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Racconti Erotici Etero

008 Valeria e i guardoni 9

By 10 Aprile 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Premessa
A quanti avranno la pazienza di leggere questi racconti per la prima volta suggerisco di leggere i capitoli in ordine progressivo, sia per capire le emozioni e gli avvenimenti dalla prima esperienza agli sviluppi sempre più coinvolgenti ed imprevedibili, sia perché ogni capitolo ha rimandi a quelli che lo precedono. &egrave solo un consiglio, ognuno può leggere la storia come desidera.

Capitolo X ‘
I cugini di campagna.

Giovanni camminava lungo il piccolo sentiero che si addentrava nel bosco per incontrare il gruppo di guardoni dei quali era diventato amico. Si sentiva elettrizzato e preoccupato al tempo stesso, l’esibizionismo era un esperienza nuova ed esaltante; ora però temeva di perdere tutto. Arrivò in prossimità della piccola radura verde dove, insieme a Valeria, aveva vissuto una delle prime esperienze. Nel sottobosco si vedeva ancora bene. Le giornate si stavano allungando, erano le sei del pomeriggio ma c’era ancora una bella luce che filtrava tra i rami dei pini. Nel piccolo spiazzo ad aspettarlo c’erano Francesco, Santino e Carlo. Parlavano tra loro animatamente, seduti su un vecchio tronco. Quando lo videro si alzarono a lo salutarlo con calore.

Giovanni era molto ansioso ed andò subito al punto ‘allora ragazzi, cosa cavolo &egrave successo ieri sera, chi erano i due col passamontagna?’
‘erano nuovi, mai venuti prima. Hanno sentito in giro una chiacchiera e sono capitati.’
‘L’avevo immaginato. Non sapevo cosa dire a Valeria. Mi sono inventato che uno era il Vecchio. A proposito lui come sta?’
‘Benino, &egrave convalescente e si dispera perch&egrave non &egrave stato della partita, ma lo abbiano consolato dicendogli che si rifarà in futuro’
‘non cantate vittoria troppo presto, Vale si &egrave spaventata. Dice che era ubriaca e non si rendeva conto di quello che faceva. Non solo non vuol sentire parlare di lasciarvi toccare, mette in dubbio anche se continuare a lasciarvi guardare.
‘Non vuole più venire per noi nel bosco?’ dalla voce di Carlo trasparì timore.
‘Ha paura di fare un grosso casino. Ha paura che qualcuno la riconosca, delle chiacchiere della gente e cosa direbbero i genitori se venissero a conoscenza delle sue trasgressioni.’
‘Ma perché? Finora &egrave andato bene. Il casino che &egrave capitato non &egrave colpa nostra!’ esclamò Santino.
‘Hai ragione, tuttavia, anche io l’altra sera mi sono spaventato e sono rimasto col ‘colpo in canna’ concluse Giovanni.
‘Anche io’ assentì Santino ‘ma che godimento toccare quelle belle tette e i capezzoli, duri come chiodi. Nel bagno di casa ho chiuso gli occhi e ho rivisto nella mente ogni attimo di quello che era successo. Amico mio, pensando a quanto &egrave bona la tua ragazza mi sono fatto una maestosa sega ed una sborrata colossale!’
‘Sei sempre eccessivo’ lo rimproverò Francesco ‘Giovanni se ti da fastidio sentire parlare così della tua ragazza dillo’
Giovanni scosse la testa in segno di diniego ma arrossì un poco.
‘Ma che fastidio d’Egitto, ipocriti! Quando Giovanni non &egrave presente siete più maiali di me! Ringraziatemi piuttosto, fifoni! Se aspettavo voi quando le toccavo quelle bellezze?’
Giovanni porto la discussione di nuovo sul problema principale.
‘purtroppo che per un po’ dovrete accontentarvi dei ricordi. Fare l’amore e esibirsi in automobile per ora non se ne parla.’

Rimasero tutti zitti e imbronciati poi parlò Francesco.
‘Questo posto’ e indicò gli alberi girandosi intorno ‘il bosco di San Andrea, oramai &egrave bruciato’
‘cosa vuoi dire?’
‘Tu e Vale siete diventati famosi nel nostro giro. I due dell’altra sera li conosciamo, sono guardoni che vengono dalla costa. Ogni tanto fanno delle capatine qua da noi, come noi scendiamo in qualche spiaggia nudista. Ho parlato con loro per telefono e mi hanno detto che ogni tanto si riuniscono per scambiarsi informazioni sui posti migliori dove andare; un po’ come facciamo noi. Nell’ultimo incontro tre guardoni hanno raccontavano a tutti i presenti di avere fatto una delle solite sortite alla pineta di San Andrea. Hanno visto un movimento di automobili e le hanno seguite trovando una specie di adunanza intorno ad una coppia esibizionista. Hanno raccontando meraviglie della ragazza che faceva sesso. Per fortuna molti dei guardoni presenti all’incontro hanno creduto che fossero le solite fanfaronate. Loro due però erano curiosi di scoprire se questa ragazza era vera o una frottola ed hanno deciso di venire in pineta.’
‘I soliti fessi, godono di più a raccontare e vantarsi con gli amici che a scopare!’
‘&egrave proprio così. Nel raggio di cento chilometri nei parcheggi, in campagna, nelle spiagge nudiste, insomma in tutti i posti di ritrovo dei guardoni qualcuno racconta ad un altro che nel bosco di San Andrea c’&egrave una coppia esibizionista’.
‘Ma allora che si fa? Smettiamo?’ domandò tristemente Carlo.
‘Non so che dire, l’altra sera quei due sono capitati per caso. Gli altri, quelli che hanno fatto casino, sono un gruppo rivale che voleva spaventarli approfittando del fatto che erano solo in due.’
‘Che pezzi di merda! Le solite bande rivali, ci hanno rovinato la piazza.’
‘Già, comunque il risultato &egrave che ci possiamo trovare altri gruppi di guardoni, con il rischio che finisca tutto in un gran casino.’
‘Proprio ora che Vale si &egrave lasciata toccare’ imprecò Santino.
‘Ho detto loro di non raccontare quello che &egrave successo’ continuò Francesco ‘pensate se vanno a dire in giro che si può anche toccare.’
‘Miseria ladra! Qua si raduna un esercito! Perché non andiamo in una casa? Pensate che numeri può fare una come Valeria su un letto’.
‘&egrave escluso, levatelo dalla testa. Sarà molto difficile recuperare la situazione, altro che casa’ rispose Giovanni.
‘Io un idea c’&egrave l’avrei’ disse Carlo.
Tutti lo guardano con sorpresa, lui era il più timido e taciturno del gruppo.
‘Avanti allora spara’ lo esortò Santino.
‘Cambiamo posto’
‘Non &egrave facile. I posti dove vanno le coppiette i guardoni li conoscono tutti. Nessuno escluso’
‘Io pensavo ad un posto nuovo’
‘e dove &egrave questo posto nuovo?’
‘Qua vicino. Ho due cugini che possiedono un podere attraversato da un torrente. Lo coltivano a grano, ma c’&egrave il bosco ceduo, la vigna e un grande orto vicino al corso d’acqua. Ci si arriva per una stradina privata che scende dalla strada principale. All’inizio la stradina &egrave chiusa da una catena con il lucchetto. &egrave un posto bello e tranquillo, tra la strada principale e quella che scende all’orto c’&egrave una fitta siepe di alberi e cespugli. In fondo alla strada c’&egrave la casa colonica, il fienile e una piccola aia.’
‘hai i Cugini di Campagna come il complesso, cantano?’ disse ridendo Santino.
‘Dai, non facciamo battute, il problema e serio’ dichiarò Francesco ‘i tuoi cugini abitano lì?’
‘No, hanno diverse proprietà e curano anche i terreni del Marchese Brunamonti. Hanno un bel palazzo in città.’
‘non sembra male questo posto’ commentò Giovanni.
‘Infatti &egrave un bel posto e solo noi potremmo entrare con le auto aprendo il lucchetto e togliendo la catena’ concluse Carlo.
‘Ottimo e a vaffanculo tutti gli altri guardoni!’ disse Santino.

Due giorni dopo Giovanni e Vale erano in mansarda, distesi sul grande letto col baldacchino. Andavano lì tutte le volte che il proprietario partiva per lavoro. Avevano già fatto l’amore ma Giovanni non era ancora venuto perch&egrave voleva farlo video filmandosi. Una carosello di orgasmi maschili diversi da montare in un unico video da dare in visione ai voyeur amici. Avevano sollevato le leggere tende che velano l’alcova e sfogliavano delle patinate riviste pornografiche per prendere qualche idea.

‘Guarda queste foto, ecco come fare sesso fantasioso. &egrave una ricerca continua, devi trovare la posizione giusta, la vista migliore. Lo stesso atto può essere scialbo o spettacolare; sgraziato o elegante.’
Valeria guardò le foto. Giovanni aveva ragione, erano eccitanti. Ma si vergognava ad ammetterlo e manifestò insofferenza ‘non saprei, a me sembra solo un porco che lo mette tra le tette a una sventurata e poi gli viene in bocca. Sarà eccitante per voi maschi, ma non &egrave affatto elegante.’
‘E va bene, la spagnola non sarà elegante, ma &egrave molto eccitante e spettacolare. Ti andrebbe di una ripresa così?’

Valeria indossava solo le calze autoreggenti nere ed una maglia di cotone rosa fucsia. Si guardo le mani curate, le dita affusolate e le unghie smaltate di un bel rosso. Sospirò e disse ‘se proprio devo, va bene. Basta che fai in fretta.’

Giovanni accese la videocamera e si porto sopra di lei, con le ginocchia all’altezza del busto. Si portò alla giusta altezza e poggio l’uccello nell’incavo dei seni.
Vale con i palmi delle mani spinse le grosse tette, prendendole da sotto le ascelle. Le serrò intorno al cazzo, fino a che le sue dita si toccarono. Giovanni cominciò subito a fottere tra quelle morbide meraviglie. L’incavo tra i seni si bagnò presto di liquido preseminale e diventò scivoloso. L’uccello scompariva e usciva sempre più veloce diventando più teso e rosso.
La telecamera era collegata ad un piccolo televisore e Giovanni, mentre la fotteva tra le tette, controllava la ripresa e l’inquadratura. Non contento disse ‘aspetta un attimo, non va bene, l’inquadratura deve essere più vicina e più alta, voglio che si vedano bene le tue magnifiche tette’ scese dal letto e afferrò il cavalletto, alzandolo e spostandolo verso il letto.

‘Che sfinimento!’ esclamò Valeria ‘fare i video &egrave già imbarazzante, ma così mi passa la voglia!’
‘Lo so, ma non &egrave facile trovare l’inquadratura da solo’
‘e allora &egrave meglio che chiami un guardone a fare la ripresa!’
‘Magari! Dici sul serio?’
‘No, mi vergogno. Non lo so, quelli poi allungano le mani, come l’ultima volta in macchina.’
‘Potrei chiamare Francesco; in fondo la videocamera e sua, ed &egrave lui che fa il montaggio dei pezzi. Lui &egrave bravissimo, anche come fotografo. Se dice che non ti tocca, non ti tocca. &egrave un uomo maturo, sposato, molto serio.’
‘Si, certo, uno che va nel bosco a spiare le coppiette per farsi le seghe e serio parecchio’
‘che centra, allora anche noi . ‘
‘Zitto porco, parla per te! Ora la vuoi finire questo capolavoro o no? Ho le tette nude e comincio a sentire freddo.’

Giovanni guardò dentro il mirino, poi spostò ancora il cavalletto. Ruotò al massimo la ghiera che aumenta l’altezza e strinse l’inquadratura verso le tette ed il viso di Valeria che si carezzava delicatamente il seno. Eccitatissimo si portò di nuovo sopra di lei a cavallo del busto.
Dalla punta del pene un grossa goccia viscosa filò verso le tette. Valeria raccolse quella bava trasparente sulla la punta del dito, poi la succhiò delicatamente. Soddisfatta afferrò l’uccello e lo strizzò dalla base verso la punta. Una goccia di liquido preseminale comparì sul glande, molto più grossa della precedente. Vale alzò la testa avvicinandola più che poteva al cazzo che svettava sopra le sue tette. Nell’attimo in cui la goccia stava per cadere con la lingua la leccò.

‘Mm. . sei una bomba!’ Esclamò Giovanni in visibilio ‘&egrave questo che intendo. Mi fai impazzire e chissà quante seghe partiranno quando guarderanno questo video. &egrave buona quella cosa che esce?’
‘Si, &egrave un po’ salata. Mi piace’
‘allora stringi le tette che te le scopo, poi ti vengo in bocca e mi dici se ti piace anche la cosa bianca che esce alla fine’.

La sega spagnola riprese tra le tette di Valeria che le teneva, con fare scrupoloso, ben strette intorno al cazzo. Lei sentiva l’uccello duro scorrere sempre meglio nel solco del seno, lubrificato dal liquido preseminale che usciva sempre più abbondante annunciando l’orgasmo. Giovanni era in estasi, ma controllò la ripresa guardando verso il monitor. Era eccitato ed affascinato dalla bellezza di quelle magnifiche tette che si muovevano di qua e di là. Valeria si sforzava di tenerle ferme, le stringeva forte cercando di intrecciare le dita per avere più stabilità. Ma non ci riusciva perch&egrave le tette erano troppo grosse. Sulla pelle dei seni i colpi sempre più forti dell’uccello formavano piccole onde che si rincorrevano come in un mare in tempesta.

Valeria con la voce altalenante sul ritmo di quelle spinte, inferte da Giovanni muovendo anche i reni, disse ‘vorrei tanto essere una mosca, per vedere cosa fanno e sentire casa dicono i voyeur quando guardano questi video.’
‘mm sei una piccola mascalzona. Ti piacerebbe essere lì mentre si segano e sborrano guardando le tue tette, ammettilo!
‘Che vergogna, non potrei mai farlo. Certo in astratto l’idea mi eccita.’
‘Lo sai che se dici queste cose mi fai venire subito’ disse Giovanni ‘apri la bocca, tieniti pronta!’
Valeria alzo la testa verso l’uccello ed apri la bocca. La punta del pena al massimo della corsa spuntava dalle le tette e toccava la lingua. Ma l’eiaculazione imminente non arrivò e la testa crollo verso il materasso.
‘dimmi quando vieni, non c’&egrave la faccio a stare con la testa alzata per molto tempo mentre tu mi pesi sopra’
‘ora, ora sto per venire!’
Lei alzo di nuovo la testa ed allungo la lingua verso l’uccello che sembro allungarsi a dismisura verso la bocca aperta. La cappella si gonfiò allo spasimo. Il cazzo rimase per un paio di secondi così, ma anche questa volta non sborro. Si ritrasse un attimo tra le tette per sbucare di nuovo e sborrare violentemente nella bocca. Il primo getto fu denso e molto abbondante. Sfiorò solamente la lingua, saltandola di slancio, per colpire il labbro e l’arcata superiore dei denti. Il secondo e terzo fiotto di sperma uscirono con meno forza, ma furono altrettanto densi ed abbondanti del primo. Si posarono sulla lingua imbiancandola, proprio mentre la prima sborrata gocciò, sotto forma di un grosso filamento appiccicoso, dal labbro superiore direttamente in gola. Valeria istintivamente ingoiò e per farlo ritrasse la lingua piena di sperma. Lasciò però schiusa la bocca aspettando che l’uccello finisse di eruttare e i testicoli si svuotassero completamente. I piccoli spruzzi di sperma finali furono meno densi e potenti. L’uccello scarico direttamente sul labbro inferiore e le piccole sborrate, una dopo l’altra, scivolarono dentro la bocca. Le labbra erano lucide di rossetto e terribilmente eccitanti con quelle brillanti scie bianche.
Valeria non resisteva più con la testa alzata in quella scomoda posizione. Quando senti che il pene si rilassava soddisfatto abbasso la testa sul letto. Distesa in quella posizione non poté fare a meno di ingoiare forte un altra volta.
Alzo di nuovo la testa e mugugno una muta protesta con la bocca piena, ma Giovanni, intontito dall’orgasmo, non capiva.
I muscoli del collo di Valeria erano sfiniti e la testa crollo ancora sul letto, in una posizione che la costrinse ad ingoiare continuamente. Picchio con le mani sulle cosce di Giovanni cercando di farlo spostare. Quando Giovanni realizzò che doveva spostarsi crollo di lato, ma a quel punto il più era fatto. Si alzo e, inviperita, corse in bagno.

Quando tornò asciugandosi la bocca con un asciugamano disse
‘sei un porco! Mi hai fatto ingoiare quasi tutto!’
Giovanni era ancora annebbiato dall’orgasmo ‘io cosa? Ma non ti ho chiesto di ingoiare’
‘Prova tu a stare lungo disteso, senza poterti alzare e con la bocca piena di quella cosa. Poi vedi se non ingoi!’
‘Scusa non ero lucido, allora non ti &egrave piaciuto?’ chiese Giovanni.
Valeria si stese sul letto ‘non ho detto che non mi &egrave piaciuto’
‘allora ingoiare ti piace?’
‘Il punto &egrave che ho fatto questa cosa perch&egrave costretta. Se non fossi stata obbligata l’avrei sputata!’
‘Capisco, immagino che ha un sapore strano, se ti fa schifo non c’&egrave niente di male’
‘non mi fa schifo. Ha un sapore particolare. Se non mi piacesse non mi farei sborrare in bocca.’
‘Quindi . . se la cosa ti piace?’
‘Se mi piace o no sono affari miei. Ricordati che lo faccio solo perch&egrave sono costretta!’
‘Va bene! Bandiera bianca, mi arrendo!’
Giovanni rinuncio alla discussione. Era troppo contento ed appagato per quella spagnola finita con una fenomenale sborrata in bocca. Il risultato era stato di realizzare un video eccellente. Capire Valeria non era difficile, era inutile.

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