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L’intreccio – Capitolo 27 . Miriana 2

By 20 Ottobre 2019Aprile 2nd, 2020No Comments

Arrivai a casa e mi preparai la cena. Anche quella giornata era trascorsa nel migliore dei modi. Sia da un punto lavorativo sia, soprattutto, per la conoscenza di Miriana.

Finito la cena mi accesi il pc per sbrigare alcune formalità. Poi mi prese la voglia di chiamarla come se non la sentissi da tantissimo tempo. Ci eravamo lasciati solo due ore prima.

Miriana: Ma pronti!

Filippo: Ciao, come va?

Miriana: e come vuoi che vada? Ho cenato messo in ordine in cucina e stavo per iniziare a vedermi un film.

Filippo: Ok allora ti lascio.

Miriana: Sì ecco, bravo così mi vedo il film

Filippo: Allora ci vediamo domani o ci sentiamo.

Miriana: Ok a domani.

Ci rimasi un po’ male non me l’aspettavo obiettivamente. Però questo mi faceva presagire che non fosse una rompicoglioni che si appiccica in maniera maniacale.

Avere a che fare con una donna che riesce a mantenere le dovute distanze è sempre stato il mio sogno recondito.

Andai a letto pensandola, questo suo atteggiamento al limite del misterioso mi piaceva e mi stuzzicava. Avrà visto veramente un film? O forse era una scusa? Lo avrei appurato il giorno seguente.

L’indomani la giornata trascorse con la solita routine di lavoro. Giunte le 16:00 (ormai era diventato un appuntamento fisso) andai in agenzia a prenderla per vedere il terzo appartamento.

Questa volta il collega non c’era e venne lei direttamente ad aprirmi la porta dell’agenzia. Aveva già la borsa in mano. Prese le chiavi e uscimmo. Ci recammo in auto e da lì a visionare la soluzione proposta. L’appartamento era più piccolo dei precedenti ma tutto sommato aveva le caratteristiche basilari. Chiesi informazioni sul prezzo che era decisamente inferiore agli altri due. Come una nenia le chiesi cosa ne pensasse e lei mi rispose che questo tutto sommato era il migliore per il rapporto qualità/prezzo. Ok le dissi inizio a farci un pensierino. Era quasi d’obbligo andare al bar a berci un aperitivo. Ormai lo davamo per scontato entrambi. La conoscenza proseguiva anche con discorsi molto più intimi e con visioni future dei propri desideri. Facendo così entrambi stavamo mettendo a nudo i nostri più intimi segreti e le nostre più intime passioni. Anche quel giorno era vestita in maniera impeccabile. Le scarpe, sempre diverse erano rigorosamente con il tacco 10. Indossava una gonna con lo spacco laterale molto aderente che le risaltava le curve. Sopra portava un body particolarmente scollato e semi trasparente. Miriana sapeva come stregare un uomo con l’abbigliamento, e il suo modo di vestire mi faceva venire le più torbide fantasie.

Ci gustammo il nostro solito aperitivo e parlammo (ci piaceva molto parlare) per almeno due belle orette. La riportai a casa, ormai sapevo dove abitava. Come la sera precedente ci fermammo a dialogare ancora nell’abitacolo dell’autovettura. Giunti ai saluti scendemmo dalla macchina e stava per darmi i soliti due baci sulle guance. Presi coraggio e invece le stampai un bacio sulla bocca. Attesi un attimo. Non partì lo schiaffo. 

Mi sorrise mi salutò. “A domani” “Domani mi fai vedere un altro appartamento?” “No Filippo domani ci vediamo per stare insieme”. Bingo! “A che ora ti passo a prendere in ufficio?” “vieni per le 18:00 così andiamo a prenderci l’aperitivo. “Ah una cosa… Ti è piaciuto il film ieri sera?” “Taci che mi sono addormentata. Non l’ho visto ahahah”. Andai a casa gaudente e con il sorriso. Mi sembrava di essere tornato adolescente, le prime cotte, i primi baci rubati, le prime sensazioni, il rossore della timidezza, l’esplorazione di cose nuove, le emozioni che ti facevano battere il cuore.

Dopo cena mi prese la voglia di chiamarla ma resistetti non avrei mai voluto dare l’immagine di una persona appiccicosa che non lascia spazi e che ti soffoca. Il rapporto che stava nascendo verteva proprio sulla più ampia libertà di scelta dell’individuo.

E mentre pensavo a tutto questo mi telefonò lei. Fu un’altra telefonata biblica in termini di tempo. C’era da parte di tutti e due la voglia di approfondire la reciproca conoscenza; si parlò di tutto, ma soprattutto si iniziavano a mettere dei paletti, dei punti fermi inderogabili riguardanti la fiducia, la lealtà, il rispetto, la libertà di pensiero, la libertà di azione, il libero arbitrio ma soprattutto sulla comunicazione, una cosa fondamentale infatti era raccontarsi, senza segreti. Iniziai io lei era un pochino più restia forse anche perché mi conosceva poco. In ogni caso stavamo smaccatamente flirtando.

Il giorno dopo puntuale come sempre andai a prenderla in ufficio. Il tempo di sbrigare alcune pratiche e si liberò pronta per la nostra uscita quotidiana. Indossava le sue belle scarpe e una tuta molto aderente, Un abito leggero dato il caldo di quell’estate. Ci recammo nel solito locale a bere il nostro aperitivo, ormai i camerieri ci conoscevano e quasi facevano a meno di chiederci cosa avremmo bevuto. Avevamo ripreso a parlarci continuando i discorsi della sera precedente. Le raccontai con quante donne avevo avuto rapporti e nello specifico con quante di esse avevo avuto delle storie importanti. Mi sembrava giusto, doveroso e corretto relazionarla in modo tale da non riservarle sorprese. Fece altrettanto lei confidandomi di aver avuto decisamente meno storie dopo la separazione dal marito. Non avevo voglia di andare a casa e cenare da solo quindi la invitai a cena in un locale caratteristico di cucina abruzzese. Accettò più che volentieri l’invito e andammo a cenare. Fu una serata piacevolissima la sua compagnia mi gratificava la mente. Miriana mi piaceva sempre di più, nel modo di fare, nel modo di parlare. Il suo magnetismo mi attirava sempre di più. La riaccompagnai a casa e come sempre giunti sotto casa continuammo la nostra conversazione in auto. Quando fu il momento di lasciarci scesi dall’auto le aprii la portiera e la feci scendere. Era giunto il momento di salutarci e senza pensarci un attimo la attirai verso di me e la baciai. Non fu il bacio casto della sera prima era un bacio passionale. Le lingue si intrecciavano, si cercavano, si toccavano. Fu un bacio speciale che ricorderò sempre. Avrebbe potuto invitarmi a casa per proseguire la passione. Non lo fece. Molto probabilmente voleva proseguire per gradi e non correre troppo. Ci lasciammo ed ebbi modo di ammirarle nuovamente quel bel culo che si ritrovava. Ritornai a casa felice come una Pasqua. Ci saremmo rivisti il giorno dopo per organizzare il week end.

Fu così che il sabato sopraggiunse, al mattino mi recai al supermercato per fare un po’ di spesa, il frigo piangeva. Nel pomeriggio ci incontrammo per trascorrere un po’ di tempo insieme e chissà cosa altro. Quando ci vedemmo anziché baciarci con distacco lo facemmo invece con ardore e passione. Tutto filava liscio nel migliore dei modi. Ad una precisa domanda: “Miriana ma adesso cosa siamo?” “Fidanzati!” mi rispose lei. Sorrisi e aggiunse “Sì, però ci deve essere la prova del nove” “cioè?” chiesi un po’ intimorito. “Cioè anche a letto ci deve essere una forte intesa non solo mentale. Siamo adulti e sappiamo tutti e due cosa vogliamo. Non ci giriamo intorno” Capii nel tempo, poi, perché fece quell’affermazione. “Hai ragione Miriana, spero di superare la prova” “vedremo” concluse lei. “Ah Filippo ti dispiace se stasera vado a ballare con le mie amiche?” Ebbi un nano secondo di esitazione poi: “Ciao” “Ciao?” “Sì, certo ciao, non sono il tipo che fa una sceneggiata napoletana del tipo: mi ero liberato di tutti gli impegni per stare con te e tu invece te ne vai a ballare per i cazzi tuoi”. La spiazzai ma avevo acquisito un infinità di punti a mio favore. 

“Ci vediamo domani Filippo?” “No Miriana ho un monte di cose da fare… scherzo certo che ci vediamo domani” “vado in piscina con delle altre amiche, mi raggiungi?” “Molto volentieri” e ci lasciammo. Doveva prepararsi per la serata.

Ne approfittai quella sera per mettere un po’ d’ordine in casa, documenti lasciati in giro qua e là, mentre ero in casa a sistemare mi arrivò una telefonata di Pamela:

Filippo: Pronto?

Pamela: Pronto!

Filippo: dimmi

Pamela: ho voglia del tuo cazzo

Filippo: e tienitela

Pamela: Sei un bastardo, sei sparito dopo l’ultima volta.

Filippo: Sarò onesto con te, ho conosciuto una persona che sto frequentando

Pamela: È lì con te?

Avrei potuto mentirle dirle che Miriana era lì presente invece le dissi la verità:

Filippo: No è andata a ballare con le sue amiche, la vedo domani.

Pamela: Lo ha detto a te che è con le sue amiche tu ne sei sicuro? E poi a ballare si possono fare degli incontri.

Filippo: Ecco perché fra me e te c’è stato e c’è solo un rapporto di sesso che da adesso in poi non ci sarà più. Perché sei una persona cattiva, egoista, arrogante. Ti saluto non ho più voglia di perdere tempo con una persona così.

Pamela: No dai, scusa, lasciami uno spiraglio aperto.

Filippo: vedremo. Ciao

E chiusi la telefonata. Sbattei il cellulare sul divano lanciandolo con rabbia. Pamela si era rivelata per l’ennesima volta la persona meschina che si era sempre dimostrata. Il nostro rapporto non decollò mai proprio per il suo carattere. Io avevo bisogno di avere una persona accanto a me, dolce e gentile che non mi facesse venire dubbi che non mettesse in discussione ogni qualcosa facessi. Forse l’avevo trovata in Miriana e volevo iniziare a vivermela.

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