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Erotici Racconti

Mia madre la troia del condominio

By 3 Maggio 2004Gennaio 14th, 2022No Comments

Mi chiamo Silvio e vivo con mia madre in un condominio costituito da 12 appartamenti .
Sono un ragazzo di 18 anni , fisicamente sono bassino 1.60 cm e molto esile quasi femmineo e dato queste mie caratteristiche così poco attraenti la mia vita sessuale si limita ad estenuanti sedute di masturbazione, in pratica mi ammazzo di seghe.
Alle infelici qualità sopra esposte se ne aggiunge un’altra meno appariscente ma non meno importante : ho un cazzettino veramente mignon , quando è duro non supera i 5 centimetri, vi lascio immaginare le dimensioni da moscio.
Mia madre Immacolata (di nome ma non di fatto ,come potremo vedere in seguito) invece è una bella donna di 39 anni : capelli neri , alta 1.75 cm , con forme molto generose ,quarta misura di reggiseno, gambe lunghe ed un culo veramente eccezionale di quelli che fanno voltare gli uomini per la strada.
Anche il viso è molto provocante infatti, oltre a due grandi occhi neri la mamma ha due labbra che ispirano i pensieri più licenziosi, io stesso mi sono segato più volte immaginandola sbocchinare cazzi di ogni colore e dimensione.
La mamma solitamente veste in maniera molto classica con abiti composti da gonna e giacca o interi sempre molto aderenti e comunque sotto il ginocchio. Ciò le conferisce un’aria al contempo molto sobria ed eccitante.
Inoltre calza sistematicamente delle scarpe con tacchi molto alti , mai sotto i 10 cm e questo rende la sua figura ancora più slanciata oltre a donarle un’andatura veramente provocante.
Naturalmente desta l’ammirazione di tutti gli uomini e di tutti i ragazzi che la conoscono.
Io , forse per la mia indole veramente sottomessa e sia per il mio fisico meschino sono lo zimbello di tutti i miei amici che mi hanno affibbiato anche alcuni soprannomi : pisellino, signorina ,femminuccia ,uccellino ecc.
Naturalmente i miei amici non mi nascondono i volgari apprezzamenti che hanno nei confronti di mia madre:

– pisellino lo sai che tua madre ha proprio una faccia da troia –
– Con le labbra che si ritrova ,chissà il sapore di quanti cazzi conosce –
– Con quella latteria che ha in dotazione deve essere proprio divertente da mungere –
– Lo sai femminuccia quanti cazzi deve aver preso in culo quel troione di tua madre –
– Se sono vere solo metà delle storie che si raccontano su di lei è la regina delle puttane –

Io naturalmente li lasciavo dire perché ero convinto che queste non fossero altro che delle loro fantasie e che mia madre non fosse altro che una donna molto morigerata ed austera .
Infatti non mi era mai capitato di vederla in atteggiamenti equivoci , anzi addirittura non l’avevo mai vista frequentare un uomo da quando 10 anni prima mio padre se ne era andato di casa.
Inoltre lavorava come responsabile presso la biblioteca della curia e questo contribuiva a conferirle un atteggiamento ancora più serio , in quanto, ai dipendenti non era assolutamente consentito di discostarsi da una linea comportamentale più che virtuosa e che non desse adito al ben che minimo pettegolezzo.
Dopo un po’ di tempo però questi ragazzi, iniziarono ad essere più circostanziati nell’insultare mia madre, infatti iniziarono a narrare di suoi incontri dove era al centro dell’attenzione di più maschi, che si sollazzavano facendole fare le cose più ignobili.

– si pisellino tua madre è proprio un gran puttanone ,durante l’ultima riunione condominiale era l’unica donna presente – incalzò uno
– E ha sbocchinato tutti i maschi presenti facendo una vera e propria indigestione – aggiunse un altro-
– Non è vero risposi io –

Ma fui subito invitato a tacere

– zitto pisellino è come diciamo noi perché questa volta l’abbiamo vista troieggiare con i nostri occhi e se non ci credi vieni con noi mercoledì prossimo,quando ci sarà la prossima riunione condominiale, così potrai accertarti con i tuoi occhi di che razza di troia sia tua madre-

Quindi ci accordammo per vederci il mercoledì successivo, quando saremmo andati a spiare la riunione condominiale.
Queste riunioni avvenivano in una mansarda che stava sopra gli appartamenti dell’ultimo piano. Questa mansarda oltre ad un ampia vetrata era provvista di 2 finestrelle e proprio da queste due finestrelle ,che nel locale erano site in alto(oltre 2,5 metri dal pavimento) mentre dal lato esterno stando accovacciati si accedeva facilmente alla finestra .,avremmo potuto osservare non visti gli avvenimenti che animavano la riunione.
Io vissi i giorni che precedevano l’evento con molta ansia e preoccupazione , tentai di osservare più attentamente la mamma , volevo vedere se riuscivo a capire anche da un particolare qualsiasi quella natura perversa che i miei amici raccontavano.
Ma non scorsi nulla che mi confermasse quanto dettomi dai ragazzi , anzi la mamma aveva un atteggiamento veramente irreprensibile per non dire bigotto.
Infatti usciva solo per andare a lavorare o per andare in chiesa , mi rimproverava severamente se per caso mi scappava qualche espressione scurrile. Non perdeva occasione per commentare con disprezzo, i costumi troppo spregiudicati dei giorni nostri .Inoltre non aveva mai dato corda ai pesanti apprezzamenti che spesso le capitava di ricevere quando era per strada , anzi faceva sembrare che non li sentisse neppure.
Quindi tra queste mie preoccupazioni arrivo il grande giorno.
La mamma prima che uscissi iniziò a tradire anche lei un poco d’ansia , infatti continuava a guardare l’orologio e soprattutto continuava ad invitarmi ad uscire , dicendomi che non era corretto far aspettare i miei amici , che era molto importante essere sempre puntuali , insomma era chiaro che non vedeva l’ora che uscissi di casa, cosa che feci immediatamente.
Io e i miei amici ‘ ora prima della riunione ci andammo quindi ad appostare sul tetto al nostro posto di osservazione.
La visuale era perfetta potevamo osservare, naturalmente senza rischiare di essere visti, tutto il salone .

– vedrai pisellino che spettacolo vedremo stasera , meglio di un film porno –disse uno
– già i condomini e la troiona , con Immacolata S. nella parta della troiona – aggiunse sarcasticamente un altro-

Così tra simili battute e facezie di ogni tipo attendevamo con trepidazione l’arrivo dei condomini e verso le otto iniziarono ad arrivare alla spicciolata uno alla volta. Per ultimi entrarono mia madre e l’amministratore.
Lei era vestita con un abito rosso molto aderente che non le avevo mai visto indossare, infatti oltre ad essere molto attillato era pure alquanto corto ,circa una spanna sopra il ginocchio, lasciava scoperte le spalle e la scollatura ,molto pronunciata, metteva in risalto le sue splendide tettone.
Adesso iniziavo a capire la fretta che aveva di buttarmi fuori di casa : non voleva farsi vedere da me così abbigliata.
Per completare l’abbigliamento calzava delle scarpe nere molto scollate e con un tacco di almeno 12 cm e come avrei visto da li a poco indossava delle calze nere con la riga sorrette da 2 giarrettiere e non il solito collant.
Come dicevo entrò per ultima seguendo l’amministratore, in tutto vi erano 12 uomini undici condomini e l’amministratore. Tutti giovani, infatti andavano dai 25 del più giovane ,tra l’altro fratello maggiore di uno dei miei amici li alla finestrella, ai 35 anni dell’amministratore.
Anche fisicamente erano ben messi ,tutti oltre il metro e ottanta cm , e con dei cazzi (come avrei visto poi ) di notevoli dimensioni (niente sotto i 22 cm).
Quindi prese la parola l’amministratore :

– signori siamo qui riuniti per sollazzarci con la signora Immacolata S…, in quanto come già sapete la suddetta signora è stata pizzicata, da me e dal signor Antonio (il nostro vicino di casa) a commettere degli illeciti amministravi presso l’ufficio dove lavora e se vuole che non la denunciamo deve ubbidire ad ogni nostro desiderio- e poi continuò
– come vi avevo promesso quando mi avete scelto come amministratore io avrei provveduto a migliorare le relazioni sociali nel condominio ed infatti vi ho procurato una troia , ma non una troia qualsiasi ma la signora Concetta S…. ,una donna fino a poco tempo fa integerrima e stimata ora una troia a nostra disposizione –

disse tutto ciò con molta enfasi, come un politico che aveva mantenuto le sue promesse elettorali e proseguì questa volta rivolgendosi a mia madre

– Dai Immacolata fai vedere a tutti come sei troia , levati quell’abito e facci vedere come sei fatta- e rimarcò la frase dandole una sonora pacca sul culo
– Signor amministratore io faccio tutto quello che volete ma poi mi consegnate i documenti che mi compromettono – disse mia madre ,ma a queste parole rispose abbastanza stizzito l’amministratore
– Lurida bagascia tu non sei in condizione di chiedere nulla , tu devi ubbidire e fare quello che ti dico, quando ci saremo rotti i coglioni di usarti solo allora ti renderò quei documenti che tanto ti stanno a cuore,hai capito troia ? E adesso spogliati puttanona

A questo punto la mamma si portò al centro del locale e si sbottono il vestito rimanendo solo con calze mutandine e reggiseno, ma solo per qualche attimo perché immediatamente si sgancio il reggiseno e si sfilò le mutandine e si mise a roteare su se stessa in modo da consentire a tutti i presenti di ammirarla nella sua conturbante ed opulenta bellezza.
L’atmosfera si stava surriscaldando sia nel locale che sul tetto tra noi ragazzi.

– visto pisellino adesso quella scrofa di tua madre ci farà divertire –
– guarda che tettone che ha la vacca – aggiunse un altro dei ragazzi –

Mamma nel frattempo inizio a sculettare per il locale mentre i condomini al suo passaggio si prendevano la libertà di darle qualche sonora pacca sul culo.Dopo due tre giri del locale si distinguevano chiaramente i segni purpurei della manate sul suo splendido culo bianco.
A questo punto riprese la parola l’amministratore che come avrete capito dirigeva le operazioni :

– bene troia hai sculettato abbastanza adesso vieni qui –

la mamma si avvicino immediatamente all’amministratore e quando le fu vicino questi la fece chinare facendole sporgere il culo in fuori e estratta una riga da disegno da una borsa iniziò a percuoterla sulle chiappe invitando tutti i presenti a fare altrettanto , naturalmente durante l’operazione i signori non perdevano l’occasione di offendere pesantemente la mamma :

– stack tieni troia facevi la moralista e adesso sei qui a culo nudo a beccarti queste nerbate stack-stack – stack
– che bel culo che hai &egrave un vero piacere fustigarti , tutte le volte che ti incontravo per le scale avevo voglia di fari questo ed adesso te lo posso fare cara la mia troiona prendi stack – stack
Si accanirono sul culo di mamma tutti quanti riempiendolo di striature rosse, poi l’amministratore le disse di accovacciarsi a terra tenendosi le caviglie con le mani e naturalmente rimanendo a cosce larghe ed in quella posizione da “ranocchia” la fece deambulare per la stanza tra l’ilarità dei presenti ,che naturalmente continuavano ad insultarla:

– non &egrave più quella donna altera che vuole far credere di essere ora &egrave solo una troia per giunta ridicola , vero troia che sei ridicola in quella posizione – disse uno dei condomini rivolgendosi a mia madre
– vi prego , mi vergogno molto di quello che mi state facendo fare – rispose la mamma quasi piangendo
– Ti vergogni??? Ma questo &egrave solo l’inizio vedrai che belle sorprese avremo per te questa sera cara la mia zoccolona –

Dopo un po’ di questa manfrina l’amministratore la fece alzare e gli intimò di recarsi vicino a lui quindi gli mise una mano tra le cosce :

– porca puttana questa troia è completamente bagnata ha un lago nella figa è una puttana in calore –

e aggiunse rivolgendosi a mia madre con fare molto serio

– lurida troia come mai hai la fica così bagnata ?

naturalmente mia madre era imbarazzatissima e con gli occhi a terra non rispondeva alla domanda dell’amministratore che però insisteva e voleva una risposta.

– allora troia vuoi darmi una risposta , perché hai la fica così bagnata ???
– perché mi sono eccitata – rispose mia madre quasi balbettando
– Ti sei eccitata ? e cosa ti ha fatto eccitare cara la nostra vaccona

La mamma a questo punto era completamente rossa dalla vergogna e non riusciva a reggere lo sguardo di nessuno e rispondeva fissando, con gli occhi bassi, il pavimento e questo sembrava divertire quel bastardo dell’amministratore che la incalzava.

– allora troia vuoi dirmi cosa ti eccita in quello che ti stiamo facendo ?
– tutto mi eccita, mi eccita l’essere esposta nuda ed in maniera ignobile ai vostri sguardi ,mi eccitano i vostri insulti, mi eccitano le vostre nerbate ma soprattutto mi eccita la vergogna che mi fate provare – rispose la mamma imbarazzatissima e tutto di un fiato.

L’amministratore capiva ormai di averla in pugno e di averla portato lungo la strada di non ritorno e proseguì sempre più incalzante

– Una che si eccita a queste cose così è ,dammi tu una definizione di te stessa –

E la mamma con un filo di voce e senza alzare lo sguardo da terra

– sono una troia –
– come non ho capito parla più forte –
– SONO UNA TROIA ,UNA GRANDISSIMA TROIA – rispose la mamma gridando

A questo punto scoppio un applauso fragoroso e spontaneo.
Anche noi ragazzi alla finestrella eravamo rimasti molto colpiti dalla piega che aveva preso la situazione e i miei amici non mi risparmiarono i loro commenti :

– te l’avevo detto che tua madre è una grandissima troia ,visto ,che lo ha ammesso pure lei , adesso ti sei finalmente convinto che razza di puttana sia, più la maltrattano e più gode-
– allora pisellino non dici nulla –
– si ragazzi avete ragione voi la mamma è una grandissima troia – risposi io

A questo punto i ragazzi avevano estratto i loro cazzi e avevano iniziato a segarsi. Invitando anche me a fare altrettanto.
Naturalmente il confronto tra il mio pisellino ed i loro membri era umiliante ,infatti loro erano dotati di nodosi bastoni e nonostante la loro giovane età (18-19 anni) erano cazzi di tutto rispetto dai 23 ai 25 cm.Anche questo mi fu fatto notare :

– pisellino ai proprio un cazzettino insignificante guarda che bei cazzi abbiamo noi adesso ci godiamo insieme a te lo spettacolo di quella troia di tua madre e fra qualche giorno faremo provare alla troia i nostri bei cazzi, non credo che ci rifiuterà il favore la zoccolona –

Nel frattempo nella sala i maschioni si erano denudati ed esibivano le loro superbe erezioni

– dai troia per cominciare inizi a sbocchinarci uno ad uno , la prima sborrata quella più copiosa , te la vogliamo dare da bere come ricostituente così ti metti in forza per prendere poi tutti i nostri cazzi in corpo ah-ah-ah-ah – disse l’amministratore ridendo sguaiatamente

La mamma si inginocchio ed inizio a leccare i cazzoni , li leccava sulla cappella e percorreva l’asta fino ai coglioni per poi tornare alla cappella per imboccarla tutta fino a sfiorare con le labbra i peli pubici. A questo punto il maschione di turno le afferrava la testa e la teneva cosi bloccata facendole mancare quasi il respiro, per poi iniziare a scoparla in gola fino a che non le riversava nello stomaco la sua copiosa sborrata. Ovviamente il momento dell’orgasmo era accompagnato da una serie di insulti rivolti alla mamma tipo :

– Si troia vengo di ingozzo di sborra gran succhiacazzi che non sei altro
– Bevi suca minchia che sto venendo –
– Bocchinara solo una bocchinara sei –

Tutti e dodici gli uomini sborrarono in rapida successione nella bocca della mamma facendole bere una quantità di sperma veramente notevole .
I ragazzi invece avevano indirizzato le loro sborrate in un bicchiere e li, avevano raccolto il loro sperma e mi dissero che lo stavano conservando ed un giorno molto vicino lo avrebbero fatto bere a quella gran succhiacazzi di mia madre.
Nel frattempo nel locale :

– bene troia ora che ci hai fatto svuotare i coglioni e che siamo più calmi ci possiamo divertire con più calma – disse l’amministratore alla mamma
– ora ti dobbiamo pulire per bene l’intestino ,perché quando ti inculiamo non vogliamo sporcarci i cazzi di merda , quindi ora sdraiati su quel divano ed alza le gambe –

Quindi la fecero accomodare sul divano come descritto e dopo aver stappato una bottiglia di spumante gli infilarono il collo della bottiglia nel culo facendogli defluire il liquido nel culo , svuotata la prima bottiglia ne svuotarono una seconda ,una terza ed infine una quarta e con un turacciolo le chiusero il buco del culo.
A questo punto la fecero alzare e la costrinsero a camminare con il pancione riempito di spumante naturalmente tra le risate ed i commenti di tutti presenti :

– guarda la vacca che pancione sembra in cinta , su troia cammina –
– ti eccita pure questo troia ? –
– si me ne vergogno , ma anche questo mi eccita , per favore adesso scopatemi ho bisogno di essere scopata –
– Si fra un po’ ti scopiamo , ma te lo devi meritare –
– Prima che noi possiamo scoparti è necessario che ti svuoti per bene e come puoi vedere qui manca il necessario , quindi è giocoforza che tu scenda a casa tua a svuotare l’intestino e poi torni su a farti scopare , se non te la senti di salire puoi rimanere a casa tua e noi ti scoperemo la prossima volta – e poi aggiunse
– Naturalmente dovrai scendere nuda come sei e nella stessa maniera dovrai ritornare su e ripeto, se non te la senti rimani pure a casa –
– Ma abito al primo piano rischio di essere vista da qualcuno – disse la mamma
– A te la scelta se vuoi il cazzo te lo devi guadagnare – rispose l’amministratore
– Avete vinto voi – e camminando goffamente con il pancione si avvio per le scale fino al nostro appartamento.

Quindi andò in bagno a scaricare l’intestino dal liquido che vi avevano introdotto i bastardi poi si sciacquò la faccia e ripristino il trucco e tutta nuda e sculettante rifece i 5 piani di scale fino a giungere nuovamente al locale dove si stava svolgendo la riunione e cinguettando disse :

– sono tornata maschioni adesso mi scopate che sono troppo eccitata –
– su dai volevate una troia e adesso l’avete , per carità scopatemi ho troppo bisogno di cazzo –
– bene troia ti sei meritata la tua dose di cazzo , mettiti alla pecorina –

La mamma non se lo fece ripetere due volte e si mise alla pecorina pronta a ricevere “finalmente “
i bei cazzoni che aveva a disposizione e standosene a quattro zampe agitava il culo per istigare i maschioni a possederla .

– bene la troia &egrave proprio in calore guardate come sculetta, forza ragazzi diamoci da fare –

E così iniziarono a penetrarla a ripetizione senza soluzione di continuità e per oltre 2 ore la scoparono ed incularono riempiendogli entrambi gli orifizi di calda sborra lasciandola ansante e soddisfatta , da innumerevoli orgasmi, li per terra .

– bene troia ora ce ne andiamo , ma sappi che ognuno di noi in qualunque momento può pretendere la tua sottomissione e di usarti a suo piacimento, ti saluto e alla prossima –

Cosi concluse l’amministratore che insieme agli altri condomini lasciò il locale , dopo qualche minuti la mamma si rialzò e rivestendosi alla meglio scese nuovamente al nostro appartamento.
I ragazzi nel frattempo avevano sborrato più volte nel bicchiere riempiendolo ed uno non ancora soddisfatto e con il cazzo ancora ben in tiro disse agli altri di tenermi fermo manifestando propositi di sodomizzarmi

– tenetelo fermo che me lo inchiappetto , prima mi inculo lui poi mi inculo anche sua madre –

io protestai ma fui sopraffatto e Enrico, così si chiamava il mio assalitore, mi inchiappetto con il suo nodoso bastone in un colpo unico, facendomi gridare dal dolore.
Passato il dolore iniziale sopravvenne uno stato di eccitazione incredibile che culminò, mentre il maschione mi riempiva di calda sborra il culo, con una sborrata anche da parte mia.
La cosa non passò inosservata ai ragazzi che iniziarono a canzonarmi

– mi sa che “Silvietta” è più troia di sua madre –
– si ragazzi ha proprio un bel culetto a guardate pure che lineamenti da troia sembra proprio sua madre –
– certo potremo divertirci con tutte e due d’ora in avanti –

Quindi anche loro mi precedettero alle scale mentre io mi ricomponevo per poi scendere anche io verso casa mia.
Quando entrai in casa mamma ,naturalmente, era già a casa ,infatti era sotto la doccia .
Appena lei uscì dal bagno avvolta nell’accappatoio iniziò a rimproverarmi , dicendomi che non era quella l’ora di tornare (erano le due di notte) e che lei era stata in ansia fino ad allora non vedendomi tornare.
Volevo dirgli che altro che a preoccuparsi del mio rientro , lei era stata a fare la troia fino a 20 minuti prima , ma mi riproposi di non svelarle niente di quanto sapevo su di lei e scusandomi per l’accaduto me andai a dormire.
Lei mi diede un bacio sulla guancia ,proprio come una mammina amorevole e se ne andò pure lei a dormire.
Il giorno dopo i ragazzi a scuola mi consegnarono una lettera e il barattolo contenente la sborra. Nella busta insieme alla lettera c’erano delle fotografie che ritraevano mia madre mentre sbocchinava alcuni uomini.Mi dissero che le avevano scattate non la sera prima ma in occasione della precedente riunione condominiale e che sulla lettera c’erano delle istruzioni per mia madre e per me .Infatti aggiunsero che quella sera loro 5 sarebbero venuti a casa mia a cenare e io e mia madre avremmo dovuto eseguire le istruzioni indicate in quella lettera.
Così dopo la scuola verso le 5 del pomeriggio ,con il barattolo contenente la sborra dei miei amici e la busta contenente lettera e fotografie, tornai a casa dove da poco era rientrata anche mia madre.
Appena rientrato e gli consegnai immediatamente la busta ed il barattolo.
La mamma aprì subito il barattolo ed incuriosita dal suo strano contenuto ci intinse un dito e se lo porto al naso. Appena capì di cosa si trattasse mi guardò molto severamente chiedendomi se ero impazzito.
Io la invitai a leggere la lettera che da quella avrebbe capito tutto.
Questo era il contenuto della lettera :

CARISSIMA SIGNORA IMMACOLATA S. PER PRIMA COSA INIZIAMO A PRESENTARCI .
NOI SIAMO ENRICO, MICHELE .RICCARDO ,ANTONIO E GIUSEPPE COME SA, SIAMO COETANEI DI SUO FIGLIO E VIVIAMO NEL SUO STESSO CONDOMINIO.
COME PUO’ VEDERE DALLE FOTO CHE ALLEGHIAMO SIAMO A CONOSCENZA DELLA SUO TEMPERAMENTO DA TROIONA CONSUMATA, CHE PER TANTI ANNI E’ RIUSCITA A DISSIMULARE.
AVENDOLA VISTA ALL’OPERA ANCHE IERI SERA , ABBIAMO POTUTO AMMIRARE COME LE RIESCA NATURALE COMPORTARSI DA VACCA E CHE GODE VERAMENTE A COMPORTARSI DA TROIA .
AGGIUNGIAMO INOLTRE, CHE IERI SERA CON NOI AD OSSERVARLA E AD AMMIRARLA DURANTE LA SUA PERFORMANCE C’ERA ANCHE QUELLA FEMMINUCCIA DI SUO FIGLIO SILVIO.
DOPO QUESTI OPPORTUNI CHIARIMENTI PASSIAMO ALLE ISTRUZIONI PER LA SERATA .
COME AVRA’ CAPITO QUEL BARATTOLO CONTIENE LA NOSTRA SBORRA, E’ UN GENTILE OMMAGGIO PER LEI (ABBIAMO VISTO QUANTO LE PIACE QUESTA BEVANDA).
DUNQUE ABBIAMO DECISO CHE QUESTA SERA VERREMO A CENA DA VOI E LEI E SUO FIGLIO CI DOVRETE ACCOGLIERE DA QUELLE GRANDISSIME TROIE CHE SAPETE DI ESSERE.
LEI ” SIGNORA “ DOVRA’ INDOSSARE SOLO DELLE CALZE SOSTENUTE DA GIARRETTIERE E LE SCARPE CHE INDOSSAVA IERI SERA ALLA RIUNIONE CONDOMINIALE ,MENTRE SUO FIGLIO DEVE RICEVERCI COMPLETAMENTE NUDO.
SIA LEI CHE SUO FIGLIO DOVRETE TRUCARVI IL VISO DA VERE PUTTANE E QUANDO ARRIVEREMO VI DOVREMO TROVARE COMPOSTAMENTE SEDUTE MENTRE SORSEGGIATE DUE BICCHIERINI DELLA SBORRA CONTENUTA NEL BARATTOLO.
SARA’ MEGLIO CHE PROVVEDIATE A LAVARVI IL CULO CON DEI CLISTERI PERCHE’ DURANTE LA SERATA TRA LE ALTRE COSE SARETE ANCHE INCULATE ,SIA LEI CHE SUA FIGLIA, DICO FIGLIA E NON FIGLIO PERCHE’ D’ORA IN POI SILVIO E DIVENTATA SILVIETTA (IERI SERA L’HO SVERGINATA MENTRE MIO FRATELLO SFONDAVA IL CULO ALLA MADRE IO SFONDAVO IL CULO ALLA “FIGLIA”).
CI VEDIAMO STASERA ALLE NOVE .

FIRMATO : ENRICO, MICHELE .RICCARDO ,ANTONIO E GIUSEPPE

PS. ABBIAMO DEI BEI CAZZI 23-25 cm

La mamma appena lesse la lettera sbianco letteralmente in volto mi spiegò che aveva dovuto subire tutto ciò in quanto la stavano ricattando e che purtroppo mentre subiva questi oltraggi il suo temperamento , che lei con gran forza d’animo aveva tenuto represso, era uscito allo scoperto facendola comportare come una donnaccia immorale.
Io le dissi che la capivo e che comunque non potevamo farci nulla e che era meglio stare al gioco e di prepararci ,come ci avevano indicato, a subire quest’oltraggioso incontro.
Così ci praticammo gli enteroclismi e poi dopo esserci lavate e profumate ci truccammo e “vestimmo” accuratamente come ci avevano indicato i nostri aguzzini.
Io indossai anche un paio di scarpe della mamma , con un tacco di 13 cm che mi slanciavano un pochettino e quando mancavano cinque minuti alle nove versammo in due bicchieri lo sperma dei ragazzi e iniziammo a sorseggiarlo.
Alle nove in punto i ragazzi fecero il loro ingresso in casa senza neanche prendersi la briga di bussare.
– ma brave le troione stanno eseguendo alla lettera le nostre istruzioni –
– ma guarda come e carina Silvietta si è messa anche lei, come la mamma, un paio di scarpe da troia –
– Signora Immacolata che cosa beve di buono ? – chiese ironicamente uno dei ragazzi alla mamma
– Lo sperma che mi avete regalato – rispose mia madre compitamente come se stesse parlando di una particolare qualità di liquore
– E come le sembra – incalzò ancora uno dei ragazzi mentre sghignazzava
– Molto buono – rispose la mamma senza scomporsi
– Bene sono contento che le piaccia , perché in futuro ne berrete parecchio sia tu che quella puttanella di tua figlia/o –

Poi presero il barattolo mi fecero aprire la bocca e me lo versarono interamente in bocca intimandomi di non bere.
– si troietta apri la bocca e tieni tutto la sborra in bocca , falla passare tra i denti e assaporala-

Infatti mentre me ne stavo con la bocca piena di sborra mi dissero di sputarlo nella bocca di mia madre
– su Silvietta adesso da brava puttanella sputa la sborra in quella cloaca di bocca di quella zoccola di tua madre –
– e tu puttanona apri la bocca e ricevi lo sperma dalla bocca di quella troietta di Silvietta –

poi , anche a lei ordinarono di non bere ma di risputare lo sperma che aveva in bocca nuovamente nel barattolo.

– adesso troia assaporalo anche tu senza berlo e poi risputalo nel barattolo che lo berrete poi
durante la cena
– bene care suca minchia adesso lasciate perdere quella sborra e venite qua –

a me mi fecero sedere in disparte mentre mia madre era in piedi in mezzo a loro .
Iniziarono a toccarla da per tutto palpandola oscenamente.

– hai visto come è già bagnata la troia –
– si &egrave vero non è in grado di resistere , basta farla spogliare e maltrattarla un po’ che si bagna come una cagna in calore –
– su troia mettiti a quattro zampe e sgambetta da brava cagnetta –
– &egrave proprio una brava cagnolina la tua mammina ? non è vero Silvietta??
– si &egrave come dite voi – risposi io con un filo di voce

Poi presero degli ortaggi in cucina e ce li conficcarono a me in culo e alla mamma sia in culo che in figa mentre sempre a quattro zampe ci facevano sculettare per la stanza
Di tanto in tanto ci davano qualche nerbata sulle chiappe fino ad arrossarci completamente i candidi culi
– vi piace troie farvi arrossare le chiappe a cinghiate –
– guarda come si è indurito il pisellino a Silvietta –
– e guarda come gronda umori quella troia di Immacolata

Poi arrapati non poco da questa situazione non potendo più resistere ci invitarono a sbocchinarli :

– Adesso da brave succhiacazzi quale siete ci tirate fuori i cazzi dai pantaloni ed iniziate a sucare –

Quindi io mi avventai sul cazzo di Enrico (quello che mi sverginato la sera prima) mentre la mamma imbocco il cazzo Antonio .

– Come sucano bene queste due scrofe –
– Si troia e da quando ero un ragazzino che mi faccio seghe pensando di cacciarti il cazzo in quella tua bocca da grande succhiacazzi e adesso finalmente mi stai spompinando
– Si ora sei la mia troia suca minchia

Dopo un po’ di questo turpiloquio ,io riuscii a far sborrare Enrico e poi anche Riccardo mentre la mamma ,che era più pratica e sicuramente più troia , fece godere con e nella sua bocca gli altri tre.
Quindi dopo averci riempito le bocche di sborra i nostri padroni decisero di fare una pausa per metterci a tavola a cenare .
Io e la mamma servivamo le portate mentre i ragazzi si divertivano a toccarci ,a darci pizzicotti o sonore pacche sul culo.
Naturalmente durante la cena io e mamma pasteggiammo bevendo lo sperma contenuto nel barattolo, come ci avevano precedentemente promesso i ragazzi.
Finito di cenare i maschioni ci saltarono addosso e io e la mamma fummo inculate, chiavate (solo la mamma) a ripetizione , infatti ognuna di noi ricevette da ogni ragazzo almeno una sborrata nel culo e la mamma pure nella fica.
Infatti mentre io venivo solo inculato la mamma subiva delle doppie penetrazioni

– si troie beccatevi sti bei cazzoni –
– vero che vi piacciono i nostri cazzi gran vacche che non siete altro –
– Dimmi troia come ti senti con un cazzo in culo ed uno in fica –
– Si ragazzi continuate così , fottetemi tutta rompetemi il culo sarò la vostra troia a vita
– E rompete il culo anche a quella femminuccia di mia figlia , vi prometto che la farò diventare una brava troia ,gli farò crescere le tette e tagliare il pisellino
– Certo troiona diventerà una vera vacca come te e adesso prenditi questa sborrata nel culo ,troia –

Alla fine spossati ,ma non ancora paghi da quanto ci avevano fatto subire, ci fecero stendere sul tappetto con le teste affiancate e le bocche aperte ed iniziarono a pisciare riempiendoci le bocche e le gole con l’immondo liquido, tutto, mentre io mi menavo il pisellino e la mamma si toccava la fica, procurandoci così ,l’ultimo ed ennesimo orgasmo.

– bene troie fate proprio schifo vi masturbate anche mentre vi usiamo come latrine – disse uno dei maschioni sputandoci con disprezzo addosso
– comunque per stasera ci siamo svuotati i coglioni abbastanza- e aggiunse
– tenetevi pronte per i prossimi incontri se non volete che quelle foto finiscano in mani sbagliate –

detto questo se ne uscirono lasciandoci li per terra in una pozzanghera di piscio e piene di sborra ovunque.
Così, io stavo diventando Silvietta e la mamma era ormai la troia del condominio costretta a subire da tutti i condomini ogni tipo di oltraggio e io con lei.
E la cosa forse non ci dispiaceva molto , avevamo scoperto così la nostra vera natura di troie .

FINE

SONO GRADITI COMMENTI

Posta elettronica : adolfozenetti@virgilio.it

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