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MAX

Apro gli occhi dopo la lunga dormita, è mezzogiorno passato da un pezzo. Accendo il telefono, due chiamate di mamma quella mattina. La richiamo, mi riferisce di essersi sentita con zia la sera prima e mi chiede dove fossi andato. Le racconto della serata in spiaggia, del fatto che avevo conosciuto i ragazzi e le ragazze di lì, che tutto sommato me la stavo passando, nonostante i miei amici tardassero ad arrivare. Con le movenze del bradipo inizio a cazzeggiare per casa, leggo il biglietto di zia Anna con le istruzioni per il pranzo, mi preparo un caffè, mi faccio una doccia per svegliarmi, la casa è silenziosa.

Vado curiosando un po’ in giro, le foto nelle cornici, i libri nella libreria, i dischi i dvd, ne trovo qualcuno senza scatola e senza scritta vicino al lettore nella camera di zia. Incuriosito ne inserisco uno nel lettore: è un porno! Guarda un po’ gli zii che bei viziosi che sono, si guardano i porno da letto, sicuramente li guardano mentre fanno sesso. Subito al pensiero di Anna all’opera, mi si sveglia l’amico fedele, ma non mi faccio l’ennesima sega, mi tengo l’eccitazione, mi piace. Dove sei zia? Ti voglio!

Dopo un’oretta di ammucchiate in video, decido di prepararmi il pranzo. Mi aggiro per la cucina, frigo fornelli, forno e mangio come un orso marsicano, facendo fuori tutto quello che era stato lasciato da parte accompagnato da una bella birra ghiacciata, si erano fatte le tre del pomeriggio, fuori faceva un caldo feroce e di uscire in quel momento proprio non avevo voglia. Mi rilasso nella penombra della casa rinfrescata dal condizionatore e mi metto a cazzeggiare con lo smartphone sui social cercando di capire il motivo del ritardo per la partenza delle vacanze con gli amici e mi assopisco per una pennica dalla durata indefinita.

Mi risveglio rintronato senza capire dove sono mentre sento le chiavi nella porta che si apre, è tornata zia. Una visione paradisiaca, un figone pazzesco: jeans bianchi aderentissimi corti appena sotto il ginocchio, sandali dello stesso colore altissimi e canotta nera stretta a sua volta che fanno risaltare le sue poderose tette, col reggiseno stavolta.

“come mai sei ancora in casa? Non sei andato al mare oggi?” mi chiede un po’ sorpresa di trovarmi lì, mentre si toglie gli occhiali blu da strafiga e appoggia borsa e chiavi sul mobile vicino alla porta d’ingresso.

“mi sono alzato tardi, fa troppo caldo e non ne avevo molta voglia”

“eh…lo so. il motivo vero è che la Chiaretta è partita. Sennò ci saresti andato in spiaggia eh??” con un sorrisetto maliziosissimo “vabbè hai ragione, fa caldissimo fuori. Si sta meglio con l’aria condizionata”

Si dirige verso il bagno “mi faccio una doccia”. Le guardo il culo che ondeggia sui tacchi fasciato nei jeans bianchi rigorosamente senza alcun segno di slip. Zietta mi farai morire! Dopo una mezzoretta, la vedo uscire in accappatoio, capelli bagnati sciolti. Le guardo il solco del decolletè per cercare di capire…. Sono rifatte! Stanno su meravigliosamente, riempiono perfettamente l’accappatoio ora, la canotta poco fa, la camicetta l’altro giorno, i triangoli del bikini ieri…. diventerò pazzo!

“mi guardi le tette??” porca vacca mi ha sgamato!

“ehm…no, ma che dici, ero assorto….pensavo….” farfuglio imbarazzato

“pensavi…alle mie tette” si gira e se ne va in camera. Stavolta chiude la porta, non posso sbirciare.

Che cazzo, non ho avuto la prontezza di spirito di dire: sì te le guardo, mi fanno impazzire, fammele palpare, fammele leccare, fammici mettere l’uccello in mezzo…

Dopo un’altra mezzora esce dalla camera vestita di tutto punto. Un tubino turchese piuttosto corto che la fascia perfettamente, capelli già acconciati, trucco, tacco….. zia mi farai morire! “Ma zia dove devi andare, in discoteca?”

“sei ancora in ciabatte e mutandoni??” mi apostrofa “dai che usciamo, è quasi ora di cena. Ho voglia di mangiare un po’ di pesce e a qualche chilometro da qui, in collina con un po’ più di fresco di questo inferno, c’è un localino carinissimo dove si mangia bene. Dai preparati non farti aspettare come le fighe. Poi forse c’è anche la musica. Contento? Piuttosto aiutami a chiudere il vestito”

Si gira, solleva i capelli, il vestito era aperto dal fondo schiena, appena sopra il solco del culo. Schiena perfetta, liscia, abbronzata coperta solo dalla striscia posteriore in tulle trasparente nero e dal gancio del reggiseno…..da strappare a morsi!

Senza fiatare sollevo la zip del suo vestito e vado in bagno per farmi una doccia, lasciando accuratamente il solito spiraglio.

(continua)

per commenti: narciso.a@outlook.it

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