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Rivelazioni interiori

By 8 Ottobre 2020Ottobre 11th, 2020No Comments

“Ciao Loredana, ascolta, rammenti quando t’avevo riferito il mese scorso, che c’era un ragazzo della mia cricca, dove io confidavo in lui e che in definitiva non mi rispondeva mai, poiché se ne infischiava altamente ignorandomi di continuo?”.

“Sì, certamente Aurelia, adesso ricordo. Memorizzo molto bene che ci sei rimasta assai male, venendo in conclusione a sfogarti tutta indispettita e vigorosamente stizzita da me, per di più per qualcuno che non c’è mai, che non ti considera né che s’accorge per nulla di te”.

“In mezzo a tutto quest’aspetto, c’è pure la questione che tu ben conosci, per inciso quella del coscienzioso e dello scrupoloso ahimè problema dell’orgasmo che m’affligge, tediosa e incresciosa faccenda per me, in quanto è più complicato, contorto e macchinoso rispetto a un uomo, tu mi capisci Loredana, vero?”.

“Eccome se lo comprendo. Beh, mia cara Aurelia, che cosa potrei ribattere. Hai perfettamente ragione, io ti dirò che senza un partner che ti conosca e sappia che cosa fare, per molte donne (talvolta me compresa), in quanto occasionalmente sforiamo nellavveniristico e nell’utopistico. Personalmente, poi l’idea d’interagire con uno sconosciuto m’ha sempre creato ansia, per cui per me non c’è mai stata un’effettiva gara. Perché dovrei angustiarmi e assillarmi, per un rapporto che so già non sarà soddisfacente? Piuttosto rimango a casa tranquilla nel farmi un accurato ditalino e dopo vengo gemendo liberamente in solitudine”.

“Naturalmente Loredana, è pur vero che moltissime donne lo praticano, è una questione di carattere individuale della persona, secondo me avviene principalmente per due motivi: il primo penso che sia per l’incapacità di stare da sole (forse per pochezza mentale o anche per altro) e per la conseguente speranza di trarre dal rapporto una relazione stabile con ciò che in ultimo ne consegue: sesso finalmente gratificante (può darsi), lusinghe e moine, eventualmente anche adulazioni varie, soldi e persino il ceto sociale aggiungo io. In seconda battuta, per la creazione d’una classe sociale (e non parlo della posizione sociale dell’uomo) che gli altri e soprattutto le altre le possano ammirare. So che a te sembrerà incongruente e illogico Loredana, eppure mi spiegherò meglio con te in seguito approfondendo il tutto quando avrai più tempo”.

“Aggiungo e ti confesso inoltre che, pure l’interesse all’aspetto maschile secondo me, rientra più in un’ottica di classe collettiva che di vero interesse e di rilevanza sessuale. Per molte donne come saprai (non per tutte beninteso), delle volte l’eccitamento funziona in modo molto diverso che per gli uomini. Quando noi femmine individuiamo e adocchiamo un ragazzo ammaliante e aggraziato, ci viene istantanea l’eccitazione, piuttosto siamo più attirate da un’idea astratta, o da un dettaglio. Sì, certo, avere un ragazzo attraente è bello, non c’è dubbio, perché è piacevole e affascinante avere qualcuno di gradevole da guardare, ma è soprattutto gratificante e soddisfacente, direi positivo sapere che le altre donne te lo invidieranno. Perché trovarti un partner avvenente, a detta di molte, ti rende come “una che ce l’ha fatta” agli occhi delle altre donne, secondo l’imposizione di cui parlavo prima. In generale, però, trovo che si sottovaluti e si misconosca molto la vicenda, perché molte cose le donne compiono questo esclusivamente per farsi invidiare e ammirare da altre donne, con modico e restante interesse al mondo maschile. Le donne sanno essere delle autentiche troie, infide, sleali, a tratti streghe, ingannatrici e spregevoli, ma su quest’argomento sono sicura che siamo più che d’accordo” – commentava sogghignando più che mai convinta e persuasa Aurelia del suo personale e procace giudizio.

Loredana al presente rievoca fortemente alla storia avvenuta lo scorso anno con Gesuino, con attenzione e con una meticolosità unica delle sue adorabili e indimenticabili mani. Ebbene sì, nonostante quelle mani siano distrutte dalla fatica, quelle mani ampie ed esauste di lui, che seppur siano frantumate e martoriate dal costante, duro e faticoso lavoro d’agricoltore d’altri tempi, accarezzano estenuate ma vogliose il corpo armonioso e sensuale di Loredana. Le mani di Gesuino sono granitiche, grinzose e compatte, piene di calli, di graffi e di lesioni. Lei non gli ha mai riferito che le ama con tale frenesia e con slancio. Loredana adora e mitizza le mani di Gesuino come le porgono il caffè, come le riempiono il bicchiere del vino quando lei è a tavola, come lui le tiene la testa quando si sbilancia sul talamo e sta per cadere. Lei si delizia quando lui la denuda, ammira e apprezza come Gesuino la sveste, come quei palmi l’accarezzano facendole sperimentare brividi magnifici, palpiti unici e tremiti irripetibili, come s’introducono dentro di lei e come l’impugnano, gesti che fanno innegabilmente la differenza agli occhi d’una donna. I palmi laboriosi e logorati di Gesuino, sono indiscutibilmente mani ferrate, esperte e idonee, concepite per amare, sono create come se fossero intrinsecamente e specificamente accoppiate al suo essere di donna. Lui la sa toccare come pochi uomini sanno compiere, lambendola al punto giusto con la grazia e con la piacevolezza, poiché quei gesti Gesuino li compie in maniera naturale e lineare, perché fanno parte della sua congenita indole.

Le mani di Gesuino sono in effetti palmi che le hanno stiracchiato la chioma, che le hanno palpeggiato i capezzoli, lasciandole un piacevole marchio per la pressione impressa. Palmi che sovente l’hanno graffiata e schiaffeggiata nei glutei, in innumerabili occasioni intanto che lei si deliziava capitolando sotto le sue grinfie. Loredana attualmente rammenta sul suo addome, la poderosa erezione di Gesuino e medita quanto volesse sentirlo dentro, ma nel contempo Loredana bramava che lui proseguisse fino a farle incendiare la fica, con i suoi deliziosi, mirati e lussuriosi tocchi. Nella posizione della pecorina, in seguito nella postura della smorzacandela, si sono manifestati palmi che le hanno serrato la bocca ostruendogliela, allorquando Loredana strepitava troppo forte, gemendo in maniera smisurata le sue pulsioni all’apice dell’orgasmo. Palmi che hanno eccezionalmente tastato e palpeggiato ogni anfratto, perché Loredana agognava che Gesuino lo compisse, lei era piuttosto felice che ciò accadesse, sicché ha imparato a conoscerlo e ad amarlo svisceratamente.

Quelle di Gesuino, infatti, sono senza dubbio palmi che l’anno costantemente frizionata, perché lui l’ha diligentemente esplorata, tastata e zelantemente sondata in ogni parte in modo promettente. Lui le ha massaggiato accuratamente il collo e la parte alta delle spalle, l’ha cosparsa attentamente con il suo balsamo preferito agli agrumi, decontraendole in ultimo la muscolatura smisuratamente irrigidita. Al presente Loredana è da sola, sbarra le iridi e infine riflette bramosamente a lungo, ripercorrendo con languore quella lasciva e libidinosa scena. Gesuino era nudo che si stava semplicemente prendendo cura di Loredana, dopo è digradato verso le sue chiappe costantemente con riguardo, eseguendo dei lussuriosi movimenti circolari. Gesuino ha cominciato dalla parte alta, in seguito è disceso soffermandosi nel suo intimo dosso, tra quel solco che divide le chiappe a metà.

Ad ogni sfioramento, qualcosa si sgelava diluendosi nel corpo di Loredana, poiché le faceva incurvare maggiormente la schiena, mentre impalpabilmente lei spingeva verso la parte superiore, Gesuino si calava di continuo più sotto fino a quando non l’ha percepita interamente intrisa, del tutto predisposta, ma lui ha continuato impregnandosi le dita dell’essenza vischiosa e abbondante di Loredana. Lei non ha provato sconcezza né imbarazzo, tutt’altro, Loredana si sentiva in piena sintonia, in sovrabbondante concordia. Lei adesso scorda completamente quello che detesta del suo corpo, finanche la sua innata imperfezione, la sua congenita manchevolezza, ammesso che ne abbia per davvero qualcheduna. Gesuino in quel libidinoso frangente, senza preavvertimento, ha introdotto adagio il dito medio nella pelosissima e invitante fica di Loredana esplorando e ispezionando quel dissoluto e vizioso anfratto, l’ha fatta collocare a quattro zampe per poter proseguire nel migliore dei modi a suo piacimento.

Lui l’ha frizionata con premura, con una disinvolta conseguenza e con una spigliata ripercussione. Gesuino senza un proponimento definito le ha introdotto due dita nella pelosissima fica, successivamente ha ripigliato il ritmo precedente come se nulla fosse, intanto che l’euforia e lo stimolo di Loredana aumentavano oltremisura. Loredana lo aveva supplicato di proseguire in tal modo, di seguitare a masturbarla con foga, con quelle ampie e callose mani, scardinandole le membra e scompigliandole finanche la psiche, fino a farla strepitare facendole raggiungere un lussurioso, agognato e travolgente orgasmo, in tal modo amandola. Adesso si ricompongono e Gesuino in maniera rilassata ha qualcosa da riferirle, in seguito si mettono comodi e lui flemmaticamente le espone, il suo personale concetto, la sua ferma concezione, intanto che Loredana allettata, attratta e incuriosita lo ascolta:

“Vedi Loredana, nel corso della vita d’una donna, il desiderio sessuale conosce secondo me tre fasi. La prima va dalla pubertà, diciamo dai diciassette ai ventitré anni. In questo periodo esiste una pulsione sessuale direi “autonoma”; la donna avverte cioè il desiderio di scopare in sé e per sé, anche senz’impegnarsi. È proprio questo il momento in cui si manifesta il periodo “di fame, di voglia di cazzo”, caratterizzato appunto dalla ricerca del sesso in quanto tale. Oltre i ventitré anni, fino alla menopausa, si ha la seconda fase, forse la più durevole e quella più fondamentale. La donna non ha più una pulsione “autonoma”. A differenza del maschio, che si eccita a prescindere e, dopo un certo periodo di tempo ha bisogno di sborrare, mentre la femmina non prova più alcun interesse per il sesso occasionale. In questa fase, ciò che ha in mente, è una relazione di lungo periodo, nella quale riprodursi. Soltanto all’interno d’una coppia con una persona che conosce, a mio avviso, riesce a maturare e a coltivare un desiderio e ad avere una vita sessuale. In questa fase non è più l’essere affascinante e ammaliante, ma quello seducente che si cerca. Un po’ perché sono tutti affaccendati, un po’ perché non necessariamente l’essere attraenti, si coniuga con il suo desiderio di stabilità e di costanza. Si può essere perfino degli adoni, bellissimi, ma indiscutibilmente inaffidabili, senza contare che il fatto stesso d’essere avvenente, insidia la stabilità della coppia: perché la donna sa, che un’altra potrebbe portarglielo via. Sono cose che succedono, senz’altro, ma non bisogna pensare che sia la regola fissa, perché significherebbe piombare nel modello della convenzione. Infine, la menopausa. In questo periodo la donna, infatti, perde gran parte del desiderio e le riesce difficile ritemprarlo e rivitalizzarlo, anche all’interno della relazione, dove sovente non ha più nemmeno interesse, dato che ormai i figli (per chi li ha) ci sono e sono già grandi. È questo, non a caso, è il periodo in cui diventa più acida, aspra, brusca e insopportabile. Ti dirò, che mentre nel maschio le oscillazioni del desiderio sessuale esistono ma sono più limitate, nella femmina sono enormi sia sul piano quantitativo (varia di più) che in quello qualitativo, perché desidera cose diverse. Ecco spiegato, a mio modo di vedere, perché gli uomini, proiettando la propria natura sulle donne, spesso hanno difficoltà e intralcio, nel decifrarne il comportamento. Questo è quanto. Spero di non averti annoiato né turbato né stufato più del dovuto cara Loredana”.

Le donne che Gesuino aveva incontrato e frequentato nella sua vita, corrispondevano tutte a questa descrizione. E dire che lui, avendo ormai più di cinquantacinque anni, ne aveva incontrate parecchie. La medesima constatazione l’ha ritrovata anche in tutti gli uomini nei quali Gesuino si è trovato nel discuterne e nel ragionarne. Opinione di Gesuino, era pure che le donne non sono tanto attratte dai soldi in senso materiale, ma dallo stile di vita che i soldi ti permettono d’ottenere. Grandissima verità, enorme giustezza la sua, non c’è che dire, come dargli torto. Un concetto fermo e volitivo che Gesuino ha riportato nei discorsi con Loredana sin dall’inizio, ma che lei ha compreso e afferrato solamente molto tempo dopo, quando Gesuino stesso le aveva riferito il seguente comunicato:

“Ascolta, bada bene Loredana: per me, il valore d’un uomo non si misura in base alla qualità di donne che riesce a portarsi a letto, così come il merito e la virtù d’una donna in base alla qualità di uomini disposti a impegnarsi con lei. Distribuire sesso in giro non è vantaggioso per le donne, perché la promiscuità è tutt’altro che un’importanza e riduce il valore di mercato. Infatti, in media sono le ragazze più brutte ad avere avventure sessuali, e con uomini più belli di loro, perché c’è la speranza (o l’illusione), che questi ultimi s’impegnino con loro. Il biasimo dovuto nel darla facilmente, in questo caso è compensato dal potenziale notevole prestigio, derivante dallo schierarsi con un uomo di valore superiore al proprio. Anche la forte pressione sociale verso la mescolanza è un discorso affrontato più volte e non a caso tra le soluzioni per risolvere il problema, ha messo in primo piano una rivoluzione di costumi che porti a ridurre la quantità di messaggi sessualmente espliciti, ai quali uomini e donne sono ahimè sottoposti. Sia la bellezza, che lo status, che la ricchezza, sono fattori che non agiscono mai separatamente, ma sono sovrapponibili. Anche l’attrazione per la ricchezza segue lo stesso principio: le donne non sono tanto attratte dai soldi in senso materiale, ma dallo stile di vita che i soldi ti permettono d’ottenere, che a sua volta ti porterà credito, prestigio e popolarità sociale. Alla fine le donne sono creature emotive e sensibili, quindi sempre di emozioni parliamo. Adesso devo andare, farò tardi alla cascina, il dovere giornaliero come tu ben saprai mi attende. Se ti venisse voglia di domandarmi qualcos’altro o di venire a farmi visita sai senz’altro dove trovarmi, il mio numero di telefono ce l’hai già. Ti saluto, a risentirci presto mia cara Loredana”.

Loredana era rimasta ammaliata ed estasiata, visibilmente sedotta, da quei concetti e da quelle concezioni che Gesuino aveva elencato e snocciolato così con tanta disinvoltura e semplicità, ma che avevano fatto straordinariamente breccia nel suo animo. Adesso avrà tutto il tempo di rivivere e di sperimentare nel profondo quelle essenze e in special modo quelle lascive e libidinose esperienze assieme a Gesuino, il suo beneamato e prediletto compagno d’avventure.

D’altra parte bisogna ammettere che tutto ciò è biologia, finanche associare che è antropologia allo stato puro, per cui c’è poco da disquisire, da considerare e da dibattere, non essendo Gesuino appassionato, interessato né coinvolto, ad alimentare né a fomentare diatribe infruttuose e controversie superflue.

Quello che aveva esposto ed evidenziato, era il suo intimo e libero pensiero di maschio.

{Idraulico anno 1999} 

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