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007 – La famigliola

By 19 Luglio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Era il giorno del mio compleanno, compivo ventun anni, ero maggiorenne a tutti gli effetti, e mia madre, mi prese da parte e mi spiegò, la storia della sua e della mia vita. Mio padre era morto quando io avevo quattro anni e da allora la mamma aveva vissuto la sua vita cercando di educarmi al meglio, di darmi il massimo che le era possibile dare, fermo restando, che da sola, era riuscita appena a sbarcare il lunario.. Io ero l’unico maschio che le fosse rimasto, dopo la dipartita del mio papà, mia sorella più piccolina di me di tre anni, era stata affidata, dal giudice, ad una famiglia di inglesi, che allora viveva in Italia. Egli, aveva reputato mia mamma, non in grado, di mantenere due figli, e in special modo di non poter dare loro, una giusta educazione e una continuativa assistenza. Da qui, la decisione, di assegnare Lisa in ‘affidamento temporaneo’ fino al compimento del diciottesimo anno di età.. E domani, lei sarebbe tornata a casa, finalmente maggiorenne, aveva deciso, autonomamente, di ritornare fra noi. Non l’avevamo mai più potuta vedere, forse perché i genitori affidatari, trasferitisi in Inghilterra , avevano creato, attorno a lei, una barriera protettiva, e forse anche restrittiva, nascondendole, l’indirizzo, della sua vera famiglia in Italia. Ma al compimento del diciottesimo anno, lei, rivoltasi al consolato italiano in Inghilterra, era riuscita a rintracciare il nostro indirizzo e ci aveva scritto una lunga lettera, palesando il desiderio di tornare a casa con la mamma e con suo fratello. Naturalmente la mamma, aveva accettato di buon grado, il ritorno di Lisa, vergando una lettera colma di parole d’amore e inviandola all’indirizzo fermo posta, che la ragazza gli aveva indicato. In questa lettera lei aveva scritto i numeri dei nostri telefonini cellulari e quello del telefono fisso. Due giorni dopo, il cellulare di mamma squillò e dall’altro capo del filo sentì una voce femminile dirle: Ciao mamma, sono Lisa”’. Vidi in quel momento, mia madre piangere e non riuscire a profferir parola, singhiozzava senza soluzione di continuità, sembrava una fontana. Lei mi porse il telefono e io risposi : Pronto, ciao sono Luca, tuo fratello’.. Ero in mezzo a due fuochi, ora piangeva mia sorella, mentre seduta, accasciata sulla poltrona mia madre singhiozzava.
‘Lisa, senti, tu piangi e pure la mamma, torna a casa, prendi il primo volo, facci sapere dove e quando e noi veniamo a prenderti all’aeroporto. Ok? ‘
‘Ok Luca Ok, scusa ma non riesco a parlare. A presto, vi faccio sapere, ciao’

E attaccò. Chiusi anche io la chiamata, e abbracciai la mamma, che mi strinse forte, forte a se.
Gli spiegai, gli accordi intercorsi tra me e Lisa e lei mi ringraziò dandomi un bacio sulla guancia.
Chissà se Lisa assomigliava alla mamma, io avevo di più le sembianze del mio povero papà, forse lei, aveva preso quelle della mamma. Quarantatre anni, la mia ‘vecchia’ ma portati molto bene, era ancora in piena forma, e nelle occasioni in cui l’avevo vista nuda, avevo notato che tutte le curve erano al suo posto, anche il seno, un po’ voluminoso, era un briciolo pesante, ma non cadente e tanto meno avvizzito.
Io ero curioso di vedere come si era trasformata la bambina timida con i denti un po’ incrociati e i capelli neri ricci. Era in verità, un po’ bruttina da piccola e io sinceramente me la immaginavo ancora una ragazzina acerba e non troppo bella, e il giorno del suo arrivo, in aeroporto, mi sentivo ansioso e insicuro, dopo tanti anni, di saperla riconoscere con facilità.
Quando l’altoparlante annunciò l’arrivo puntuale, del volo proveniente da Londra, noi insieme ad altra gente, ci assiepammo dietro le transenne dei voli in arrivo. Alcuni tenevano in mano un cartello sul quale vi era scritto il nome della persona in arrivo, invece, su altri vi era segnato il nome della azienda o il proprio, per meglio farsi identificare.
Uscirono in molti, ma nessuna ragazza da sola, transitò davanti a loro, tra le ultime persone in arrivo, Luca notò una ragazza brunetta, piccolina di statura, con un viso spaesato, certamente non bella, lui si avvicinò e chiese:
‘ Sei Lisa? ‘
‘ No, no, non sono Lisa ‘
‘ Oh, mi scusi, l’ho scambiata per mia sorella ‘
‘ Nessun problema, arrivederci ‘
‘ Ok grazie, arrivederci e mi scusi ancora ‘
Un ultimo gruppetto, stava arrivando e tra di loro, una ragazza con i capelli scuri, lievemente mossi verso il fondo, era alta circa un metro e settanta, occhi scuri e un ovale del viso, veramente gradevole. Indossava un tailleur color panna , giacca e gonna corta aderente ai fianchi sinuosi.
Lei, quando li vide, velocizzò i passi e si avvicinò a loro e gli sguardi si incrociarono interrogativi, la mamma per prima fece un passo e disse:
‘Ciao bambina mia, come stai Lisetta? Che signorina che sei diventata ! ‘
‘Mamma, tu sei sempre giovanissima, per te gli anni non passano mai.’
‘E tu? Tu sei Luca, il mio fratellino, anzi sei diventato un fratellone !’
‘Scusami Lisa, ma, sono rimasto stupefatto, mi aspettavo una ragazzina, e davanti a me, trovo una bellissima donna’
‘Grazie, mamma mia, quanti complimenti ! Andiamo a casa? Non vedo l’ora di ritornare a casa mia.! ‘
‘Andiamo, dai, dammi le valigie, te le porto io, vieni, qui fuori c’è la macchina. ‘
Mamma e figlia si presero sotto braccio e seguirono Luca verso l’auto.
‘Ecco, la macchina è questa, un secondo che metto le valigie nel baule e vi apro le portiere.’
Sistemò i bagagli di Lisa nel cofano posteriore e aprì con il telecomando le porte, poi con un gesto elegante si inchinò aprendo la porta per far salire la sorella.
‘Prego miss, si accomodi, anche lei gentile signora, prego si sieda.’
Le due donne risero di gusto e si sedettero sui sedili in pelle della Mercedes.
Luca fece il giro e si mise al volante, girò la chiave nel quadro e il motore si avviò con un lieve ronzio. In circa trenta minuti, raggiunsero la loro abitazione, una villetta a schiera, acquistata dopo anni di durissimi sacrifici.
Lisa, scese e guardando la sua nuova casa disse:
‘ Ah però, che bella casa che vi siete fatti! ‘
‘ E si, da quando Luca, dopo gli studi, ha iniziato a lavorare e a guadagnare bene, siamo riusciti ad acquistarla e soprattutto a pagare il mutuo.’
‘Vieni, vieni, entra pure, ho preparato la tua cameretta, spero che ti piaccia, come l’abbiamo arredata.’
L’ingresso della casa, era ‘open-space’ , su un grande salone, arredato alle pareti,con mobili antichi di arte povera, con al centro, un tavolo rettangolare, attorniato da sedie, con schienali molto alti. A sinistra, vi era una parete, dove, centralmente, si trovava una grandissima finestra, con le tende color arancio chiaro, appese a dei bastoni in legno scuro. In fondo al salone, nella parte destra,vi era un corridoio con alcune porte, la prima apparteneva alla camera della mamma, la seconda quella di Luca, e l’ultima in fondo, quella di Lisa. La cameretta della ragazza, era arredata con mobili moderni, laccati, di colore chiaro, bianco sporco . L’armadio, era a sei ante, con le due ante centrali, occupate da due grandi specchi . Il letto era invece in ferro battuto, lineare, non troppo arzigogolato,
sempre dello stesso colore dei mobili e dei comodini. Sul letto, un copriletto rosa pallido con sparsi sopra, alcuni un peluche che rappresentavano rispettivamente: Un cane, un gatto e per ultimo una papera bianca e nera.
Nell’angolo libero, vi era un tavolo ad angolo, con un computer e una stampante, a fianco un piccolo scaffaletto, per inserire eventuali cartelline e documenti, mentre sopra il video del ‘ PC’ vi era installata una webcam.
Il pavimento, era in parquet di legno, color noce chiaro, che faceva risaltare i colori chiari dei mobili. Le pareti erano dipinte a strisce orizzontali rosa e violetto, mentre la parete dietro la testiera del letto, era a tinta unita, solo violetto. Un lampadario centrale, stile moderno, in acciaio anodizzato, a cinque luci, e tre applique, della stessa forma del lampadario, ognuna a due lampade, formavano le fonti di luce della cameretta.
‘Woowwww, che meraviglia, oh grazie mamma, grazie Luca, siete grandi, fichissima la mia cameretta. Sono proprio felice.’
La mamma, il cui nome era Patrizia, abbracciò raggiante Lisa e Luca, quasi a voler dire: Finalmente abbiamo riunito la famiglia.
E Luca prendendola per mano’..:
‘Adesso tocca a te, sistemarla e personalizzarla, e poi svuota le valigie e sistemati, e visto che non sei un ospite, ti faccio vedere dove sta il nostro bagno, ecco, vedi qui c’è una porta scorrevole, e voilà il bagno !! ‘
‘Che grande, in effetti ho proprio necessità del bagno, devo fare la pipì e poi mi devo fare una doccia, con il caldo che fa fuori, sono un po’ sudata’
‘Vedi che anche il tuo fratellone ti è di aiuto?’
‘Si grazie Luca, sono felice e so già, che con te e la mamma andrò daccordissimo.’
‘Ti lasciamo sola, se no, finisce che te la fai addosso, ah, guarda che qui di fronte, c’è la cucina, se hai sete, fame, non so dai, vedi tu, sei a casa tua. Ok? ‘
‘Ok, ok, grazie, a dopo’
‘Bye, Bye’
Lisa, entrò subito in bagno, e finalmente liberò la vescica, che gli stava per scoppiare.
Poi rientrò in camera, aprì una delle valigie, e iniziò a sistemare i suoi abiti, nel capiente armadio.
Un po’ per volta le tre valigie furono svuotate e le cose che contenevano,furono sistemate al loro posto. Sistemò poi i suoi bagagli vuoti, uno sopra l’altro a fianco dell’armadio e si spogliò completamente, indossando sulla pelle, una leggera camiciola corta di lino bianco trasparente e visto il caldo non mise ne le mutandine ne il reggiseno.
Poi sollevò il vestito, avvicinandosi allo specchio, l’immagine che gli restituì, fu molto soddisfacente per la giovane ragazza. Si soppesò il seno, una terza misura soda, con i capezzoli duri, eretti, che puntavano in fuori, con giovanile prepotenza. I fianchi, non troppo magri, lievemente botticelliani, a forma di anfora, il ventre piatto, si tuffava, dopo un piccolo promontorio, fra le sue gambe, lasciando intravedere, l’inizio della sua vagina. Sia il pube, sia la figa, erano completamente depilati. Le gambe che la sostenevano, erano magre, ben tornite, assolutamente dritte. Nel complesso, aveva un fisico, da sballo. Uscì dalla sua camera e annunciò a voce alta:
‘ Io vado a farmi una doccia’
‘Tranquilla, non entro ! ‘ rispose Luca
‘Oh per me puoi pure entrare, siamo fratelli, quindi’.. no problem !’
‘Ok, dai, scherzavo, tranquilla, vai, vai”
‘Va beneeee ‘
Luca, dopo quindici minuti, la vide riemergere dal bagno, avvolta in un accappatoio corto, di colore rosa, tenendo piegato sul braccio destro un vestitino di colore chiaro. Invece di andare in camera sua, lei si affacciò in cucina e si servì dal frigorifero, prendendo una lattina di aranciata ‘Fanta’. Poi, vedendo Luca seduto in poltrona, intento a leggere un quotidiano sportivo, gli si sedette di fronte, sprofondando in un’altra poltrona.
Luca, ripiegò il giornale, lo appoggiò sopra il tavolino che c’era al suo fianco e guardò Lisa sorridendo. Il ragazzo, in effetti, faceva molta fatica, a guardarla negli occhi, anche perché lei stava, seduta a gambe unite, ma l’accappatoio era abbondantemente aperto sopra le sue cosce e lasciava intravedere il suo pube depilato. Il cazzo nei pantaloncini, in pochi secondi, gli si era indurito e puntava contro la stoffa, formando un bozzo molto evidente. Lui lo coprì provvisoriamente con le mani, alla bene meglio, poi, riprese il quotidiano e si rimise a leggere cercando di distrarsi. Ma lei gli parlava e lui, posando il giornale sul sesso eretto, balbettando un po’, provò a rispondergli. Lo sguardo, cadeva inesorabilmente, sul pube di Lisa, che per migliorare la situazione, si sporse lateralmente, per prendere una rivista, posata sotto il tavolino, al suo fianco destro. Le cosce si aprirono e la figa comparve in tutto il suo splendore, mentre da sopra l’accappatoio, faceva capolino il capezzolo del seno sinistro. Luca, per sottrarsi a quella imbarazzante situazione, si alzò e dicendogli di dover andare in bagno, si allontanò. Lisa, aveva notato, il bozzo sui pantaloncini, di suo fratello ed un sorriso malizioso, comparve sul suo viso. Lei provava un senso di tenerezza, verso colui, che, sangue del suo sangue, si era eccitato a vedere le sue nudità esposte.
Ella si alzò dalla poltrona, lasciando che l’accappatoio, si aprisse del tutto e poi si diresse verso il bagno, nella speranza, che lui non avesse chiuso la porta a chiave. Quando, abbassò la maniglia, aprendo l’uscio, vide Luca, in piedi, di fronte alla tazza del water, con la patta dei pantaloncini aperta, che si masturbava. Era in possesso di un bel pene, lungo sui venti centimetri, lievemente incurvato verso l’alto. La cappella era larga arrotondata, violacea, essa debordava di molto dall’asta del pene, innervata da sottili arterie. Suo fratello, intento a segarsi, non si rese conto, dell’arrivo della sorella, fin quando, lei”..
‘Eiii, fratellino, ti sei eccitato eh?’
Luca, rosso in volto, rinfoderò rapidamente il cazzo nei pantaloncini, e balbettò alcune parole di scusa e anche di rimprovero verso Lisa che era entrata, senza nemmeno bussare.
‘Luca, non ti devi scusare, è normale credo, però non mi dire che non ho bussato, sei che tu non mi hai sentito!’ Mentì Lisa..
‘Si ma pure tu sorellina mia, copriti, sei tutta nuda, non te ne sei accorta?’
‘Si lo so, ma sai, credevo che tra fratello e sorella non ci fosse nulla di male a vedersi nudi. Sai, io sono abituata, in Inghilterra, alla mia famiglia adottiva, dove, in casa, non si faceva caso a queste cose. Molte volte, ci si vedeva, nudi, specie in bagno, dove, ad esempio, il mio patrigno, si faceva la barba nudo, e magari io entravo per fare la pipì, senza causare scandalo. Non so se mi sono spiegata?! ‘
‘Forse hai ragione Lisa, però, vedi, tu, è vero che sei mia sorella, ma io, l’ultima volta che ti ho vista, eri una bambina piccolissima, e per ora, non sono ancora abituato a te, non so se mi spiego, tu per me ora sei una bellissima ragazza di diciotto anni, che sta seduta di fronte a me e mi fa vedere la figa come se niente fosse!! ‘
‘Ho capito, ti ci devi abituare, ok, farò il possibile per non farmi più vedere nuda ‘
‘Ecco brava, inizia da subito, chiudendo i lembi dell’accappatoio, se no ‘lui’ mi rimane duro fino a domattina e poi mi scoppiano le palle !!’
‘Comunque, complimenti, sei veramente ben messo, l’ho potuto ammirare prima, mentre ti masturbavi e devo ammettere che il mio fratellino, ha proprio un gran bel cazzo!! ‘
‘Grazie sorellina,, complimento per complimento, posso asserire, che tu invece sei una gran gnocca, anzi, hai proprio una bellissima gnocca, pure depilata come piace a me’
Aprendosi ancora l’accappatoio, facendolo scivolare a terra, fece una lenta giravolta e rivolgendosi a suo fratello gli disse’..
‘Sul serio ti piaccio? Guardami bene, cosi mi vedi tutta e puoi giudicare meglio’
‘Confermo Lisa, e ora posso dire, che oltre a essere una gran gnocca, hai pure un magnifico culo !!’
‘A quel che mi è parso di intravedere sotto i pantaloncini anche tu devi avere un bel sederino’
‘Va beh, mi spoglio nudo così ti accontento. E voilà guardami così siamo pari’
‘Woww, che maschio, muscoli dappertutto, e veramente un culetto da sballo, la mamma ci ha fatti proprio bene!’
‘Vieni qui Lisa, davanti allo specchio, mettiti di fianco a me, ecco così, siamo carini tutti e due, o no?’
‘Se fossimo due fidanzati, tu e io saremo di sicuro una gran bella coppia!’
La mano di Lisa si posò sui pettorali di Luca e li accarezzò, simultaneamente, il cazzo del giovane, si impennò.
‘Madre mia, ma come sei sensibile, cavoli! ‘
‘Lisa, una figa come te, qui, vicina, tutta nuda, non puoi pensare, che a un maschio, appena, appena normale, non gli si rizzi il cazzo!! ‘
‘Me lo fai toccare?’
‘Dai Lisa, non è corretto, siamo fratello e sorella cavoli!!!’
‘E dai, poco, poco, su solo pochino, ti prego !’
‘Va bene, ma dieci secondi e poi basta, va bene??? ‘
‘Si va bene’
Lo prese in mano e lo scappellò, vide che una goccia di liquido trasparente colava giù dal meato,
la raccolse con la punta del dito indice e se la portò alla bocca e con l’estremità della lingua, si leccò il dito’.
‘UUUMMMHHHH, CHE BUON GUSTO CHE HAI, E’ PROPRIO BUONO’
‘MI SA CHE SEI UN PO PORCELLINA TU ! ‘
‘SI FORSE SI, SAI IN INGHILTERRA SI INIZIA PRESTO A FAR CONOSCENZA CON IL SESSO’
‘MA TU HAI GIA SCOPATO ? ‘
‘NO FRATELLINO, SONO VERGINISSIMA, MA QUALCHE SEGA O POMPINO L’HO GIA FATTO’
‘LISA SE MI CONTINUI A SEGARE FRA UN PO VENGO’
‘ASPETTA AMORUCCIO MIO, FORSE COSI E’ MEGLIO ‘
Ella si inginocchiò sul pavimento del bagno, e iniziò a leccarglielo, lungo tutta l’asta fino alle palle, per poi risalire, lambendo l’uretra, titillandogli il frenulo, e ingoiando infine la grossa cappella.
Lo pompava profondamente, tenendogli in mano il sacchetto dei coglioni, glieli stringeva delicatamente, quasi a volerne soppesare la piena consistenza.
‘MI FAI MORIRE LISAAA ! CHE BRAVA CHE SEI ! POMPAMELO, SUCCHIAMI LA CAPPELLA, GUARDA CHE TI SBORRO IN BOCCA!’
‘ UUUMMMHHHHHHH ‘ rispose lei’.
‘SBORRO, SBORROOOO, AAAAGGHHHHHH, AAAGGGHHHHH, UUUMMHHHHH, BEVI, BEVI TROIETTA, LECCAMELA TUTTAAA !!!’
Lisa lo pulì ben bene con cura, dimostrando di essere molto esperta in pompini.
Già, pensò Luca, i pompini sono pompini in tutto il mondo, anche in Inghilterra!
‘TI E’ PIACIUTO FRATELLO MIO?’
‘SI E’ STATO BELLISSIMO, MA NON DOBBIAMO PIU FARLO, CAZZO, SEI MIA SORELLA! ‘
‘E NO EH ! ADESSO VOGLIO GODERE IO, O SEI IL SOLITO MASCHIO EGOISTA CHE PENSA SOLO A SE STESSO?’
E così dicendo si sedette sul bordo della vasca da bagno e aprì le cosce.
‘DAI VIENI QUI E LECCAMELA ! NE SEI CAPACE? ‘
‘SI CERTO CHE NE SONO CAPACE, FIGURATI. VA BEH OK, MA DOPO QUESTO BASTA, TUTTO FINITO OK???’
‘SIIII OK OK E ADESSO LECCAMELA’
Lui si inginocchiò davanti alla sua figa depilatissima, e la dischiuse con due dita, dentro era rosa, bagnatissima e colante, il piccolo buchetto, appena aperto era lucido di ciprina. Inserì la lingua dentro le labbra della figa e iniziò a lappargli il clitoride, lo succhiò come se fosse un piccolo cazzo e con le dita tirò verso l’alto il prepuzio, scoprendo il bulbo quasi completo.
‘BRAVOOOO, COSIIII, SIIIII, SEI GRANDE FRATELLONE MIO !! ‘
Lui mentre la leccava, biascicò alcune parole’
‘UUMMHHH, PORCELLINA,TI PIACE ? ‘
‘SIIII CONTINUA, CONTINUA, FAMMI GODERE, FAMMI GODERE, DAIIIII !’
Lui mentre la leccava, con le mani gli accarezzava il seno, stringendo fra le dita i capezzoli puntuti con un movimento circolare, quasi a volerli avvitare.
‘WOWWWWWW, UUMMMHHHHH, SIIII, CONTINUA SIIIII, GODO, GODO, VENGO NON SMETTERE!! AAHHHHH , AHHHHH, VENGOOOOOOO!!! ‘
Lei lo abbracciò stringendo il suo viso contro il seno e accarezzandogli i capelli, mentre lui la cingeva con le braccia attorno al corpo baciandole il solco tra le fantastiche tette.
‘E’ MEGLIO CHE CI RIVESTIAMO, PERCHE MI SA CHE FRA POCO TORNA LA MAMMA E NON VORREI’..’
‘LUCA, IO ORA MI FACCIO UN ALTRA DOCCIA, E POI VADO IN CAMERA MIA E MI VESTO, COSI NON DESTIAMO SOSPETTI’
‘VA BENE, IO VADO IN SALA E TI ASPETTO, FRA UN ORA SARA’ PRONTO IL PRANZO, NON HAI FAME? ‘
‘SI MOLTA FAME, E POI VOGLIO MANGIARE ALL’ITALIANA, SONO STUFA DI ROST BEEFF E ALTRE CAVOLATE INGLESI.’
‘VA BENE CI VEDIAMO FRA UN PO’
Mentre lei entrava sotto la doccia, lui si pulì il pene usando il bidet e poi si tirò su i pantaloncini e arrivato in sala, si lasciò cadere, sopra la sua poltrona, riprendendo la lettura interrotta in precedenza, del suo giornale sportivo.
Si ritrovò a rileggere molte volte le stesse righe dello stesso articolo, non riusciva a concentrarsi, il suo cervello, forse, anche tutto il suo corpo, erano ancora nel bagno con Lisa, sentiva ancora la sua bocca attorno alla cappella, vedeva ancora la fighetta vergine, appena dischiusa, ne sentiva nettamente il buon sapore, gustava il liquido colante che aveva leccato e assaporato a lungo mentre la leccava. Ma quello che più di tutto lo eccitava era il suo dolcissimo viso, che, al sopraggiungere dell’orgasmo, si addolciva ulteriormente e si distendeva magicamente, lasciandola per qualche istante, in preda a movimenti inconsulti di tutto il suo corpo sinuoso. Luca, sentiva, come se stesse succedendo in quel preciso istante, il veloce ansimare, il respiro affannoso, che mano mano rallentava fino a dissolversi in un “ahhhhh” appagante e definitivo.
Percepiva, nuovamente, il calore del suo corpo, mentre lei lo stringeva a se, poteva quasi saggiare la consistenza delle sue mammelle voluminose e miracolosamente sode e dure.
Si accorse, di essere in estasi, con il pene di nuovo duro e pronto, stando sdraiato e abbandonato in poltrona, con gli occhi chiusi e la mente che viaggiava per lui e con lui. Lisa lo trovò così, quando arrivò in sala, lui riemerse dal coma profondo e la guardò. Sua sorella, non era più nuda, ma era troppo, troppo provocante. Indossava un vestitino azzurro leggerissimo, svolazzante sui fianchi, corto, dire corto era per usare un eufemismo, era un vestito diciamo ‘inguinale’ . Quando, in piedi di fronte al fratello, fece alcune giravolte dicendo’..:
‘COME STO ? ‘
‘EMMM, NON SO CHE DIRE! FAVOLOSA POTREBBE ESSERE IL TERMINE GIUSTO?’
‘GRAZIE FRATELLINO MIO, SONO FELICE CHE APPREZZI ! ‘
‘SEI UN PO PORCELLINA CON STO VESTITO, PERO’ A ME PIACE UN CASINO. MAGARI ALLA MAMMA UN POCHINO MENO !’
‘VA BEH VEDREMO, SE LA MAMMA NON VUOLE NE METTO UNO PIU LUNGO’
‘COMUNQUE PER ME PUOI RESTARE COME SEI’
‘SI,SI, VEDO CHE I TUOI PANTALONCINI SONO UN POCHETTO GONFI ! ‘
‘LA SFORTUNA DI ESSERE MASCHI! NON RIESCO A NASCONDERLO’
‘CERTO CHE E’ DIFFICILE PER TE NASCONDERLO, HAI UN PALO UN PO GROSSO PER RIUSCIRE A TENERE NASCOSTE LE TUE EREZIONI’
‘VEDI CHE FORTUNATE VOI DONNE, VI ECCITATE, E NON SE NE ACCORGE NESSUNO, ALMENO, ESTERIORMENTE NON SI NOTA NULLA’
‘POSSO SEDERMI QUI DI FRONTE A TE O RISCHIO QUALCOSA?’
‘SIEDITI, SIEDITI, AL MASSINO MI VEDI ANDARE IN BAGNO E’.’
‘PIUTTOSTO CHIAMAMI, INVECE DELLA SEGA E’ SEMPRE MEGLIO UN BEL POMPINO! O SBAGLIO? ‘
‘EIII TI SEI GIA DIMENTICATA LA PROMESSA? D’ORA IN POI NIENTE SESSO FRA DI NOI! NON VOGLIO PIU INCESTARE ! ‘
‘TRANQUILLO, TANTO E’ LA REALTA’ CHE CONTA, VEDREMO DAI’
Arrivò la mamma, la macchina era piena di borse della spesa, e i giovani l’aiutarono a scaricare il tutto, portando tutte le provviste sul tavolo della cucina.
‘RAGAZZI, FRA MEZZORA SI MANGIA, IL PRIMO PRANZO DI LISETTA A CASA SUA,!’
In coro entrambi risposero, ok mamma aspettiamo! Poi si guardarono e si misero a ridere.
Luca pensava’.
‘GIA, LISETTA, LISETTA UN CAZZO, FORSE VA BENE CHIAMARLA LISETTA, PER IL FATTO, CHE FA RIMA CON ZOCCOLETTA O TROIETTA O ANCORA FIGHETTA!’
Quando giunse l’ora di pranzo, si sedettero a tavola con molto appetito, e onorarono la buona cucina di mamma Patrizia dispensando, specie Lisa, complimenti per le varie pietanze, che aveva cucinato.
Dopo pranzo si sedettero in sala e Patrizia portò loro i caffè. Anche in questa occasione, la giovane gustò il caffè italiano, centellinandolo con calma. Ora, disse Patrizia, scusatemi, ma io vado a riposare un po’, mi spoglio, mi metto sul letto e mi godo il fresco della mia camera. Voi fate quello che volete, ci vediamo più tardi.
E così lasciò i due giovani da soli e””’.

Il prossimo episodio cosa farà la famigliola riunita? Vedremo’
Per ora buon divertimento da

OMBRACHECAMMINA

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