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L’ autunno – Capitolo 5 – Arrivo a S.Domingo

By 9 Gennaio 2021No Comments

Il compito in classe andò benissimo.
Il professore di latino la guardò un po’ sospettoso mentre le consegnava il compito di latino.
Nell’arco di poco più di un mese era passata da un 5 scarso a uno stupefacente 7,5.
“Brava Claudia” le disse il professore “C’è stato un netto, e direi quasi sorprendente, miglioramento rispetto alle precedenti prove”.
”Grazie professore” gli disse Claudia,che non stava più nella pelle.
”Hai visto che stare attenta in classe,chiedere spiegazioni sui punti meno chiari ed esercitarsi con costanza portano i suoi frutti?” disse in tono solenne il professore.
”Si prof. Mi sono impegnata tanto in questo ultimo mese”
”Ho notato e questi sono i risultati” disse soddisfatto l’uomo, convinto sinceramente che quel miglioramento era dovuto a un serio impegno di studio da parte della ragazza.
Claudia ringraziò ancora e tornò al suo banco. Non vedeva l’ora di dirlo a papà, ormai Santo Domingo l’aspettava.

La partenza era fissata per il primo di dicembre. Passò la sera precedente con Federico, scambiando qualche effusione ma senza esagerare. Federico cominciava ad innervosirsi, era contento di avere un ragazza seria,che non si concedeva con facilità come capitava con altre, ma la sua pazienza era messa a dura prova. Pensava a come l’avrebbero preso in giro gli amici se avessero saputo che in un mese di frequentazione non era giunto oltre a qualche palpeggiamento e qualche toccatina. Decise che al ritorno di Claudia avrebbe agito con maggior decisione.
Si lasciarono baciandosi.
“Mi mancherai tanto” le disse Claudia.
“Anche tu piccolina” le rispose Federico.

Papà,mamma e Claudia arrivarono così a santo Domingo dopo un lungo volo,causa scalo per guasto tecnico che gli fece perdere ben 8 ore. Eppure quella pazienza fu ampiamente ripagata: Claudia sentì subito il sole caldo carezzarle il viso, fu incantata da quell’orizzonte sconfinato e di un azzurro profondo e fu felicissima di lasciarsi il freddo intenso di Torino alle spalle.
Furono accompagnati al loro villaggio che aveva una vera e propria spiaggia privata,splendida. L’oceano, verde e trasparente, era come un sogno ad occhi aperti e Claudia, che non era mai stata in un posto del genere, era al settimo cielo.
Riposero i bagagli nel loro mini-bungalow ,anche se definirlo mini era un eufemismo: composto da un salottino, due ampie camere, due bagni e un locale di ripostiglio, assomigliava in tutto e per tutto a una vera e propria casa, senza contare la favolosa veranda con vista diretta sul mare.
Claudia saltò al collo di papà ringraziandolo per averla portata in quel paradiso.
”Quest’anno te lo sei meritato” le disse papà sorridendo.
In effetti gli ultimi mesi per Claudia erano stati difficoltosi. Ripensò a quanto successo con il papà di Federico e col professore, decisa a lasciarsi tutto alle spalle.
Si riposarono, fecero una cena leggera e andarono a dormire presto,stanchi per il fuso orario. Furono però subito pronti la mattinata successiva per godersi appieno la prima giornata di quella settimana da sogno.
Claudia non credeva possibile di potersi mettere in bikini quando in Italia era pieno Dicembre.
Si sfilò le mutandine che aveva indossato la notte e rovistò nella valigia alla ricerca del suo costumino. Indossò il bikini guardandosi allo specchio. Soddisfatta si mise sopra degli attillati pantaloncini e una canottierina e raggiunse mamma e papà che l’attendevano poco fuori dal bungalow.
Si avviarono verso la spiaggia, rimanendo incantati dal panorama mozzafiato, da quel mare celestiale, dalle piante e dalla vegetazione lussureggiante che circondavano l’intera spiaggia.
Claudia aveva già notato che al villaggio c’erano un discreto numero di turisti. Si guardò intorno curiosa, erano in gran parte europei, tra cui qualche italiano, e numerose famiglie con bambini al seguito. La prima cosa che notò fu che era assente la tipica ressa turistica dei soliti luoghi di villeggiatura in Italia, la spiaggia era riservata ai turisti che alloggiavano nel villaggio. Si posizionarono subito sotto al loro ombrellone sempre più eccitati da quel posto da sogno.
Poi Claudia cominciò a sfilarsi i pantaloncini svelando il suo delizioso sederino e la maglietta, da cui balzarono fuori in tutta la loro generosità le tette.
Non furono pochi quelli che si accorsero di quell’innocente e casto strip-tease. Sul corpo della giovane si adagiarono parecchi occhi: quelli del padre di famiglia con rumorosa prole al seguito che stazionava nell’ombrellone di fronte, che continuò a far finta di sfogliare il giornale mentre sbirciava le invitanti forme della ragazza; quelli dei due relativamente giovani nonni alla prese con i nipotini, i cui sguardi insistettero a lungo su quel seno prorompente; quelli degli inservienti di colore della spiaggia, la cui gran parte adorava le donne bianche. Non un uomo non diede almeno un’occhiata a quel corpicino così eccitante. Claudia non lo sospettava nemmeno ma le bastava gironzolare per la spiaggia in bikini o con i suoi aderentissimi pantaloncini per far rizzare una gran quantità di cazzi.
Di tutto questo non aveva idea nemmeno il papà di Claudia, che,come spesso accade, vedeva ancora la figlia come una bambina. Nel normale giro di conoscenze che si stabilì in spiaggia, non sospettò minimamente che diversi uomini si presentavano al suo ombrellone a far due chiacchiere con il solo scopo di gettare uno sguardo più da vicino a quel ben di dio della figlia, e che,mentre discorrevano dei più disparati argomenti, gettavano brevi ma intense occhiate al triangolino vistoso del costumino, a quell’abbondante seno, a fatica contenuto dal bikini stretto o alle sue vellutate e sensualissime cosce mentre la ragazza era intenta a prendere il sole sul lettino, fantasticando dunque su quel conturbante corpicino. Complice il fatto che in quel periodo dell’anno,in pieno periodo scolastico, era raro imbattersi in ragazze così giovani, la presenza di Claudia si prese gran parte della scena della piccola spiaggia del centro turistico, senza che lei se ne rendesse pienamente conto. Una diciottenne faceva gola a tutti.
Claudia passò così i primi 2 giorni in preda a una grande spensieratezza e felicità,facendo bagni e prendendo la tintarella sotto l’ombrellone, dimentica dei problemi passati.
Ma proprio durante uno di questi pomeriggi accadde qualcosa che segnò la vacanza della ragazza. Durante un’assenza dei genitori, che si erano recati al bar, Claudia fu raggiunta da un bambino di circa 2 anni che, fornito di paletta e secchiello, la invitò a giocare con lui.
Claudia amava i bambini e non appena lo vide avvicinarsi si sedette sul bordo del lettino, lo salutò con un sorriso radioso, stringendo le mani tra le cosce e abbassando il capo alla sua altezza.
”Ciao piccolo. E tu che ci fai qui?” gli disse.
Non fece in tempo a rispondere che in un battibaleno sopraggiunse il relativamente giovanile nonno del bimbo che si affrettò a scusarsi con Claudia, resosi conto che anche lei era italiana come lui.
”Matteo,dove vai? Su vieni qui, non disturbare la signorina” disse l’uomo al bimbo che di rimando gli fece uno sguardo perplesso.
Claudia sorrise e rispose pronta all’uomo : “Non si preoccupi, non mi dà nessun disturbo” prendendo la paletta che il bimbo le offriva.
L’uomo si fermò a pochi passi dal lettino di Claudia, pronto ad intervenire nel caso il bambino cominciasse davvero a disturbare la ragazza. Il suo sguardo cadde subito sulla scollatura del bikini della giovane: dalla sua posizione aveva una visuale ideale del seno della giovane. Poi vide il nipotino avvicinarsi ancora di più alla ragazza che,seduta sul bordo del lettino, fu costretta innocentemente ad aprire le gambe mentre il bimbo si posizionava tra le sue cosce. Il nonno guardò la ragazza tra le cosce e il suo sguardo fu rapito immediatamente dalla fighetta leggermente gonfia che le gambe spalancate gli mettevano davanti,non era immune a uno spettacolo del genere.
Ma più che guardare con libido, l’uomo osservava le forme della giovane con la piena consapevolezza che una ragazza del genere non l’avrebbe ovviamente degnato di uno sguardo. Si rincuorò pensando che per lui era sufficiente quello, ringraziava il destino che almeno gli stava dando la possibilità di vedere da vicino quel corpicino così eccitante, che gli ricordava la sua gioventù.

La ragazza intanto prese a giocare col bambino, che le colpiva leggermente le cosce con le palette mentre l’uomo rimaneva in piedi proprio di fianco a lei. Claudia si inginocchiò sulla sabbia aiutando il bimbo con palette e secchiello,sinceramente divertita da quel fuori programma..
Il nonno osservò ancora il corpicino della ragazza e,quasi senza accorgersene, una prodigiosa erezione si fece largo nei suoi slip. In quel momento, tutto preso da quello spettacolo, non ricordava affatto di indossare un paio di slip da bagno particolarmente stretti e il gonfiore risultò sempre più visibile. Claudia, concentrata sul bimbo non si accorse di nulla finchè non si girò verso l’uomo con lo scopo di chiedergli il nome del suo improvvisato compagno di giochi.
Ma,prima di raggiungere il viso dell’uomo, il suo sguardo cadde casualmente sul costume e vide,senza possibilità di errore, la sagoma del cazzo dell’uomo quasi in completa erezione.
Stupefatta e sorpresa, abbassò lo sguardo arrossendo visibilmente e completando la domanda.
”Si chiama Matteo” rispose il nonno, senza essersi reso conto dell’imbarazzo della giovane poiché non credeva che la sua erezione potesse essere così facilmente visibile.
”Ciao Matteo” disse dolcemente Claudia al bimbo che la guardò curioso,continuando a giocare con la paletta. Claudia non aveva il coraggio di girarsi verso l’uomo e continuò a interagire col bimbo, non rimanendo indifferente a ciò che aveva appena intravisto. Stranamente si sentiva in imbarazzo lei stessa per l’uomo, poiché si era resa conto che non aveva idea che il suo gonfiore fosse così palesemente evidente.
”Scusalo, è un bambino così vivace.” disse il nonno .
Claudia sorrise all’uomo e poi,tornando con la sguardo verso il bimbo, gettò un’altra timida ma curiosa occhiata sugli slip dell’uomo, che erano proprio all’altezza del suo viso. Non potè fare a meno di notare quanto fosse dotato, gli slip erano gonfi all’inverosimile, e l’erezione era così grossa e portentosa che non lasciava quasi nulla all’immaginazione.
Si rese conto che anche uomini di quell’età erano ancora fortemente attratti dalle belle ragazze, quell’erezione ne era la prova, e si incuriosì ancora di più. Capiva che quel risultato era tutto merito suo e la cosa la inorgoglì , lasciò dunque che l’uomo le osservasse la scollatura quanto più volesse, osservandone la reazione dei suoi slip. Improvvisamente arrossì…nonostante l’età avanzata dell’uomo, si scoprì curiosa di sapere come fosse veramente quel cazzone nascosto al suo sguardo e cominciò ad eccitarsi. Strinse le braccia ai lati dei seni, ingigantendone il volume agli occhi del nonno, facendosi rimirare lungamente mentre ogni tanto lanciava furtive occhiate verso quell’allettante gonfiore.
Pochi attimi dopo il bimbo si staccò da Claudia e si mise a giocare da solo sulla sabbia.
”Ha appena iniziato a camminare” le disse il nonno “E ormai faccio fatica a stargli dietro, la sua energia sembra non finire mai”.
Claudia sorrise alzandosi dal lettino.
”Sono qui con mia figlia e mio genero e un po’ se ne approfittano,ormai faccio il baby sitter a tempo pieno” continuò l’uomo.
”E sua moglie non l’aiuta?” chiese ingenuamente Claudia.
L’uomo si fece scuro in volto. “Sai, sono vedovo. Mia moglie è morta l’anno scorso”.
Claudia si mise una mano davanti alla bocca e si scusò con l’uomo.
”MI scusi, mi dispiace tanto” disse Claudia,provando immediatamente un gran senso di tenerezza per l’uomo.
”Non ti preoccupare” le rispose con un sorriso nostalgico.
“Nella vita si deve sempre guardare avanti. Anche se ,lo confesso, a volte è dura stare soli…Per fortuna ho il nipotino che mi tiene impegnato”.
Claudia sorrise dolcemente. Percepì chiaramente tutta la tristezza nelle parole e sul volto dell’uomo. Era evidente che la morte della moglie era una ferita ancora aperta, che sanguinava senza sosta. Si sentì in obbligo di solidarizzare con il nonno.
”Se ha bisogno di aiuto con Matteo non si faccia pregare. Ho già fatto la babysitter per tirar su qualche soldino” si affrettò a dire Claudia.
Sul volto dell’uomo apparve un radioso sorriso, che sembrò spazzare via la tristezza profonda di poco prima. “Sei davvero gentile. Ma non ti preoccupare, me la cavo bene. E poi tu alla tua età…sei in vacanza, ti devi divertire.”
”Ma no nessun problema, mi piacciono molto i bimbi”. Rispose Claudia.
”Bè se dovessi essere davvero in difficoltà ci penserò” affermò l’uomo.
Claudia sorrise e si abbassò sulle ginocchia a salutare Matteo, che continuava imperterrito a riempire il secchiello di sabbia.
Anche l’uomo si abbassò piegandosi sulle ginocchia a gambe aperte.
”E tu non fare impazzire il nonno” disse Claudia rivolta a Matteo che la guardava con gli occhioni spalancati. Poi gettò un’altra furtiva occhiata sugli slip dell’uomo. In quella posizione il rigonfiamento era ancora più evidente e,nella breve chiacchierata che seguì, lo sguardo di Claudia vi ricadde più volte.
L’uomo non si accorse di nulla ed entrambi si alzarono. Prese dunque il bimbo per la manina.
”E’ stato un piacere chiacchierare con te” le disse. “Saluta la signorina , Matteo”
Mentre Matteo le faceva ciao ciao con la manina Claudia salutò entrambi.
Si allontanarono lentamente in direzione delle cabine mentre Claudia si ributtò sul lettino.
Per alcuni minuti ancora si sorprese a ripensare a ciò che aveva guardato con tanto interesse finchè si infilò le cuffie nelle orecchie e si perse dietro una canzonetta estiva.

 

Questo racconto è opera di fantasia. Tutti i personaggi,gli episodi e le battute di dialogo sono da intendersi come del tutto immaginari. Niente di ciò che è narrato è da alludere a persone,cose o situazioni reali.
Per commenti o consigli scrivere a : psychedelicat1@yah

 

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