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Erotici Racconti

Lui e la sua vita

By 14 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Lui da piccolo era un bambino normale ma quando divenne più grande, avendo diciotto anni, voleva ancora giocare con le ragazzine della sua età pretendendo di fare il giuoco del ‘dottore’. Provò con due sorelline che abitavano nella casa accanto ma, naturalmente, loro non volevano alzarsi le sottane e abbassarsi le mutandine per permettere a Lui di giocare con le loro fichine

‘Ma sei matto’ gli risposero ‘cosa credi di poter fare con il minuscolo uccellino che hai fra le gambe. Noi, oramai, le facciamo vedere e toccare a quelli che hanno un bell’uccello duro pronto ad entrare nelle nostre fiche pronte a riceverlo. A te, piccolo moccioso, ti invitiamo a casa nostra soltanto per leccarcele’.

Lui ci andò e lo fece sperando che, dopo, prendessero in bocca il suo uccellino cosa che le ragazze non fecero. Sconfortato, tornando a casa, si mise di fronte allo specchio del bagno, si guardò il suo pisellino e, tenendolo in mano si accorse che stava diventando duro. Continuò ad accarezzarselo e, finalmente, vide per la prima volta schizzare il suo sperma sullo specchio !

‘Cazzo’ Lui disse ‘allora sono grande anch’io e la prima volta che vedo quelle ragazzine glielo faccio vedere e saranno loro a ciucciarmelo e, forse, a farselo infilare nelle loro fichine’.

Quando Lui le rivide fece finta di nulla ma le ragazze gli dissero ridendo ‘Ti sei divertito l’altro giorno a leccare le nostre fiche ma, se vuoi, oggi ti facciamo leccare il nostro buco del culo invece della fica. Andiamo subito a casa nostra così imparerai qualcosa di più sulle cose di sesso’.

Quando arrivarono Lui capì subito che i loro genitori non erano in casa perché le due sorelline si spogliarono immediatamente nel salotto. ‘Forza, imbranato’ gli dissero ‘spogliati anche tu completamente e quando saremo piegate con la testa sul divano incomincia a leccarci il buco del culo’.

Lui si spogliò, si mise in ginocchio e incominciò a leccare, alternativamente, i due boccioli dei loro buchini. Contemporaneamente aveva infilato un dito in tutte e due le fichette, cosa che piacque molto alle due sorelline come dimostravano i loro mugolii. A Lui, intanto, gli s’era indurito quello che prima era soltanto un uccellino ed era pronto ad entrare in qualsiasi buco. Mentre teneva occupata una delle sorelline levò, dall’altra, il suo dito dalla fica e, con qualche contorcimento, vi infilò il proprio cazzo ben duro. L’urlo che si sentì non poteva essere che quello di una ragazza appena sverginata !

‘Per carità’ gridò la sorella sverginata ‘ non venirmi dentro perché potrei rimanere incinta visto che non hai il preservativo’ ‘Ci penso io’ disse sua sorella ‘lo prendo in bocca e, così, per la prima volta sentirò il sapore dello sperma che non ho mai sentito’.

Inutile dire che tutti e tre furono contenti ma, proprio per questo, bisogna continuare a raccontare quello che successe dopo.

Tutti e tre, completamente nudi, si sdraiarono sul tappeto formando un triangolo: Lui con la testa fra le gambe di Luisa le leccava la fica, Francesca aveva preso in bocca il suo uccellino ancora moscio offrendo la sua fica alla sorella che gliela leccava mentre Lui le leccava la sua. Quelle strane posizioni funzionavano molto bene perché tutti e tre mugolavano per il doppio piacere che provavano.

Dopo essere venuti tutti e tre andarono in bagno per rinfrescare un po’ i loro genitali e fare la pipì. Non potendolo fare tutti insieme nel WC decisero di entrare nella vasca da bagno. Lui si sdraiò, Luisa si chinò mettendo la sua fica proprio sopra la sua bocca mentre Francesca si era chinata sulla sua pancia abbassando la testa sul suo uccellino, che aveva preso in mano, per avere il suo piscio direttamente in bocca. Quella soluzione piacque a tutti e tre che, nel frattempo, avevano preso in mano una saponetta per lavarsi meglio i loro genitali. Le mani ben insaponate non solo lavarono le parti esterne ma, per fare il lavoro bene, entrarono in tutti i buchi che avevano a disposizione. Certo le due ragazze avevano dei vantaggi perché loro avevano due buchi da lavare mentre Lui ne aveva uno solo, cosa che dispiaceva a tutti e tre. Risolsero subito il problema perché le ragazze non solo gli entravano reciprocamente nel buco del culo con un dito ma, poi, con la mano chiusa ben insaponate. Inoltre, tutte e due si alternavano a prendere in bocca il suo uccellino facendolo venire.

Questa &egrave la prima storia erotica di Lui !

Dopo quella esperienza Lui diventò normale come tutti i ragazzi della sua età e, quando crebbe, si sposò e ebbe due figli.

Un pomeriggio (allora aveva 45 anni) tornando a casa perché non stava bene ebbe la brutta sorpresa di trovare sua moglie a letto con il suo amante che la stava inculando. Silenziosamente Lui se ne tornò in ufficio e, poi, tornando a casa fece finta di niente. Dopo cena, quando i bambini erano andati a letto, disse alla moglie che, dopo tanto tempo, gli sarebbe piaciuto fare sesso con lei. La moglie non sembrò entusiasta ma accettò la richiesta e andò a letto con Lui. Tutti e due nudi si erano messi sotto la lenzuola piuttosto imbarazzati e fu lei, Margherita, che prese l’iniziativa prendendogli in mano il cazzo ancora moscio. In pochi minuti diventò duro e, allora, Margherita buttò all’aria le lenzuola, allargò le gambe e offrì a Lui la sua fica pronta a ricevere il suo cazzo.

‘Vedi Margherita’ disse Lui ‘in tanti anni che stiamo insieme io non te l’ho mai infilato nel buco del culo e adesso lo vorrei provare’

‘Non ti vergogni’ gli rispose ‘ di fare certe cose ? E poi io non l’ho mai fatto e ho paura che tu mi faccia male’.

‘Lasciami provare’ disse Lui ‘ho portato anche la vasellina per entrare più facilmente e sicuramente, vedrai, non ti farà male e, forse, ti farà godere più di quando lo prendi nella fica’.

Margherita capì che a quel punto non poteva rifiutarsi e, quindi, si mise a pecorina e gli disse ‘Va bene, però &egrave la prima e l’ultima volta’.

Lui non la fece attendere, prese in mano il suo cazzo bello duro, non ci mise neppure una goccia di vasellina e glielo infilò fino in fondo con la facilità che, nonostante quello che aveva visto nel pomeriggio, non si aspettava.

‘Sei una gran puttana’ gli gridò mentre la inculava ‘il mio cazzo grande e duro &egrave entrato nel tuo buco del culo con grande facilità nonostante che io non avevo messo neanche una goccia di vasellina sul mio cazzo. Godi adesso perché se pensi di farlo ancora con il tuo amante t’inganni perché se lo faceste vi ammazzerei tutti e due. Hai capito ?’.

Margherita, terrorizzata da quello che Lui aveva detto, gli disse piangendo ‘Hai ragione ma &egrave anche colpa tua perché mi hai scopata pochissime volte e mai, dico mai, non hai provato a infilarmelo nel buco del culo perché tu mi scopavi nella fica soltanto per farmi fare dei figli e non per farmi godere. Per questo mi sono rivolta a un mio vecchio amico affinché mi facesse godere più spesso infilandomelo nel buco del culo senza rischiare di farmi fare altri figli. Questa &egrave la ragione per cui l’ho fatto !’

‘Forse hai ragione’ disse Lui ‘ma perché non me lo hai detto prima che preferivi essere inculata per non avere altri figli ? Se &egrave solo per quello io posso continuare a mettertelo nel buco del culo invece che nella fica ma tu devi smetterla di avere un altro amante !’.

La cosa andò avanti per molti anni, i bambini crebbero, lei si comportò bene e Lui raggiunse, così, i suoi settant’anni.

Allora incominciò un’altra vita per Lui molto diversa da quella che aveva passato in tutti quegli anni. Aveva smesso di lavorare e passava molto tempo al circolo locale a giocare a carte e al biliardo. Fra tanti anziani c’erano anche dei giovanotti e uno, che si chiamava Pino, veniva solo qualche volta perché aveva un biliardo anche a casa sua. Era bravo a giocare e, una sera, disse a Lui ‘Perché non viene a casa mia a fare una partitina visto che qui c’&egrave sempre un grande fracasso ?’. ‘Perché no ?’ gli rispose Lui.

La sera dopo Lui andò a casa sua e lo trovò, stranamente, in mutande. ‘Non si meravigli’ disse a Lui ‘qui dentro fa tanto caldo e, se vuole può levarsi la giacca ed anche i calzoni per giocare più liberamente’.

Lui, piuttosto imbarazzato, non sapeva che fare ma, per non offenderlo, si levò la giacca e i calzoni. ‘Non sta meglio così ?’ Pino gli disse ‘ Io, molte volte, mi levo anche le mutande perché, quando mi chino per tirare, sento premere troppo il cavallo delle mutande sul mio pene e me lo fa diventare duro. Vedrà che questo succederà anche a lei se non si leva le mutande !’

Lui e Pino incominciarono a giocare ma, dopo un po’, Pino gli fece vedere il rigonfiamento che si era formato davanti sulle sue mutande. ‘Guardi’ disse a Lui tirandosi giù le mutande ‘come sta diventando duro il mio pene. Adesso vorrei che anche lei si tirasse giù le mutande per vedere se anche il suo pene &egrave diventato duro’. Il povero signor Lui non poté far altro che tirarsi giù le mutande e apparve un piccolo pene tutto moscio.

Pino si inginocchiò di fronte a Lui, gli prese in mano il pene moscio, lo mise in bocca e, appena divenne duro disse a Lui ‘Per favore ora che &egrave duro me lo infili nel buco del culo perché io sono un pederasta che ha perso un compagno e non può vivere se non trova qualcuno che glielo infili nel buco del culo. Non mi abbandoni e io penserò a ricompensarla come e quanto vuole’:

Lui quasi si commosse, lo abbracciò, lo rivoltò verso il biliardo sul quale lo fece piegare e, messosi dietro a Pino, glielo infilò nel buco del culo stantufandolo fino a quando non lo sentì gridare dal piacere che provava. Lui, quando glielo tirò fuori, si accorse che dal suo buco del culo gocciolava il suo sperma e, per soddisfarlo di più, si mise a leccarglielo.

‘Spero che ti sia piaciuto’ Lui gli disse ‘ma sono sicuro che, anche se sei un frocio, se io prendo in bocca il tuo uccellino moscio e lo ciuccio bene te lo faccio diventare bello duro. Se, poi, me lo vorrai infilare nel mio buco del culo mi farai un piacere perché io l’ho infilato in tanti buchi del culo ma non ho mai provato cosa si sente quando ci penetra e si muove velocemente.’.

Pino lo fece ma, purtroppo, invece di sentirlo gridare per il piacere lo sentì rantolare perché aveva un attacco di cuore e lo dovettero portare subito all’ospedale. Non morì ma da quella sera non fece più sesso pur continuando a ricordare quello che aveva fatto col suo pene da quando aveva diciotto anni fino a quei maledetti ottant’anni !

Questa &egrave la storia di Lui!

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