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NEXT LIVE SHOW STARTS IN…

By 21 Dicembre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Mando un bacio e saluto con un sorriso, premo il tasto sul telecomando remoto che chiude la webcam e guardo il portatile appoggiato sul tavolinetto della camera. Sul sito, appare il countdown.
NEXT LIVE SHOW STARTS… Un calendario in animazione flash segna le ore al prossimo appuntamento, secondi che scorrono inesorabili, un’attesa infinita per alcuni (tanti!) che si collegano al sito. Io sorrido in camera, dò del mio meglio per creare atmosfera, sensazioni, luci soffuse, parole sussurrate, tutto per illudere lo spettatore consenziente e pagante. “vi adoro!” Ammicco ogni tanto a fine spettacolo, ma in realtà per me sono cifre, clienti, soldi, portafogli aperti.

Mi duole un po’ il sesso e sento fastidio alla gamba. Scendo dal letto stiracchiandomi, questa sera qualcosa non andava, &egrave stata dura regalare agli anonimi visualizzatori qualcosa di reale da vedere. Ho finto, amorini miei, ho finto in gran parte perché voi mi scrivete, vi leggo, mi digitate parole sconce e “se fossi li…” per darmi piacere. &egrave una finzione reciproca, in fin dei conti.

Lascio la camera da letto con la sua luce calda e soffusa per andare in bagno. Apro la doccia, mi siedo sul water a liberarmi… Ah, “amori miei”, non sapete quanto mi scappa a volte, e non posso certo dirvelo, diventerebbe uno spettacolo un po’ particolare. &egrave una linea che non voglio attraversare.

La doccia &egrave calda, lascio l’acqua scorrere sul mio corpo a lavarne epidermide e peccati. Per stasera ho fatto quel che potevo, voglio rilassarmi.

NEXT LIVE SHOW STARTS IN… Enumera, lo so, il computer. Chissà quanti staranno facendosi una doccia. Chissà quanti un’altra sega. Qualcuno che scrive un messaggio sul sito, qualcuno mi contatta via email… Non dovrei pensarci, ma &egrave inevitabile. Una spada di Damocle di cui sono conscia, il costante sapere che qualcuno attende e da un certo momento pretende.
Sospiro sotto l’acqua calda. Le mie labbra polpose aspirano aria fresca mentre il rumore delle gocce d’acqua si infiltra nel mio cervello. Lo scroscio dell’acqua. Il ronzio del riscaldatore (questo bagno &egrave sempre troppo freddo per me.) il tamburellare dell’acqua sulla testa.
Un’overdose di “rumore bianco”, quello di cui avevo bisogno. Distensivo, monotono, ripetuto. Ipnotico.
Esco dalla doccia, dopo essermi lavata, mi asciugo un poco ma mi lascio il piacere, asciugamano in testa, di sedermi sul water e fare si che l’aria calda della HotBreath 300 mi carezzi la pelle, mi cuocia, non voglio altro che perdermi nella rilassante monotonia del suo ronzio soddisfatto come le fusa di un gatto.

NEXT LIVE SHOW STARTS..
Recita ancora lo schermo, lo ignoro, spengo il portatile, dal ronzio del bagno a quello dell’aspiratore della cucina. Saetto in direzione televisore.

“benvenuta alla nostro concorrente!” Si esprime cordiale un presentatore. Una biondina scialba si sente fuori posto su una sedia su cui ha voluto piazzarsi dopo casting e selezioni. Il microonde comincia a turbare molecole di una sorta di plum cake salato fatto al pomeriggio. Bel ronzio pure questo. Dovrei farmi una playlist di ronzii rilassanti. Chissà cosa direbbero i miei “amorini” a vedermi cosi, in vestaglia spessa due dita, a godere del rumore di un microonde, adesa ad un calorifero come una ventosa.

Ceno con tranquillità mentre l biondina si inerpica in domande sempre più complesse. Perde punti, ne acquista, si porta a casa dei soldi. Al netto di tasse e cose varie, cosa ne rimane? Chissà. Potrei partecipare pure io, chissà nella categoria “farsi guardare” se farei dei punti. Mi vesto, vado al bar praticamente sotto casa più per impedirmi di guardare email e messaggi che altro.

NEXT LIVE SHOW STARTS IN…
Un paio di birre buone, due chiacchere con avventori che conosco bene. Penso tra me e me che queste persone con cui ho confidenza non sanno cose di me, che invece altri emeriti sconosciuti sanno benissimo.
Vuoi vedere il mio sesso? Vuoi che ti dica quanto mi ecciti? Solo se non ci conosciamo.

Andreas il barista ci prova un po’ come sempre. Lo trovo carino, forse mi piace. In realtà mi piace molto ma non ho testa per lui in questo momento. La mia micina si divertirebbe con lui, sento che pizzica il mio istinto perché ogni sera sono a colare in video, ma di nottate d’amore non ne vivo da parecchio. Ma come fare. Con quello che faccio (anche) per pagarmi le bollette? Non mi vorrebbe, lui sembra cosi romantico. Ci fissiamo, pungoliamo, calano silenzi che interromperei con un bacio. Ma quel calendario sul sito dice che no, Andreas, non sono tua. Non posso.

Prima di andare a dormire mi perdo un po’ nello specchio. Eccito molti, piaccio, mi piaccio. Potrei provarci con Andreas. Mi metto a letto.Ho voglia di sentire un uomo dentro di me. Di non udire i ‘ping!’ sommessi dei messaggi che arrivano. Mmh cosa ti farei… Mmmh se fossi li… Mmmh toccati cosi…

La notte scivola veloce, la giornata tra code in posta e spesa e commissioni mi porta davanti alla webcam prima che io me ne accorga.

NEXT LIVE SHOW STARTS…
Eccomi qui. Completino di pizzo, autoreggenti. Sistemo una ciocca di capelli neri dietro l’orecchio, respiro a fondo. Manca poco. Quasi li sento, gli “amorini”, vedo i nicknames connessi, quasi li conosco come quelli giù al bar. Sento le loro zip calare, l’angolo di intima eccitazione che si sta creando. Qualche connessione in più di ieri. Aver postato sull’angolo blog del sito una foto del completino di stasera ha funzionato.

Pop!
Un messaggio sul cellulare. Ho tempo.
“sarai splendida con quel completino di pizzo. Lo sei sempre. Al bar e in webcam. Sono pazzo di te, dei tuoi occhi tristi quando finisci il bicchiere al bancone. Vorrei fermarti ogni volta.”

La webcam si collega, lo show inizia. Mi vedo nello schermo, ho gli occhi lucidi.
“…sta… Stasera niente show. Sono innamorata. Per i rimborsi mandate una email. Siete splendidi… Anzi… Sei splendido. Ti aspetto.”

NO SCHEDULED SHOWS recita il sito. Stringo Andreas nel letto, mentre la luce dell’alba si intrufola sotto le lenzuola calde di sesso e di sonno.
Il mio rumore bianco preferito &egrave il suo respiro.

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