. Josè si mise a ridere e sporse un po’ la testa, quanto bastava per alzare lo sguardo sulla scollatura del bikini della ragazza. Claudia osservò il nero infilarle gli occhi tra le tette, si sentiva eccitata e timorosa allo stesso tempo. Imbarazzata da quegli sguardi decisi e da quegli approcci sempre più diretti, rimase ferma mentre il nero le guardava senza ritegno le tette.
”Fantastico” rispose Josè che con le dita cominciò a sfiorare il bordino del bikini della ragazza.
Claudia sentì improvvisamente dei brividi percorrerle tutto il corpo mentre l’uomo,seguendo i contorni del bikini, giunse quasi fino al capezzolo.
Allargò la mano e delicatamente soppesò le tette della ragazza facendole ballonzolare leggermente con dei piccoli colpetti da sotto.
T*** guardava il nero testare la corposità del seno della giovane ragazza soddisfatto della piega che stava prendendo la situazione. La ragazza si faceva sfiorare le tette senza proferire verbo e la vide diventare rossa come un salmone.
Decise che era il momento di dare nuova linfa alla situazione.
Josè cominciò a palpeggiare con maggior decisione le tette di Claudia, afferrandole con le sue grandi mani. Claudia cominciò ad ansimare leggermente, sentendo quelle mani che giocavano con le sue tette. Le piaceva farsi palpeggiare e,con sua somma sorpresa, vedere quei due uomini che cominciavano a inserirla in quello che pareva essere un giochino trasgressivo la fece eccitare subito.
”Credo che anche Josè abbia qualcosa di interessante da farti vedere” le disse T***, con un largo sorriso.
Il nero si mise a ridere e mise in evidenza il pacco gonfio sistemandosi più comodamente sul divanetto. Claudia guardò prima T*** e poi Josè, scendendo poi con gli occhi sul cavallo dei pantaloni del nero. Vide un grosso gonfiore che spingeva contro i pantaloni stretti dell’uomo.
Josè guardò T*** e,dopo averne ricevuto in cambio uno sguardo d’assenso, prese lentamente a slacciarsi la patta mentre Claudia guardava pietrificata.
L’uomo fece tutto in pochi attimi, Claudia quasi non se ne rese neanche conto. Abbassò leggermente gli slip e ne estrasse un cazzo enorme, scuro e massiccio, anche se non ancora in completa erezione.
Claudia osservò quel cazzo enorme balzar fuori dagli slip stretti, a pochi centimetri da lei.
Non aveva mai visto un cazzo così grosso, rimase sbalordita da ciò che vide.
E prima d’ora non aveva mai neanche visto un cazzo di colore.
L’uomo rimase fermo, lasciando che la ragazza osservasse quanto voleva quella grossa sorpresa.
Claudia non riusciva a staccare gli occhi dall’arnese dell’uomo, affascinata dalla sua grossezza, come davanti a un giocattolo nuovo e tanto agognato.
T*** si avvicinò sorridendo , le prese la manina e la portò vicina all’uccello dell’uomo, che rimaneva comodamente seduto.
”Hai visto? Ecco perché piace tanto alla turiste” le disse. Claudia guardò T***, anche lei era rimasta sconvolta da quell’arnese e,dentro di sé, capì che non vedeva l’ora di toccarlo.
L’alcool le aveva sbriciolato i pochi freni inibitori di cui era in possesso.
Il nero ricominciò a palpeggiarle il seno da sopra il bikini, sentendosi il cazzo diventare sempre più grosso mentre T*** si risedette proprio di fronte a loro preparandosi a godere di quella scena. Proprio in quel momento Claudia guardò il cazzo di Josè che, come un enorme boa, raggiunse la quasi completa erezione alzandosi ed ergendosi davanti ai suoi occhi senza che nessuno lo sfiorasse.
Claudia si lasciò portare da Josè la mano su quel gigantesco membro. Un intenso brivido la percorse tutta non appena sentì il contatto della sua manina su quel cazzo duro ora come l’acciaio.
Josè iniziò a massaggiarselo con la mano della giovane, aiutandola a far passare il palmo intero sull’intero cazzo e facendolo scorrere su tutta la lunghezza dell’asta, sentendolo diventare sempre più grosso e duro.
Claudia sentì la fighetta bagnarsi mentre esplorava quel giocattolo. Affascinata da quel cazzo scese a massaggiare le palle, anch’esse grosse e piene come non ne aveva mai viste.
T*** guardava soddisfatto, ormai la ragazza era in estasi e non si sarebbe fermata. Era sicuro che anche questa volta Josè avrebbe sortito l’effetto sperato.
L’uomo si sfilò la maglietta mettendo in mostra un torace muscoloso e scolpito. Claudia,su invito dell’uomo, iniziò a massaggiarlo, sentendone i pettorali gonfi e muscolosi.
Era T*** a reggere le fila del gioco.
”Su piccola, inizia a fargli una sega” le disse improvvisamente
Una vampata raggiunse Claudia al sentir quella richiesta.
Ridiscese allora con la manina e afferrò il cazzo del nero. Lo prese alla base osservando eccitata quanto ne uscisse dalla mano, e rendendosi conto che era per lei impossibile chiudere tutta la manina intorno alla circonferenza dell’uccello. Era come tenere in mano un bastone e Claudia si sentì più eccitata che mai.
Iniziò a segare lentamente osservando estasiata il cazzo che, mosso su e giù , rivelò una grossa cappella . Segava tenendo l’uccello proprio alla base, a pochi centimetri dalle palle, mentre il nero continuava a palpeggiarle il seno con le due grosse mani. Lo segò per diversi minuti, ogni tanto salendo con la mano fino alla cappella,e aumentando la velocità,mentre il nero aveva cominciato a massaggiarle le cosce, spingendo le mani verso l’interno coscia della giovane. Salì ancora verso la punta , scappellandolo ad ogni movimento e iniziando a segare più velocemente.
T*** osservava quella manina scorrere su quel cazzo enorme e sentì l’eccitazione salire a dismisura. Vedeva negli occhi della giovante tutta l’eccitazione per la possibilità di giocare con quell’enorme uccello. Sapeva che tante donne negavano quell’interesse, ma ancora non ne aveva trovata una che non fosse completamente rapita dal cazzo gigantesco di Josè, le vedeva buttarsi con voracità e impazienza su quell’arnese non appena Josè si levava gli slip.
Si avvicinò dunque alla ragazza, la cinse per i fianchi e la fece inginocchiare proprio sotto il cazzo di Josè.
Le accarezzò la testa mentre lei lo guardava timida e le disse:” Vedo che ti piacciono i cazzi grossi vero ?” Claudia annuì senza dire una parola,eccitata da quelle domande e da quegli ordini perentori.
“Fammi vedere come usi entrambe le mani” le disse.
Ubbidiente Claudia portò anche la mano sinistra sull’uccello di Josè e iniziò a segare con tutte e due le manine. Nonostante questo non riusciva ancora a contenerlo tutto. Non aveva mai fatto una sega a due mani e proseguì eccitatissima, guardando il cazzo muoversi e ogni tanto gettando uno sguardo a Josè, che la guardava sorridendole.
Il piacere di sentirsi entrambe le manine riempite da quell’uccello era indescrivibile, avrebbe voluto vederlo subito sborrare abbondantemente e sentirsi le manine riempite da tutta quella sborra ma non era ancora il momento…
T*** le fece drizzare il busto, facendola rimanere sempre in ginocchio e le guardò lo splendido culetto.
Prese a palpeggiarlo, intrufolando il dito tra le chiappe e sfiorandole la fighetta.
”Che dolce fighetta abbiam qui” mormorò quasi tra sé.
Poi vedendo che la ragazza si era fermata, le disse senza mezzi termini :”No piccola, continua a segare su, non ti devi fermare”.
Claudia annuì e riprese a menare l’uccello di Josè con entrambi le mani mentre T*** le sfilo i pantaloncini facendola rimanere col solo slippino del bikini.
Claudia temeva quasi che l’uomo avrebbe cominciato a scoparla da dietro,non era mai stata con due uomini contemporaneamente. L’idea la eccitò terribilmente e quasi sperava che l’uomo lo facesse. Eppure T*** non fece nulla di tutto questo, le si mise di fianco col suo bicchiere di bacardi e la osservò a lungo, intenta a masturbare l’uomo. La vide continuare con due mani, poi staccarne una e continuare con quella, vedendola godere di quella lunga ed eccitantissima sega.
Si rese conto che la ragazza obbediva ad ogni ordine come un’ubbidiente cagnolina. Non se la aspettava così docile,quasi remissiva e pronta ad ogni richiesta.
A quel punto la fece fermare, Claudia appoggiò le mani sulle cosce come in attesa. Le prese la testa e la spinse un po’ più avanti, mettendole il naso quasi contro l’uccello dell’uomo.
”Fammi vedere come giochi con quei due giocattolini” le disse T***.
Claudia si abbassò ancora un poco e iniziò a leccare timidamente le palle dell’uomo mentre T*** le accarezzava docilmente la testa. Passò la lingua su entrambe le palle,sentendone la durezza ad ogni passaggio mentre il nero spostava il cazzo verso la testa della giovane,quasi picchiettandolo sulla sua fronte. Giocò a lungo coi testicoli del nero mentre teneva le mani appoggiate a terra leccando come una cagnolina. Soppeso con la lingua le palle dell’uomo, esplorandole in tutta la loro circonferenza.
Poi T*** le allontanò la testa. Claudia era ora quasi in estasi, la fighetta sempre più umida e lo sguardo trasognato, quasi non capiva più cosa le facevano fare tanta era la sua eccitazione. Era in balia dei due uomini, avrebbe fatto qualsiasi cosa le avessero chiesto.
T*** le avvicinò la mano alla bocca, passandole le dita sulle labbra. “Vediamo come sai usare queste belle labbra” le disse mentre Josè avvicinò il cazzo alla bocca della giovane. Claudia si appoggiò con le mani sulle cosce muscolose del nero e salì leggermente fino a trovarsi quell’enorme cazzo davanti alle labbra. Apri la bocca e infilò l’uccello dell’uomo in bocca, facendolo scorrere tra le labbra. Dovette aprire quanto più possibile la bocca per far passare quel membro enorme, e inizio con fatica a succhiare,riuscendo a infilarne in bocca poco meno della metà.
SI dedicò alla cappella, succhiandola timidamente e leccandola, senza aiutarsi con le mani. Ogni tanto il cazzo dell’uomo le scappava via ma il nero, pronto, glielo ricacciava subito tra le labbra.
Proseguì quell’eccitante pompino per diversi minuti mentre T*** osservava la scena eccitatissimo. Il nero le spostava i capelli dietro la testa, e Claudia girava gli occhi verso di lui mentre continuava a spompinare. Era eccitata da quella situazione , lei alle prese con un dotato uomo di colore mentre un altro uomo la guardava. E anche T*** adorava vedere giovani donne bianche dedicarsi ai suoi amici di colore, non era certo la prima che coinvolgevano in quella situazione trasgressiva.
T*** le prese allora la testa e cominciò a spingerla sul cazzo dell’uomo,assecondandone i movimenti. Claudia aumentò il ritmo in base al volere dell’uomo. Le spinse una volta a fondo la testa e Claudia si dovette staccare, tossendo violentemente. Non riusciva a infilare in bocca quel cazzo neanche per metà.
”Povera piccola” le disse T*** sorridendole “E’ troppo grosso vero?”
Claudia lo guardò senza dire nulla, sentendo la tosse passarle.
T*** aspettò qualche secondo, poi le riprese la testa e la avvicino al cazzo del nero
”Dai continua a succhiare” le disse in tono deciso.
Claudia ricominciò a spompinare il cazzo del nero, ogni tanto staccandosi e passando la lingua su l’intera lunghezza dell’asta. Era davvero enorme e Claudia sentì il forte desiderio di toccarsi la fighetta. A questo pensò T***. Le fece divaricare leggermente le gambe e piegare il busto, esponendo il sederino ai suoi occhi. Mentre la ragazza continuava a succhiare T*** cominciò a sfiorarle la fighetta da dietro, sentendola bagnata a dismisura. Passò le dita in mezzo alle labbra da sopra il tessuto degli slip e poi glieli abbassò lentamente. T*** guardò estasiato quella fighetta aprirsi davanti ai suoi occhi, le grandi labbra già un po’ gonfie, i radi peletti e il buchino del sedere che,scuro, era pronto lì per lui. Cominciò a penetrarla con le dita, aumentando e diminuendo la velocità osservando la ragazza che cercava di aprire quanto più possibile le chiappette per facilitargli quella penetrazione,aprendo anche il più possibile il buchino del culo, sperando che l’uomo la penetrasse anche lì. Non le era mai capitato di esporre così il suo sederino agli occhi di un uomo.
Pochi attimi dopo T*** si fermò e le alzò la testa dall’uccello del nero, lasciandola lì inginocchiata a guardarli.
”E’ proprio una brava bimba vero Josè?” disse T*** al nero.
Vide che Claudia era ferma e subito la rimproverò
”Su piccola, ti ho detto che non ti devi mai fermare” le disse T*** ammonendola e portandole la manina sul cazzo dell’uomo.
Claudia allora riprese a segare lentamente mentre i due uomini la guardavano.
”Vuoi qualcosa da bere Josè?”gli chiese divertito T***.
Josè sorrise, godendosi la lenta sega che Claudia continuava a regalargli
”Si grazie,un bacardi anche per me.”
T*** si avvicinò al baretto a preparare i due cocktail osservando la ragazza, che non si era fermata e continuava a segare con la manina il cazzo dell’uomo. Imbarazzata ed estremamente eccitata allo stesso tempo, Claudia non si fermava. Segava quel grosso cazzo mentre i due uomini sembravano quasi prendersi una pausa.
T*** si rivolse a Claudia:” Papà sarà in pensiero, non credi?” le chiese, osservandola continuare quella lunga sega.
Claudia arrossì un poco e annuì, mentre Josè si mise sonoramente a ridere.
Diede il cocktail al nero, che lo appoggiò sul tavolino poco distante e degustò qualche sorsata mentre osservava Claudia continuare imperterrita la sega.
Poi la fece alzare, Claudia aveva ora solo indosso il reggiseno del bikini. Josè si alzò in tutta la sua possanza e cinse per i fianchi Claudia, facendola sdraiare sul divanetto mentre T*** si risedette pronto a godersi un nuovo capitolo di quell’esperienza.
Josè le aprì le gambe, rivelando la splendida fighetta della ragazza che, ora un po’ in ansia, aveva timore di quello che sarebbe successo. L’uomo, in piedi, le massaggiò a lungo la fighetta, facendola bagnare bene, mentre invitava Claudia a continuare la sega. Claudia iniziò a masturbare l’uomo mentre sentiva le sue dita intrufolarsi nella sua patatina, sfiorarle a più riprese il clitoride, e penetrarla con decisione. Cominciò a gemere e godere di quella doppia eccitazione, mentre sentiva le dita dell’uomo scivolare nella sua dolce fighetta.
T*** si rivolse a Josè:” Credo che questa cagnolina vada subito presa da dietro, non credi?”
Josè sorrise, si avvicinò a Claudia e la fece mettere a 90 gradi, con la testa quasi appoggiata al bracciolo del divano. Si mise dietro di lei, cominciando a passarle le mani sulla schiena fino poi scendere sul culetto per risalire fino a palpeggiarle le tette da dietro. La palpeggiò a lungo in questa maniera,poi si ritirò indietro e, con una mano appoggiata su un fianco della giovane, si infilò un preservativo e iniziò a sfiorarle la fighetta con la cappella. Le stuzzicò a lungo la fighetta senza penetrarla, per poi strusciarle la cappella anche sul buchino del culo.
Claudia apri quanto più possibile il sederino,piegandosi tutta sul bracciolo del divano e girando la testa, per vedere l’uomo armeggiare con la sua fighetta. Aprì ancora di più il buchino del sedere,quasi mugolando, temendo e desiderando allo stesso tempo di venire sfondata nel sedere.
T*** guardava, col cazzo che gli stava diventando sempre più duro.
Poi Josè appoggiò l’asta sulla fighetta della giovane e iniziò a spingerla dentro lentamente. Sentì subito quanto fosse stretta quella patatina, nonostante la lubrificazione ottimale della ragazza, faceva fatica a penetrare quella stretta fighetta, una certa resistenza che l’enorme cazzo dell’uomo stava rompendo senza indugi. Claudia ansimava, sentendosi la figa aprirsi ad ogni nuova piccola spinta dell’uomo, la sentiva dilatarsi come mai le era capitato. Poi Jose cominciò a infilarle per intero la cappella,cominciando a scoparle la fighetta solo con la punta. Claudia godeva come non mai, in quella posizione quel cazzo così grosso le solleticava ogni parte sensibile della vagina.
Josè si appoggiò con entrambe le mani sulle chiappe della giovane e cominciò così a scoparla sempre con maggior vigore, spingendo il cazzo gradualmente sempre più a fondo.
La ragazza sentiva la figa dilatarsi per cercare di far penetrare quell’enorme uccello. Sentì dolore mischiato a un’eccitazione senza pari. Sentiva la fighetta riempita come non mai e desiderava che l’uomo la scopasse ancora a lungo e più in profondità.
Fu così che Josè spinse ancora più a fondo il cazzo , provò due-tre volte a spingere e Claudia ebbe l’impressione che la stesse sfondando.
I movimento diventarono più regolari , Josè faceva scorrere il cazzo sempre più veloce,sentendo la ragazza diventare un vero e proprio lago.
T*** guardava soddisfatto, adorava vedere quelle donne scopate da Josè, ne percepiva l’estremo piacere, la voglia di trasgressione che veniva esaltata, ogni donna segretamente desiderava di essere scopata in quella maniera.
Si avvicinò alla ragazza, quasi tappandole la bocca e facendole segno di stare in silenzio, avrebbero potuto sentirla. Claudia lo guardò sorriderle mentre Josè continuava a fotterla con forza sempre maggiore. Claudia gemeva sempre più e chiudeva gli occhi ad ogni colpo del nero che ora sembrava in trance, la scopava senza ritegno, incurante delle timide proteste della ragazza che, in realtà,godeva come non mai.
Pochi attimi dopo sentirono bussare alla porta.
T*** fece cenno a Josè di non fermarsi.
“Si? Chi è?” disse , dal divanetto su cui era seduto.
”Oscar, sono Mario”
T*** sorrise,falso allarme. Era solo il suo socio.
Claudia improvvisamente ebbe quasi paura, quel bussare alla porta l’aveva riportata alla realtà e fu quasi sconvolta quando sentì T*** rispondere:”Vieni pure Mario” ,accendendosi una sigaretta.
Mario, il socio più anziano di T*** , entrò tranquillamente nella stanza e Claudia sentì una vampata di vergogna salirle addosso.
Mario guardò T*** e poi si girò verso Josè, che continuava a scoparsi la giovane senza problemi.
Claudia capì allora che era una scena a cui erano abituati, e che probabilmente ripetevano spesso.
”Vedo che siete impegnati” disse Mario a T*** ridendo sgangheratamente.
”Come vedi” rispose T***.
“Ma che bel bocconcino che avete qui” disse Mario, avvicinandosi alla giovane. Le si mise di fianco mentre Josè continuava i movimenti di bacino.
Claudia era sconvolta e ,rossa in volto, non sapeva cosa fare. Esposta a quegli sguardi senza avere la possibilità di proteggersi o coprirsi fu una sensazione straniante.
Mario le accarezzò la testa guardandola godere mente veniva scopata da Josè, il cazzo che la stantuffava senza sosta. Gemeva ad ogni colpo mentre l’uomo la guardava divertito. Le accarezzò le labbra con gesto delicato poi le infilò una mano sotto, palpeggiandole le tette.
Proprio in quel momento Claudia fu raggiunta da un profondo orgasmo che le diede delle sensazioni mai provate. Ansimò a lungo, quasi vergognandosene. Josè diminuì il ritmo mentre la giovane gemeva di un intenso piacere.
Pochi attimi dopo Josè sfilò il cazzo dalla fighetta della giovane, si tolse il preservativo e la fece girare,mettendola a sedere timidamente sul divano,provata da quella forte esperienza.
T*** le rivolse una domanda:”CI scuserai questa improvvisa intrusione” le disse sorridendole.
La vide guardare Mario e annuire,completamente senza parole. Chiuse le gambe e cercò di rimettersi almeno il reggiseno ma Josè la fermò, la fece inginocchiare sotto di sé e le avvicinò l’uccello alla bocca.
”Su da brava, fai questo regalino a Josè” le disse T***.
Claudia,dopo una iniziale titubanza, riprese a spompinare Josè, mentre Mario e T*** osservavano la scena. Claudia cercò di non pensare al terzo uomo arrivato improvvisamente che così tanto l’aveva sconvolta, e si dedicò all’uccello del nero.
Mario si rivolse a T***. “Davvero una bella scelta. Delle ultime questa è senz’altro la migliore”.
T*** gli sorrise affabilmente. Chiacchierarono ancora un po’del più e del meno, quasi indifferenti ora alla scena che si svolgeva a pochi passi da loro.
Poi Mario disse che era il momento di andare. Prima però si avvicino a Claudia e,sorridendole,le accarezzò la testa. Lei si staccò improvvisamente da Josè. Avvampò ancora mentre l’uomo la guardava da pochi centimetri. Alzò gli occhi verso l’uomo incrociando il suo sguardo col cazzo di Josè ritto e gonfio di fianco al suo viso.
In quel momento intervenne T***.
”Ti avevo detto anche prima che non devi fermarti, o sbaglio?” le disse, sorridendole.
Claudia sussultò a quell’ordine, il nero le riavvicinò il cazzo alle labbra e Claudia ricominciò lentamente il pompino.
”Proprio una brava ragazza” le disse il terzo uomo.
Poi si girò , salutò T*** e ,come se niente fosse, uscì dal salottino. Claudia lo vide con la coda dell’occhio chiudere la porta, mentre continuava con il pompino..
Lasciato l’amico T*** si rivolse di nuovo a Claudia.
”Bene piccola. Ora è arrivato anche il nostro momento” le disse
Lo vide armeggiare con i pantaloni,slacciarsi la cintura e i bottoni della patta ed estrarsi il cazzo.
Claudia era tornata ad essere eccitatissima e guardò T*** che,sedutosi, cominciava a farsi una sega mentre lei continuava a spompinare Josè. Era sconvolta dal fatto che fosse proprio lei la protagonista di quella scena. Eppure non si sarebbe fermata per nulla al mondo, coinvolta in quel gioco come non pensava sarebbe mai stato possibile. Si sentiva la protagonista di uno di quei filmati che ogni tanto guardava in gran segreto sul web.
Nella sua ingenuità Claudia non sapeva che c’erano uomini che raggiungevano il piacere solo guardando donne venire scopate, e T*** era uno di quelli. Non sapeva che l’uomo non l’avrebbe praticamente toccata ma si sarebbe semplicemente svuotato su di lei al momento opportuno. Intanto Josè le tenne ferma la testa e cominciò dei lenti movimenti di bacino, iniziando a scoparle la bocca. Claudia faceva fatica, sentiva quel membro enorme entrarle e uscirle dalla bocca, ma il sapere che l’uomo le stava usando la bocca a suo completo piacimento la elettrizzò.
Pochi colpi dopo il nero si fermò tenendole ben ferma la testa e non estraendo il cazzo dalle sua labbra. Claudia venne colta di sorpresa. L’uomo iniziò a sborrare copiosamente nella sua bocca e lei non poteva fare nulla per evitarlo, la sua testa tenuta in quella posizione dalla mano dell’uomo.
Sentì la bocca riempirsi di sborra calda e densissima e i getti si susseguirono violenti uno dopo l’altro. Claudia cercò di spingere la sborra verso l’esterno e,con ancora il cazzo del nero tra le labbra, cercò di aprire un pochino di più la bocca. Lunghi rivoli di sperma cominciarono a colarle dagli angoli della bocca ,proprio mentre Josè, svuotatosi del tutto, le sfilava fuori il membro. Fece colare la sborra dalle labbra e la sentì colarle sul mento fino a ricadere sul seno e sulle cosce. Fu colpita da quel sapore forte e salaticcio. La sborra era densa ,bianchissima e talmente abbondante che Claudia la vedeva ancora colarle dalla bocca.
T***, alla vista di quel visino da cui colava una grossa quantità di sperma, non resistette più. Le si avvicinò, le mise il cazzo all’altezza del seno e le disse, accarezzandole la testa:”Ora sorreggilo con le tue mani”. Claudia si prese entrambe le tette da sotto e le spinse verso l’alto avvicinandole l’una all’altra, sentiva la sborra che le si infilava nell’incavo dei seni. A quel gesto T*** iniziò a segarsi sempre più velocemente. Iniziò a sborrare sulle tette di Claudia che lo guardava come in estasi. Ben presto il seno le si copri di sborra bianca e calda, sentiva i getti caldi raggiungerle le tette e mischiarsi alla sborra di Josè che ancora le colava dal mento.
T*** si svuotò completamente sul seno della ragazza che poi smise si sorreggersi i seni sentendo la sborra colarle verso la pancia e sulle cosce ed imbevendo il tessuto del reggiseno.
T*** le accarezzò la testa e si rivestì, seguito a ruota da Josè.
Imbarazzata Claudia rimase inginocchiata con indosso solo il reggiseno, macchiato dalla sborra dei due uomini. Si pulì con la manina le labbra e il mento poi T*** la fece alzare e Claudia indossò gli slippini e i pantaloncini.
T*** le si avvicinò, le carezzò una guancia spostandole i capelli dietro la testa.
”Sei stata davvero brava” le disse sorridendole.
Claudia arrossì ancora mentre Josè usciva dalla stanza senza dire una parola, il suo compito era finito. Le diede dei fazzolettini con cui Claudia si ripulì dalla sborra dei due uomini.
”Puoi tornare dai tuoi ora. Su va pure” le disse in tono paterno.
Claudia annuì, e corse via dal salottino diretta verso il bungalow, ma prima fece un salto in spiaggia a fare una doccia. Lavò via i residui di sperma dei due uomini e cerco di far sparire le macchie dal reggiseno.
Ancora incredula per quello che era accaduto prese la strada del ritorno.

Questo racconto è opera di fantasia. Tutti i personaggi,gli episodi e le battute di dialogo sono da intendersi come del tutto immaginari. Niente di ciò che è narrato è da alludere a persone,cose o situazioni reali.
Per commenti o consigli scrivere a : psychedelicat1@yahoo.it

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