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Erotici Racconti

Non ci speravo più

By 10 Novembre 2016Gennaio 30th, 2023No Comments

Adriana si era placidamente abbandonata distendendosi sul canapè squadrando infine lo schermo del televisore senza vederlo. In quel momento lei si sentiva ancora fiacca e svigorita per il piacere che si era appena regalata, seguendo la scena di sesso in un film d’amore, giacché le succedeva di continuo così: ogni volta che vedeva due persone che facevano l’amore nel film, la sua mano scendeva sotto gli slip e si sfiorava il clitoride sempre più velocemente, salendo ogni tanto alla bocca per inumidirlo, resistendo fino al culmine e partecipando all’esplosione finale. Era quello esattamente l’orgasmo di cui tutti parlavano? Era forse la stessa sensazione che si provava avendo un uomo dentro di sé? Oppure era qualcosa ancora di più forte, più marcata, maggiormente notevole e strabiliante che si potesse sperimentare?

Adriana non lo sapeva attualmente, non poteva conoscerne le sfumature né le smisurate sensazioni, perché questi molteplici interrogativi e questi durevoli quesiti l’attanagliavano frastornandola di frequente, poiché adesso lei era veramente estenuata, infastidita e seccata da questa situazione, tenuto conto che non poteva certo definirsi una bellezza né un incanto, piccola e alquanto piatta com’era con quel corpo da ragazzina nonostante avesse più di trentanove anni d’età, sebbene agli occhi degli uomini lei passasse piuttosto inosservata e sottovalutata, perché con gli unici due ragazzi con cui aveva fatto un po’ di sesso in modo affrettato, giacché non era arrivata neppure alla penetrazione, molto probabilmente per il fatto che non aveva nessuna intenzione né volontà di vivere la sua prima volta consumata velocemente all’interno dell’abitacolo d’una macchina, o molto verosimile che la storia sarebbe finita poco dopo, ciononostante al presente i suoi famelici e focosi sensi tendevano a essere dominata e posseduta da un uomo. Lei voleva avere un uomo dentro di sé, bramava e smaniava di sentirlo muoversi nella sua fica, sempre più veloce ascoltando il suo respiro sempre diventare più affannoso, percepire i suoi gemiti maggiormente intensi e profondi, fino a scoprire che cosa s’avvertisse e che cosa si provasse, nel vero senso del termine ricevere un orgasmo scopando realmente con qualcuno.

Lei anelava avvertire i muscoli della fica contrarsi attorno a un cazzo, perché fino a quel momento era stata solamente la sua mano a procurarle conforto, gioia e piacere. Adriana doveva compiere qualcosa per trovare un uomo che l’appagasse e la gratificasse, perché voleva imparare a diventare un’amante infuocata, una che facesse morire di godimento qualsiasi uomo. Il giorno seguente, un sabato, rientrando dal supermercato con le buste della spesa, finalmente lo vide sul pianerottolo che cercava d’aprire la porta accanto alla sua, ecco questo era il momento adatto, perché si trattava di Luigi. Il più grande amore soggettivo e unilaterale della sua vita, dal momento che era stato suo collega al corso d’inglese alcuni anni prima, in quanto lei si era perdutamente innamorata del suo amabile carattere. Con Luigi lei stava bene, poiché si sentiva a suo agio, parlavano di tutto, giacché era un uomo accorto, dolce e sensibile, almeno così le era sembrato. Lui, invece, non le aveva mai detto d’essere ammogliato, in quanto non portava la fede né aveva lasciato che lei gli facesse capire quanto gli piacesse, probabilmente divertendosi e svagandosi alle sue spalle del suo corteggiamento impacciato, illudendola e ingannandola che sarebbero usciti insieme. Successivamente quando ormai avevano già fissato un’uscita, lui l’aveva chiamata dicendole che la moglie aveva scoperto la faccenda e che non si sarebbero potuti più vedere, per questa ragione da allora non lo aveva più cercato né visto, però il calore e il fervore che provò al basso ventre quando lo rivide le fece capire che in fondo non lo aveva mai né dimenticato né trascurato.

Lui le spiegò che si era appena trasferito da pochi giorni, giacché si era da pochissimo diviso slegandosi dalla sua convivente, cosicché la ospitò e le chiese gentilmente di farle compagnia da lui invitandola all’imbrunire. Durante la serata, l’intesa che a lei pareva si fosse allacciato tra loro due un paio d’anni addietro riprese, come se si fossero visti il giorno prima, cosicché finirono per parlare dell’episodio che li aveva separati tempo addietro. A un tratto Luigi le circondò le spalle con un braccio e l’attirò a sé per un bacio lungo e dolcissimo sussurrandole:

‘Finalmente, adesso posso baciarti, perché tu m’attraevi tantissimo, però il matrimonio con mia moglie era in crisi, io non sapevo che cosa fare con te, fino a quando non avrei risolto definitivamente la situazione con lei in modo netto. Io ti volevo troppo, mi piace la tua aria da bambina e adesso che sono libero te lo posso dire, dato che non voglio perderti di nuovo’.

Adriana si lasciò andare contro la sua spalla, intrecciando la lingua alla sua, gustandoselo e stringendoselo a sé, come se non lo volesse lasciare più. Forse lui la stava prendendo di nuovo in giro, però questo non le importava, perché lo voleva, desiderava fare l’amore con un uomo e voleva soltanto lui. Luigi si distese sul canapè tirandosela sopra, in modo che potesse sentire la sua violenta eccitazione, lei gli porse il collo per ricevere una pioggia di baci, mentre con la lingua seguiva il contorno del suo orecchio. In modo naturale Adriana mosse il bacino contro il suo cazzo, che nel frattempo era diventato granitico e un’ondata di piacere la travolse annientandola, Luigi le sfilò la maglietta e la squadrò in modo interrogativo, pertanto davanti alla sua inedita esitazione Adriana arrossì e prontamente balbettò:

‘Mi dispiace e mi secca Luigi, come puoi notare io non sono molto formosa, non so se così ti piacerò’.

Luigi la strinse forte a sé confortandola con una pioggia di baci sulle labbra, consolandola e incoraggiandola, poiché lui non aveva l’intenzione di rimanere con lei solamente per il suo aspetto, ma perché adorava il suo modo di essere, allegro, dolce e sbarazzino. Lei, sollevata e rinfrancata dalle sue parole tra un bacio e l’altro ne approfittò per spiegargli che per lei sarebbe stata la prima volta, anzi, che lo voleva con tutta sé stessa. Luigi si alzò in piedi e la prese in braccio portandola in camera per distenderla sul lettone, in quanto l’idea d’essere il suo primo uomo lo eccitava da morire, dato che non gl’importava nulla di godere, perché voleva farla delirare di piacere. A questo proposito le tolse il reggiseno ritrovandosi i piccoli seni a pochi centimetri dalle labbra, agguantò un capezzolo in bocca e lo succhiò adagio. Le piaceva, questo lui lo capì da come stava sospirando, in quell’istante cominciò ad accarezzarle ambedue i capezzoli con le dita e con la lingua, finché non sentì la sua cavità pelvica spingere contro di lui alla ricerca di qualcosa di più, sfilò le scarpe, i pantaloni, le calze e la lasciò con gli slip. Anche lei aveva cominciato a spogliarlo alternando baci appassionati, che facevano intravedere una futura amante appassionata ed entusiasta.

Adriana lo fece sdraiare sulla schiena e cominciò a passargli le labbra su tutto il torace, mentre le sue carezze ancora inesperte ma terribilmente stuzzicanti, seguivano lo stesso percorso delle labbra. Poi, a sorpresa, lei si mise cavalcioni sul suo cazzo sodo nella postura della smorza candela, con gli slip trattenuti a malapena che ancora indossava. Adriana cominciò a muoversi e ad ansimare a occhi chiusi, Luigi la rivoltò, le sfilò gli slip e digradò al centro della sua femminilità, in quanto era bagnatissima e il suo dito si mosse grondante dentro i suoi fluidi. Lei stava ansimando sempre più forte, però non voleva ancora farla venire, cosicché accompagnò la sua mano sul suo membro formoso, che voleva scoppiare e la guidò nei primi movimenti mente lei brillantemente gli sussurrava:

‘Mostrami che cosa vorresti che ti facessi’.

Dopo i primi movimenti, dovette ammettere che nel masturbare un uomo era più esperta di quello che credeva, dato che gli stava facendo una sega da manuale, divina, perché le labbra di Adriana gradualmente scesero sulla sua eccitazione e iniziarono a succhiarlo, per il fatto che adesso era lui che rischiava improvvisamente di sborrare, in tal modo con un gesto magnanimo la scostò dalla sua verga pulsante, se la sistemò sopra la faccia con la schiena rivolta a lui in modo da regalarle le stesse sensazioni, poi la spinse delicatamente ancora verso il suo ventre nella posizione d’un bellissimo ed eccitante sessantanove. Appena comprese che stavano per venire entrambi Luigi la sollevò e la fece sdraiare sotto di sé, giustappunto il tempo d’infilarle una protezione tornando ad abbracciarla prima d’entrare in lei scostandole teneramente i capelli dal viso e sussurrandole:

‘Non avere paura pulcino, sei bravissima, non ti farò male’.

Adriana aveva bisogno d’essere riempita e fu con immenso sollievo che accolse quel corpo appassionato e poderoso dentro di sé. L’attimo di dolore, infatti, fu subito spazzato via dalla sensazione d’appagamento, per il fatto d’essere unita a quell’uomo che le dava tutte quelle percezioni immense finora mai provate. Luigi si fermò un istante per darle modo di abituarsi a lui e progressivamente cominciò a muoversi baciandola in continuazione, finché ondate di piacere sempre più intense cominciarono a invaderla. Adriana avvertì i muscoli della fica contrarsi chiaramente sul suo cazzo compatto, sempre più veloci e il respiro d’entrambi diventare sempre più affannoso e convulso. Lei captò le proprie labbra emettere gemiti e suoni per dare libero sfogo a un piacere che da sola non era giammai riuscita a procurarsi, perché prima di perdere totalmente il controllo sentì un gettito dei suoi fluidi bagnare il cazzo di Luigi, poi si lasciò andare completamente esausta sul cuscino cercando di riprendere fiato.

Da dietro, nonostante l’offuscamento cagionato dall’orgasmo appena avuto, riuscì perfino a intravedere il viso di Luigi arrossarsi, contrarsi ed emettere suoni gutturali, sentì di netto le sue azioni sempre più poderose, finché lo vide inarcarsi e crollare su di sé cosparso di sudore, però appagato e contento dell’opera da poco compiuta.

Adriana adesso percepiva indubitabilmente e sapeva in maniera certa, che aveva finalmente sperimentato appieno che cosa realmente si provasse, dal momento che attualmente aveva Luigi alla porta a fianco, rendendosi radicalmente conto che sarebbero definitivamente terminate quelle serate di piacere confuso, disorientato, solitario e per di più insulso. Una nuova esistenza era per lei al momento sbocciata.

{Idraulico anno 1999} 

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