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Luciano aveva provato a riagganciarla più volte ma Manola, dopo la serata al suo ristorante ( puoi trovare il racconto https://raccontimilu.com/tradimento/manola-e-lex/ ), si sentiva in colpa e, almeno per ora, non aveva intenzione di mettere in piedi una storia col suo ex. Alberto, Il marito, continuava a non scoparla, anzi non gli si rizzava proprio più a causa della depressione per aver perso il lavoro. Stava cercando ma con poca fortuna sebbene specializzato ed esperto del suo lavoro, la richiesta non c’era.

Manola sopportava l’astinenza ma man mano che il periodo si allungava faceva sempre più fatica. Un pomeriggio a scuola dove si era recata per tenere dei corsi di recupero, mentre passava da un’aula all’altra, passando davanti ai bagni, aveva visto due dei suoi studenti impegnati. Lei una ragazza del 4 anno di 18 anni bionda e con i capelli lunghi, stava succhiando con bramosia il cazzo di lui 20 anni 5 anno ripetente grande e grosso e di colore. L’uccello del ragazzo era di dimensioni notevoli e Manola si era soffermata un attimo a fissare la nerchia del giovane il quale si era accorto ed anziché ricomporsi, aveva preso la testa della ragazza spingendo l’uccello più a fondo possibile e, girandosi verso Manola, aveva fatto l’occhiolino. Manola allora si era allontanata ma la visione non la aveva lasciata indifferente. Finita la seconda lezione Manola che aveva più volte rivisto la scena con la memoria, si era recata alla sua macchina per tornare a casa. Stava per accendere il motore quando la portiera del passeggero si era aperta e Samuel, il ragazzo di colore che aveva visto circa un’ora prima, era salito a bordo.

“Me lo dà un passaggio prof?” con una faccia di bronzo clamorosa il giovane la aveva agganciata.

“Samuel, ho fatto finta di non vedere te e Monica nei bagni prima, questo non vuol dire che tu possa prenderti la libertà di salire sulla mia auto e di essere complici, scendi subito e prendi l’autobus”. La voce di Manola non era però stata stentorea, le parole dicevano una cosa ma l’intonazione ed i suoi occhi che non riuscivano a guardare dritti quelli di Samuel, dicevano altro. Il ragazzo che nonostante la giovane età ne aveva già combinate parecchie passando anche 6 mesi in un riformatorio, aveva già una discreta esperienza di donne ed a scuola era noto per essere un po’ un bullo, come sempre avviene per i “cattivi” ragazzi, era pieno di ragazzette che gli si buttavano fra le braccia, anzi, per meglio dire, sul pisello. La voce che lo avesse enorme era girata ed ognuna delle ragazze più disinibite lo aveva voluto provare. Lui non si era certo tirato indietro ma nessuna durava più di una settimana grazie anche alla forte concorrenza che voleva prenderne il posto. Mentre Manola parlava inoltre Samuel si passava la mano sulla patta evidenziando, attraverso i pantaloni, che il suo cazzo era in tiro.

La risposta di Samuel colpì a fondo Manola: “mi era parso che quando ci ha scoperti lei prof fosse più interessata al mio cazzo che a farci smettere, non è che avrebbe voluto esserci lei al posto di Monica?”.

Manola arrossì di colpo, Samuel prese la cosa come un chiaro messaggio, prese la sua mano e la mise sul cazzo strofinandola un paio di volte prima che Manola si ritraesse.

“Scendi subito, farò finta di niente altrimenti con quello che hai fatto saresti sospeso e vista la tua situazione ti dovremmo bocciare ancora!” Questa volta le parole ad alta voce convinsero Samuel che non era il caso di insistere.

“Come vuole prof, si ricordi però che sono a sua completa disposizione” le disse sorridendo. Appena il giovane fu sceso dall’auto Manola ingranò la marcia e scappò via. Arrivata a casa, decise di farsi una doccia e mentre era sotto il getto tiepido cominciò a toccarsi pensando al cazzone di Samuel, nel giro di pochi minuti ebbe un orgasmo salvo poi pentirsi di quello che aveva fatto. Sono un’insegnante non devo fare queste cose, porca misera se solo Alberto mi scopasse un pochino sarei meno sensibile a queste situazioni.

La cosa sembrò finire lì, Samuel durante le lezioni si comportò come al solito, strafottente ma senza nessun accenno a quando successo quel pomeriggio sia per quello che Manola aveva visto nei bagni che per la parte in auto. Nel frattempo con cadenza settimanale Samuel si ripassava una ragazza diversa, in classe i compagni con un po’ di invidia lo prendevano in giro ma ormai, nonostante l’istituto avesse 6 sezioni, le papabili a succhiargli il cazzo volgevano al termine.

Una mattina, era l’ultima ora, Manola fece uscire tutti i ragazzi dalla classe, l’ultimo fu Samuel che facendole l’occhiolino le disse “Prof non è che mi può dare un passaggio oggi? Devo raggiungere mio padre in una officina vicino casa sua e con i mezzi ci metterei un sacco di tempo in più. Sembra che il capo di mio papà, stia cercando un apprendista part time ed in famiglia qualche soldo in più farebbe comodo. Prometto che farò il bravo”.

Manola decise che, vista la buona causa, poteva fidarsi, d’altra parte la scuola deve aiutare i ragazzi. “Ok Samuel ti do un passaggio, sappi che se non ti comporti bene stavolta non chiuderò un occhio”. Mentre si avviavano alla sua auto, Manola per cautelarsi ed evitare chiacchiere, incrociando il bidello ed un paio di colleghi, raccontò che avrebbe portato Samuel all’officina convinta che se avesse lavorato avrebbe potuto migliorare il suo comportamento ed il suo rendimento. I due salirono in auto, il percorso, dato l’orario di traffico, durò quasi un’ora ma a Manola il tempo passò velocemente. Quando voleva e non si atteggiava a bullo, Samuel era molto simpatico ed intelligente, il ragazzo tenne le mani a posto ed una volta arrivati all’officina che faceva orario continuato scese ringraziando. Il padre di Samuel che lo aspettava ringraziò anche esso Manola che salutando si avviò verso casa che distava poche centinaia di metri dall’officina che era quella dove abitualmente portava la sua vecchia auto dato che ogni tre quattro mesi aveva un problema più o meno grosso. Vista la situazione economica familiare però non aveva la possibilità di cambiarla per cui resisteva in attesa di tempi migliori.

Il colloquio di Samuel con il capo del padre fu soddisfacente, restarono d’accordo che il ragazzo sarebbe andato lì uscito da scuola. L’officina faceva orario continuato perché era anche un garage e serviva qualcuno che costasse poco e sapesse spostare le auto per darle ai clienti che le venivano a prendere o riportavano. Samuel avrebbe coperto il turno fra le 13:30 e le 15 fermandosi poi fino alle 16 per cominciare a prendere familiarità anche con qualche riparazione più complessa visto che la sua passione erano i motori e già se la cavava bene.

Sembrava una ottima soluzione ma c’era un problema, Samuel finiva scuola poco prima delle 13 e con i mezzi sarebbe arrivato in officina sempre tardi, provò a proporre di spostare l’orario ma il capo di suo padre non ne volle sapere, “cercherò qualcun altro, mi dispiace ma a me serve qualcuno che copra l’orario di pranzo”. Samuel cominciava a meditare di lasciare la scuola visto che i risultati non erano brillanti ed i soldi che avrebbe recuperato avrebbero fatto comodo in famiglia.

Manola captò la cosa e le venne un’idea, in garage dai suoi aveva un vecchio ciao non più usato da almeno 30 anni, era di sua sorella maggiore che poi lo aveva lasciato lì non avendone più bisogno quando aveva preso la patente. Manola pensò di parlarne con Samuel ed in classe, mentre i ragazzi stavano uscendo, gli disse che doveva parlargli. Il ragazzo si fermò e Manola gli propose di andare insieme a casa dei suoi per vedere in che condizioni era il motorino. Fu così che Manola e Samuel salirono sull’auto di lei e si diressero a casa dei genitori della donna.

Mentre stavano andando Manola disse a Samuel “Ho già chiesto a mia sorella se ha qualcosa in contrario e mi ha detto di no, in garage c’è una cassetta dei ferri e forse anche una candela nuova, magari riesci già a sistemarlo oggi e basterà assicurarlo e sarai a posto”. Arrivati a destinazione Manola aprì il garage e sotto un telo sbucò un ciao arancione, le ruote erano un poco sgonfie ma non era nemmeno troppo impolverato. Samuel si mise subito al lavoro, gonfiò le gomme, preparò la miscela che mise nel serbatoio, cambiò la candela e provò ad avviare il motorino scendendo per la discesa che dalla casa dei genitori di Manola portava alla strada. Il motorino scoppiettando partì quasi subito con grande gioia sia di Samuel che di Manola.

Una volta riportato il motorino in garage Samuel disse “Grazie, prof ti sarò sempre grato per questo” poi fece il gesto di abbracciarla e baciarla sulle guance ma i due si scontrarono con la bocca ed il bacio anziché fermarsi subito divenne appassionato e profondo. Durò un paio di minuti poi Samuel con naturalezza si staccò da lei e chiuse la saracinesca. I due corpi si unirono nuovamente con un impeto fortissimo e cominciarono a spogliarsi. Una volta semi nudi Samuel sollevò la prof e la mise sul banco da lavoro facendo spazio fra gli attrezzi sparsi quindi si accovacciò davanti a lei e cominciò a leccarla.

Manola non capiva più nulla si era lasciata andare completamente, con la mente sapeva che quello che stava facendo era sbagliato ma il suo corpo desiderava fortemente Samuel dal giorno che lo aveva sbirciato in bagno. Dopo un paio di minuti durante i quali aveva cominciato a gemere, Manola cercò il cazzo del giovane. Era anche più grosso di quello che si ricordava, lo voleva dentro di sé al più presto. Lo fece appoggiare al bancone in piedi e si accovacciò davanti a lui come aveva visto fare da Monica qualche settimana prima. Cominciò segandolo ed al tempo stesso leccandogli le palle, poi risalì non tralasciando con la lingua nemmeno un centimetro arrivando infine alla cappella che inghiottì tutta in un colpo. La tenne in bocca succhiandola come un gelato e poi cercò di inghiottirne più che poteva facendo un avanti ed indietro quindi la liberò.

“Prendimi voglio sentirlo tutto”. Si appoggiò al bancone affinché il ragazzo la potesse penetrare da dietro. Samuel appoggiò la cappella sulle grandi labbra e nonostante l’uccello fosse di grandi dimensioni, scivolò dentro in un attimo. La figa di Manola era allagata, aveva cominciato a bagnarsi mentre lo baciava, i fluidi avevano continuato poi a diffondersi sia mentre lui le praticava il cunnlingus che mentre lei lo spompinava. Samuel spinse il cazzo fino in fondo poi lentamente lo estrasse per buona parte lasciando dentro solo la cappella poi diede un altro colpo e le strappò un primo urletto di piacere.

Continuò a pomparla con un ritmo serrato ma non frenetico facendola venire un paio di volte, intanto, attaccato al suo seno le pizzicava i capezzoli strappandole altri gemiti alternando questa pratica a qualche pacca sul sedere nudo. Nel giro di 5 minuti Manola sentì che il cazzo di Samuel si stava ingrossando, e non voleva farlo venire dentro di sé, fece appena in tempo ad estrarlo che partirono 5/6 getti copiosi di sborra che la presero sulla schiena e sulle gambe. I due restarono senza fiato per un paio di minuti quindi si guardarono negli occhi, Samuel prese uno straccio non troppo sporco e lo porse a Manola che si ripulì.

“Non è successo” disse Manola.

“Come vuole lei prof ma mi lasci dire che lei è una donna meravigliosa ed una femmina come non ne ho mai provate, le ragazze della scuola sono tutte sciacquette rispetto a lei”.

“Non è successo” ripeté Manola. Si rivestirono e come se nulla fosse veramente successo si avviarono all’auto di lei. Mentre Manola riportava Samuel verso casa, gli diede il libretto del motorino in modo che potesse fare l’assicurazione. Una volta lasciato il ragazzo Manola tornò a casa sua dove Alberto la aspettava con una bella notizia, aveva trovato un lavoro proprio nel suo ramo, l’unica cosa è che il lavoro prevedeva delle trasferte. Una volta al mese avrebbe dovuto andare via per tutta la settimana ma avrebbe comunque guadagnato di più per il disturbo. Come non gli si rizzava più da quando aveva perso il lavoro, così il suo cazzo era tornato svettante dopo la notizia che non era più disoccupato.

“Dobbiamo festeggiare” disse Alberto, Manola era a disagio perché per quanto si fosse pulita con lo straccio, i residui della sborrata del ragazzo erano ancora abbondantemente presenti e la sua figa era ancora allagata di liquido lubrificante sia suo che si Samuel.

“Fammi fare una doccia” disse Manola mentre Alberto la baciava e sembrava una piovra che la toccava ovunque. In un altro momento avrebbe gioito della cosa ora invece pensava che se avesse avuto ancora un po’ di pazienza non avrebbe tradito ancora una volta il marito.

Alberto non volle sentire ragioni la spogliò e si trovò davanti le tracce del sesso che Manola aveva fatto circa un’ora prima.

“Cosa è questo non hai bisogno di spiegarmelo, dimmi però chi e come” disse Alberto.

Manola arrossì: “Scusa, ti chiedo scusa, non ho resistito sai quanto ho bisogno di scopare e tu non mi toccavi più da mesi”.

Alberto fu molto comprensivo: “ti perdono e ti chiedo perdono per non averti soddisfatta in questo periodo, però raccontami tutto”.

Manola gli raccontò di Samuel, tutto fin dall’inizio in bagno. Alberto e Manola avevano avuto durante le loro scopate, fantasie su lei che si faceva scopare da uno o più uomini di colore.

“Forse non è stato così male, se riusciamo a gestirla senza sputtanarti a scuola Samuel potrebbe entrare nel nostro letto se sei d’accordo” disse Alberto sorprendendo Manola. “D’altra parte ne abbiamo fantasticato più volte, ora che il destino ci ha offerto questa occasione perché non sfruttarla?” continuò il marito.

Manola restò senza parole ma la cosa cominciò a piacerle, avere due uomini a disposizione magari anche in contemporanea poteva essere qualcosa che avrebbe soddisfatto ancor di più la sua sessualità. Aveva visto con Alberto diversi film porno in cui una donna era presa da due cazzi in un osceno tramezzino, avevano anche replicato con dei cazzi di gomma e la cosa le era piaciuta. L’orizzonte che si stava aprendo era molto interessante. L’unico dubbio era come convincere Samuel. Le parole che le aveva detto non erano quelle di uno che voleva farsi una scopata e basta ma sembravano più quelle di un innamorato. Sorrise e cominciò ad occuparsi del cazzo di Alberto. Nonostante avesse già goduto, il pensiero che presto sarebbero stati due i cazzi che la avrebbero riempita la fece godere anche con Alberto un paio di volte. Gli succhiò bene il cazzo, e si fece sborrare in faccia quindi lui le leccò la passera fino a farla godere ed infine fecero una scopata cambiando spesso posizione e durarono quasi un’ora.

Finito si fecero la doccia insieme e decisero che per festeggiare sarebbero andati a mangiarsi una pizza quindi si vestirono ed uscirono. Adesso non restava che convincere Samuel a diventare il loro giocattolo sessuale consenziente.

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