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L’intreccio – Capitolo 35 – Il consolidamento del rapporto con Miriana

By 23 Ottobre 2019Aprile 2nd, 2020No Comments

L’aver saltato le vacanze nella mia città di origine fece in modo che il rapporto con Miriana si consolidasse, eravamo sempre insieme, condividevamo tutto: anche le telefonate venivano svolte da entrambi in viva voce, senza neanche accordarci volevamo che non ci fossero segreti fra noi, le feci leggere i miei messaggi di WhatsApp e lei fece lo stesso. Le giornate volavano insieme a lei e sfruttavamo ogni momento per stare insieme. Lei iniziò a parlare della nostra relazione dapprima con suo fratello e poi con sua sorella e non disdegnava parlarne anche con le amiche. La stessa cosa la feci io: parlai di lei con mia madre, scusandomi anche della mia toccata e fuga e ne parlai anche con Sonia, mia figlia. Il fine settimana lo dedicavamo alla discoteca. Sembravamo due adolescenti che vivono il momento con la spensieratezza dei ragazzi ma con la maturità delle persone adulte. Tutte le sere lei si fermava a dormire da me e il sesso non mancava mai ed era sempre più appagante. Iniziammo a fare delle uscite con alcune sue amiche le quali manifestavano una felicità nei confronti di Miriana come se il nostro rapporto fosse la fine di anni di tribolazioni e sofferenze.

In quel periodo andai un paio di volte in casa di Miriana una volta ci passai la notte, su suo invito a seguito di una riunione di lavoro e un’altra volta a pranzo in quelle occasioni mi ribadì, come se ce ne fosse bisogno, che io ero il primo uomo a varcare quella soglia da quando si era separata dall’ex marito

Tutto filava a meraviglia se non ché una sera, prima di cena, Miriana ricevette una telefonata da Bartolomeo, un suo ex, quello che aveva problemi psicologici. Come sempre Miriana mise il viva voce ed ebbi modo di ascoltare la conversazione. Sentii chiaramente Bartolomeo che diceva di essere stato diverse volte in casa da Miriana, ne rimasi turbato e finita la telefonata le chiesi spiegazioni. Dapprima sembrò arrampicarsi sui vetri poi fece delle piccole ammissioni e su mie insistenze di spiegazioni ammise che diverse volte Bartolomeo era andato a casa sua. “Vedi Miriana, io ho bisogno di fidarmi di te, se iniziamo con le piccole bugie e le omissioni non andiamo da nessuna parte”. Ebbe l’impulso di farsi portare a casa poi mi disse: “Filippo ho bisogno di sapere che tu ti fidi di me” “Certo che mi fido però ho la necessità di iniziare il rapporto senza segreti, come io non ne ho avuti sin dall’inizio con te”. Cenammo e andammo poi a far l’amore, sapeva come farsi perdonare. La sera successiva la andai a prendere al lavoro e la vidi camminare su e giù per l’ufficio mentre era al telefono, temevo che fosse nuovamente al telefono con Bartolomeo invece stava conversando con una sua amica ma ovviamente io non potevo saperlo, fu in quella occasione che realizzai di essere innamorato.

Quando uscì dall’ufficio mi venne spontaneo chiederle con chi fosse al telefono e le mi rispose che era al telefono con una sua amica e stava giusto parlando di Bartolomeo.

Diedi una giustificazione alla telefonata della sera precedente e al fatto che mi aveva omesso la presenza di Bartolomeo a casa sua. D’altro canto, se una signora ti dice che la sua casa è stata frequentata da più uomini obiettivamente potrebbe pensare che il suo lui potrebbe altresì arguire che lei è una poco di buono. Non poteva sapere che invece non me ne poteva assolutamente fregare niente e che avrebbe potuto avere 5-10-100 uomini prima di me ma che nel momento stesso in cui sta con me il passato non conta.

Ci fu un ulteriore chiarimento in merito, mi sembrò un po’ smarrita e leggermente impaurita, temeva forse che io non mi fidassi più di lei, ma era giusto un timore e nulla più. Quella sera venne nuovamente a casa e facemmo l’amore così come tutte le sere successive.

Tutto era rientrato nella normalità, ormai le notti le trascorreva a casa mia e al mattino si recava al lavoro, era come se convivessimo insieme, anche se non c’era l’ufficialità.

La settimana successiva il suo smartphone si impallò e mi chiese di aiutarla nel gestire lo spazio di memoria.

Collegai il suo smartphone al pc e scaricai tutte le immagini, sia della galleria, sia delle varie applicazioni.

Cancellai poi tutte le immagini dal suo smartphone avendone fatta, in ogni caso, una copia di salvataggio. Insieme a lei scuriosammo le varie foto aprendo le varie applicazioni. Nelle foto ricevute da WhatsApp si vedevano le sue amiche oppure quei messaggini melensi che si inviano al mattino. Nella cartella Sent, sempre di WhatsApp oltre che le stesse immagini, c’erano anche dei messaggi divertenti, altre foto invece rappresentavano dei fighi da paura: “Sono foto che inviavo alle mie amiche” “Noi uomini facciamo peggio” le risposi. In altre immagini si vedevano, invece delle gnocche cosmiche “mi è sempre piaciuta la sensualità” “lo so, lo vedo tutti i giorni, ahahah”, altre foto ritraevano le sue amiche finché non ne vedo una di un selfie allo specchio di una donna in baby-doll senza viso su un letto ma che chiaramente era lei perché avevo riconosciuto i mobili della camera. “E questa?” chiesi guardandola “ehm, ehm, boh ma non sono io” tradendo un evidente imbarazzo. “guarda che non è un problema, l’avrai inviata a qualche tuo ex” “non lo so, ma sei sicuro?” arrampicandosi di nuovo sugli specchi “Certo, sono le fotografie che hai inviato” “ma le avevo cancellate” “quindi? Sei tu!” “non me lo ricordo”. Stava entrando in un ginepraio. Proseguimmo nella visione e ad un certo punto ne trovammo delle altre di amiche e di messaggi generici. Poi ne trovammo altre un po’ hot: erano immagini che ritraevano Miriana in intimo, altre nuda davanti allo specchio, altre che ritraevano la sua fica. La guardai “e queste?” Era imbarazzatissima non sapeva che dire. Io mi stavo eccitando, sapere che la tua compagna è capace di stuzzicare in questo modo mi ha sempre scatenato la fantasia. “Non so Filippo, non me lo ricordo, è passato tanto tempo” “Quel che è certo è che le hai inviate, ma a chi?” “Non lo so” “Come non lo sai, dai le avrei inviate a Francesco” “scherzi?” “Allora a Gino” “No a Gino no” “a questo punto rimangono Saverio e Bartolomeo” “Nessuno dei due” “allora? Le hai inviate a qualcun altro a me no di certo perché me lo ricorderei, ahahah” “Non lo so, non mi ricordo” “Miriana non mi prendere per il culo, se non le hai inviate ai quattro ci deve essere un quinto. Ti ripeto non me ne frega un cazzo di quanti uomini hai avuto ma come sono trasparente io dovresti esserlo anche tu” “Le avrò inviate ma non ricordo a chi” “Ma come, invii delle foto e non sai a chi cazzo le hai inviate, dai per piacere!” “Si certo non mi ricordo perché ho l’abitudine di cancellare tutto e non potevo supporre che invece rimangono” “Dai non importa, non me ne frega niente”. Mi guardava timorosa, temeva che mi incazzassi invece questa scoperta mi stava eccitando tantissimo. Chiusi il pc e la portai in camera e iniziai a giocare con baci sul collo ed in bocca. Il suo respiro si faceva sempre più affannoso e ci spogliammo reciprocamente. Come sempre mi dedicai al suo clitoride con la variante che questa volta le leccavo anche il buco del culo, sembrò gradire notevolmente dato che inarcava la schiena per facilitarmi l’operazione. Poi continuai a leccarle la fica e le introdussi nel culetto il dito medio della mano sinistra. Sentivo che ansimava e gradiva, continuai per un tempo infinito questa pratica fino al suo primo orgasmo: “sìììììììì, vengoooo” ma non staccai la lingua da lì, anzi proseguii imperterrito e ora le dita nel culetto erano due. Avevo deciso che quella sera lei mi avrebbe dato per la prima volta il suo lato B e provvedevo a preparare la parte. Mi alzai in piedi sul letto, con il cazzo in erezione, lei si inginocchiò davanti a me, lo prese in bocca e iniziò uno dei suoi fantastici pompini. “leccalo bene, succhialo, bagnalo”, Sapeva che di lì a poco avrei violato il suo culo ma non disse niente al riguardo. La misi a pecorina e infilai il mio cazzo nella sua fica grondante umori, la strinsi forte per i fianchi ed iniziai a penetrarla incessantemente, il pollice lo introducevo nell’orifizio anale. Estrassi il cazzo dalla fica, bagnai con un po’ di saliva sia il suo secondo buchino che il cazzo, lo appoggiai al suo culo e lo introdussi, piano piano fino ad arrivare in fondo. Assecondò, Miriana, i miei movimenti, le strinsi bene i fianchi e iniziai a muovermi piano piano, lei spingeva il suo culo verso di me. “Spingi, Filippo, spingi, spingi fino in fondo, fammelo sentire”. Iniziai ad accelerare un pochino “sìììììììì, ancora, spingi” e nel frattempo prese a titillarsi il clitoride. Andammo avanti così per un tempo indeterminato finché non eravamo prossimi a venire. “veniamo insiemeeee, sìììììììì, ancoraaaaa, sìììììììì, vengoooo” “vengoooo” le scaricai i miei fiotti di sperma nel retto e continuai la penetrazione. Poi mi sfilai, mi sdraiai sul letto e li fece lo stesso e ci baciammo appassionatamente. “È stato meraviglioso, Filippo, sei un amante fantastico” “anche tu Miriana, sei la numero uno”. Ci addormentammo così felici e abbracciati. Il mattino successivo riaffrontammo l’argomento foto. “Vedi Miriana, mi piace avere accanto a me una donna intraprendente, intrigante che sa stuzzicare all’occorrenza il suo uomo. Non mi importa a chi hai inviato quelle foto, anzi sarei contento se le inviassi anche a me quando ti viene voglia di me” “me ne sono accorta, stanotte sei stato superlativo, temevo che il nostro rapporto ne risentisse. Ti giuro che altre sorprese non ne avrai” “Voglio ben sperarlo, ahahah”. Era un sabato e decidemmo quella sera di andare in discoteca, in quella sala ci eravamo già stati un’altra volta la settimana precedente e non era stata esaltante vista la presenza di un paio di coglioni che pensavano di fare gli splendidi vicini a Miriana. Quel sabato ci andammo con un mio cliente amico, un’amica di Miriana e avremmo raggiunto altre due sue amiche, in quell’occasione ci scattarono alcune foto insieme era come rendere pubblica la relazione darle i connotati dell’ufficialità. Selezionammo una foto che piaceva ad entrambi e la inserimmo nell’immagine del profilo di WhatsApp di tutti e due.

Fu una serata piacevole e finimmo a casa mia per concludere con una grandissima scopata. Era ora di ufficializzare seriamente la nostra relazione e decidemmo di andare a cena con suo fratello e sua figlia Ilaria per farmi conoscere. La settimana successiva avremmo cenato nella mia città di origine con Sonia, mia figlia, suo marito e i bambini.

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