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TEST SCAT

By 4 Ottobre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

TEST SCAT

Sono un ragazzo magro, alto 175 cm e con pochissime esperienze nel campo sessuale. Ho 23 anni e frequento psicologia, ma non sono mai stato molto convinto della scelta.
La cosa che mi caratterizza &egrave l’essermi scoperto amante dello scat, anche se non l’ho mai provato e probabilmente non lo proverò (sinceramente penso di voler rilegare la cosa a racconti o video, nella realtà perderebbe un po’ di quella magia inodore e insapore).
Mi capita spesso di ritenere questa parafilia una croce, ma non riesco a smettere’ Quell’istinto dopo i miei brevi stop esplode quasi in una crisi d’astinenza, ahim&egrave.
Questa notte ho fatto addirittura un sogno scat e di quello volevo scrivere, tutto nasce dalla mia esperienza in tirocinio e dall’eccitazione che mi faceva provare il mio supervisore (donna tettona, giovane e gnocca’ lo so, devo smettere di essere sempre così profondo).
‘Comunque…
Siamo nel suo ufficio e mi sta facendo una spiegazione riguardante alcuni test da somministrare ai pazienti, dopo avermene esposti alcuni mi fa una domanda che mi scuote.
‘In facoltà ti hanno mai parlato del test scat?’
‘Ehm’ No, non l’ho mai sentito’ Rispondo un po’ dubbioso e già i miei pensieri partono verso questa pratica sessuale, ma non poteva riferirsi a quel genere di cose.
‘&egrave un test nuovo, l’abbiamo sperimentato ancora in pochi qui in Italia’
Io sono immobile ad ascoltarla, e mi sforzo di rimanere lucido.
‘Lo scat &egrave una pratica sessuale durante la quale si usano le feci”
Cazzo l’ha detto sul serio!
‘Questo test consiste nel fare la cacca davanti al paziente e mangiarla assieme’
Cazzo cazzo cazzo!!
‘Il tutto &egrave volto a creare un’alleanza terapeutica e un rapporto di fiducia e condivisione.’
E guardandomi più intensamente: ‘Può sembrare strano ma ci sono evidenze che dimostrano un’evoluzione positiva nel progetto terapeutico quando lo si usa.’
Io ammutolisco e quasi trattengo il respiro.
‘Dato che all’università non te ne hanno parlato credo sia giusto che tu faccia un po’ di esperienza con me, giusto per sapere le modalità di somministrazione.’
‘E’ Allora?’ La voce mi esce strozzata.
‘Prima faccio io e mangiamo la mia, poi ti sperimenti e la fai te.’
‘Tutto oggi?’
‘Si, il tuo tirocinio &egrave agli sgoccioli e in più devi essere in grado di reggere più test.’
‘O’Ok”
Detto questo si alza in piedi e viene davanti a me, mi accarezza la spalla e con un sorriso comincia a togliersi la maglietta.
‘Devi sembrare rassicurante e aperto, io preferisco spogliarmi completamente per rompere ulteriormente le barriere e per far vedere la mia disponibilità a parlare di qualsiasi cosa.’
&egrave ormai in intimo davanti a me, ha delle belle forme e delle tette tenute a stento a bada dal reggiseno. Prima di toglierselo fa andare una mano prima sul seno destro estraendolo e poi sul sinistro’ Ha dei capezzoli enormi e bellissimi. Arrivata agli slip se li abbassa lentamente, mostrando una piccola striscia di pelo e una rosa tatuata sulla destra del monte di venere. Le sue labbra sono poco sporgenti e la fessurina sembra serrata e poco pronunciata.
Girandosi mi mostra un sedere sodo che stringe fino a creare delle fossette sui glutei.
‘Dopo essermi spogliata mi piego sempre facendo vedere il buco per questioni di trasparenza, così dimostro che non ho voluto nascondere proprio nulla.’
Si piega e allarga le natiche mostrando un buchetto marrone e depilato, che sussulta ritmicamente.
‘Fatto questo si chiede al paziente se si vuole spogliare per capire quanta fiducia ha in te e se vuole aprirsi’ Tu ti vuoi spogliare?’
‘Beh’ Va bene” Sembrava quasi una domanda a trabocchetto.
Comincio a spogliarmi e mi ritrovo nudo a coprire i segni della mia eccitazione, il mio glande circonciso era gonfio e violaceo.
‘Togli la mano, e se fossi in te mi piegherei.’
Dopo aver tolto la mano lei si fa avanti e lo tocca, massaggiandolo su e giù.
‘Questo serve a far capire al paziente che non hai pregiudizi e a mantenere un atteggiamento accogliente.’
Come ultima cosa mi piego e le mostro anch’io il mio buco.
‘Bene, se vuoi puoi toccarmi anche tu.’
Con un po’ di timidezza le metto le mani sul seno.
‘Forse &egrave meglio tornare a questa parte dopo il test.’ Dice lei vedendomi impacciato.
A questo punto prende un piatto, lo appoggia sul tavolo e dopo essere salita ci si accovaccia sopra, io sono seduto a pochi centimetri di distanza.
‘La vicinanza &egrave condivisione. Mantieniti vicino al paziente.’
Sento qualcosa muoversi nel suo stomaco e dal suo ano parte un potente rumore, seguito da un qualcosa di grosso e marrone. Il suo buco si allarga sempre di più facendo cadere alla fine un lungo pezzo di cacca. Segue un pezzetto più piccolo e poi il nulla, rimane solo il buco sporco.
Mi avvicino per baciarlo e do qualche leccata, sporcandomi il mento.
‘Bene, il ricercare il contatto in questo momento &egrave segno di accettazione da parte del paziente’.
Continuo a leccare fino ad averlo pulito, il gusto che pensavo fosse schifoso era tutto sommato accettabile, anzi, l’eccitazione lo rendeva quasi buono.
‘Ora condividiamo la mia cacca, su mangia.’
Cominciamo a mangiare pezzi di cacca dal piatto, la sua faccia truccata si tinge di marrone.
Io tento di stare al suo passo, ma lei sembra vorace e insaziabile. Finiamo il piatto in breve tempo.
‘Adesso ci si bacia, per suggellare il contatto e il rapporto creatosi’
Avvicina la bocca alla mia, saliva, labbra carnose e cacca si fondono.
Mi sto ancora riprendendo dall’eccitazione che lei mi fa segno di salire sul tavolo.
‘Hai visto come si fa, tocca a te.’
Mi piego e cerco di far uscire tutto quello che ho nell’intestino, ne esce un po’ di cacca molliccia.
Subito lei avvicina la bocca al mio buco, succhiando avidamente i rimasugli ed emettendo mugolii di godimento. Con il sedere pulito mi metto a prendere il mio prodotto dal piatto, lei ci immerge la faccia e comincia a leccare e inghiottire, senza pensare ai suoi capelli che si stavano sporcando.
Finito quello inizio a masturbarmi, ma lei mi ferma.
‘Non lasciare il paziente a guardarti, devi coinvolgere’
Detto questo si piega allargando i glutei e mostrandomi il suo ano leggermente aperto.
‘Vienimi dentro.’
La penetro con foga e pochi colpi dopo le vengo abbondantemente nel sedere.
Ci guardiamo.
‘Mi sembra che tu abbia imparato molto bene le modalità di somministrazione del test e gli atteggiamenti da avere. Ora facciamoci una doccia insieme.’
Dopo quella frase ci spostiamo in bagno.
‘Questa &egrave un’altra proposta che devi fare ai pazienti.’
In doccia ci laviamo a vicenda e finito il tutto ci rivestiamo.
‘Bene, oggi in tirocinio ti sei distinto per la voglia di metterti in gioco, ci vediamo domani!’
E ci salutiamo, poco dopo mi sveglio.

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