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Passione immobiliare

By 29 Giugno 2018Aprile 2nd, 2020No Comments

Mi avvio presso l’agenzia immobiliare del mio quartiere come concordato per posta elettronica con la speranza che questo colloquio vada bene e non sia la solita “sola” come si direbbe a Roma. Arrivo, guardo un po gli annunci in vetrina e spavaldo entro(anche se in realtà sono molto emozionato). Mi accoglie una donna mora con i capelli lunghi legati a coda, in carne e abbronzata, e indossa una gonna che le scopre le sue gambe e un po di coscia, insomma la tipica bellezza mediterranea vecchio stampo; Si presenta e si chiama Maria e lei &egrave appunto l’addetta all’accoglienza dell’agenzia. Con il suo accento e i suoi modi molto veraci e romani mi spinge verso le altre due colleghe: la prima si chiama Laura, porta gli occhiali e ha un sorriso stampato in viso molto sincero e dolce, ha l’aspetto della classica secchiona/intelletuale, invece dell’altra non ricordo neanche il nome perch&egrave appena si presenta i miei occhi si illuminano e non capisco più niente. La ragazza mia coetanea(la chiamerò la bionda) ha i capelli lunghi e un po mossi, &egrave magra ma ha due poppe che sembrano essere piene di latte e indossa per la mia gioia dei classici collant scuri. Non riesco a contenere l’emozione e balbetto timidamente il mio nome mentre il mio membro inizia ad allungarsi senza ostacoli perch&egrave indosso i classici pantaloni da completo eleganti. Ad interrompere l’imbarazzo arriva la responsabile dell’ufficio che in maniera scherzosa, non si presenta, e dice di chiamarla da subito capo.
Il capo, anzi la chiamerò “la capa” mi accompagna nel suo ufficio personale, chiude le porte di vetro e mi fa accomodare. Iniziano una serie di domande generiche e dopo una piccola lenzioncina teorica sul lavoro, a grandi linee. Mentre inizia a parlare e spiegarmi il metodo lavorativo, la mia attenziona cala, e inizio a fantasticare sulla ragazza bionda: ripenso ai suoi collant e mi viene quasi la bava alla bocca ad immaginare le mie labbra su quelle calze o le mie mani nelle sue forme giunoniche. Dopodich&egrave i miei occhi vanno sul mio capo donna e inizio ad analizzarla immaginandomi porcate anche su di lei. Lei &egrave molto esile e non ha praticamente forme ne dietro ne davanti, e porta i capelli corti a caschetto, e con il suo carattere autoritario mi dà l’impressione di essere forse lesbica, nonostante ciò mi eccita e il mio pene prende vigore nuovamente immaginandomi lei sopra di me. Il sogno ad occhi aperti s’interrompe bruscamente con lei che sorride, si mette una mano tra i capelli e mi dice -perch&egrave mi guardi così?- io alzo le spalle e appoggio le due mani sul pacco cercando di coprirlo, ma visto che le mie gambe si trovano sotto una scrivania di vetro, lei lo nota e indicandolo con la testa aggiunge -avrai meno tempo per le seghe essendo un lavoro a tempo pieno, ma ti farai tante di quelle scopate che non t’immagini se lavori bene- Io sorrido, lei si alza, apre le porte di vetro e chiama Maria urlando -Marììì vieni a far svuotare il ragazzo, così vediamo se &egrave già maturo- Mentre Maria finisce di scrivere al pc, la capa si toglie il tailleur e m’inizia un massaggio sulle spalle mentre resto seduto e mi fa -non devi essere teso, se guardi sulla moquette ci sta qualche macchiolina di sperma di chissà che collega, non sei ne il primo ne l’ultimo quindi niente minchia moscia e rilassato- Mi alzo di scatto abbracciandola per il culo, facendole sentire bene la presenza sul suo ventre e provo a baciarla, lei si scansa ma mi offre il suo collo e inizio a riemprila di baci e palpeggiarla ma lei freddamente e seriamente dice soltanto -Marìì sbrigati che questo sta infoiato.-
Arriva Maria che subito si mette a pecorina appoggiando i gomiti sulla scrivania di vetro, si alza la gonna e si abbassa le mutandine nere; io mi inginocchio e inizio a leccare il suo fiore depilato per farla bagnare e finalmente prendo coraggio e dico la mia -Se non sei ancora bagnata &egrave perch&egrave sei abituata a farti sbattere da sconosciuti- Lei se la prende e con il solito tono sbraita -&egrave il lavoro mio brutta testa de cazzo!- La capa se la ride e per chiudere la polemica mi dice di piantarla con le leccate perch&egrave non &egrave la mia fidanzata Maria e di inizare a “fotterla”. Tiro fuori il mio pezzo di carne già duro come il marmo – faccio bene a scegliere i giovani per questo lavoro, non c’&egrave bisogno neanche di succhiarli per farglielo tirare- aggiunge la capa.
Mentre sto per entrare dentro Maria la boss mi ferma e mi aiuta a mettere un preservativo con il logo di una casetta sulla bustina. Mi dice di non preoccuparmi che i primi tempi mi aiuterà lei a farmi i nodi alla cravatta e a mettermi il preservativo. La penetro e inizio a pomparla come fossi un toro, tant’&egrave che sento dei passi dietro di me e spero sia la bionda, vogliosa di accogliermi dentro di lei, ma invece &egrave Laura che con un sorrisone mi dice di battergli il cinque mentre intanto sfondo quell’altra.
Passano i minuti e la capa con un ghigno guarda l’orologio e fa l’occhiolino a Laura, come per evidenziare la mia durata, e noto attraverso il vetro del tavolo che la parte dei pantaloni adiacenti alla vagina del mio capo sono umidi; se ne accorge anche Laura che prende uno strappo di scottex inizia a strofinarci sopra per asciugare il guaio ma quel movimento rotatorio fa ansimare la capa che sbrocca -che cazzo Laura mi stavi facendo venire, oggi ho un appuntamento con dei clienti a cui devo mostare un bilocale, ora sono più zuppa di prima porca troia! Fai venire il ragazzo piuttosto visto che non ci vuole una giornata per una trombata- Laura con delicatezza mi sfila il condom fa inginocchiare Maria che apre la bocca e tira fuori la sua enorme lingua rosa, Laura prende la mia mano e insieme iniziamo a segare fino a che esplodo dentro la bocca di Maria, sul suo viso, sui capelli e qualche gocciolina va anche sui pantaloni del capo che urla interrompendo il piacere del mio orgasmo – Porca puttana mò li devo buttare sti cazzo di pantaloni! Tu Laura leva sta mano dal suo cazzo che ha già sborrato e torna a finire la pratica, Tu Maria sputa pure nel mio cestino e vatti a lavare, ehi sei stata una grande come sempre, tu ragazzino aspetta ancora-.
Vedo uscire dalla bocca di Maria il mio seme che sputa nel cestino e ciò mi eccita. La capa aspetta che se ne vadano e chiude la porta e mi dice- se riesci a fare un tot di vendite, te la puoi scopare senza profilattico a Maria così senti tutti i suoi umori…Questa &egrave solo una delle tante provvigioni di vendita che avrai, te la senti di lavorare per noi?- Dico di si e lei mi allunga la mano -ho tutto lo sperma per la sega dico timidamente- Dai non fa niente, stringimela che sei assunto cazzo! E sento un sonoro applauso dalle altre tre colleghe che erano rimaste in ascolto.
Quando esco dall’uffico non mi sento più un giovane ma finalmente un adulto lavoratore realizzato.

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