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Mio fratello Kevin – 2

By 3 Gennaio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

‘Bene! Cominciamo a stabilire alcune regole…’ ho ancora il suo piede in bocca mentre comincia ad elencare quello che sarebbe stata la mia vita da quel momento in poi. ‘Mamma e papà staranno via ancora per un mese, il che vuol dire che ho tutto il tempo per addestrarti ad essere la cagna che sei! Innanzi tutto spogliati immediatamente, non mi risulta che le cagne portino vestiti!’
Eseguo l’ordine che il mio sadico padrone, mio fratello Kevin, mi impartisce anche se provo una vergogna incredibile, nessuno mi ha mai vista nuda e, quando rimango in mutandine e reggiseno esito
‘Beh? Che aspetti? Muoviti cazzo, non ho mica tutto il giorno!’ mi slaccio allora il reggiseno e mi tolgo le mutandine. Lui mi guarda divertito, poi mi dice:
‘Ma che belle tettine, non l’avrei mai detto, lo sai? Da ora in poi dovrai sempre farti trovare nuda, a quattro zampe… e dovrai rasarti la fica, chiaro? E rimettiti a leccarmi i piedi!’
‘Si padrone…’ rispondo automaticamente mentre mi sdraio di fronte a lui che è seduto sul letto. Mi mette un piede sul seno e uno sulla faccia e io riprendo, felice, il mio lavoro di pulizia.
‘Ogni volta che rientrerò in casa dovrai accogliermi leccandomi le scarpe per pulirle come si addice ad una schiava…’
‘Si padrone…’ ha cominciato a martoriarmi i capezzoli con le dita del piede.
‘Senti un po’, con quanti hai scopato?’ Questa domanda mi imbarazza moltissimo e divento rossa, fatico a trovare le parole:
‘Io, veramente…. non ho mai….’ sbarra gli occhi per un attimo poi comincia ridere:
‘Hahahaha, bene bene, sei vergine eh? Ma che gentile a conservarti per me, sta’ tranquilla, farò in modo che la tua prima volta sia davvero in-di-men-ti-ca-bi-le’ sillaba lentamente l’ultima parola con un sorriso malefico stampato in viso e io tremo già al pensiero.
‘La sai una cosa? Mi è venuta un’idea’ si alza in piedi sulla mia faccia, calpestandomi bene e poi si toglie i boxer. Resto allibita dal suo cazzo, è enorme, non solo tozzo ma anche lungo e non è neanche del tutto in tiro:
‘Vediamo se quella fogna che hai sulla faccia la posso utilizzare per qualcosa di più utile che farmi leccare i piedi’ Si inginocchia sopra la mia faccia, poi si piega in avanti. L’odore del suo cazzo mi arriva alle narici e, di nuovo, sono sull’orlo di perdere il controllo, è come se il mio cervello andasse in tilt. Guardandomi con un ghigno mi dice: ‘Forza dì aaahh….’ io esito:
‘Kevin, no, ti prego, non…’ mi arriva un ceffone subito:
‘Che cazzo ti ho detto troia? Come mi chiamo io?’ mi ha afferrato per i capelli e li sta tirando facendomi un male cane.
‘Perdonami, perdonami padrone, non volevo… è solo che…’ mi affretto a dire.
‘Apri questa cazzo di bocca ti ho detto!’ stavolta obbedisco e lui non esita a ficcarmi il pisello in bocca. Il sapore è orribile ma mi eccita tantissimo, sa di piscio e sudore insieme ‘Ahhh, così…. sai ho pisciato poco fa, in bagno e voglio che lo assapori bene, hehe…’ mi guarda in faccia sorridendo mentre inserisce il suo bastone dentro e fuori dalla mia bocca molto lentamente, dandomi modo di pulirglielo dallo sporco. Pian piano si eccita sempre di più e le dimensioni del suo cazzo aumentano considerevolmente. E’ veramente enorme, saranno almeno 25 centimetri di carne ed io sto assaporando praticamente solo la cappella. Dopo pochi secondi:
‘Ok, adesso basta con le stronzate’ mi mette una mano dietro al collo, mi inclina la testa all’indietro e con un solo colpo di bacino mi ficca il cazzo dritto in gola, fino alle palle. Io non ho neanche il tempo di reagire, inarco tutto il corpo e comincio a soffocare, ho i conati di vomito, i miei occhi si riempiono di lacrime e comincio a mugugnare. Kevin sghignazza:
‘Hehehehe, lo sai di pompini me ne faccio fare tanti, ma non sono mai riuscito a ficcarlo tutto in gola a una ragazza, si lamentano tutte che è troppo lungo… a me sembra che c’entri perfettamente, non trovi? Hehehe’ non mi da il tempo di respirare, si appoggia con le mani sulle mie tette e comincia a pompare. Io non so come fare a respirare, inarco il corpo ad ogni affondo, sento un dolore terribile alla gola e al seno che lui mi sta palpeggiando selvaggiamente. Mi scopa la gola in maniera brutale avendo cura di sbattermelo dentro fino all’ultimo centimetro ad ogni spinta, facendomi sbattere le palle sul naso.
‘Cazzo questo è anche meglio di scopare in figa, lo sai perché? Perché so di farti male cazzo! Preparati perché ti toccherà ogni giorno! Prendi questo…. e questo…… e questo!!’ ogni colpo è più brutale del precedente, sto letteralmente soffocando, agito le braccia e le gambe ed emetto suoni stranissimi, bassi e rauchi:
‘Hahahahaha!! Che fine ha fatto la tua vocina da soprano lirico, eh? Sembri un lavandino intasato! Cos’è ti ho fatto male alle corde vocali? Oh, scusami, vediamo se posso rimediare! TIENI, TIENI, TIENI! Più senti dolore e più godo, troia!!!’ Aumenta il ritmo della pompata e anche la forza che mette ad ogni affondo. Ho i conati di vomito sempre più forti ‘così hai finito di scassami le palle con i tuoi gorgheggi del cazzo, brutta scrofa di merda! Hahahaha!!’ Mi sta usando come fossi niente più di una bambola gonfiabile, come se la mia bocca non fosse nient’altro che un buco ma la cosa peggiore è che sono fradicia dall’eccitazione, un lago. Ogni volta che mi fa male, ogni volta che mi umilia con le parole, mi rendo conto che, nonostante il dolore, mi piace, mi eccito come la più schifosa delle masochiste. Mi ritrovo a pensare ‘Cazzo, sono davvero malata!’ Lui ovviamente non tarda ad accorgersene:
‘Guardati! Sei di nuovo bagnata! Ma allora sei proprio una masochista, eh? Aaaahhh sorellona, se solo l’avessi saputo prima, avrei cominciato ad usarti anni fa, sai quanto mi sarei divertito… ma non ti preoccupare mi rifarò del tempo perduto!!!’ continua a scoparmi la bocca incurante dei miei lamenti. Io intanto ad ogni colpo godo come una vacca, sempre di più e più lui è violento più mi piace.
‘Certo che la tua gola sembra fatta apposta per il mio cazzo, non trovi? Un contenitore perfetto!’ Con le mani mi stringe i seni, me li schiaffeggia, me li strapazza come meglio crede. Inutile dire che dopo qualche minuto di quel trattamento vengo di nuovo a gambe aperte, bagnando tutto il pavimento di camera sua. ‘Che troietta che sei! Sei venuta di nuovo! Vergognati! Perché non ti impegni di più e fai godere anche il tuo padrone, huh?’ va avanti a pomparmi per un’altra decina di minuti, anche se a me sembra un’eternità. Continua ad umiliarmi ed offendermi ogni pochi secondi. Ormai sento dolore dappertutto, la gola, la bocca la faccia, i seni, la poca aria che riesco a prendere tra un colpo e l’altro non mi basta, la testa mi esplode, sono cianotica, sto soffocando. I gemiti che emetto sono sempre più inumani e mio fratello gode a vedermi in quello stato:
‘Aaahh, ci sono quasi, tra poco ti farò un bel regalino schiava…. aaaahhhh preparati…’ le pompate si fanno ancora più selvagge se possibile. Ormai non ho più lacrime da piangere e la bava mi ricopre gran parte del viso. Kevin comincia ad ansimare più forte e, ad un tratto, con un ultimo poderoso colpo mi pianta il cazzo in gola fino alle palle spingendo con tutta la sua forza. Sento gli occhi quasi uscire fuori dalle orbite mentre lui mi scarica in corpo mezzo litro di sperma:
‘Aaaaaahhhhh, tieni, direttamente nello stomaco, hahahahahaha!!!!!!!’ continua a venire per diversi secondi con il bastone piantato dentro la mia gola. Adesso non respiro davvero più, comincio ad agitarmi, sto soffocando. Poi esce dalla mia bocca e si siede all’indietro. Io comincio a tossire immediatamente, cercando di prendere un po’ d’aria. Lui nel frattempo mi guarda divertito mentre gli sento dire:
‘Cazzo che meraviglia, non ho mai goduto così tanto in vita mia, lo sai schiava? Da ora in poi sei il mio sborratoio personale, sei contenta? Hahahaha, è un grande onore sai? Non lo concedo mica a tutte…’ non riesce a trattenere le risate mentre mi umilia ulteriormente. Si aspetta che lo ringrazi, ma io ho i conati di vomito talmente forti che non riesco a trattenere lo sperma che ho in pancia e vomito tutto sul pavimento.
‘E’ così che mi ringrazi del regalo che ti ho appena fatto, huh? Mi hai smerdato tutta la camera, guarda! Adesso pulisci hai capito?’ Si è alzato e mi ha preso per i capelli, mi si avvicina al viso e mi sussurra con un ghigno ‘con la lingua naturalmente!’ Mi sbatte la faccia sul pavimento e io comincio a leccare la sborra del mio padrone.
‘Brava! Io vado a fare una doccia, quando esco deve essere tutto pulito, chiaro?’
‘Si padrone’ la mia voce esce roca, rotta dal pianto. Non ho più scampo e neanche voglio averne, voglio essere la sua schiava, ora e per sempre.

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