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Racconti Erotici Etero

002 Valeria e i guardoni 3

By 14 Febbraio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

III ‘ pioggia dorata nella radura dei guardoni

Valeria va sempre dritta al punto, senza giri di parole. Ha fatto a Giovanni una lista delle cinque cose che non sopporta negli uomini: 1) mai portare calzini corti bianchi, ma solo lunghi e di colore nero, grigio o blu; 2) le scarpe e la cintura devono essere abbinati, mai una di un colore e l’altra di un altro; 3) le scarpe color cuoio, o di altri colori, non vanno mai portate di sera. Dopo le venti solo scarpe nere; 4) mai esagerare con profumi o dopobarba, ma lavarsi spesso ed avere le unghie sempre curate; 5) mai fare nodi grossi alla cravatta. Poi ha aggiunto seria ‘prendi la laurea, non perdere tempo e fatti una posizione perch&egrave io un morto di fame non me lo sposo’. Giovanni ora &egrave in auto e ripensa alle cose dette ‘passi il colore delle scarpe e tutto il resto ma chi ha mai parlato di matrimonio?’ Arriva a casa di Vale, suona il campanello e pensa ‘appena scende le dico: non ho mai pensato al matrimonio, voglio solo scoparti e se non ti va bene addio’. Valeria apre la porta, &egrave uno schianto. Lo saluta ‘ciao, sei in ritardo, muoviamoci’ e lui ‘ciao amore sei bellissima’ inutile negarlo &egrave impossibile rinunciare a lei. Sono in auto diretti verso l’eremo di San Andrea, o meglio, vanno al bosco che ricopre le pendici del monte dove si trova il monastero benedettino. A pochi minuti di viaggio dalla città ci sono grandi prati verdi dai quali partono sentieri e stradine sterrate che s’inoltrano nei boschi. Lungo le stradine ci sono molti posti per parcheggiare tra gli alberi. Di giorno per fare un pic-nic, la sera per fare sesso. &egrave lì che hanno incontrato per la prima volta i voyeur e Giovanni vuole rendersi conto del posto di giorno. Parcheggia alla solita piazzola, &egrave il tardo pomeriggio e il sole &egrave radente. Anche in mezzo alla settimana c’&egrave gente, tira un vento di tramontana e molti fanno alzare aquiloni colorati, altri giocano a bocce, nessuno bada a loro. Fa un po’ freddo e le famigliole iniziano ad andarsene a casa. Valeria ha una gonna stretta di jeans, un maglione rosa e una giacca a vento leggera color panna. Si guarda intorno e dice: ‘ho i mocassini della Tod’s se me li fai graffiare ti uccido’. Giovanni sbotta ‘ma insomma, lo sapevi che venivamo ad esplorare il bosco, potevi mettere scarpe adatte’ Vale lo guarda scettica ‘si, &egrave arrivato Reinhold Messner l’esploratore ‘ e dice ‘guarda la sporcizia, in terra ci sono preservativi usati , cicche di sigarette, decine di fazzoletti di carta’. Giovanni non ci bada, invece nota un piccolo viottolo, non più largo di quaranta centimetri, che arriva dietro al tronco di un albero. ‘Vieni’ dice a Valeria ‘vediamo dove va’. Seguono il percorso che sale nel bosco, ad ogni tornante altri sentieri si congiungono al primo. Il tracciato e netto tra l’erba e gli aghi dei pini. ‘Ecco da dove arrivano i nostri amici’ dice Giovanni ‘guarda, ogni sentiero arriva ad una piazzola di sosta’. Il sentiero continua, diventa più largo e scende fino ad una piccola radura tra gli alberi. Lo slargo si trova in un avvallamento, ci sono due tronchi e grossi sassi sistemati come panchine. Valeria si guarda intorno ed esclama ‘alla faccia del rispetto per la natura, guarda, cicche di sigaretta, bottiglie vuote e giornali pornografici’. A terra ci sono molte riviste porno, molte sono strappate, le pagine aggrinzite dalla pioggia e le foto scolorite dal sole tendono all’azzurrino. Giovanni vede un settimanale in buono stato e la raccoglie. ‘Sei matto, lascialo che non sai chi lo ha toccato’ dice Valeria. Giovanni alza le spalle e lo sfoglia ‘vediamo cosa piace ai nostri amici’. Valeria si appoggia al braccio sinistro di Giovanni strusciandosi al suo fianco e guarda da sopra la sua spalla. Lui può sentire il petto gonfiarsi mentre il suo respiro si fa profondo. Le foto ritraggono una stupenda bionda con grandi tette che si spoglia. La sequenza di foto la mostra mentre si masturba sul letto a gambe aperte, di fianco, a pecorina. Giovanni esclama ‘ecco perché piaci, i maschi amano le tette’. Vale respirare forte e Giovanni avverte il calore del suo corpo attraverso i vestiti e dice ‘guarda ha le tette più grosse delle tue’ Lei pizzica forte il suo braccio e dice ‘ha le tette col silicone beota, le mie sono vere’. Giovanni sorride e continua a sfogliare le pagine patinate. Le foto mostrano la bionda che apre il cassetto di un comodino e tira fuori il classico vibratore a punta di plastica bianca, poi afferra la perfetta imitazione anatomica di un cazzo fatto di silicone nero. Il cazzo finto e enorme, lo mette tra le tette e lo lecca poi si mette una crema sulla vagina e tenendolo con due mani c’&egrave lo infila dentro con forza. Giovanni commenta ‘perch&egrave non lo fai anche tu mi fai impazzire’. Vale commenta ‘certo magari quando ci sono i porci guardoni’ e continua ‘quel coso &egrave troppo grosso, poi chi ha il coraggio di andare a comprarlo’. Altre foto ritraggono la bionda che ci si siede sopra a smorza candela, nella sequenza si vede il dildo entrare nella vagina fino alla base. Le foto cominciano a presentare grosse patacche giallognole e Valeria chiede ‘queste macchie sono quello che penso’. Giovanni lo sa e risponde ‘ecco la prova che le foto sono piaciute moltissimo ai nostri amici, he he, ci hanno sborrato sopra’ Valeria sussurra divertita ‘che sporcaccioni’. Il servizio fotografico prosegue, la bionda impalata sul cazzo di gomma afferra il vibratore piccolo e lo punta verso l’ano ma non c’&egrave modo di vedere cosa fa. Le pagine che seguono sono incollate tra loro da una grossa quantità di sperma. Giovanni continua a sfogliare, ci sono pagine di annunci e un altro servizio. Una bella moretta in bikini al bordo di una piscina &egrave alle prese con sei signori. Parte subito il reggiseno e si vede lei in ginocchio, gli uomini in piedi tutti intorno, lei ha un cazzo in bocca, uno in una mano, uno nell’altra e gli altri in attesa si masturbano. Passa con la bocca e le mani da uno all’altro poi gli sono addosso in tutte le possibili posizioni. Le foto proseguono con la moretta che si mette a smorza candela su un giovanotto seduto su una poltrona di plastica rossa da piscina. Lui le tiene aperte le chiappe con le mani ed un altro né approfitta da dietro per incularla. Gli altri quattro si piazzano in piedi di fronte a lei, uno in bocca, uno per ciascuna mano, l’ultimo non ha posto, guarda e si fa una sega da solo. Giovanni eccitato commenta ‘&egrave l’esatto contrario di quello che hai fatto tu l’altra sera: uno ti scopa, gli altri guardano e si fanno una sega’. Valeria protesta ‘stai zitto scemo’. Giovanni sfoglia le pagine e si arriva a lei in ginocchio tra i sei uomini in piedi che si masturbano e le vengono a turno in bocca. Le macchie giallastre di sperma imbrattano anche queste immagini. Il servizio continua con foto della moretta in primo piano, la bocca aperta &egrave piena di sperma che cola su collo e tette. La modella si accovaccia sul bordo della piscina con le gambe aperte versi i sei e comincia ad urinare per terra. Valeria sbotta ‘capisco il resto, ma guardare una ragazza mentre fa pipì, vi piace veramente’ Giovanni sogghigna ‘certo, piace a molti ed ha un nome poetico, pioggia dorata’ e continua ‘non ti fanno più senso le sborrate in bocca’ Vale tiene gli occhi fissi sulle foto e risponde seria ‘quando faccio sesso con te spesso ti faccio venire con la bocca, giusto?’ Lui risponde ‘si e mi piace da morire’ e lei ‘se decidi di fare un orgia con più uomini &egrave ragionevole che ti vengono in bocca, &egrave solo una questione di quantità’. Giovanni si gira verso di lei e dice ‘hai una logica tutta tua, ma tutte le volte me lo fai diventare duro come il ferro’. Vale cambia discorso ‘&egrave tardi, ho freddo, ho fame, la radura l’abbiamo vista, ora butta via questo schifo e andiamo via’. Giovanni a malincuore getta a terra la rivista e dice ‘un minuto solo, salgo sull’altro dosso per vedere dove va, faccio subito’. Senza aspettare la risposta sale a passi veloci sul crinale. Sull’altro versante ad una ventina di metri c’&egrave uno ampio spiazzo sterrato dove ci sono due vecchie golf. ‘Parcheggiano qua’ pensa. Si volta per tornare indietro e vede scendere da un sentiero tra il sottobosco quattro uomini. Non ha dubbi, sono alcuni dei voyeur dell’altra sera. Indossano gli stessi abiti, quelle particolari cerate impermeabili col cappuccio. Al buio e sotto la pioggia i pastrani sembravano verde scuro, ma ora nota che le cerate sono mimetiche, forse indumenti da caccia. Giovanni si arresta indeciso ed anche gli uomini si bloccano all’istante sorpresi. Non sa che fare, gira sui tacchi e torna veloce da Valeria. Arrivato da lei la abbraccia e la gira con le spalle verso il sentiero dal quale &egrave venuto. La bacia e sbircia verso il sottobosco per essere sicuro di essere seguito. I quattro non ci mettono molto ad arrivare e come vedono la ragazza si nascondono dietro i cespugli. Vale gli chiede ‘dimmi che succede?’ Giovanni risponde ‘c’&egrave un guardone ti va di fare qualcosa’ Lei si ribella ‘ te lo scordi che faccio sesso all’aperto, magari &egrave un matto che mi da una botta in testa e mi violenta, poi che scusa trovo con mio padre’. Giovanni rimane ancora stupito dalla suo modo di pensare e cerca di convincerla ‘se succede una cosa del genere tuo padre non mi sembra il problema principale, comunque, nessuno ti tocca stai tranquilla, &egrave un voyeur e al massimo si fa una bella sega’. Vale non cede ‘ti ho detto no e poi sei sicuro che &egrave uno solo’ Giovanni mente ‘né ho visto solo uno’ e continua ‘fammi un pompino veloce, non ti spogli ti inginocchi e ‘ Vale non cede e non gli lascia finire la frase ‘visto che c’&egrave l’hai portaci tua sorella a fare i pompini nel bosco, sai che figura se passa qualcuno che mi conosce’ si gira un po’ per guardare alle sue spalle nel tentativo di individuare il voyeur poi abbassando la voce dice ‘un idea però mi &egrave venuta, con questa tramontana mi esce la pipì, e credo che non la tengo fino a casa’ Giovanni sente il cuore accelerare per l’emozione e non lascia cadere l’imbeccata ‘dai allora fai come la moretta sul bordo della piscina mi piacerebbe tanto’ Valeria &egrave indecisa ‘mi vergogno, però la pipì mi scappa, ma giura di non farti venire idee strane’ Giovanni acconsente ‘sicuro, solo la pipi, mi faresti un gran regalo’ Valeria diventa maliziosa ‘se passa qualcuno che mi conosce posso dire che non c’&egrave la facevo più e stavo per farmela addosso, può capitare di farla in mezzo al bosco’. Giovanni esulta ‘brava la scusa &egrave perfetta’ Vale precisa ‘lo faccio solo perché ti piace, sia chiaro’. Si sposta di qualche passo lungo il sentiero verso il versante dove sono nascosti i voyeur, arrivata vicino ad un cespuglio di rovi si ferma e dice forte ‘devo fare pipì prendimi la borsa e la giacca’ poi si sfila la giacca a vento ‘tienila tu e girati’ Giovanni prende la giacca e si gira, il grosso cespuglio spinoso nasconde Vale d’avanti ma alle spalle, dove si trovano i guardoni, la vista e completamente libera. Ancheggia lentamente per far salire la stretta gonna di jeans, curva un po’ la schiena mettendo in risalto il culo e ad ogni movimento la gonna sale. La rovescia e la tiene alta serrando un pizzo tra i denti, poi afferra i collant e li abbassa piano all’altezza delle ginocchia. Tiene le gambe dritte e si china in avanti, come per toccarsi le punte dei piedi, poi scende i collant alle caviglie. Alza la schiena non di molto e si sfila le mutandine poi piegandosi le porta giù. Giovanni si gira e guarda Valeria, con la coda dell’occhio vede quattro teste sporgere dai cespugli. I voyeur sono a non più di otto o nove metri, tre hanno il binocolo ed il quarto ha una macchina fotografica con teleobbiettivo. Valeria non &egrave solo bella, ma terribilmente eccitante per come si muove e per la situazione. Allarga le gambe fino a che il collant alle caviglie lo consente, poi si accuccia nella posizione tipica delle donne che fanno pipì, alza il sedere e con una mano afferra i collant per evitare di bagnarli. Un caldo getto dorato esce dalla passerina gorgogliando allegramente sulle foglie secche. Il tempo si ferma nel silenzio irreale del bosco. La calda luce del tramonto penetra tra gli alberi ed accarezza le cosce tornite e il magnifico fondoschiena. Valeria &egrave l’artefice di un incantesimo, ha trasformato la piccola radura in un luogo pieno di attrattive erotiche. Si pone di nuovo con le gambe dritte e la schiena piegata a novanta gradi e, preso un fazzoletto di carta, si asciuga tra le gambe. Poi si riveste ed abbassa la gonna, infila la giacca a vento e senza mai voltarsi s’incammina veloce, quasi correndo per la vergogna, verso l’automobile. Giovanni la segue e dopo una decina di metri si volta, ma non vede nessuno. In auto dice ‘sei stata superlativa’. Valeria risponde ‘non mi va di parlarne a freddo e ho il culo gelato’.

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