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L’intreccio – Capitolo 32 – La confessione

By 23 Ottobre 2019Aprile 2nd, 2020No Comments

Tutte le sere di quella settimana andai regolarmente a prendere Miriana sotto casa, aspettavo che scendesse e poi trascorrevamo tante ore insieme però poi andava a dormire a casa sua, aveva delle pratiche da sbrigare e doveva essere autonoma con la sua auto. Si avvicinava il periodo delle ferie da trascorrere insieme. Avevamo prenotato un hotel con la forma all inclusive in montagna in modo da trascorrere quei pochi giorni in assoluto relax. Era anche una prova di convivenza per saggiare se fosse possibile. 

Una sera prima di partire eravamo in macchina sotto casa sua a parlare. Noi parlavamo tanto e spesso e questa comunicazione era alla base del rapporto che stava nascendo. Le chiesi se si stesse innamorando di me anche perché io era sulla strada giusta per farlo, mi rispose che ancora non lo sapeva ma che stava iniziando a sentire qualcosa che mai aveva provato prima.

Le confidai i miei più intimi segreti e lei fece lo stesso: lo aveva già fatto raccontandomi delle sue esperienze prima di conoscermi. Mi disse per esempio che in casa sua, anche per la presenza di Ilaria, non aveva mai fatto entrare nessun uomo. Spinto da queste confessioni mi sembrò giusto affrontare l’argomento donne.

Volevo che il nostro rapporto fosse basato sull’assoluta lealtà e sulla massima trasparenza. Sapevo ed ero cosciente che potevo affrontare un argomento spinoso, ma confidavo sulla sua intelligenza. Miriana, fra tutte le donne con cui avevo avuto rapporti, si stava rivelando una donna fuori dal comune. Avevo la sensazione che in futuro mi avrebbe supportato e sopportato. Io avevo bisogno di una donna che camminasse al mio fianco non che la dovessi inseguire o che mi facessi inseguire sfatando la frase fatta che in amore vince chi fugge. Mi sembrò, allora, giusto e corretto iniziare a raccontare delle mie esperienze ed iniziai il lungo elenco delle donne che avevano avuto rapporti con me. “La prima esperienza sessuale la ebbi con Erica, avevo 16 anni. Pensa era talmente esperta, nonostante avesse un anno meno di me, che per non rimanere incinta mi donò il culo” “cioè fammi capire, non hai scopato normalmente?” mi chiese lei. “no, Miriana la mia prima volta fu un rapporto anale” “Caspita!” esclamò. La nostra storia durò, fra alti e bassi, 18 mesi poi un giorno mi disse che era incinta, e non era vero, la notizia mi schifò talmente tanto che mi rinchiusi in me stesso e quindi facevo casa e scuola, scuola e casa fino alla morte di mia nonna. Lì ci fu una parentesi con una mia cugina, Letizia, che si fece scopare nel letto di uno zio in comune” “Addirittura con una cugina?” “La carne non conosce parentela” risposi “poi proseguì il mio periodo di isolamento e giunti in prossimità dell’esame di maturità conobbi Rina, quella che poi sarebbe diventata mia moglie. La sposai troppo presto e non ne ero innamorato, ero immaturo come lei e immediatamente nacque mia figlia Sonia. Il problema dell’immaturità ci portò ad avere due visioni diverse della vita e mentre io viaggiavo ad una velocità lei ne viaggiava ad un’altra. Sul piano sessuale le cose non andavano bene e dopo lo slancio iniziale il desiderio venne sempre meno fino ad ignorarci. Ciò nonostante non la tradii mai a meno che non vogliamo considerare un tradimento qualche bacio con la lingua con qualcuna che bazzicava la mia attività. E dire che in quel luogo ne girava parecchia di figa. Dopo 20 anni, esasperato da una situazione che si protraeva stancamente iniziai a guardarmi intorno fino al punto che mi beccò un sms con Porzia. Porzia l’avevo conosciuta in una chat. Erano le prime chat che giravano nel nascente internet. Porzia era di una città del centro Italia e ogni 15 giorni andavo a trovarla. Fu una relazione complicata e nonostante il sesso dopo 6 mesi decidemmo di troncare ma nel frattempo ebbi un altro paio di relazioni di solo sesso con Marzia e Lavinia. Marzia la scopai una sola volta in macchina e invece Lavinia la andai a trovare in una città del Nord Est con cui passai tutta la notte. La chat era un buon viatico per rimorchiare e fu così che conobbi anche Antonella, una ragazza molto più giovane di me, un po’ sovrappeso con cui giocai un paio di volte. Erano tutti, diciamo, rapporti occasionali nessuno voleva coinvolgimenti sentimentali. Fu così anche per Raffaella, una donna del Sud trapiantata al Nord. Ma non ero soddisfatto: avrei voluto una relazione più stabile e quindi scaricata una andavo alla ricerca di quello che mi mancava. Conobbi allora Fabiana che era sposata e qui il coinvolgimento fu molto alto ma pose la condizione che non avrebbe mai lasciato il consorte. Era particolarmente trasgressiva al punto tale che una mattina, dopo aver fatto sesso durante la notte, quando si svegliò, iniziò ad armeggiare con il cellulare e al mio sguardo di stupore mi disse di attendere un attimo e chiamò il marito, che conoscevo per averlo visto in una cena di chat, ci parlò un attimo e poi me lo passò. E mentre io incredulo parlavo con lui, lei prese a farmi un sontuoso pompino” “ma dai” mi interruppe Miriana. “Non ti sto prendendo in giro è la verità” risposi. “Continua, ti prego” mi sollecitò Miriana “Dunque, eravamo rimasti a Fabiana. Ovviamente Fabiana non poteva darmi quello che volevo, essendo sposata, e quindi la mia ricerca continuò e così conobbi Daniela di una città del centro Italia, una ex ballerina poco più grande di me che venne nella mia città. Appena la portai a casa si sedette sul letto mi attirò a sé ed iniziammo a limonare spogliandoci reciprocamente una volta nudi le leccai la fica e quando fu pronta la penetrai. Non so cosa le fosse preso ma ad un certo punto mi piantò le unghie delle mani nella schiena e mi fece un male terribile al punto tale che la girai la presi alla pecorina e iniziai sculacciarla e più la sculacciavo pesantemente più voleva che lo facessi” “Ahahahahah” rise Miriana “c’è poco da ridere mi fece un male boia” “dai prosegui…. Ma quante sono? Ce n’è ancora?” “sì, Miriana. Nel frattempo che mi tampinavo Daniela stavo corteggiando anche Silvana e ora tieniti forte perché Silvana fece una cosa che ha quasi dell’incredibile” “E cioè?” chiese Miriana “Silvana giunse a casa mia apposta dalla sua città nel Nord Est per passare la notte insieme a me. La portai a cena poi passeggiata e infine la portai a casa. Chiusa la porta, mi disse che quella serra non sarebbe successo nulla, al ché io replicai che non sarebbe stato un problema e che se avesse voluto, avrebbe potuto andare anche via ma c’era la nebbia in Pianura Padana, o se avesse voluto avremmo potuto giocare a carte o a qualche altro gioco di società, oppure dormire in stanze separate o infine dormire insieme. Lei si sedette e mi chiese stupita come mai non mi fossi incazzato. Poi replicò che per lei non era un problema dormire insieme ma che non sarebbe successo nulla, in ogni caso, e che lei normalmente dormiva nuda. Replicai che anche io dormivo nudo e che se lei dormiva nuda ed io dormivo nudo ci avrei provato. Era il classico gioco di intrigo un po’ come il gatto con il topo; a volte ero il gatto altre il topo. Andammo nel letto e ci spogliammo aveva due belle tette e un corpo statuario. La fica completamente depilata e due tatuaggi rappresentanti dei tribali speculari che dall’inguine convergevano verso la sua passera. Sembravano quasi delle segnalazioni per trovare la strada giusta” “Ahahahahah ma dai!!!!” rise di gusto Miriana “Davvero Miriana, giuro! Poi ovviamente iniziai a giocare e stuzzicarla le toccai con le dita il clitoride e appurai che si stava bagnando tutta. Nel frattempo, il mio membro si irrigidì lei lo vide e con un gemito mi disse che era della sua misura e mi chiese il permesso se poteva farci un giro. Me ne rallegrai e le dissi di accomodarsi pure. Salì sopra di me prese il cazzo e se lo infilò nella fica e cominciò a cavalcarmi. Si muoveva come una forsennata e dopo un po’ di tempo raggiunse un orgasmo travolgente. Emanò un urlo fuori dal comune che molto probabilmente sentirono anche i vicini di casa. Affannata si sfilò il membro dalla sua fica, mi ringraziò e mi disse che per lei era ora di dormire, si girò dall’altra parte volgendomi le spalle e mi lasciò con l’uccello in tiro senza aver goduto.” “Ma che stronza, che bastarda” esclamò Miriana. “Può d’arsi Miriana. Sta di fatto che far raggiungere un orgasmo alla mia partner per me è più gratificante che venire fisicamente. Diciamo che il mio appagamento cerebrale deve essere maggiore del mio appagamento fisico.” “Buono a sapersi Filippo” rispose Miriana “E poi?” chiese ancora “Poi venne il turno di Susanna. Mentre facevo il saltimbanco con Fabiana, Daniela e Silvana facevo il cascamorto anche con Susanna. Lei era una donna che mi intrigava. I nostri discorsi al telefono vertevano quasi sempre sul sesso. Ci eravamo visti almeno tre o quattro volte e ogni volta non succedeva nulla. In occasione di una cena di chat organizzata in una città del centro Italia lei venne nella mia città per andare insieme e dividerci le spese. La sera precedente ospitai Fabiana, Susanna invece ci raggiunse in treno con Stella. Andammo con Fabiana a prenderle alla stazione e le accompagnai a casa per prendere le nostre cose e partire tutti insieme. Appena entrò in casa vide dall’ingresso il letto sfatto per la notte che avevo trascorso con Fabiana e la cosa la incuriosì e iniziò a vedermi sotto un’altra luce. Lasciammo la casa così con il letto sfatto e andammo via. Lei volle fare il viaggio nel sedile del passeggero a destra mentre Stella e Fabiana si posizionarono dietro. Raggiungemmo la meta e andammo a vedere uno spettacolo di Capoeira in locale dove anche si ballava. Avevo organizzato le stanze in modo tale che Fabiana fosse con Stella e Susanna la dividesse con un’altra donna. Ad una certa ora Fabiana mi raggiunse in camera e passammo la notte insieme. Mentre un amico raggiungeva Stella. “Ma che troiaio!!!” “Vero Miriana, era un gran troiaio. La mattina seguente ripartimmo per la mia città con le stesse disposizioni dell’andata. Solo che feci il viaggio con la mano destra fra le cosce di Susanna che la prese e se la posizionò proprio lì in corrispondenza della fica. Quando riaccompagnai verso casa Stella e Susanna al momento di lasciarci Susanna davanti a Fabiana mi mollò un bacio sulla bocca” “Ah però e Fabiana?” “Fabiana non disse nulla e ritornò a casa mia con me e poi passammo nuovamente la notte insieme” “Sportiva Fabiana!” “Beh, non è che potesse vantare dei diritti, d’altro canto era sposata. Nelle settimane successive iniziai nuovamente a sentire telefonicamente Susanna ma al contempo avevo iniziato anche la conoscenza di Barbara” “ma come facevi a gestire tutte queste donne senza farti sgamare?” “Non lo so neanche io, ma ci riuscivo” “e quindi con Barbara?” “Con Barbara iniziai un rapporto telefonico, anche lei era del centro Italia, mi sganciai da Silvana, da Daniela e mi sentivo meno assiduamente con Fabiana. Un sabato Susanna venne da me con la scusa di visitare la città. La portai in una rinomata passeggiata dove avevo portato anche Silvana e giunta una certa ora telefonò in ufficio dicendo che non sarebbe rientrata a lavoro” “Di sabato sera? E che lavoro faceva?” “la cartomante al telefono ma ho sempre sospettato che invece si trattasse di telefonate erotiche” “ecco perché ti intrigava!” esclamò Miriana “Appunto. Dunque, con Susanna mi accingevo a passare la notte insieme e fu una bella notte. La scopai in tutte le posizioni e poi trascorremmo tutta la domenica fino ad accompagnarla al treno. Appena salita sul treno mi affrettai a telefonare a Barbara per tenere vivo il rapporto telefonico. Per via dei bimbi di Susanna ci vedevamo una volta ogni quindici giorni. Finché non arrivarono le feste natalizie. Io avevo la curiosità di conoscere personalmente Barbara e feci in modo che mi raggiungesse. Il problema fu che anche Susanna voleva trascorrere le vacanze insieme e soprattutto la fine dell’anno.” “Ma che casino!” “Già, che casino! Contrariamente alla mia natura iniziai a raccontare un sacco di balle pur di non vedere Susanna e conoscere Barbara. Con la banale scusa dell’essere andato in confusione feci in modo che Susanna non venisse nella mia città e invece accolsi Barbara. Barbara di tutte queste donne era la più figa. Non si presentò benissimo perché quando arrivò indossava una pelliccia di lapin (della quale seppi dopo che aveva avuto in prestito) ma soprattutto si presentò acqua e sapone che poteva anche andare bene, per carità, ma un minimo di rossetto avrebbe potuto anche metterlo. In ogni caso la portai a casa, si cambiò, si truccò e la portai a cena fuori. Ovviamente la portai nella classica passeggiata che a questo punto era diventato un terreno di conquista. Ritornammo a casa e trascorremmo la notte insieme, ovviamente scopando come due ricci. Il giorno dopo era il 31 dicembre e dopo aver trascorso la giornata in giro per la città ci accingemmo a trascorrere l’ultimo dell’anno in un ristorante gestito da alcuni miei amici. Prima di andare a fare il cenone mi incontrai con Sonia, mia figlia, con la quale avevo ed ho un rapporto molto aperto fatto anche di battute feroci. Queste battute furono male interpretate da Barbara che ad un certo punto si sentì di redarguire Sonia. Sonia dapprima la incenerì con lo sguardo poi mi prese da parte e mi disse di togliergliela dalle palle. Diciamo che non si era presentata nel migliore dei modi. Non solo dopo aver festeggiato l’anno nuovo andammo a casa a trombare e qui Barbara mentre scopava con me faceva i paragoni con un suo ex. Dopo queste esternazioni speravo e mi auguravo che sparisse e così fu. Il 2 gennaio la portai alla stazione e le feci prendere il treno. Poi non le risposi più al telefono senza neanche darle delle spiegazioni sul mio stato di alterazione. Il giorno dopo ricontattai Susanna che venne il week end successivo per chiarire. Le confessai che feci venire in città Barbara, e devo dire la verità potevo farne anche a meno, ma volevo pulirmi la coscienza. Pianse Susanna, si sentì ferita e devo ammettere che non fu un bel comportamento il mio ma all’epoca ci stava. Da quel momento in poi feci terra bruciata intorno a me e mi concentrai solo su Susanna ci vedevamo ogni 15 giorni perché doveva gestire i figli con il suo ex marito, questa situazione durò fino a primavera quando incominciò a farmeli frequentare, di conseguenza ci vedevamo tutti i week end. In estate decidemmo, a seguito di una proposta di lavoro che mi era pervenuta, di provare a vivere insieme e quindi presi la decisione di abbandonare la mia città e di trasferirmi in questa. Ad ottobre vendetti la mia attività alla mia commessa ed iniziai la nuova attività come responsabile dell’assistenza tecnica di un’azienda che si occupava di nuove attrezzature per negozi. Mi promisero somme importanti per questo nuovo lavoro ma queste somme non arrivarono e fu così che con Susanna le cose iniziavano a scricchiolare. Lei aveva un tenore di vita alto basato anche sugli alimenti che il suo ex marito corrispondeva per il mantenimento dei bambini. A gennaio, quindi mi cercai un altro posto di lavoro presso un’attività uguale a quella che svolgevo nella mia città, non avendo nessuna intenzione di tornare indietro anche perché sarei andato in difficoltà nel reperire un posto di lavoro.

Fortunatamente il sesso non mancava ma a volte, più volte, mi sentivo un ospite a casa sua ecco perché se un giorno decidessimo di vivere insieme, tu dovrai uscire da quella casa ed io dalla mia e costruiremmo qualcosa ex novo. Nessuno di noi due deve sentirsi ospite a casa dell’altro.” “Sono d’accordo con te Filippo” “bene! La mancanza di un entrata decente e il fatto che Susanna a volte faceva la misteriosa, forse per una sua difesa personale, mi faceva vivere male il rapporto e nel frattempo nella nuova attività facevo nuove conoscenze. Fu così che ebbi modo di conoscere Silvia una single che si occupava di pulizie. La conobbi durante le pause pranzo perché frequentavamo lo stesso bar tavola calda. Ci piacevamo entrambi ed un giorno andai a casa sua dove ci fu un approccio un po’ più spinto rispetto dei soliti baci che due persone possono scambiarsi le prime volte. Ma Silvia desiderava una relazione stabile che io, con la condizione economica che avevo al momento non potevo permettermi. Nel senso che in quel momento ero debole economicamente e quasi quasi dipendevo da Susanna. La cosa mi faceva terribilmente stare male. Decisi quindi di troncare con Silvia per non avere casini e ripercussioni. Insomma, se si fosse scoperta la tresca non avrei saputo dove andare. Nel frattempo, il rapporto con Susanna proseguiva con alti e bassi e da un punto di vista lavorativo ci fu un ampliamento delle mie prestazioni nella nuova attività. Mi inventai cose nuove e innovative atte a far crescere l’azienda per cui operavo ma questo portò dopo un anno e mezzo ad una incompatibilità con i titolari. Sta di fatto che su sollecitazione di Susanna decisi di vendere l’appartamento nella mia città di origine e di iniziare una nuova attività insieme a lei. Fu l’inizio della fine, le liti aumentarono a dismisura e dopo due anni sfociarono in una decisione traumatica. Lei voleva che io mi trovassi un’altra casa e proseguire il rapporto non più come conviventi ma come fidanzati, con la scusa che le nostre liti intaccavano la serenità familiare. Scoprii, invece, che Susanna stava per iniziare una relazione clandestina. Se aggiungi anche il fatto che questa nuova situazione ci fece spendere più di quello che incassavamo capisci che la vedevo come la maggiore responsabile del disastro che stava avvenendo. Decidemmo di cedere l’attività e nel frattempo, nonostante l’investimento per l’attività fosse il mio, mi ritrovai a cercare un nuovo lavoro. Riassumendo: mi trovavo in una città non mia, senza amici e parenti, con un investimento andato male, senza soldi, e solo, terribilmente solo. Non riuscendo più a pagare l’affitto di casa mi ospitò lei per un paio di mesi poi finalmente riuscimmo e cedere l’attività e nel frattempo avevo trovato il lavoro che svolgo adesso. Decisi di ritornare a vivere nella mia città, ospite di mia mamma, ed iniziai a fare il pendolare, troncando il rapporto con Susanna. “Mamma mia che storia” esclamò Miriana. “Mica è finita Miriana. Mentre facevo il pendolare ebbi modo di conoscere Sofia con la quale ci fu un approccio ma essendo rimasta vedova da poco non se la sentiva di instaurare una relazione. Nella mia città di origine conobbi attraverso un’amica comune Betty” “Ma quante sono?” “Tante, Miriana, tante. Dunque, conobbi Betty una vedova di otto anni più grande di me che già dall’inizio mi disse che il nostro rapporto non sarebbe durato a lungo. Con queste premesse capisci bene che anche io non mi impegnai seriamente, un po’ per la differenza di età che ci divideva un po’ perché non ero autonomo. Il disastro economico avvenuto con Susanna non mi permetteva neanche di acquistarmi un’auto al momento. Betty da un punto di vista sessuale era una donna evoluta ed emancipata, le piaceva giocare e usava nei suoi momenti di solitudine strumenti che la portavano all’orgasmo. “Tipo?” chiese Miriana “Usava bottiglie, cetrioli, banane, zucchine” “ma dai? A me non piacciono quelle cose, preferisco avere dentro di me qualcosa di vero” mi interruppe Miriana. “Se non hai mai provato non puoi dirlo. Hai mai provato?” “No”, rispose Miriana. “Ecco quindi non puoi giudicare. In ogni caso l’intesa sessuale era molto alta nonostante lei assolutamente non gradiva i rapporti anali. Ma io ero insoddisfatto e stanco. Fare avanti e indietro in treno e spostarmi con i mezzi bruciava le mie energie. A seguito di un diverbio con Gabriele, un mio collega, con il quale avevamo avuto un sodalizio lavorativo decisi che era ora di acquistare un auto e quindi continuavo a fare il pendolare fra la mia città di origine e questa ma quantomeno mi muovevo con una mia autovettura. A seguito di un aumento consistente dell’abbonamento del treno decisi di prendere in affitto un minialloggio che mi consentisse di dormire in questa città. Era talmente piccolo che lo soprannominai il loculo. “Accidenti!” esclamò Miriana. “Incontrai nuovamente Susanna, per caso, e durante un caffè ci raccontammo un po’ di cose. L’attività che avevamo aperto insieme e che avevamo ceduto lasciò a lei dei debiti ed io per venirle incontro le proposi di lavorare per me. Così iniziai ad avere due vite parallele. Il week end scendevo nella mia città e frequentavo Betty durante la settimana frequentavo Susanna. Non provavo amore per nessuna delle due e la cosa non mi faceva stare bene a livello di testa. Mi faceva stare bene solo a livello di sesso. Ma ero insoddisfatto, molto insoddisfatto. Iniziai a diradare anche i miei spostamenti nei week end. Betty non resse alla lontananza e volle troncare la relazione. Di fatto facevo il tromb’amico di Susanna, la quale scopava regolarmente anche con un suo vicino di casa. Il loculo mi stava stretto e decisi di cambiare nuovamente abitazione e trasferirmi nell’attuale. Qui iniziai nuovamente la ricerca di una donna che corrispondesse ai miei canoni e pensai di averla trovata in Diana e mollai definitivamente Susanna. “Ho perso il conto Filippo” mi interruppe Miriana “ahahah, poi facciamo il riassunto” le risposi. “Vai avanti” mi esortò Miriana. “Prima di conoscere Diana, mi stavo dimenticando, ebbi modo di rispondere ad un annuncio di una coppia che voleva trasgredire e avere un rapporto a tre, a seguito del contatto conobbi Simona una bella donna che mi prospettò la cosa dandomi però la possibilità di scegliere se farlo subito in tre oppure di conoscerci una prima volta da soli. Optai per la seconda soluzione poiché non lo avevo mai fatto in tre e non sapevo come avrei potuto reagire alla presenza di un altro uomo. Andai in una casa ad incontrarla, probabilmente un Pied-à-terre, mi accolse in lingerie di pelle e non mi trovai a mio agio. La scopai comunque ma non mi piacque e quindi non proseguii con il passaggio successivo, cioè quello di farlo in tre. Mi gettai allora, come volevo dirti, nella conoscenza di Diana, che aveva dei paletti mentali circa il sesso. Insomma, quella che poteva essere una storia importante per via del sesso veniva meno. Durò tre anni la storia con Diana e avendo avuto l’oculatezza di non lasciare la mia abitazione ritornai sui miei passi. Fu così che un giorno ritornai nel negozio di Sofia ed iniziai una storia di solo sesso poiché Sofia era, diciamo impegnata, con Andrea il suo amante. L’avere conosciuto Sofia mi permise di conoscere anche Aurora con la quale per la prima volta facemmo sesso in tre: Sofia, Aurora e me. Poi replicammo l’esperienza a tre con Sofia, Andrea e me. Dopo quelle esperienze allargammo i nostri orizzonti e organizzammo un’orgia con il coinvolgimento di Luana, una loro amica, e Gabriele il mio collega. Dopo l’orgia a sei presso un Motel a tema praticamente si formarono delle coppie Aurora con Gabriele, Andrea e Sofia e Luana con me. Il problema era che Luana è sposata con un marito cuckold. Io volevo di più del rapporto e nonostante, a suo dire, Luana fosse innamorata di me non fece il salto di qualità. Ti dico la verità, Miriana, Luana poteva avere tutte le carte in regola con cui costruire qualcosa ma il fatto che non volesse rinunciare ai sui agi mi fece allontanare da lei.

Ritornai allora a chattare in internet e nel frattempo mi vedevo con una mia ex collega Moira che nel frattempo si stava separando dal marito ci fu un approccio ma a lei non scattò nulla e quindi rimanemmo amici. Poi ci fu Pamela una persona complessata e depressa con cui instaurai dopo varie vicissitudini un rapporto di solo sesso al punto che facemmo anche uno scambio di coppia con una coppia amica, Marco e Irene. Infine, ci fu Carla che durò solo quattro mesi con due mesi di convivenza ma che non seppe gestire il rapporto fra me e suoi tre figli. E poi sei arrivata tu Miriana. Tu rappresenti il mio ideale di donna. Sei bella, sei affascinante, sei intrigante, intelligente, sei libera mentalmente, sei divertente. Vedrai che questa piccola vacanza insieme ci farà capire che siamo fatti uno per l’altra” conclusi. “Ma grazie Filippo, anche io mi trovo meravigliosamente bene con te. Sono convinta che faremo grandi cose insieme”. La baciai e ci lasciammo di lì a pochi giorni saremmo partiti per le vacanze.

 

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