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Erotici Racconti

Maria scopre il piacere di essere esposta

By 27 Giugno 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Salve a tutti, ci chiamiamo Maria e Giuseppe, 36 e 63 anni, nuora e suocero e vorremmo raccontarvi il nostro rapporto.
Tutto cominciò quando Anna, moglie di Giuseppe, fu ricoverata in ospedale; io (Maria), su consiglio di mio marito, telefonai a Giuseppe dicendogli che mi offrivo ad andare da lui per aiutarlo in casa, so che &egrave uno che a casa non sa fare niente, mi ringraziò e disse che non aveva bisogno di brevi interventi ma che le sue necessità richiedevano la presenza costante di una donna, mi ringraziava dell’interessamento e che già stava cercando una colf per le intere 24h, dopo un breve consulto con mio marito, gli dissi che non ce ne era bisogno di un’estranea, mi sarei trasferita io da lui.
Non sono valsi i suoi tentativi di dissuadermi dicendomi che ho una famiglia a cui pensare e dovevo pensare a loro, mezzora dopo, accompagnata da mio marito, mi sono presentata con tutto l’occorrente per restarci fino al ritorno della moglie, ho sistemate le mie cose nella stanza degli ospiti e, salutato mio marito, gli ho chiesto da dove volesse che cominciassi, dopo avermi insegnate le cose di cui aveva il bisogno impellente.
Mi disse che quelle a cui non sa rinunciare sono poche tra queste irrinunciabile era il caffe a letto la mattina, mi uscì ‘sono qui per servirti’.
Mentre riordinavo, non ricordo come, il discorso si indirizzo sui vestiti e il mio desiderio di averne di eleganti ma mio marito non voleva spendere per quelli, lui volle che gli spiegassi meglio, modelli, stoffe, lunghezze, dimostrava una notevole competenza, poi scendemmo anche sull’intimo (fu lui a portarmici), quando, secondo lui, ebbe la situazione chiara, mi disse che in un armadio della cantina aveva dei vestiti della moglie di quando erano più giovani e che lei indossava per fargli piacere, mi chiese se volevo provarmene qualcuno
Maria: ‘certo, anche se mi piacerebbe acquistarli qualcuno’
Giuseppe:’beh per ricompensarti ti darò i soldi per compratene uno ora te ne faccio vedere qualcuno’
Maria: ‘semmai mi accompagni a comprarlo’
Giuseppe: ‘volentieri ma vediamo se trovo qualcosa che ti piace, ma vorrei che capissi che non sono abiti normali, hanno un loro fine’
Quando torna ha una scatola di una marca elegante, me la porge ‘Guarda se ti piace’
Apro e tiro fuori un vestito lungo nero di pizzo a prima vista attillatissimo e scollatissimo sia davanti che dietro.
Maria: ‘e tua moglie indossava cosa simili’
Giuseppe: ‘come ti ho detto sono vestiti che le compravo con un fine, a me piaceva farla desiderare e a lei essere guardata e desiderata, vuoi provartelo?
Maria: ‘perche no?’
Sono andata nella mia camera e l’ho indossato, uscendo col vestito:
‘essendo tua moglie più alta di me la scollatura mi arriva all’ombelico mentre copre di più la coscia’
Giuseppe: ‘si vedo ma dietro ti sta da favola, peccato quell’intimo’
Non mi ero resa conto che la scollatura profondissima dietro per me arrivava a metà sedere
Giuseppe: ‘quel vestito va indossato senza intimo’
Maria: ‘ e lei lo faceva?’
Giuseppe: ‘Certo e se tu fossi mia moglie saprei io come vestirti, prova senza intimo vedrai che sta meglio’
Ho sentito il desiderio di accontentarlo e ho tolto l’intimo consapevole che sia il seno che il sedere sarebbero stati in bella vista
Quando tornai mi ricopri di complimenti, volle che mi facessi vedere bene facendomi girare e rigirare, pian piano stava nascendo tra noi una sorta di complicità, lui che tentava di dirmi cosa avrebbe voluto da me, io che non vedevo l’ora di provare quello che aveva provato mia suocera.
Parlavano della stessa cosa ma la definivamo in modo diverso, io dicevo che desideravo piacere agli uomini lui che sarei stata una provocatrice perfetta.
Mi aprì tutto un mondo quando mi disse: ‘vedi la pensiamo in modo diverso, io ho l’idea che una donna deve saper mettere in mostra le sue grazie, ma &egrave un gioco che i può fare solo con la propria donna’
era qualcosa a cui non avevo mai pensato
Giuseppe: ‘sapessi a quante piace farlo accontentare il proprio uomo, diciamo il proprio padrone, ma come ti ho detto &egrave un gioco che si può fare solo con la donna che sa e vuole essere tua, tu ne saresti capace?’
Maria: ‘sai che &egrave un discorso molto interessante?’
Mi chiese se veramente mi interessasse e se, con mio marito, avessi mai provato o se avrei potuto farlo, la mia risposta fu, ovviamente, no, continuò a indagare, allora pensavo a qualcuno con cui farlo?
Maria: ‘e con chi potrei farlo se non con lui? Non posso tradirlo non lo farei mai, ci vorrebbe uno già esperto e di famiglia’
Capì al volo
Giuseppe: ‘stai dicendo di volerlo fare con me, vero?’
Maria: ‘Si! Con te non sarebbe tradirlo, giusto?’
Giuseppe: ‘Giusto ma, facendolo non &egrave tradire ma evadere e sarà soprattutto questione di abitudine e di gestione, vuoi provare un altro abitino, questa volta la misura &egrave la tua?’
Maria: ‘Si ma mi piacerebbe che uscissimo e me ne comprasti di miei’
Andò a prenderlo e quando tornò mi diede un completino da cameriera ridottissimo, mi copriva appena il seno e metà natiche
Maria: ‘scusa ma questo non si può portare in giro’
Giuseppe: ‘questo si porta in occasioni speciali per il padrone e per qualche amico’
Lo indossai rimettendomi gli slip e tornai da lui, mi guardò e fece la faccia delusa
Maria: ‘mi sta bene come misura che c’&egrave che non va?’
Giuseppe: ‘no, niente &egrave che hai voluto aggiungerci qualcosa che col vestito stona’
Disse che con quel vestito gli slip non andavano che ci voleva un peri, non ne usavo, me lo portò lui, un micro peri, lo indossai e mi disse che ora ero perfetta
Ci accordammo che avrei sempre indossate le cose che mi dava e poi saremmo usciti per acquistarne di mie.
Ma ancora non &egrave niente.
Erano ormai due o tre giorni che ci dedicavamo al mio addestramento, mi insegnò ad agire secondo segni convenzionali tra noi a cui dovevano corrispondere mie azioni precise, segni che gli permettevano di comandarmi a distanza non visto dagli altri, scosciate, aperture, piegamenti, ecc, ogni mia azione era comandata dal suo cenno, quel giorno eravamo in casa, io vestita da servetta applicavo quello che mi aveva insegnato, quando squillò il campanello della porta d’ingresso.
Giuseppe: ‘va ad aprire’
Maria: ‘Così vestita? E poi chi sarà?’
Giuseppe: ‘Ok prima guarda dall’occhilino e dimmi chi &egrave’
Vado alla porta e dall’occhiolino vedo un uomo con un pacchetto in mano, torno da mio suocero
Maria: ‘Sembra un postino’
Giuseppe: ‘Aprigli e senti cosa vuole’
Maria: ‘ma non posso farmi vedere così’
Giuseppe: ‘che male c’&egrave? sei la mia nuova cameriera vediamo che effetto ti fa mostrarti, sapessi come ha vista tua suocera’
Maria: ‘ok ma deve andare subito via’
Giuseppe: ‘No! Vediamo che reazioni ha’
Apro la porta e chiedo: ‘Prego, mi dica’
Mi guarda con aria stralunata poi: ‘Ho un pacchetto per il sig. Giuseppe’
Cerco di farmelo dare ma mi risponde che non posso firmare io ma deve farlo il sig. Giuseppe in persona, sono costretta a farlo entrare, ‘mi segua prego’
Postino: ‘sei nuova?’
Maria: ‘Nuova? In che senso scusi’
Postino: ‘La nuova cameriera intendo’
Maria: ‘Veramente sono la nuora’
Fa una faccia strana, arrivati dove sta Giuseppe mi metto in disparte aspettando di ricevere ordini, mio suocero mi fa uno dei segni stabiliti e fa cadere la penna.
Giuseppe: ‘Maria me la raccogli?’
il cenno &egrave chiaro, per raccoglierla devo piegarmi col culo verso il postino a gambe dritte, divento rossa in viso e non so come fare, provo a farlo cercando di far vedere il meno possibile ma &egrave impossibile, la raccolgo e la porgo a mio suocero e poi cerco di scappar via
Giuseppe: ‘Dove vai Maria, devi riaccompagnare il signore alla porta’
Torno indietro ‘si prego mi segua’
Il postino bofocchia un ‘in capo al mondo ti seguirei’
Chiudo e ritorno da mio suocero
Giuseppe: ‘Com’&egrave stato il battesimo? che mi dici? Hai visto come ti guardava il culo?’
Maria: ‘Si ho visto, chissà cosa avrà pensato di me, mi vergogno moltissimo’
Giuseppe: ‘che sei bellissima e lasci godere della vista del tuo bel corpo, ma tu oltre alla vergogna cosa hai provato?’
Maria: ‘beh indubbiamente quegli sguardi mi hanno gratificata’
Giuseppe: ‘ d’altronde &egrave solo la prima volta e con un rozzo, ci sono situazioni che ti faranno sentire la più bella del mondo’
Stiamo ancora parlando di quello che &egrave appena successo quando squilla ancora il campanello
Mi fa cenno di andare, guardo dall’occhiolino &egrave ancora il postino, lo dico a mio suocero e lui
‘Prendi la scaletta e salici sopra, spolvera il mobile qui vicino a me’
Quando sono nella posizione che vuole, sugli ultimi scalini piegata in avanti, va lui alla porta
Racconta Giuseppe
Giuseppe: ‘Ah &egrave lei? Cosa c’&egrave ancora?’
Postino: ‘ho lasciato il blocco consegne’
Giuseppe: ‘non ci ho fatto caso, venga controlliamo’
‘Maria hai visto dove ha lasciato il blocco?’
Entrando nella stanza c’&egrave uno spettacolo favoloso, Maria sulla scaletta, piegata, ha il culo completamente scoperto, il perizoma quasi non si vede
Maria, senza voltarsi: ‘No sig. Giuseppe’
Il movimento di passare lo straccio le fa ondeggiare il culo in modo eccitantissimo il postino la guarda e: ‘ma veramente &egrave sua nuora?’
Giuseppe: ‘Si perché?’
Postino: ‘niente, così, ah ecco il blocco’
Maria continua come niente fosse e fa benissimo quello che deve, sporge in dietro moltissimo.
Il postino, uscendo dalla stanza si volta e con la scusa di salutarla lancia un ultimo sguardo a quel culo, mi ringrazia e se ne va.
Torno nella stanza
‘dai cambiati ti sei meritata un premio, andiamo per vetrine voglio comprarti qualcosa di solo tuo’

Maria-Nuora e Giuseppe-Suocero
( nuoraesuocero@yahoo.it )

(continua se vi fa piacere)

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