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Un sogno inquietante

By 7 Febbraio 2004Maggio 15th, 2020No Comments

 

 

Mi è capitato spesso di sognare Laura, la mia compagna, specialmente quando non stavamo ancora insieme e cercavo di conquistarla. Da allora, complice una realtà migliore dei sogni, Laura è comparsa sempre di meno nelle mie fasi oniriche.
Poche notti fa, però, è tornata nei miei sogni in una veste insospettata e inquietante.
L’ho sognata nel suo studio durante il lavoro, era in riunione con un cliente o un collega. Seduti ai lati opposti della scrivania stavano osservando dei documenti e delle carte varie sparsi sul tavolo. Noto che Laura è più interessata al suo ospite che alla discussione di lavoro, lo osserva con attenzione studiandolo nei particolari, ammira il modo in cui muove le mani per sottolineare una frase, un concetto. Scruta con ammirazione le braccia e le spalle, si lascia prendere dal tono profondo della sua voce. Si sistema i capelli mentre si muove sulla sedia come se questa scottasse sotto di lei. Con un’abile mossa strategica dispone i fogli in modo che la vista dell’uomo possa attraversare il piano di cristallo trasparente e collimare sulle gambe che lei continua ad accavallare e a distendere con il risultato di far salire la sua corta gonna sino al limite della fascia elastica delle autoreggenti. Quindi si sporge in avanti, indicando un particolare punto su di un documento favorendo così all’uomo la vista delle coppe del seno attraverso la scollatura della giacca. Gli parla con una voce calda e misurata per niente simile al solito tono molto professionale che adotta in queste occasioni. Tutte queste sue mosse non passano inosservate e sortiscono l’effetto di distrarre l’attenzione dello sconosciuto di fronte a lei.

Maliziosamente Laura domanda:

–          Qualcosa non va? Vedo che non mi segue più. Dobbiamo rivedere qualche punto?

L’uomo imbarazzato risponde che le sue bellissime gambe stanno attirando la sua attenzione più del problema di cui stanno discutendo. Lei allora dando alla sua voce un timbro ancora più caldo e sensuale

–          Queste gambe… forse desiderano essere accarezzate oltre che guardate, cercano il tocco di una mano calda… forte, ma delicata. Tu come accarezzi?

Detto questo si alza, divarica leggermente le gambe per non permettere alla gonna di distendersi e tornare a posto rimanendo così sollevata a mostrare lo splendore di quelle lunghissime gambe sottolineato e valorizzato dalle calze, con calma, fissando l’uomo negli occhi, inizia a sbottonarsi la giacca, lascia che i lembi si aprano lentamente, quindi se la sfila lasciandola cadere sulla sedia dimostrando che sotto non indossa altro. Sorride maliziosa al suo sguardo ammirato che fissa il seno, lentamente si porta di fronte a lui, ancora seduto, e lo guarda negli occhi quasi sfidandolo.
Con un piccolo passo avanti porta le gambe a contatto delle ginocchia di lui che inizia a far scorrere le sue mani sulle calze di Laura. Segue l’esterno delle gambe sino a quando incontra l’orlo della gonna, si ferma e aspetta da lei un segnale, un consenso. Lei, allora, solleva ancheggiando la gonna sino a scoprire appena la pelle sopra le calze, poi sempre fissandolo per godere dell’eccitazione che sta genera nell’uomo, solleva la gonna sino sopra i glutei. Le mani di lui salgono poi ridiscendono lentamente verso l’interno delle cosce, s’insinuano tra le gambe di Laura invitandola ad aprirle, lei allora si siede su di lui offrendo il seno alle sue labbra. Si lascia leccare e succhiare i capezzoli sino a sentirli turgidi. Ora, con due mani, solleva la testa dell’uomo e lo bacia, gli lecca le labbra poi affonda la lingua in quella bocca mentre si muove su di lui come se lo stesse scopando. Preme e strofina il pube sulla zona genitale dell’uomo e con la mano di scende a controllare l’effetto delle sue azioni, soddisfatta si stacca leggermente da lui, si alza in piedi e con grazia distende e slaccia la gonna che dai fianchi scivola lentamente a terra. A questo punto inizia a sciogliere il nodo della cravatta dell’uomo invitandolo a spogliarsi, segue quest’operazione con vivo interesse poi si siede sul bordo della scrivania con le gambe leggermente divaricate e guida le mani dello sconosciuto su di lei, prima sulle ginocchia quindi salendo dall’interno delle cosce sino all’inguine. Ha un brivido di piacere quando l’uomo infila le sue dita sotto gli slip accarezzandola e freme con un rantolo di piacere quando un dito la penetra. Chiude gli occhi e sospira, incava il ventre e geme mentre due dita si muovono dentro di lei sempre più veloci.

Eccitata si appoggia sui gomiti all’indietro e solleva il bacino per favorire il tentativo di sfilarle il tanga, poi lentamente si sdraia sulla scrivania, appoggiando i piedi su due sedie, con le gambe aperte mette in mostra l’invitate vagina, già lucida, dalle labbra glabre e la sottile linea di peluria bionda che ha lasciato proprio al di sopra di esse. L’uomo si porta contro di lei appoggiandole il pene sul ventre, le accarezza i fianchi salendo fino al seno, stuzzica i suoi capezzoli eretti poi si china a baciarli e a succhiarli. Laura si fa molto invitante con dei movimenti del pube stuzzica il membro dell’uomo richiamandolo dentro di sé, ha le braccia distese all’indietro e aspetta con il respiro sempre più affannato, eccitata da quella lingua che segue il contorno del seno, sale sino al collo per poi all’improvviso tuffarsi su di un capezzolo. L’uomo abbandona il seno di Laura, prende in mano il membro e lo strofina sulle labbra della vagina provocando in lei un forte aumento dell’eccitazione, separa le labbra e punta diretto dove lei lo vuole, la penetra con dolcezza ma decisione. Laura emette un sospiro di sollievo inarcando il corpo sino ad appoggiare sul piano solo le spalle spingendo in questo modo il pube verso lo sconosciuto che le scivola completamente dentro colmandole il ventre.

Con le braccia distese a croce sulla scrivania, asseconda le spinte dell’uomo con delle contrazioni e decontrazioni dei suoi muscoli pelvici, lui la sta tenendo per i fianchi, la trattiene per poterla sbattere con forza,  poi le sue mani scivolano sulla vagina e iniziano a seguirne il bordo per poi massaggiarne le grandi labbra a ritmo delle spinte, divaricandole mentre entra per poi stringere contro il pene all’uscita. Lui alterna questo massaggio alle labbra a ritmiche pressioni del pollice sul clitoride, vuole farla godere.

Laura apprezza e mugola eccitata, l’espressione del suo viso testimonia il piacere che sta provando e il totale abbandono alla volontà dell’uomo che la sta aprendo. Va avanti così sino a quando riconosco in lei i primi sintomi dell’orgasmo, ora è lei a dare il ritmo, quando viene sembra quasi di cogliere sulla sua pelle l’onda di piacere che sale lungo il corpo dalla zona pubica sino alla mente, il suo piacere è lento e profondo ad ogni ondata l’espressione del viso si trasforma sotto la coltre dei suoi lunghi capelli biondi rendendola quasi irriconoscibile. I suoi umori si riversano sull’asta che scivola dentro e fuori da lei, la ricoprono di un liquido biancastro che si accumula sulle labbra ad ogni affondo.
Al termine si solleva sui gomiti e il suo sguardo scende dal seno madido di sudore sino alla vagina dove il pene dell’uomo ancora dentro di lei si muove lentamente mantenendo viva la sensazione del piacere che ha appena provato.

–          Non ti fermare! –  rantola lei. – Scopami… scopami ancora!-  lo implora con la voce distorta dal piacere. – Ancora… Ancora! – insiste.

Ha gli occhi fissi sul membro che la penetra, lo guarda entrare ed uscire e geme ad ogni affondo sempre più deciso dell’uomo. Lei sa che è quasi al limite, percepisce il suo piacere e sa che sta per esplodere. Un attimo di incertezza si dipinge sullo sguardo di Laura, infine prende una decisione spinge indietro l’uomo costringendolo ad uscire da lei, si alza dalla scrivania e mentre gli passa di fronte volgendogli le spalle strofina il sedere sul pene in erezione, lui pensa che voglia essere presa da dietro e si prepara ma lei si volta, gli lancia un sorriso malizioso e si siede lasciandosi scivolare il una posizione semi sdraiata su di una sedia, invita lui ad avvicinarsi e presogli il pene inizia a strofinarlo sulla bocca e a leccarlo con dolcezza poi, improvvisamente, l’ingoia succhiandolo con passione.
Ingoia e lecca, lo ricopre di saliva. La sua mano scivola lungo l’asta delicata, come per verificarne la lubrificazione.
Soddisfatta porta la mano sul suo addome e lo spinge indietro, si alza e torna a piegarsi sulla scrivania.

–          Mettimelo dentro! – sussurra.

Lui porta la mano sinistra sul fianco di Laura e con la destra guida il pene verso la vagina strofinando il glande sulle labbra, pronto a penetrarla ancora.

–          No, non li…

Laura si posiziona meglio e porta la mano dietro, afferra il pene e se lo porta sull’ano.

–          Sfondami! – Lo prega.

L’uomo rimane per un istante ad osservare il proprio sesso che punta sul sedere perfetto di Laura, poi spinge.
Delicatamente si fa strada in lei che trattiene il respiro.
Entra poco alla volta dilatandole lo sfintere, Laura ha gli occhi serrati ed una espressione tra il piacere ed il dolore.

–          Non ti fermare, dammelo tutto in culo! – Lo incita lei con voce roca. – Voglio che mi apri!

Quando il pene scompare nelle viscere lei si lascia sfuggire un urlo ed un ” Sì!”

Si muove lei. Avanza ed arretra contro l’uomo, prima lentamente poi sempre più veloce, sin che crolla sulla scrivania ansimando immobile.
Lascia che sia lui a muoversi come meglio crede e si limita ad assorbire i suoi affondi gemendo di piacere.
Vuole godere ancora, cerca un nuovo orgasmo, ma lui non regge la sensualità di quella donna che gli ha donato tutto.
Rallenta le sue spinte ma non può controllare l’orgasmo, si ritrae ed afferra il pene, lo pone sui glutei ed eiacula sul sedere di Laura.
Il seme la imbianca dai glutei sino a qualche goccia sulla schiena.

Laura esausta spinge con le mani sulla scrivania per sollevarsi, non si cura del seme sulla pelle. Si volta e bacia sulla bocca il suo amante.

Con movimenti studiati, lenti e sensuali, recupera gli slip e la gonna, torna dall’altra parte della scrivania e si riveste. Indossa la giacca ma non la chiude e si distende languida sulla poltrona mentre cerca di regolarizzare il respiro.

Quello che mi lascia a dir poco perplesso è il fatto che in questo sogno Laura indossava un paio di autoreggenti a rete che lei non ha mai avuto non amando particolarmente le calze a rete. Quelle stesse calze che questa mattina ho notato nel cestino della biancheria sporca.
Mi sorge un dubbio…..

 

 

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