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Scat e fetish con Daniela

By 17 Febbraio 2016Dicembre 16th, 2019One Comment

ATTENZIONE: Racconto di genere “hard scat”. Per chi non sapesse cos’&egrave lo scat, molto brevemente, &egrave una pratica erotica che prevede giochi di varia natura con le feci.
Se pensate che questo genere di contenuti possa disturbarvi, sconsiglio la lettura.

Io e Daniela stavamo insieme da due anni ormai. Ci eravamo conosciuti alla festa di compleanno di un’amica in comune. Erano state poche chiacchiere e non ne sarebbe uscito nulla di più se non ci fossimo incontrati in libreria un paio di settimane dopo, per puro caso.
Una bellissima brunetta, alta 1.60, con una terza di reggiseno ed un culetto da far impazzire.
Una di quelle figure snelle, quasi fragili, eppure tonde e morbide nei punti giusti; di quelle che a stringerle ti sembra quasi di romperle ma allo stesso tempo hanno un culo morbido come un cuscino.
Le &egrave sempre piaciuto il sesso anale, e questo mi ha dato la possibilità di giocare col suo culetto sin da subito. Quando le ho parlato per la prima volta delle mie inclinazioni verso lo scat, lei non si &egrave mostrata per niente schifata o stupita.
Mi disse che l’aveva addirittura immaginato.

Non posso dire di vedere in lei una passione per lo scat pari a quella che ho io, ma di sicuro &egrave una di quelle a cui piace dominare gli uomini.
Credo che ad eccitarla sia più l’idea di sottomettermi, di vedermi inginocchiato a supplicarla di cagarmi in bocca, piuttosto che l’atto scat in se’.
Tuttavia non mi lamento affatto, questa reciprocità di interessi &egrave quanto di meglio possa chiedere.

Ora non stiamo più insieme, ma appartiene ai miei giorni con lei la memoria della più bella esperienza scat che abbia vissuto.
E’ capitato una domenica di novembre, mentre eravamo a casa mia.

-“Devo fare la cacca” – esordì all’improvviso, mentre io cazzeggiavo su internet e lei sgranocchiava un pacchetto di crackers.

Avevo capito benissimo che era un invito, ed avvertii subito una scossa di eccitazione arrivare al cazzo.
Qualche giorno prima le avevo detto che mi sarebbe piaciuto leccare le sue feci dopo avergliele spalmate sui piedi, per cui speravo che avesse anche lei in mente la stessa cosa.

-“Facciamo quella cosa di cui ti parlavo l’altro giorno, che ne dici?” – chiesi sorridendo un po’ imbarazzato.
-“Sì, &egrave la stessa cosa che pensavo anche io!” – rispose sorridendo, anche lei un po’ imbarazzata.

Anche se non era la prima volta, un po’ di vergogna a parlare di certe cose c’&egrave sempre.

Ci spogliammo entrambi, lei si mise a pecorina sul letto, ed io posizionai un asciugamano da mare piegato in due al livello dei suoi genitali, in modo da evitare di sporcare il letto.
Come prima cosa iniziai a baciarle la figa. Si sentiva che era da un po’ che non se la lavava ed aveva un forte odore di piscio.
Gliela leccai per tutta la lunghezza, succhiando il clitoride ed infilando la lingua dentro.
Volevo farla bagnare, ma non farla venire, perché volevo che fosse eccitata per il seguito.
Successivamente passai al buco del culo, leccandolo e baciandolo per bene, come se stessi baciando un paio di labbra.
Ad un certo punto Daniela si chinò ancora di più in avanti, appoggiandosi su un solo braccio, ed utilizzando la mano libera per spingermi la testa contro il suo culo.
Si mise a spingere, e mentre la leccavo, cominciai a sentire il suo ano dilatarsi e gonfiarsi, fino a quando non iniziò ad uscire la merda.

-“Lecca la merda, leccami tutta!” – disse parlando con un tono leggermente soffocato, tipico di quando ci si sta sforzando.

Gemeva dallo sforzo e dal piacere, e io leccai lo stronzo mentre usciva, lasciandolo infine cadere sull’asciugamano.
Aveva un sapore particolarmente amaro, ma era squisita e stavo già tremando dall’eccitazione.
Quando finì di cagare, c’era ancora un pezzetto di merda attaccato all’ano.

-“Puliscimi! Mi devi pulire per bene con la lingua!” – mi ordinò, mentre con la mano guidava la mia bocca verso il suo culo sporco.

Per prima cosa leccai il pezzetto di merda e lo ingoiai, e poi succhiai tutto ciò che era rimasto intorno al buco del culo, godendo come un maiale mentre ripulivo la mia donna dai suoi escrementi.
Quando finii di pulirle il culo, si girò e si sistemò con la schiena appoggiata allo schienale del letto.
Posò delicatamente il piede sul mucchio di merda che giaceva al centro del letto e lo fece strisciare lungo tutta la lunghezza della pianta.
Poi i suoi occhi si fissarono sui miei, e con uno sguardo di intesa soddisfazione mi fece un cenno verso il piede.
Fremente dall’eccitazione strinsi il suo piede con entrambe le mani e leccai tutta la pianta, fino a pulirglielo tutto.

-“Ne voglio ancora! Anzi, ne voglio di più” – implorai.

E lei rispose subito alle mie implorazioni appoggiando il piede che le avevo appena leccato sulla merda. Questa volta però lo schiacciò totalmente dentro, fino a che la merda non si mise a passarle in mezzo alle dita dei piedi, raccogliendosi in mucchietti, uno ogni due dita.

-“Voglio che la mangi tutta. Devo ritrovarmi con il piede totalmente pulito” – mi intimò Daniela con tono autoritario.
Si vedeva che il gioco le stava piacendo. Si sputò sulla mano ed inizò a toccarsi mentre protendeva il piede verso di me.

Strinsi nuovamente il suo squisito piedino tra le mie mani ed inspirai più intensamente che potevo, per godere del suo odore inebriante.
Poi mi concentrarsi sulle dita dei piedi, allargandogliele mentre con la lingua cercavo di guidare la merda dentro alla mia bocca.
Il sapore era disgustoso ed allo stesso tempo irresistibile. Rapidamente il disgusto lasciò il passo alla goduria ed alla perversione, ed in un impeto di eccitamento succhiai tutta la merda che aveva sui piedi, ritrovandomi con la bocca quasi piena.
Era morbida e cremosa, ma c’erano anche dei pezzi più duri, e dovetti masticarli per inghiottire tutto.
Quando finii di ingoiare, la sensazione di avere dentro di me gli escrementi della mia donna mi riempì di gioia e godimento.
Percepivo il suo sapore in bocca e la gola mi pizzicava leggermente, ma mi piaceva.
Mi sentivo un sudicio animale, ma non ne avevo abbastanza. Ne volevo ancora, LA volevo ancora.

-“Che ne dici di farmi una bella sega con i piedi?” chiesi.

Di risposta, schiacciò entrambi i piedi sulla merda rimasta e mi sorrise.
Mi distesi col cazzo rivolto verso i suoi pedi, presi il mucchio di feci e lo appoggiai sul cazzo.
Daniela era una maga nei footjobs, ci sapeva davvero fare con i piedi.
Mi spalmò per bene la merda su tutto il cazzo e poi iniziò a masturbarmi.
Avevo il cazzo totalmente scapocchiato e sporco d merda, ed ad ogni su’ e giù che lei faceva con i piedi avvertivo un misto di piacere e dolore.
Lasciai cadere la testa sul letto e mi abbandonai al piacere, concentrandomi sulla sensazione di cremosità che avevo sul cazzo.

-“Sborra come un porco. Voglio vedere il tuo cazzo esplodere e sborrare sulla mia merda! – disse.

Alle sue parole non riuscii più a controllarmi e sentii il cazzo pulsare sempre più forte.
Quando Daniela si accorse che stavo per venire, fece un mucchietto di merda con la punta del piede e ci schiacciò la mia cappella sotto.

-“Voglio che schizzi nella merda” – disse, ed iniziò a fare brevi e rapidi movimenti in modo da stimolarmi tenendomi la cappella stretta sotto al mucchio di merda con la punta del piede.

Infine l’orgasmo arrivò con un’intensità che avevo provato poche volte nella vita, e mi ritrovai a grugnire ed urlare dal godimento.
Quando gli spasmi finirono sollevai la testa per guardarmi il cazzo, Daniela sollevò il piede, e vidi un filo di sperma marrone colare di lato, andando a sporcare il letto.

——

Per chi volesse dare la sua opinione sul racconto oppure volesse parlare con me per curiosità o qualsiasi altra cosa, questo &egrave il mio indirizzo email.
faceless.storyteller@gmail.com

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