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Erotici Racconti

mia madre in balia dei miei amici 2

By 5 Gennaio 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Come stavo dicendo nel primo racconto anche dopo aver avuto, l’orgasmo, mamma, rimase alla pecorina e sempre con la candela ficcata nel culo in attesa, che i mascalzoni le comunicassero che poteva fare altrimenti.
Io invece dopo aver sborrato smisi di menarmi il pisellino e mi ricomposi e, mi tirai su i calzoni e invitai mamma a fare lo stesso:

– dai mamma alzati –
– Ernestino io devo obbedire , pensa se entrassero improvvisamente in casa e non mi trovassero in questa posizione , potrebbero arrabbiarsi e punirmi solo Dio sa come –
– Ormai sono in sono in loro potere e dovrò fare tutto quello che mi ordineranno ,anche se sarà degradante ed umiliante sia per te che per me –
– Come dicevi tu, dovremo stare al loro gioco fino a che non si stancheranno –
– Ma a me sembra che tu faccia un po’ di più che stare al loro gioco – risposi io piccato

Questa mia frase fece arrabbiare mamma che guardandomi severamente mi rispose:

– senti chi parla non era il tuo pisellino ad essere tutto in tiro ?-
– non sei stato tu a menarti quel tuo insignificante cosino mentre io nuda davanti ai tuoi amici venivo oltraggiata ?-
– mi sembra che anche tu ti sia divertito , piccolo pervertito che non sei altro , a vedere la tua mamma umiliata da quei mascalzoni –

Io non seppi cosa rispondere e rimasi in silenzio , fortunatamente dopo qualche minuto suonò il telefono, erano loro.

– pronto pisellino di a quella troia di tua madre che adesso può ricomporsi –
– digli di togliersi la candela dal culo e controlla se &egrave sporca di merda e fammi sapere –

Riferii tutto a mamma che si alzo e con una certa fatica estrasse la candela dal culo.

– mamma fammi vedere bene la candela – le dissi rimanendo sempre al telefono

mamma con la candela in mano si avvicinò e me la mostrò.
Notai che sulla punta vi era un residuo di escrementi , cosa alquanto normale visto che era entrata nel retto di mamma per circa 30 cm , e lo riferii ai ragazzi:

– si sulla punta c’&egrave un piccolo residuo di merda –
– come pensavo , di a quella rottainculo di tua madre che quando ci incontreremo la prossima volta &egrave meglio che si prepari facendosi un clistere , che non ci vogliamo lordarci le cappelle con la sua merda – poi dopo una breve pausa
– ah dimenticavo, controllate la posta elettronica – e riattaccò

Spiegai tutto a mamma e poi insieme andammo a controllare il messaggio che ci avevano inviato .

CARA SIGNORA PATRIZIA COME SCONSUETUDINE LE ALLEGHIOAMO IL FILE DEL FILMINO CHE ABBIAMO GIRATO DOVE POTRA’ AMMIRE LA SUA PERFORMANCE
DA TROIA VERAMENTE NAVIGATA.
IL POMPINO CHE CI HA ELARGITO E’ DEGNO DELLA MIGLIORE PORNOSTAR , PENSI SE LO VEDESSERO IN CONSIGLIO COMUNALE…..
MA NOI SIAMO CERTI CHE QUESTO NON SUCCEDERA’ E CHE LEI COLABORERA’ DI BUON GRADO CON NOI ,COME MI E’ SEMBRATO DI CAPIRE DAL SUO COMPORTAMENTO DI OGGI POMERIGGIO.
LE COMUNICHIAMO CHE D’ORA IN AVANTI LEI DOVRA’ ABBANDONARE QUEL SUO ABBIGLIAMENTO DA SUORA LAICA PER ADOTTARNE UNO PIU’ DISINVOLTO , CREDO CHE CON QUELLO CHE LE ABBIAMO FORNITO CON IL PACCHETTO DI IERI, DI AVERLE GIA’ DATO UN’IDEA DI COSA GRADIREMMO.
INOLTRE DESIDERIAMO CHE LEI DOMANI MATTINA SI RECHI, INSIEME A SUO FIGLIO, AL SEXY SHOP CHE C’E’ IN CITTA E COMPRI UN CAZZO DI PLASTICA LUNGO ALMENO 22 cm E CON UN DIAMETRO DI 18 cm MINIMO
CI VEDIAMO DOMANI POMERIGGIO ALLE TRE , PASSIAMO NOI DA CASA SUA.

SALUTI DA SEI RAGAZZI SUPERDOTATI

PS NON FACCIA SOGNI SCONCI PENSANDO AI NOSTRI CAZZONI

Letto il messaggio mamma non volle visionare il filmato e andò in camera a rivestirsi per uscirne pochi minuti dopo rivestita.

– Dai Ernestino dammi una mano che prepariamo la cena – disse la mamma appena entrata in cucina

Quindi senza fare più riferimento a quanto accaduto preparammo la cena e solo dopo aver mangiato , mentre lavavamo i piatti, mamma fece cadere la discussione sul da farsi:

– Ernestino domani mattina dobbiamo andare ancora in città , &egrave necessario comprare l’attrezzatura per i clisteri –
– Certo mamma , poi devi comprare anche un paio di calze nuove , quelle che indossavi oggi camminando a 4 zampe le hai rotte tutte –
– Certo sarà meglio che ne compri anche più di un paio e che rinnovi il guardaroba , sai Ernestino adesso la mamma dovrà vestirsi in maniera peccaminosa , come quelle donnacce che stanno sui viali – poi smettendola di girarci intorno
– Sai dov’&egrave il sexy shop in città ? –

Le dissi che lo avevo intravisto vicino alla stazione e mentre le stavo spiegando che le mercanzie nel sexy – shop erano a vista e che quindi non avremmo avuto l’imbarazzo di chiedere dell’articolo che ci necessitava , lei cambio discorso ed iniziò a chiedermi come andava la mia vita sessuale :

– figliolo tu hai mai fatto sesso con qualche ragazza o con qualche donnaccia che batte sui viali ? –
– no mamma perch&egrave le ragazze dato il mio aspetto di tappetto e di ciccione , non mi prendono neanche in considerazione –
– mentre una volta sono andato da una di queste donnacce che appena ha visto il mio pene ha iniziato a ridere e a canzonarmi –
– ma che pisellino che questo ometto – diceva la donna
– e mentre lo diceva mi carezzava con una mano il pistolino , ed io non sono riuscito a resistere e ho goduto emettendo 2-3 gocce di sperma , provocando ulteriormente le risate della signora-
– da allora non ho più tentato di avere rapporti sessuali e mi sfogo menandomi il pistolino –

mamma che aveva ascoltato con attenzione il mio racconto inizio a parlare :

– hai lo stesso problema di tuo padre , anche lui aveva un pistolino come il tuo e non riusciva ad eccitarsi senza godere nel giro di pochi secondi –
– &egrave riuscito solo due volte a possedermi e tutte e due se ne venuto dopo pochi secondi –
– dopo di allora non mi ha più tentato di penetrarmi , mi chiedeva di fargli vedere le gambe e menandosi il pisellino se ne veniva –
– ma poi come mai se ne andato ? – chiesi io approfittando della sua vena di confidenze
– quel pervertito di tuo padre aveva preso a frequentare dei transessuali e pare che si facesse anche sodomizzare –
– aveva chiesto anche a me di penetrarlo con oggetti , ma io mi ero sempre rifiutata –
– comunque dopo qualche tempo &egrave fuggito via con uno di questi transessuali e da allora non ho più sue notizie –

Dopo questa rivelazione la mamma mi disse che andava a letto e anche io, provato dagli eventi della giornata, la imitai.
L’indomani mattina ci alzammo molto presto e fatta rapidamente colazione andammo in città dove la mamma comprò il necessario per il clistere, una decina di paia di calze nere con la riga autoreggenti e una serie di abiti molto aderenti ed alquanto corti più alcune paia di scarpe da abbinarci e naturalmente anche una serie di mutandine e reggiseno del tipo che le avevano regalato i ragazzi. Le scarpe erano di colori diversi ma in comune avevano una caratteristica, dei tacchi altissimi 12-13 cm .
Alle 11.30 avevamo concluso tutte le nostre commissioni tutte tranne una , la più imbarazzante.
Quindi ci recammo deciso verso il famigerato sexy-shop e parcheggiata la macchina facendoci coraggio entrammo.
Purtroppo non era come avevo previsto infatti a vista c’erano solo i DVD o le cassette pornografiche mentre gli altri articoli erano più celati .Il gestore, un uomo robusto di circa quarant’anni ci venne incontro chiedendoci se avevamo bisogno di qualcosa in particolare.
Quando mi vide mi disse che i minorenni non potevano stare in quel luogo

– ma io sono maggiorenne – gli risposi io facendogli vedere la carta d’identità
– bene meglio così , dunque avete bisogno di qualcosa – disse guardando lubricamente il seno della mamma

Mamma era imbarazzatissima non sapeva le parole che doveva usare e iniziò a bonfacchiare come un alunno che non sa la lezione, poi tutto d’un fiato disse

– avrei bisogno di un fallo di plastica lungo 22 cm e con un diametro di 18 cm –

il gestore del negozio sorrideva sotto i baffi e capendo l’imbarazzo di mamma e ci inzuppò il pane.
Infatti attiro l’attenzione di un altro commesso e gli chiese ad alta voce :

– La signora ha bisogno di un cazzone di plastica da 22 cm e con un diametro di 18 , ce l’abbiamo l’articolo –
Il commesso un omone pure lui sulla quarantina invitò mamma in un’altra stanza :

– venga con me signora che le faccio vedere un assortimento di cazzi di ogni genere –

Quando entrammo nell’altro stanzino ci si presentò davanti agli occhi una quantità di cazzi di plastica e non di ogni dimensione ,misura e colore provvisti di appendici di ogni genere , anali, vaginali e chi più ne ha più ne metta.

– eh che ne dice signora tra questo c’&egrave quello di suo gusto? – e si fece una risata
La mamma era imbarazzatissima e i due uomini non facevano nulla per toglierla da tale imbarazzo.
Comunque estrasse un metro da sarta dalla borsetta e inizio a misurare falli di plastica che a occhio si avvicinavano alle misure richieste mentre il gestore tornò all’altro locale il commesso rimase li con me e mamma .

– signora così facciamo notte – disse il commesso
– se mi fa un pompino glielo trovo io quello che cerca – e detto questo estrasse dalla patta dei calzoni un cazzo di notevoli dimensioni e già in erezione

Mamma rapita dalla visione di tutti quei cazzi finti ma soprattutto dalla comparsa del cazzo vero, fu colpita da un attacco di troiaggine acuta come ormai gli capitava alquanto spesso, si inginocchio e abboccò al virile randello.
Il commesso gradiva senza mezzi termini il servizietto che mamma gli stava facendo

– signora come suca bene , che bocchinara – e poi rivolgendosi a me
– chi &egrave questa signora così troia?
– &egrave mia madre – risposi io mentre avevo cominciato a toccarmi il cazzetto attraverso i pantaloni
– Si continua così tutto fino in gola troia e tu ragazzino guarda che succhiacazzi &egrave tua madre –

Ne l frattempo era quasi mezzo giorno ed il gestore dall’altro locale disse ad alta voce al commesso

– La signora ha trovato il cazzo che voleva ?Dille di sbrigarsi che &egrave ora di chiudere –
– Ha quasi finito , la signora – disse il commesso mentre iniziava a riempire di sborra la bocca di mamma

Il gestore incuriosito dai rumori che sentiva venne anche lui nello stanzino e vide la mamma che inginocchiata e con il cazzo in bocca beveva la sborra che il cazzo del commesso eruttava abbondante.

– ma brava la signora era dunque questo il cazzo che cercava –

e estrasse anch’egli il suo nodoso bastone, aspettò che mamma finisse di pulire con la lingua il cazzo del commesso e poi la invitò a riservare alla sua minchia lo stesso trattamento

– si signora adesso suca pure la mia di minchia –
– ma &egrave proprio brava sta troia – disse rivolgendosi al commesso
– cero &egrave proprio una bocchinara sopraffina la puttanazza e pensa che il ragazzino ciccione &egrave pure suo figlio – confermò il commesso
– &egrave proprio una troia convinta ,anche davanti a suo figlio si mette a fare la sucaminchia – esclamò il gestore , vivamente colpito dalle affermazioni del commesso

Poi impaziente afferrò mamma per le orecchie ed iniziò a chiavarla in bocca , cacciandogli la cappella fino in gola .

– troia ti fotto in bocca uso la tua bocca come una fica –e poi rivolgendosi a me
– guarda tua madre quanto &egrave puttana , adesso gli faccio fare i gargarismi con la mia sborra –

E dopo qualche minuto di questo servizietto esplose nella bocca di mamma con una sborrata colossale.

– toh bevi troia , sciacquati le tonsille con la mia sborra –

Quando ebbe finito di eruttare lasciò la presa dalle orecchie di mamma che erano divenute rosse come peperoni.
Mamma aveva tutto il viso ricoperto dalla sborra dei due maschioni e chiese se poteva andare in bagno a ricomporsi .

– no signora , mi piace che le femmine a cui sborro in bocca vadano in giro con il mio
sperma sulla faccia – e dicendo questo si fece una risata

Nel frattempo il commesso aveva preso il cazzo di plastica delle dimensioni che aveva chiesto mamma e glielo porse in mano.

– bene signora visto il gentile servizietto che ci elargito , il cazzo di plastica glielo regaliamo –poi rivolgendosi a me
– digli a quella troia di tua madre che se vuole girare un film pornografico sappiamo noi a chi indirizzarla – e mentre lo diceva le diede una pacca sul culo

Uscimmo dal negozio con l’articolo che cercavamo , mamma si pulì la bocca alla meglio con un fazzoletto salimmo in macchina e ci dirigemmo velocemente verso casa, che l’appuntamento con i ragazzi era per le tre ed avevamo ancora parecchie cose da fare.
Arrivati a casa mamma prima si lavò accuratamente poi mi chiese di aiutarla a preparare il clistere.
Preparammo un paio di litri dell’infuso che ci avevano dato in farmacia e portatolo ad una temperatura vicino ai 37’C come ci aveva suggerito il farmacista, lo versammo nell’apposito contenitore . Tutto era pronto il contenitore era stato agganciato in alto , per permettere al liquido di fluire rapidamente nell’intestino di mamma.

– allora Ernestino adesso mi spoglio e mi metto a quattro zampe , tu poi mi infili la cannula nel sedere e poi al mio via apri il rubinetto –

Io non pensavo che mamma mi avesse fatto assistere all’operazione ed il mio giovane pisellino nonostante l’orgasmo che avevo già avuto al sexy – shop , mentre guardavo mamma sbocchinare i due uomini, ebbi una nuova erezione nel vedere mamma nuda e alla pecorina.

– dai Ernestino infilami la cannula –
– subito mamma – e con le mani tremanti gli infilai la cannula in culo con la mano destra mentre con la sinistra le allargavo le chiappe
– fatto mamma – dissi dopo aver infilato la cannula per 7-8 cm nel buco del culo di mamma
– bene adesso apri pure il rubinetto –

Il liquido data l’altezza iniziò a fluire molto rapidamente nell’intestino di mamma, la quale non senza sofferenze, sopportò l’intrusione e resistette fino a quando tutti e due i litri di liquido non le ebbero invaso l’intestino.
Solo a quel punto si alzò e mi invitò ad uscire dal bagno e solo dopo che ebbi chiuso la porta scaricò tutto il liquido nella tazza.
Quindi si vestì come il giorno precedente sostituendo le calze rotte con un paio identiche che aveva comprato in mattinata e venne in soggiorno ad aspettare l’arrivo dei ragazzi . Su tavolo al centro in bella vista cera il cazzo di plastica .
Alle tre in punto arrivarono i ragazzi.

– buongiorno signora Patrizia – dissero in coro i ragazzi entrando dentro casa
– ma allora &egrave proprio un’abitudine quella che ha di vestirsi da troia , cara signora –
– pisellino si veste sempre così quella puttana di tua madre? Mi chiese uno dei ragazzi

I ragazzi si accomodarono sul divano del soggiorno la mamma se ne stava in piedi davanti a loro in attesa di un loro ordine

– vedo che ha comprati il cazzo di plastica , adesso controlliamo se &egrave della misura che le abbiamo indicato- disse Francesco prendendo il fallo artificiale che in bell’evidenza sul tavolo
– perfetto 22 cm di lunghezza e 18 di larghezza , come le avevamo ordinato, brava signora –
– adesso lo prenda e se lo ficchi tutto in culo – ma &egrave troppo grosso per metterlo di dietro tentò di protestare la mamma
– non dica stupidaggini signora se questo &egrave troppo grosso i nostri allora come sono ? –
– comunque il suo parere non ci interessa , lei deve solo ubbidire e se noi le diciamo di ficcarselo in culo , lei se lo ficca e senza tante storie –

mamma quindi rassegnata prese il pene in plastica e se lo puntò al buco del culo ed iniziò a spingere nel tentativo di introdursi l’oggetto nel retto.
Ma nonostante i suoi sforzi non riuscì nel suo intento

– ragazzi ho l’impressione che questa deficiente se non gli diamo noi una mano non riesce ad incularsi –

Quindi le tolsero il cazzo posticcio dalle mani e lo appoggiarono verticalmente su una sedia ,poi in due sollevarono mamma e la calarono sul cazzo di plastica, fermandosi quando la punta lambì il buco del culo di mamma.

– Su signora faccia un bel respiro – dissero sghignazzando i mascalzoni ed in sol colpo la calarono sul cazzo di plastica che in un attimo le scomparve dentro il culo , provocandole un dolore lancinante che la fece urlare come una bestia sgozzata
– Su signora non faccia tante storie , non &egrave mai morta nessuna per un cazzo piantato in culo – disse uno dei giovinastri provocando le risa sguaiate dei suoi compari

La lasciarono sulla sedia per qualche minuto , per farla abituare all’intrusione e poi le intimarono di alzarsi

– Su signora adesso si alzi e sculetti per il soggiorno –
– Vediamo come cammina con il cazzo nel culo la troia – disse uno dei ragazzi rivolgendosi agli altri

Mamma dopo qualche difficoltà riuscì ad alzarsi e goffamente iniziò a camminare per il locale.
I ragazzi presero a colpirla con sonore pacche sul culo mentre la insultavano molto volgarmente

– dai troia che ti piace sentirti il culo farcito –
– dai puttana facci vedere come agiti il culo –

dopo qualche minuto di questo giochino le intimarono di indossare la pelliccia che era ora di andare a fare un giro.

– Su signora metta la pelliccia che usciamo –
– come nuda e con questo coso ficcato dietro – tento di protestare mamma ma fu subito zittita
– se protesta un’altra volta ,non le facciamo neanche indossare la pelliccia – le rispose Antonio

Così spaventata da questa prospettiva la mamma indosso la pelliccia pronta per uscire.

– bene vedo che ha capito – commento sempre Antonio

Così uscimmo tutti e otto e salimmo sulla loro macchina , una monovolume americana ad 8 posti .
Mamma fu fatta sedere accanto al posto di guida tra Antonio che guidava e un altro ragazzo.
Ormai si era ben abituata al cazzo di plastica in culo e si sedette in macchina senza difficoltà e la cosa gli fu fatta immediatamente notare mentre la macchina prendeva la strada.

– visto signora Patrizia che non &egrave poi tanto male quel cazzo nel culo ? – le disse uno dei ragazzi che poi proseguì e le chiese in maniera subdola
– cosa prova signora a stare quasi nuda sotto la pelliccia e con quell’oggetto ficcato nella sua intimità nascosta ? e si zittì in attesa di una risposta
– mi vergogno molto – rispose mamma
– prova solo vergogna signora ? O sente anche qualcos’altro ? la incalzò il giovane
– scommetto che ha fica tutta bagnata ? insistette il ragazzo
– Facciamo una scommessa – disse un altro dei ragazzi
– Se la signora Patrizia ha la fica asciutta la riaccompagniamo a casa e non la importuniamo più , se invece come credo cola come una fontanella le facciamo fare una passeggiata di 200 metri sulla provinciale senza pelliccia –
– Scommessa accettata – disse Antonio che aperta la pelliccia ficcò un dito tra le cosce di mamma
– Cazzo non &egrave solo bagnata qui c’&egrave un allagamento , chi sa come sta conciando il sedile questa scrofa – e fermando la macchina sentenziò
– La signora ha perso la scommessa e adesso va a farsi una passeggiata di duecento metri sulla provinciale –
– ma ragazzi se mi vede qualcuno sono rovinata –
– ma non la vuol capire , lei non deve protestare a desso per punizione non sculetterà più per 200 metri ma per 500 –

Quindi le tolsero la pelliccia e la scaraventarono fuori dalla macchina praticamente nuda e con il cazzo di plastica piantato nel culo.
Mamma era praticamente disperata per non dire terrorizzata di essere vista e soprattutto riconosciuta da qualcuno.
Quando la macchina si allontanò lasciandola li da sola si sentì morire per sua fortuna in quel momento sulla strada non passava nessuno e lei fece in tempo a raggiungere la macchina che si era fermata ad aspettarla 500 m più avanti.
La vedevamo avvicinarsi con passo deciso anzi aveva abbozzato anche un tentativo di correre il cui unico effetto era stato una movimento sussultorio delle tette .

– guarda come corre la vacca –
– gia a proposito di vacca guarda come gli saltano le tette –
– certo che quelle mutandine sono proprio ridotte ,guardate come le si vede bene il pelo –

Comunque tutta trafelata ed ansimante arrivò alla macchina tentò di aprire la portiera senza riuscirci , i bastardi le avevano bloccate tutte.

– vi prego ragazzi fatemi salire in macchina – li supplico mamma
– cosa &egrave disposta a fare signora per salire in macchina ? – le chiese uno dei ragazzi abbassando 2 dita un finestrino
– farò qualunque cosa , ma fatemi salire in macchina –
– bene la prendo in parola – e così dicendo gli porse un frustino da fantino
– si dia dieci nerbate sul culo con queste ed ogni nerbata la conti ripeta sono una troia –

mamma si girò favorendo il culo al nostro sguardo ed inizio a colpirsi con il frustino

– sono una troia , uno –
– sono una troia , due –
– sono una troia ,tre –

E così via fino a dieci e solo allora i suoi aguzzini le fecero indossare la pelliccia e la fecero risalire in macchina.

– allora signora le &egrave piaciuta la passeggiata ? – le chiese Antonio
– ho avuto molta paura ,anche se devo ammettere che mi ha provocato un certo turbamento – rispose mamma con una certa civetteria mentre iniziava a sfiorarsi la fica con una mano
– stia ferma signora, non faccia la troia avrà tempo più tardi per godere – le disse sempre Antonio
– vi prego ragazzi mi state facendo impazzire –
– troia i nostri cazzi li deve prima desiderare prima e poi se li deve meritare –
– adesso andiamo in un paese un può fuori mano , dove non la conoscono e senza la pelliccia entrerà in un bar a comprare le sigarette –

Mamma a sentire queste parole rabbrividì ma non osò protestare avendo ormai imparato che non solo sarebbe stato inutile , ma avrebbe addirittura peggiorato la situazione.
Le fecero poi togliere il cazzo dal culo per non allargarglielo troppo dissero.
Dopo circa un’ora di macchina arrivammo in prossimità di un paese , ormai si era fatto buio e fermarono la macchina ad una decina di metri da un bar.
Era un tipico circolo di paese e dentro oltre al gestore un omone di circa 60 anni c’erano solo due avventori più o meno della sua età.

– Su signora esca e compri un pacchetto di Camel – disse Antonio dandogli 10 euro che poi aggiunse
– Aspetti il resto mi raccomando –

Così mamma indossando solo un paio di calze autoreggenti , una mutandina ed un reggiseno inconsistenti sculettando sui suoi altissimi tacchi entrò nel bar.
Gli avventori quando la videro rimasero letteralmente basiti e mamma con cuore in tumulto si avvicinò al banco e porgendo i dieci euro disse

– un pacchetto di camel –

il barista gli porse il pacchetto di sigarette e automaticamente le diede il resto.
Riavutosi dallo shock realizzò che la donna era praticamente nuda e uscì da dietro il bancone e gli si parò davanti.Anche i due avventori riavutisi dalla sorpresa si avvicinarono alla mamma e insieme al gestore praticamente la circondarono ed iniziarono a toccarla dappertutto.

– guarda che belle tette che ha questa troia –
– si adesso ci fai divertire puttanona –
– sei in giro in cerca di cazzo, vero troiona ? –

mamma era spaventata ma non si ritraeva dal sordido abbraccio , dovettero intervenire due dei ragazzi che entrati nel bar con una spinta la liberarono dai tre uomini e rapidamente la trascinarono in macchina che partì sgommando e lasciando i tre uomini attoniti .
La scena fu talmente rapida che probabilmente non erano più tanto certi che il tutto fosse stato reale o se fosse uno scherzo della loro immaginazione.
Mamma in macchina era invece agitatissima e soprattutto molto eccitata . Anche il ragazzo che le sedeva accanto era molto eccitato , tanto che estrasse dai calzoni il suo grosso bastone e spingendo mamma per la nuca la face abboccare al suo uccello

– suca troia – disse mentre con la mano spingeva la testa di mamma verso il suo basso ventre
– si troiazza adesso mentre torniamo a casa uno alla volta ci suchi la minchia , cosi ci scarichiamo i un poco i coglioni –
– e se fai la brava troia arrivati a casa ti fottiamo pure –

Uno alla volta i maschioni scaricarono il frutto dei loro coglioni nella gola di mamma , l’ultimo arrivò a scaricare la sua sborra proprio mentre la macchina giunse sotto casa.
Mamma aveva il viso interamente ricoperto di sperma che raccoglieva con un dito e se lo portava in bocca, come per gustarsi fino all’ultimo quella crema prelibata.
Negli ultimi due giorni mamma aveva sbocchinato per ben due volte tutti e sei ragazzi e aggiungendo i due pompini fatti al sexy-shop si otteneva un totale di 14 pompini , oramai si poteva dire che mamma fosse diventata proprio una specialista , niente male per una che prima di questi eventi un cazzo non lo vedeva da quasi 20 anni .
Come dicevo arrivammo sotto casa mamma era ancora senza la pelliccia che gli fecero lasciare in macchina.
Poi loro entrarono a casa nostra insieme a me , mentre mamma fu lasciata fuori casa a passeggiare o come dissero loro a passeggiare come una battona che aspetta il cliente.
Fortunatamente erano quasi le sei di sera e fuori era buio quindi mamma poteva celarsi nell’oscurità.
C’&egrave da dire che mamma non fu costretta a stare fuori infatti i maschioni prima di entrare in casa gli fecero questa proposta :

– cara signora Patrizia lei &egrave libera di entrare subito in casa sua e se questa sarà la sua volontà nessuno glielo impedirà –
– però in tal caso noi ce ne torneremo a casa nostra ed anche stanotte per godere sarà costretta a masturbarsi pensando ai nostri cazzi –
– mentre se rimarrà qui fuori , si toglierà le mutandine e se ne ficcherà un’estremità in culo , in maniera che le penzolino da culo come la coda ad una cavalla e così combinata raggiungerà la cabina telefonica in fondo alla strada da dove, con questa scheda telefonica chiamerà il numero di casa sua e noi saremo li a rispondere–
– lei a questo punto ci dirà che &egrave la signora Patrizia XXX e che ha chiamato per chiederci se la vogliamo come troia per questa notte –

Sentito tutto questo mamma si tolse subito le mutandine e se ne ficcò un’estremità in culo e così conciata si diresse verso la suddetta cabina telefonica dicendo

– la vostra troia corre a telefonarvi –

Le vedemmo sculettare felice verso la sua meta e poi entrammo in casa

– visto pisellino che troia tua madre &egrave disposta proprio a tutto per i nostri cazzi , vedrai che gli faremo fare le peggio cose , peggio di quello che abbiamo fatto fare alla professoressa che avevamo sottomesso l’anno scorso –
– per adesso mettiti pure in libertà che ti faremo vedere un bello spettacolino mentre spaccheremo il culo e la fica a quella troia di tua madre –

Dopo un paio di minuti arrivò la telefonata ed Antonio mi disse di andare a rispondere

– pronto – dissi io e dall’altro capo del telefono
– pronto ma chi sei Ernestino – disse la mamma all’altro capo del telefono manifestando nella voce un certo disappunto
– passami uno dei ragazzi , Ernestino –

quindi dissi ai ragazzi che mia madre voleva parlare con qualcuno di loro

– metti il viva voce e dille di parlare che l’avremmo ascoltata tutti –

cosa che feci immediatamente così tutti potemmo ascoltare la mamma che nuda telefonava da una cabina pubblica per offrirsi come troia.

– ragazzi sono la signora Patrizia XXX e mi offro per essere la vostra troia per questa notte e per tutte le volte che vorrete –

Formulata la domanda Antonio prese la cornetta e rispose alla mamma

– brava troia ora passeggia per una mezz’oretta nella via o poi torna pure a casa che ti aspettiamo per farti la festa –
– va bene fra mezzora sono da voi – cinguetto mamma con fare da puttana consumata

E mezzora dopo faceva il suo ingresso sculettando sui suoi altissimi tacchi nel salone di casa

– eccomi maschioni sono qui ho fatto tutto quello che volevate ora usatemi come una puttana – disse rimanendo ferma al centro del salone
– certo troia ora ti faremo la festa , dai mettiti alla pecorina come quella vacca che sei –

I ragazzi si erano tutti quanti denudati esibendo oltre ai già noti randelli dei fisici da palestrati .
Non si avventarono immediatamente su mamma ma iniziarono a stuzzicarla.

– sentite come &egrave fradicia la troia –
– già solo ieri faceva la signora schizzinosa ora &egrave qui alla pecorina che implora di sfotterla –
– vero troia che sei disposta a tutto pur di farti fottere ? –
– si ragazzi farò qualunque cosa ma per carità possedetemi –rispose mamma quasi piangendo tanto era eccitata
– bene per prima cosa ti inculeremo – disse Antonio mentre puntava la cappella del suo enorme bastone sul buco del culo di mamma
– guarda pisellino cosa faccio a quella troia di tua madre –

e quindi diede una forte spinta che forzò il buco del culo di mamma che gridò di dolore causato dalla profanazione che stava subendo.
Dopo alte due spinte successive il cazzone di Antonio fu tutto dentro mamma o per meglio dire nel suo buco del culo.
Il maschione rimase immobile per qualche secondo per far abituare la troia , poi lentamente estrasse il cazzo dallo sfintere di mamma per immergerlo nuovamente in colpo solo e ripeté l’operazione in un crescendo continuo .

– lo senti troia il cazzo? –
– scrofa spiega a tuo figlio cosa ti sto facendo –cosa che mamma non si fece ripetere 2 volte
– Ernestino , la tua mamma lo sta prendendo nel culo dal tuo amico e tu prenditi il cazzettino e sparati un seghino mentre vedi la mamma fare la troia con i tuoi amici –

A questo punto la situazione perse ogni controllo e mamma fu letteralmente assalita dai sei ragazzi che si alternarono su di lei a due a due.
Le riempirono entrambi buchi con fiumi di sborra che lei ricevette gioiosa e felice senza pensare che senza alcuna precauzione rischiava anche di rimanere gravida , cosa che io tentai di far notare ai ragazzi, ottenendo solo di infoiarli ulteriormente.

– troia non prendi la pillola? – le chiese uno dei ragazzi mentre la fotteva
– no ragazzi, ma non vi preoccupate una vacca come me non può essere che felice a farsi riempire da dei tori come voi – rispose mamma che aveva perso ogni freno inibitore
– si così la ingravidiamo pure a questa vacca – disse eccitatissimo un altro dei ragazzi
– hai sentito pisellino , te la mettiamo in cinta quella puttanona di tua madre –

Comunque fregandosene di eventuali conseguenze se la scoparono ed incularono per tutta la notte lasciandola esausta , soddisfatta e distrutta sul pavimento del salone con la sborra che gli straboccava da ogni buco.
Alle prime luci dell’alba se ne andarono promettendogli che quello era solo l’inizio del suo degrado e che l‘avrebbero addestrata ad essere la pia grande troia di tutte le troie .

Continua ….

Posta elettronica adolfozenetti@virgilio.it

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