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ANNA
La mattina dopo, Marco si alza presto, deve andare fuori città per lavoro e starà fuori fino a venerdì. Poltrisco nel letto, penso, ripenso, quello che ho visto mi ha turbata. Anche se la sera prima l’avevo fatto con mio marito, il solito sesso casalingo, mi tocco, sono fradicia, ho voglia! Vengo in pochi istanti pensando a Max, a come sarebbe se me lo cavalcassi.
Mi alzo, mi faccio una doccia rinfrescante dai bollori poi mi metto a preparare la colazione. Indosso un abitino corto da mare in cotone elasticizzato bianco molto aderente, senza mettere nulla sotto, così per stare in casa in libertà e per vedere se fa l’effetto sperato. Max dorme, ma quanto dorme sto ragazzo! Il sole è già alto e io voglio andare al mare oggi, mi voglio prendere una giornata di relax per me. Ma eccolo che si presenta in cucina coi capelli arruffati e gli occhi semichiusi. È proprio bello, ha un che di selvaggio con quella chioma bionda, la barba di un paio di giorni, nera come il carbone, fisico atletico, gambe e braccia pelose, da maschio! Se poi penso a quello che ho visto ierisera…
“tesoro, ti sei riposato per bene eh?”
“sì zia, si dorme bene nel letto di Giada, il letto è comodo, la stanza è silenziosa, ho fatto proprio una gran dormita!”
Mi avvicino gli afferro la testa ricciuta fra le mani e gli stampo un bacio sulla guancia. Lui ricambia e mi sembra quasi che tenda un po’ a girarsi per avvicinare la sua bocca alla mia. Mi appoggia la mano su un fianco e mi avvicina a sé dal lato di dove mi ha appoggiato la mano. Mi sembra che indugi un po’ troppo a tirarmi a sé o, quantomeno, questa mano sul fianco non vuole staccarsi. Un istante di imbarazzo, forse un paio di secondi, mi stacco e proseguo con le mie faccende precedenti. La sua vicinanza mi procura brividi
“ti faccio un caffè o preferisci un te?” o me, avrei voluto aggiungere. Pensare che ha qualche anno in meno di mia figlia, mi vergogno intimamente a questa considerazione
“non ti preoccupare zia, continua a fare quello che stavi facendo, so usare la macchina del caffè mi arrangio da solo”
“senti facciamo un accordo, non voglio più sentirti chiamarmi zia, quando lo farai io non ti risponderò più ok?”
“d’accordo zia….ehm scusa Anna”
“bene, così ci siamo”
vado nella camera dove aveva dormito per aprire le finestre, l’odore di maschio mi colpisce, è diverso da quello che avverto quando vado ad aprire dopo che ci ha dormito Giada, sistemo il letto e vado in camera mia. Intrigo, eccitazione, odore di maschio…
“mi preparo per il mare, che fai tu vieni con me in spiaggia o hai altro da fare?” mentre entro in camera mia e socchiudo la porta.
“penso che verrò al mare, ma non subito magari più tardi. Tu vai che poi ti raggiungo. La strada la conosco” mi risponde dalla cucina. Sfilo il vestito, indugio un po’ davanti all’armadio a specchio a guardarmi, prendo la crema da corpo e inizio a spalmarmela, ancora non l’avevo fatto da dopo la doccia. Porta socchiusa, la lama di luce che proviene dal soggiorno si oscura. Un pensiero: è lui! Di sottecchi guardo verso la porta, o la porta si è completamente accostata con la corrente, oppure c’è qualcuno che guarda. Non mi è possibile capirlo. Quel “bacetto” mattutino mi ha turbata, diciamo che ero eccitata dalla presenza di Max; saperci soli per qualche giorno acuiva l’eccitazione e mi provoca immaginazioni folli e peccaminose. A conferma di quello che mi passa per la testa e nel corpo, proseguo nel massaggiarmi con la crema idratante del dopo doccia. Indugio sulle gambe, sulla pancia, mi siedo sul bordo del letto e allargo le gambe posizionata davanti allo specchio. È un attimo, dal ventre scendo, scendo in mezzo alle gambe, mi sdraio e comincio a toccarmi pensando che lui mi guarda. Mi giro verso la porta e con gli occhi socchiusi noto che l’ombra c’è ancora, mi guarda, ne sono certa! Ci do dentro, proseguo, inarco la schiena sollevo le ginocchia e mi giro verso la porta per farlo osservare meglio. Dai entra e scopami! Ho voglia di prendere il tuo bel cazzo, fammi godere come una troia in calore! Con questi pensieri vengo fra spasmi e gemiti che sospetto abbiano sentito anche i miei vicini. Volevo che mi sentisse lui! Metto un costumino ridottissimo il vestitino copricostume che indossavo poco prima, infilo un paio di sandali alti con la zeppa di corda ed esco dalla camera. Max finge indifferenza seduto sul divano a far zapping alla tv.

(continua)

per commenti: narciso.a@outlook.it

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