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L’ Autunno – Capitolo 7 – Help me, please

By 14 Gennaio 20212 Comments

La mattina successiva Claudia si alzò presto e si diresse subito verso la spiaggia indossando i suoi stretti shorts aderenti e una canottierina azzurra. Il cielo,azzurrissimo, e il sole,i cui raggi cadevano a pioggia su qualsiasi cosa, le misero addosso un buonumore che non sentiva da tempo. Era decisissima a concedersi una lunga giornata di tintarella.
Attraversò i vialetti del villaggio, che si ammassavano l’uno accanto all’altro come a creare una piccola cittadina, con passo spedito, appoggiando il suo borsone da spiaggia sulla spalla destra. Non vedeva l’ora di rituffarsi in quel mare cristallino e,subito dopo, farsi lentamente carezzare dal sole caraibico. Ma ecco improvviso spuntare dall’ingresso di un appartamento il piccolo Matteo che, ridendo, le venne quasi a sbattere sulle gambe.
”Matteo” gli urlò Claudia “ che ci fai qui” lo ammonì la ragazza, abbassandosi alla sua altezza e bloccandolo per le spalle. Il bimbo le sorrise col suo visino furbastro mentre ,proprio in quel momento, sopraggiunse il nonno, che correva con aria affannata.
“Matteo” gli gridò addosso “Dove vai? Vieni qui”. Guardò Claudia e le sorrise. Claudia arrossì, si ricordò di ciò che aveva guardato con tanta curiosità solo il giorno precedente.
”Questo demonio continua a scappare, non c’è verso di rimetterlo a dormire. Questa notte ha fatto impazzire tutti “ le spiegò l’uomo, col respiro corto.
Claudia sorrise.
”Bè, eccolo qui, sono riuscita a fermarlo a quanto pare”.
”Grazie mille, avevo paura che fosse arrivato tutto solo verso il mare. Questa notte non ha praticamente dormito per via di un fastidioso mal di pancia e neanche ora sembra intenzionato a farlo! Su Matteo, torniamo al bungalow” disse il nonno rivolgendosi al piccolo nipote.
Matteo scosse la testa e si aggrappò alle gambe di Claudia. Non ne voleva sapere di tornare indietro col nonno.
Claudia aveva già capito la situazione, era il solito capriccio dei bambini testardi. Così fece cenno al nonno di non intervenire e ,piegatasi verso Matteo, lo convinse a seguirli verso casa.
Il bimbo tranquillizzato dalla presenza della giovane cedette velocemente all’invito perentorio e, afferrata la mano della ragazza, si fece portare docilmente verso l’appartamento.
Claudia fece segno all’uomo di far silenzio, ci avrebbe pensato lei.
Il nonno tirò un sospiro di sollievo, non sapeva più come comportarsi con quel piccolo demonio e constatò con gioia che la ragazza ci sapeva davvero fare. Matteo e la ragazza gli camminavano davanti di pochi passi e la giovane si girava ogni tanto verso l’uomo che le indicava a gesti la direzione. Ebbe così modo di osservare la nuca sensuale della giovane, su cui degradavano dolcemente i capelli lucenti e profumati, e quel sederino invitante, valorizzato dagli short strettissimi che le modellavano perfettamente le chiappette sode. Quel corpicino, a lui inaccessibile, risvegliò desideri sopiti da tempo e nel breve tragitto fantasticò a lungo su come sarebbe stato palpeggiarlo intensamente e a lungo.
Poi scosse la testa e ritorno alla realtà…si ritrovarono davanti all’appartamento giusto,sulla cui parte frontale si apriva un piccolo delizioso giardinetto. La casetta era immersa nel silenzio del mattino, era evidente che i due genitori di Matteo non erano presenti. Claudia , su invito del nonno, entrò nella cameretta dei coniugi e, armata di una biblica pazienza, riuscì a mettere a letto Matteo che, dopo qualche timida protesta, si sdraiò.
Il nonno osservava dalla porta l’intera scena, sorpreso da quanto fosse paziente e tranquilla quella ragazza, poi le lasciò finire il suo compito ritirandosi nel giardinetto, al cui centro v’era un tavolino con alcune sedie.
Passarono solo pochi minuti quando anche Claudia uscì dalla porta d’ingresso.
”Si è addormentato” disse Claudia all’uomo “Ha fatto qualche piccola protesta ma poi è crollato”.
”Grazie davvero, sei stata gentilissima. Con me non ne voleva sapere di dormire, stavo perdendo la pazienza” rispose l’uomo invitando Claudia a sedersi al piccolo tavolino.
”So trattare un po’ con i bambini, ci vogliono le parole e i gesti giusti e,soprattutto, una grande pazienza” ribadì la ragazza.
”Fa sempre così,ormai è un anno,da quando è morta mia moglie, che mi occupo costantemente di lui”
Claudia osservò lo sguardo dell’uomo farsi triste, e percepì palese il sentimento di mancanza che provava per la moglie.
”Sai, vado portarlo all’asilo, a riprenderlo e spessissimo devo stare con lui finchè non tornano mio figlio e sua moglie. Non che non mi piaccia, non fraintendermi, io adoro Matteo. Ma ormai quasi non faccio altro” continuò l’uomo, sollevato dall’avere una persona con cui finalmente aprirsi un po’.
”Deve essere stato un anno davvero duro per lei” gli disse Claudia.
“Si, non lo nego” ripose in tono afflitto. Claudia lo guardò, sinceramente partecipe delle sventure dell’uomo.
”Che maleducato,scusami. Vuoi qualcosa da bere? Aspetta che vado e torno” disse improvvisamente l’uomo , non dando neanche tempo a Claudia di rispondere. Lo vide alzarsi e, dopo qualche minuto, tornare con un vassoietto ricolmo di bibite fresche.
”Su prendi, non fare complimenti” le disse il nonno.
”Grazie” rispose Claudia servendosi .
”Chiacchierare con te mi ha fatto bene, ti ringrazio tanto” le disse l’uomo
Claudia sorrise.”Si figuri, non ho fatto nulla di speciale”.
”Come no, hai fatto molto di speciale. E’ raro che ragazze della tua età perdano tempo con vecchietti come me” disse l’uomo, con una punta di tristezza nella voce.
”Ma no, non dica così” disse Claudia.
”Si è così. E’ il sentire comune, niente di strano. Però alla fine non siamo proprio da buttare via, no?”
”Assolutamente” lo rincuorò Claudia.
”E poi tu,oltre che gentilissima, sei anche una bellissima ragazza” le disse l’uomo a mò di complimento.
Claudia sorrise “Grazie mille,è gentile a dirlo”.
”E’ la verità. E anche l’azzurro devo dire che ti dona moltissimo” ribadì l’uomo.
Claudia si guardò la maglia. “L’azzurro della canottiera?” disse all’uomo spingendo ingenuamente avanti il petto. La canottierina si riempì ancora di più, col seno che tirava i lembi del tessuto, dando l’impressione che quel seno generoso la potesse rompere da un momento all’altro.
L’uomo osservò la canottiera gonfia della giovane che tirava avanti il petto, rapito da quel seno giovane e sodo. Era da tempo immemore che non chiacchierava a tu per tu con una ragazza così bella e giovane ed era deciso a godersi fino a quanto più poteva quel dono che gli era stato così generosamente concesso. Ma non era da lui far complimenti così diretti e sfrontati, aveva sempre trovato parecchio deprimenti quegli uomini che sbavavano di fronte alle ragazze più giovani e perciò decise di limitarsi.
”Ma..le manca molto sua moglie vero?” osò chiedere improvvisamente Claudia, subito pentendosi della indiscreta domanda.
L’uomo sussultò, preso alla sprovvista. Dopo una breve pausa rispose.
”Si moltissimo. Sai, è dura passare dall’avere sempre una persona al tuo fianco e poi, di punto in bianco, ritrovarsi soli. A volte, soprattutto la sera e la notte, la sua assenza si fa quasi materiale.” Disse il nonno, con lo sguardo ora fisso e perso su un punto lontano.
Claudia annuì. Provò un gran senso di tristezza per l’uomo, lo immaginò la sera solo davanti alla tv senza la sua compagna di una vita. Doveva essere veramente dura per lui..
”Come dire, basterebbe una compagna qualche volta, qualcuna con cui parlare, con cui condividere delle emozioni” continuò l’uomo, in vena di confidenze.
Claudia lo ascoltava in silenzio. Credeva di capirlo, stare sempre soli la sera, aver perso qualcuno di così caro…era chiaro che l’uomo aveva bisogno di qualcuno con cui confidarsi.
L’uomo continuò.
”Una ragazza come te, vedi. Così gentile e premurosa, attenta al prossimo e che non negherebbe sicuramente un piccolo aiuto a un uomo solo, io credo”.
Claudia annuì ancora.
“Nel mio piccolo credo di essere sempre stata generosa” rispose la ragazza.
L’uomo sorrise.
“ Si vede che sei una ragazza generosa. Ho visto come mi hai aiutato con Matteo e di questo ti ringrazio”
Claudia arrossì, orgogliosa di quei complimenti.
”Poi sai, ci sono certe esigenze…in fondo non sono ancora così vecchio” disse l’uomo.
Claudia annuì curiosa.
”Ma scusami, non voglio annoiarti coi miei problemi” le disse l’uomo cambiando discorso
”Ma no non mi annoia, davvero” rispose Claudia prontamente.
”Davvero? Sei una cara ragazza” le disse sorridendole.
Claudia sorrise a sua volta.
”E’ complicato per un uomo della mia età ormai trovare una compagna” continuò il nonno.
”E,sai,sono sicuro che una ragazza gentile come te non negherebbe un aiuto a un uomo della mia età in difficoltà e molto solo. E’ così difficile avere anche solo un briciolo di felicità” le chiese l’uomo guardandola con occhi tristi e nostalgici.
Claudia fece un deciso cenno di assenso con la testa, percependo la sincera afflizione di quell’uomo così simpatico e gentile. Papà le aveva sempre insegnato a essere premurosa e generosa e che aiutare gli altri era un nostro dovere perché in futuro potremmo essere noi ad aver bisogno di una mano. Si dà per ricevere, le ripeteva sempre papà, era il suo motto e Claudia ben presto lo aveva fatto anche suo.
Inoltre Claudia era colpita dalla situazione di quell’uomo, non aveva mai riflettuto con profondità su cosa significasse davvero perdere la persona amata.
”Ma come potrei aiutarla?” chiese Claudia, sinceramente preoccupata per il nonno di Matteo.
”Ma no dai, dicevo per dire. Non è assolutamente importante”
Claudia insistette “ Ma su, me lo dica. Se posso fare qualcosa ben volentieri” gli rispose.
”Bè se insisti…cioè, è una sciocchezza, me ne rendo conto. Ma mi darebbe così tanta felicità dopo un anno così triste.”
Claudia ascoltò in silenzio annuendo.
“Vedi, dopo la morte di mia moglie…non ho più avuto una compagna né ho più toccato una donna” rivelò l’uomo, ora leggermente a disagio. “Pensavo che forse tu in questo potessi darmi una mano” le disse, distogliendo la sguardo.
Claudia sobbalzò, un po’ stupita da quel ragionamento e titubò, non seppe cosa pensare.
Il nonno notò la reazione della giovane e prontamente aggiunse:
”Sai, sono sempre solo la sera. Ma mi ritengo ancora un uomo molto attivo…”
Claudia,nonostante la sorpresa per la frase dell’uomo e notandone tutta l’afflizione, riflettè su che tipo di aiuto volesse l’uomo.
Così gli si rivolse.
”Dev’essere stato un periodo così difficile per lei. Se posso fare qualcosa volentieri”.
Il nonno le sorrise amabilmente.
”Sei proprio una ragazza gentile” e le fece segno di avvicinare un po’ di più la sedia alla sua. Claudia si sedette dunque proprio di fianco all’uomo, che ancora le sorrise dolcemente e le prese la mano.
Le accarezzò leggermente la testa, spostandole i capelli di lato.
Claudia gli sorrise,arrossendo un po’ in imbarazzo.
”Se tu potessi lenire un po’ le sofferenze di questo vecchietto” le disse “Mi faresti tanto felice”.
Claudia cercava di interpretare le parole sibilline dell’uomo. Quello che pensava di aver capito forse non era quello che intendeva davvero l’uomo e si trovò in una situazione di dubbio.
”Ma io…non capisco” chiese Claudia, meravigliandosi della sua domanda ma contemporaneamente intrigata dalla possibilità di osservare da vicino ciò che aveva guardato con tanto interesse in spiaggia.
“Intendo dire…magari,se tu potessi…un piccolo aiuto…una cosa veloce” ribadì l’uomo.

Claudia non seppe che pensare. Anche se non c’era stata una richiesta diretta aveva capito che aiuto voleva l’uomo. Inizialmente decisa a rifiutare, guardò l’uomo, il ritratto della tristezza, e si disse poi che in fondo non le costava nulla aiutare quel simpatico signore, la cui solitudine l’aveva colpita nell’intimo. E inoltre la convinse il fatto che l’uomo non era spinto da una libidine fine a sé stessa, come capitava agli altri uomini , ma che necessitava realmente di essere aiutato.
Gettò uno sguardo intorno, il silenzio del mattino era quasi irreale.
”Cioè..una cosa veloce di 5 minuti?” chiese Claudia, con un fil di voce.
”Si certo…una cosa velocissima…Sai,da solo faccio così fatica” aggiunse l’uomo con sguardo afflitto.
Claudia si sentì stringere il cuore. Non le era mai capitata una cosa del genere e non aveva mai effettivamente pensato alla difficoltà e alle esigenze di un uomo di quell’età.
”Si però solo un aiutino veloce” le disse allora Claudia.
”Certamente, per me è sufficiente quello” rispose l’uomo.
Dopo un attimo di pausa le prese una mano e se la appoggiò timidamente sugli slip.
Dunque Claudia aveva capito bene. Sentì il cazzo del nonno ancora addormentato e rimase qualche secondo con la mano immobile, indecisa sul da farsi. Ma poi iniziò a massaggiarlo lentamente, percependo subito la grossezza di quell’uccello.
L’uomo chiuse gli occhi, come se tutto quello fosse solo un sogno. Sentì la manina della giovane esplorargli il pacco e si rilassò.
Claudia continuò a massaggiare per diversi minuti, ci volle un po’ prima di sentire il cazzo del nonno indurirsi e gonfiarsi. Si vergognò a pensare che quel rigonfiamento che aveva notato solo qualche giorno prima in spiaggia era davvero notevole e meritevole di essere approfondito.
Ma,dopo qualche minuto, si rese conto che,nonostante quel lento massaggio, il nonno faceva fatica a raggiungere la giusta eccitazione così si fermò e,continuando a guardare gli slip dell’uomo, si sfilò la canottierina. Davanti agli occhi dell’uomo fecero capolino le due fantastiche tette che aveva già avuto modo di osservare in spiaggia, contenute a fatica dal minuscolo bikini che indossava. Si fece guardare nella scollatura del bikini mentre con la mano tornò a esplorare gli slip dell’uomo. Era stato il gesto giusto: il cazzo del nonno raggiunse in breve tempo la giusta erezione, gonfiando a dismisura gli slip da bagno. Il nonno non credeva ai suoi occhi…guardò a lungo prima il seno favoloso della giovane e poi la sua manina intenta a massaggiargli l’uccello.
SI rese conto che lì, all’esterno, qualcuno avrebbe potuto scorgerli così le disse:
”Su, entriamo dentro”.
Claudia staccò la mano e si alzò precedendo l’uomo che non perse occasione di guardarle quel culetto rotondo sculettargli davanti. Una volta all’interno si chiuse delicatamente la porta alle spalle, Claudia rimase in piedi davanti a lui non sapendo dove posizionarsi.
Il nonno le mise subito una mano sul sederino cominciando a palpeggiarlo lentamente, seguendo le linee morbide e rotonde delle chiappette , poi fece girare la giovane che, immobile, si fece palpeggiare a lungo il seno. L’uomo le infilò le mani nel bikini, iniziando a giocare coi capezzoli, sorprendendosi di quanto fosse sodo quell’incredibile seno.
Poi si sedette sul divanetto invitando la ragazza a mettersi di fianco a lui. Si sfilò la maglietta e a Claudia non sfuggì il fisico avvizzito e cadente dell’uomo, sul quale però si notava ancora un poco della prestanza che doveva aver avuto in passato, da giovane.
L’uomo allargò un poco le gambe, esponendo il rigonfiamento degli slip agli occhi di Claudia che, docilmente, si rituffò con la manina a massaggiare. Questa volta l’erezione tornò ben presto vigorosa, Claudia sentì il cazzo dell’uomo indurirsi a dismisura e esplorò lungamente anche le palle , solleticandole con la punta della dita, ora incuriosita nel vederne le fattezze.
Come se potesse leggerle il pensiero, proprio in quel momento il nonno si alzò di un poco e si sfilò gli slip. Il cazzo balzò fuori, grosso e massiccio. Claudia lo guardò con un misto di sorpresa,curiosità ed eccitazione e notò subito,che, a differenza del fisico provato dall’età, l’uccello del nonno sembrava non aver risentito del passare del tempo. Era grosso, venoso e particolarmente scuro, solo le palle ricadevano flaccide sotto di esso. Guardò l’uomo mentre con la punta delle dita iniziava a seguire il contorno dei testicoli, come una bimba curiosa. Intanto il nonno le fece dischiudere un pochino le cosce , massaggiandole delicatamente fino a giungere alla fighetta della giovane, sfiorandola con indice e medio.
Claudia si faceva toccare senza problemi e salì con la manina ad afferrare il cazzo dell’uomo alla base iniziando lentamente a fargli una sega. Il nonno inizialmente chiuse gli occhi, per godere appieno il sentore della manina della giovane che segava, poi li riaprì osservando la scena, guardando quella giovane ragazza segare sempre più convinta. Le accarezzò i capelli, guardandole il visino dolce arrossato dall’emozione, le gote avvampare di imbarazzo.
”Così va bene?” gli chiese Claudia , preoccupata che all’uomo potesse non piacere come muoveva la mano.
”Si, sei bravissima. Continua a segare, su” le disse, travolto ora dall’eccitazione. Claudia aumentò un poco la velocità, scappellando il cazzo sempre più.
”Grazie piccola, grazie per l’aiuto che mi dai” le disse il vecchio, guardando le tette della giovane sobbalzare leggermente ad ogni movimento della sua manina. Claudia continuò con impegno e abnegazione quella lunga sega eppure,qualche attimo dopo, l’uccello dell’uomo cominciò inaspettatamente a perdere parte della sua erezione. Claudia guardò l’uomo, capendo che stava avendo qualche difficoltà a mantenere l’erezione a lungo.
Pensò subito che fosse colpa sua, forse non era abbastanza brava e cercò di massaggiare ancora l’uccello con scarsi risultati. Il cazzo dell’uomo si ritirò e Claudia notò con curiosità che anche da moscio era piuttosto grosso. L’uomo però sembrava sconvolto e deluso.
Claudia vide la delusione nello sguardo dell’uomo, allora si alzò, si mise di fronte all’uomo di spalle e lentamente si sfilò gli short piegandosi un po’ in avanti. Il nonno osservò quel culetto rivelarsi davanti ai suoi occhi, vide comparire le chiappette della giovane strette in un microbikini, e il gonfiore di quella splendida fighetta. Claudia non voleva assolutamente fallire nel suo compito , era sinceramente desiderosa di aiutare l’uomo e cercava ogni metodo per risollecitare l’eccitazione del nonnino. Si girò, facendosi ora ammirare nello splendore di quel bikini. L’uomo allungò la mano, tastandole la fighetta da sopra il tessuto mentre lei rimaneva ferma a farsi palpeggiare. Improvvisamente, come per magia, vide l’uccello del nonno rialzarsi, come se fosse legato a dei fili invisibili tenuti da un burattinaio. Ma si rese conto che il vero burattinaio era lei e il suo sensuale corpicino. Contenta, si risedette di fianco al nonnino e prese nuovamente a segarlo dolcemente. Ora il cazzo era di nuovo quasi nel pieno dell’erezione, la manina di Claudia vi scivolava sopra lentamente. Il nonno, ormai quasi sfinito, le mise una mano sul seno tastandoglielo con vigore.
”Continuo così?” chiese timidamente Claudia, che cercava in ogni modo di fare del suo meglio.
Il nonno la guardò, le carezzò la guancia.
“Si, piccola. Ancora, vai avanti”.
Claudia sorrise un po’ impacciata mentre continuava a segare,sentendo ora il cazzo dell’uomo duro al punto giusto.
”Vuole che vada più veloce?” chiese Claudia, sempre dubbiosa della bontà del suo operato.
”Si, aumenta su. Fammi vedere come muovi bene quella manina”.
Claudia non se lo fece ripetere, aumentò decisamente la velocità, guardando prima l’uomo, per sincerarsi che stesse facendo bene, e poi osservando la sua mano intenta e impegnata in quella lunga sega.
Cominciava a sentire un piccolo dolore al braccio, la sega si stava protraendo per parecchio tempo e Claudia era davvero sorpresa dalla resistenza del nonno. In altre situazioni c’era voluto molto meno tempo per far sborrare il ragazzo di turno e guardò il nonno con interesse e rispetto. Cambiò mano, passando a segare con la sinistra e appoggiando la destra sulla coscia del nonnino. Continuò per un minuto fino a tornare con la destra, la sua mano preferita. La sua scarsa esperienza con gli uomini non le fece venire il sospetto che l’uomo avesse qualche difficoltà a sborrare, forse per l’età,forse per la disabitudine ad avere rapporti con donne, paradossalmente forse per la troppa eccitazione. Intervenne però l’istinto a guidarla. Si rese conto che qualcosa non andava così si fermò, si slaccio il reggiseno del bikini e mostrò il suo seno nudo all’uomo che quasi non credeva ai suoi occhi. Poi si inginocchiò ai suoi piedi, avvicinò entrambe le tette al cazzo e lo infilò tra di esse. Iniziò a segarlo con le tette, avvolgendogli il cazzo e facendolo scivolare sempre più veloce . Vedeva la cappella scivolare tra le sue tette e percepiva , a contatto col suo seno tutta la durezza di quell’uccello.
”La piace così?” chiese al nonno non smettendo di segarlo con le tette.
”Si piccola mia, continua”.
Prese il cazzo in mano e strusciò la cappella prima sul capezzolo destro poi sul capezzolo sinistro, rimettendolo poi tra l’incavo del seno.
Fu la cosa giusta. Il nonno,al culmine dell’eccitazione, cominciò a sborrare senza alcun preavviso. Claudia guardò a bocca aperta per la sorpresa i primi schizzi di sborra eruttare dalla cappella ormai violacea dell’uomo e si sentì immediatamente sollevata. Era riuscita nel suo compito. E,come ogni volta, vedere un cazzo sborrare la lasciava incantata e meravigliata. Diminuì la velocità mentre il cazzo continuava a sborrare come una fontana, gli schizzi salivano in alto e ricadevano con forza sulle tette della ragazza e sulla pancia del nonnino. Ben presto sentì il calore dello sperma scivolarle sul seno e sui capezzoli. Rimase per qualche secondo immobile, con l’uccello del nonno tra le sue tette sentendolo lentamente ritirarsi. Pensò che probabilmente era parecchio tempo che non sborrava in quel modo.
Poi indietreggiò un pochino, e,con le manine strette tra le cosce, si guardò i seni ricoperti di sperma.
L’uomo ci mise qualche secondo a riprendersi dall’esperienza, non era più abituato a godere appieno come a quel modo. Riprese fiato, aspettò che i battiti del cuore tornassero a posto guardando la giovane ragazza che attendeva docilmente una sua mossa. Si ritirò su gli slip e le fece segno di sedersi di fianco a lui battendo la mano sul divanetto.
”Su, siediti un minuto qui”.
Claudia annuì, si alzò, si ripulì della sborra del vecchio, si reinfilò il reggiseno e si sedette di fianco a lui. Il nonno le carezzò ancora una volta la guancia guardandola.
”Grazie. Mi hai donato quel po’ di felicità che mi accompagnerà per molti giorni a venire” le disse.
Claudia annuì sorridendo timidamente.
”Era tanto tempo che non venivo in questa maniera” le disse, come se stesse riflettendo tra sé e sé.
Claudia lo guardò, felice anch’essa per quel regalo che aveva fatto al nonno di Matteo. In fondo che male c’era a donare un po’ di felicità? Si disse.
”Ma tu” le chiese curioso “Chissà anche quanti ragazzetti hai aiutato”.
Claudia lo guardò timidamente. “No, non tanti in verità” rispose.
Il nonno era ora curioso di saperne di più su una ragazza di quell’età , con cui non aveva alcuna possibilità di dialogare.
”Capisco. Però…dimmi la verità. Ti piace fare seghe vero?”.
Claudia non si aspettava quelle domande così dirette e fu presa un po’ alla sprovvista.
”Si,mi piace” rispose con un filo di voce.
”E immagino.. anche vederli sborrare vero” l’uomo sembrava prenderci gusto.
”Perché mi chiede queste cose?” disse Claudia.
”Sono solo curioso, scusami. Non ho tante occasioni per parlare di queste cose con ragazze della tua età,sai?”
Claudia annui. Capiva la curiosità dell’uomo, e non c’era nulla di male a rispondere.
”Dunque …ti piace vero?”
”Si” rispose Claudia.
”E ..anche fare pompini immagino.” continuò l’uomo.
”Che domande che fa”gli disse Claudia.
”Su dai, rispondimi ti prego”
”Si, mi piace” rispose la ragazza.
”Che brava bimba. Ti piace tanto fare seghe e pompini” ribadì l’uomo guardandola.
”Si” rispose Claudia.
L’uomo sorrise compiaciuto.
”Anche alle tue amichette piace immagino”
”Cioè..credo di si, ad alcune si, ad altre meno”.
”Non parlate tra di voi di queste cose?” le chiese, sempre più curioso.
”Adesso però dovrei scappare” gli disse Claudia, interrompendo il discorso improvvisamente a disagio per l’insistenza dell’uomo.
”Certo, capisco. Va pure. Capiterà di risalutarci in spiaggia, io spero”. Le disse il nonno carezzandole la testa.
Claudia annuì, si alzò e, raccolto il suo borsone, si avviò rapidamente verso la spiaggia.

Questo racconto è opera di fantasia. Tutti i personaggi,gli episodi e le battute di dialogo sono da intendersi come del tutto immaginari. Niente di ciò che è narrato è da alludere a persone,cose o situazioni reali.
Per commenti o consigli scrivere a : psychedelicat1@yahoo.it

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