Nella mia vita, credo non dimenticherò mai, le giornate che trascorsi al mare, con i miei genitori, ed i miei parenti. Si, anche i miei parenti, in effetti, il lunedì, verso mezzogiorno, in spiaggia, mia madre ci disse che mancava il pane ed alcune altre cose che le servivano per cucinare. E così, Elisa ed io, indossammo gli indumenti sopra i costumi e ci avviammo, al vicino centro commerciale a fare spesa, mentre i miei genitori, a loro volta si incamminavano in direzione di casa.
Appena dentro, investiti dall’aria fredda dei condizionatori a palla, ci infilammo dentro al reparto alimentare, e arrivati al banco del pane, quasi ci scontrammo, con due miei zii, fratelli di mio padre”
‘Ciao zio Vittorio, come mai qui? Anche voi in vacanza? Ciao zio Franco, ma che sorpresa! Vi presento la mia ragazza, Elisa’
‘Piacere io sono lo zio Vittorio. Ma come mai voi qui al mare? Non andate sempre su in montagna?’
Spiegai dell’incidente, e delle prescrizioni mediche, relative al mio piede, tralasciando la parte che riguardava le mie palle.
Lo zio Franco’..
‘Ma dove state? In che zona? Siete in Hotel o avete affittato una casa?’
‘Si, si, abbiamo affittato una villetta, qui vicino in fondo al viale centrale, siamo a due passi dalla spiaggia’
‘Pure noi stiamo in zona, la nostra casa, e qui a cento metri in una via traversa’
‘Beh allora, ci vediamo, magari telefonateci voi, appena arrivo a casa, lo dico ai miei, così ci vediamo una volta, combiniamo una cena tutti assieme’
E zio Vittorio’.
‘Si organizziamo, mi farebbe immensamente piacere, solo che è meglio che venite voi da noi, perché siamo in tanti e a casa nostra c’è molto spazio. Quando l’abbiamo acquistata, assieme a zio Franco, abbiamo pensato a tutta la famiglia, insomma è molto grande con il giardino e tanto spaziosa’
‘Ok, zio sentitevi con papà e organizzate voi, io ed Elisa andiamo dove vanno loro!’
‘Ho capito, basta che si mangia e poi va tutto bene per voi !! ‘
Risi io e risero tutti, ci salutammo a dopo avere acquistato il pane, ci allontanammo e concludendo gli ultimi acquisti pagammo ed uscimmo, investiti da un caldo torrido.
Appena a casa, parlai con i miei dicendo loro di aver incontrato al supermercato gli zii Vittorio e Franco, anche loro qui in vacanza e desiderosi, di organizzare una cena, con noi invitati, a casa loro.
Mio padre si disse entusiasta, visto che non vedeva i suoi fratelli, da parecchio tempo.
Dopo pranzo il babbo si mise in contatto telefonico con zio Vittorio e organizzarono la cena per la sera del giorno seguente.
Il pomeriggio del giorno dopo, lasciammo la spiaggia, in anticipo, in confronto ai giorni precedenti e una volta a casa, ci organizzammo per farsi la doccia a coppie, naturalmente entrarono prima i ‘vecchi’ e poi Elisa ed io. Poi, lavati e profumati, ci vestimmo, in modo sportivo, io con pantaloncini corti e t-shirt ed Elisa con gonnellina al limite del culo e una maglietta di tessuto elastico di colore giallo, che gli stava addosso come una seconda pelle.
Mio padre classico con la polo e i jeans leggeri e la mamma anche lei in abbigliamento ‘troieggiante.’ Camicetta bianca con sotto un reggiseno a balconcino, anch’esso bianco, che lasciava scoperti i capezzoli e le aureole, nella parte sottostante un paio di pantaloni di lino,sempre bianchi, con le tasche impunturate con del filo blu, trasparentissimi, che lasciavano intravedere un tanga, ancora bianco, talmente ridotto che io avevo l’impressione che si vedessero i peli del pube fuoriuscire dai lati.
Uscimmo e mentre si camminava verso l’abitazione degli zii, Elisa chiese a mia madre, come fossero composte le famiglie degli zii.
‘Allora, lo zio Vittorio, che è il più giovane dei fratelli, ha quarant’anni, e la moglie Carla, ne ha trentanove, hanno tre figli, Luca il più vecchio che lei ha avuto quando aveva diciannove anni, che ha quindi vent’anni, poi c’è Gisella e Federica due gemelle, che hanno compiuto diciotto anni da circa un mese. Zio Franco invece ha quarantatre anni, la moglie Luisa ne ha quarantadue.
Hanno tre figli Barbara, di ventidue, Andrea di venti e Mirko di diciotto.’
‘Cavoli! Lei è un libro stampato, ha una memoria incredibile!’
‘Sai ormai li frequento da più di vent’anni, io e mio marito siamo i più vecchi e li abbiamo quasi visti crescere! ‘
Ci infilammo in via Manzoni e dopo cinquanta metri, al numero civico tre, vi era una mega villa a due piani con i mattoni a vista, attorniata da un bellissimo giardino, recintato e coperto da sguardi indiscreti da una folta aiuola, alta 3 metri circa, che girava tutt’attorno alla casa. Mio padre suonò il campanello e subito ci fu aperto, percorremmo una decina di metri, e salimmo alcuni scalini in pietra di Luserna, con un corrimano cilindrico, lavorato tipo ferro battuto.
Sulla porta vi era lo zio Franco, che abbracciò per primo mio padre e poi la mamma e quindi me ed Elisa.
‘Venite, venite, entrate pure, ma che bello, sono proprio contento di vedervi qui’
‘Grazie per averci invitati, fratello mio, e Vittorio?’
‘Vittorio è a casa sua, questa casa è trifamigliare, l’abbiamo comprata assieme e la occupiamo ormai stabilmente dall’inizio di quest’anno, ma solo due degli alloggi, l’altro è vuoto, magari aspetta te, non si sa mai eh?’
‘Beh si non si sa mai, non mi dispiacerebbe, abitare qui al mare e per di più vicino a voi’
‘Bene, come si dice, se son rose’..’
‘Già, ‘..fioriranno’
‘Ecco Vittorio, che arriva’
‘Ciao fratello mio, come la va?’
‘Ciao Marco, bene, bene, tutto ok e poi qui al mare si sta benissimo’
Era presente tutta la famiglia da parte di mio padre, contai i posti a tavola, un paio di volte, e il risultato era sempre quattordici. Dopo le presentazioni, ci fu offerto un aperitivo con degli stuzzichini vari, tipo pizzette, salatini assortiti, olive, cipolline e altre cosette appetitose.
Quindi, tutti a tavola, devo ammettere, che le zie cucinavano benissimo, buoni gli antipasti e altrettanto il primo e il secondo. A conclusione della cena una torta fatta in casa con le mele e il cioccolato, veramente squisita. La mia pancia e pure quella di Elisa, stavano scoppiando, ci alzammo e approfittando che la finestra che dava sul terrazzo esterno era aperta, ci fondammo fuori a prendere aria. Il terrazzo in questione era grandissimo, coperto e in tutto il perimetro vi era un muretto in mattoni a vista alto circa settanta centimetri, sopra al quale delle inferriate artistiche che le proteggevano da eventuali incursioni dall’esterno. Davanti a dette inferriate, vi erano le zanzariere che lasciavano passare l’aria, ma non i fastidiosi insetti.
Ci accomodammo su un dondolo e Elisa mi abbracciò, baciandomi.
‘Grazie amore mio, delle belle vacanze che sto facendo, sono contenta, anche di aver conosciuto meglio i tuoi e adesso pure i tuoi parenti, sono persone simpatiche e affabili veramente.’
‘Se non succedeva l’incidente, tutto questo non lo avremmo mai vissuto!’
‘Eh si è vero, vedi che, sarà banale, ma non tutti i mali vengono per nuocere!’
‘Beh insomma, dipende da male a male, io, ad esempio, ho ancora male al culo!’
‘E’ colpa del tuo paparino bisex !’
‘Poi, tu lo incitavi pure a scoparmi, quindi se mi fa mare il culo è pure colpa tua!’
‘A me è andata meglio, con la tua mamma è stata una vera goduria, la sua lingua sulla figa è stata veramente una cosa sublime.’
Mentre parlavamo di questi argomenti così edificanti, vidi uscire dalla porta finestra, tutti i parenti maschi, che vennero verso di noi, prendendo da una pila che c’era contro il muro, delle poltroncine di plastica di colore verde, e a semicerchio sedersi attorno ad un grosso tavolo rotondo posto a due metri da noi.
E lo zio Franco”.
‘Ehi Elisa, sei l’unica donna, in mezzo a tanti maschi!’
In effetti eravamo sette maschi e una sola femmina, pensai: Già, uno diverso ogni giorno per una intera settimana!
Anche lo zio Vittorio disse la sua’..
‘Mauro ti faccio i complimenti, è proprio carina, la tua ragazza!’
‘Grazie, signor Vittorio, lei è molto gentile’
Luca, faceva comunella con Andrea e Mirko e ridacchiavano parlando sottovoce tra di loro, guardavano le cosce di Elisa, che di sicuro, mostrava loro, almeno le mutande, se non qualcosa di più.
Suggerii al mio amore di chiudere le gambe, visto che gli occhi di tutti, si posavano di continuo sulle sue parti basse. Tranquillo mi disse lei, non si vede niente. Con la scusa di andare a prendere un bicchiere d’acqua mi alzai e al ritorno guardai anche io e capii che le mutande che aveva erano rappresentate da una strettissima fettuccia bianca che si infilava in centro alla vagina e che lateralmente a destra e a sinistra della fettuccia, si notavano chiaramente le labbra gonfie della figa depilata..
Mi risedetti di fianco a lei sul dondolo e gli comunicai, il risultato della mia ispezione.
Lei convinta, finalmente posò la mano sulla gonnellina che così formò una specie d’ansa fra le sue cosce, coprendo lo spettacolo della sua fighetta praticamente nuda.
Vidi, i visi dei ragazzi, che espressero a smorfie il dispiacere, per non riuscire a vedere più la patatina di Elisa. La guardai negli occhi, e lei ricambiò lo sguardo, poi sottovoce dissi’.
‘Ti piaceva eh fargliela vedere? Dimmi la verità porcellina mia!’
‘Mi piace esibirmi un po’ e quindi fai tu..’
‘Guarda che per me se vuoi puoi continuare, io lo dicevo per te, ma se a te va bene io non sono geloso’
‘Sul serio dici? Guarda che lo faccio davvero eh!’
‘Ok, hai la mia approvazione, eccitali e vediamo cosa succede’
Così Elisa, aprì un po’ le cosce tendendo la stoffa della gonna, lasciando libero accesso agli sguardi arrapati dei miei cugini e pure degli altri, compreso mio padre.
Il primo a rompere gli indugi, fu lo zio Franco, che toccandosi la patta dei pantaloni”’..
‘Elisa, qui ci stai facendo arrapare tutti, e credo pure, da come ti comporti, che tu lo stia facendo apposta. Guarda che mazza che mi hai fatto venire!’
Anche lo zio Vittorio”.
‘Ha ragione mio fratello Franco, tu ci stai eccitando apposta! Mauro ma a te sta bene che lei si comporti così?’
‘Siamo una coppia, aperta, cerchiamo ognuno il piacere dell’altro e non ci importa quale sia la strada da percorrere per raggiungerlo’
E Luca”..
‘Quindi se adesso io mi alzo lo tiro fuori e glielo do in bocca a te sta bene?’
‘Se sta bene a lei a me sta bene’
Anche Mirko, il più ragazzino di tutti, si fece avanti’..
‘Anche se se ne trova due da succhiare va bene lo stesso?’
‘Ripeto, non lo dovete chiedere a me ma ad Elisa, se sta bene a lei, ripeto per l’ennesima volta, sta bene pure a me! Ok???’
Si alzarono in tre, Luca, Andrea e Mirko, i primi due, lo tirarono fuori e lo avvicinarono alla bocca di Elisa, e lei li prese entrambi in mano, erano cazzi medio piccoli, ma durissimi, passò dapprima la lingua sulla cappella di tutti e due calandogli prima i calzoni e poi gli slip, fino alle caviglie.
Con le mani a coppa, soppesò le palle dei due giovani e poi impugnò i due membri eretti e ne ingoiò uno succhiandolo, mentre con la mano libera segava l’altro.
Luca”’.
‘Che troia! Succhia come una puttana professionista!!
Andrea invece”..
‘Dai zoccoletta, lascia il suo e pompa il mio, non fare la stronza!’
Mentre lei era alle prese con i due cazzi, io, dopo averle alzato la maglietta, denudandogli le tette, le stavo stringendo i capezzoli fra i polpastrelli delle dita, ruotandoli a mo di manopola dell’autoradio.
Andrea”.
‘Non smettere adesso troietta, non smettere che ti sborro in golaaaa! Succhia e pompami il cazzo, continua, che sento salire la crema, dai è tutta per te, eccolaaaa, arrivoooo, sborroooo, ingoia puttana, ingoiala tuttaaaa’
Luca non seppe resistere e prendendosi il cazzo in mano si segò velocemente sborrando sul viso della mia super troia e sul cazzo di suo fratello ancora parzialmente conficcato nella bocca di Elisa.
Mentre i due ragazzi si ritraevano, Mirko, con la patta degli ampi pantaloni, ancora chiusa, si toccava il cazzo, senza tirarselo fuori e avvicinandosi ad Elisa”.
‘Fai tutto tu porcellina, mi eccita vedere che mi spogli tu, voglio guardarti mentre lo vedi uscire dalle mutande, voglio vedere la tua faccia da troia come reagisce’
Elisa, slacciò la cintura di pelle, sbottonò le fibbiette e calò giù i calzoni a Mirko, sotto lui indossava dei boxer ampi, che nascondevano il suo membro. Lui la prese per i capelli e la tirò verso di se, schiacciandogli il viso contro il suo pube.
‘Dai maialina, adesso tira giù i boxer’
Lei ubbidì e io la vidi, impallidire, un pitone, ancora a riposo, lungo almeno una ventina di centimetri, e grosso come il suo polso,fuoriuscì dai boxer, finalmente libero, lei lo sollevò appoggiandolo al ventre del ragazzo e iniziò a leccargli le palle. Lui a questo punto prese possesso del suo membro e usandolo come una clava si mise a sbatterlo sulle labbra della bocca di Elisa. Lei ammortizzava i colpi con la lingua, e gli stringeva con una mano i coglioni, anch’essi proporzionati al gigantesco pene. A mano a mano che percuoteva la bocca della ragazza il cazzo prendeva consistenza aumentando in larghezza e in lunghezza. Si trovò vicino alla bocca un cilindro finalmente duro, con una grossa cappella e lui che cercava di entrare nel suo cavo orale, mentre lei con le labbra tese allo spasimo tentava di aiutarlo a farsi strada nella sua bocca. Quando il gigantesco cazzo riuscì a dilatare la bocca di Elisa e ad entrarci, lei iniziò a respirare rumorosamente con il naso, sembrava ansimasse per l’intenso piacere, mentre probabilmente, il suo respiro era semplicemente reso affannoso, dalle dimensioni dell’intruso che la stava letteralmente violentando in bocca. Io seduto al fianco di Elisa, le baciavo la guancia, poi scendevo giù, inserendomi fra le cosce di Mirko e le sue tette, leccandogli i capezzoli, suggendoli delicatamente, poi risalivo verso la sua bocca per baciarla sugli angoli delle labbra, tese attorno al gigantesco cazzo di mio cugino. Leccai anche il membro di Mirko che ad un certo punto, si ritirò dalla bocca di Elisa, lo impugnò con due mani alla base, e iniziò a sbattermelo sulla bocca, io la spalancai più che potevo e riuscii a farmelo entrare in bocca. Elisa riprese fiato e poi dolcemente mi leccò dietro l’orecchio sinistro, e ancora leccò lateralmente l’enorme pene di mio cugino che trovando, una cavità più ampia, me lo faceva scivolare dentro la bocca fin quando sentivo la sua cappella sbattere in fondo alla gola. Ad ogni colpo profondo, io sentivo salire un conato di vomito, che controllavo a fatica. La mano di Elisa intanto si era impossessata del mio cazzo e me lo stava segando sapientemente, con movimenti veloci, lo teneva ben impugnato e mi faceva scendere la pelle del prepuzio al massimo della sua estensione, sentivo il frenulo tendersi, provocandomi una sottile sensazione di dolore misto a piacere. Un attimo solo aprii gli occhi, giusto il tempo per vedere mio padre, che si era alzato dal tavolo, avvicinarsi a noi, completamente nudo, con il cazzo duro e teso in avanti, mettersi dietro a Mirko e abbracciarlo stretto, accarezzandogli il torace liscio e depilato, soffermandosi in particolar modo,sui capezzolini, che stringeva fra le dita tirandoli e muovendoli, quasi li volesse allungare. Vidi mio cugino che ritraeva il bacino e si piegava in avanti, abbassandosi, si trovò il mio cazzo duro vicino alla bocca e aiutato da Elisa, che glielo porgeva, inclinandolo lievemente verso di lui, Mirko lo imboccò avidamente e iniziò a spompinarmelo a dovere. Vidi, da sopra la schiena piegata di mio cugino, mio padre con il cazzo in mano, che armeggiava, con le dita dalle parti del buco del culo di Mirko e poi gli appoggiò il cazzo allo sfintere e glielo spinse dentro. Mio cugino, lo stava prendendo in culo da mio padre e ad ogni colpo sobbalzava, sbattendo il capo contro la mia pancia, non lasciando mai la preda che aveva catturato prima e che ora teneva saldamente fra le sue avide labbra, dentro la sua capace bocca da pompini. Dietro al nostro gruppetto, intanto si era formata una piccola folla, anche le donne tra cui mia madre, erano presenti, alcune già partecipavano mentre altre, per il momento erano solo contemplative.
In effetti, Gisella e Federica, si stavano dando da fare, con Elisa, che, seduta semisdraiata, sui cuscini del divano in vimini, si stava facendo leccare la figa da Gisella, mentre Federica si dedicava ai seni della mia ragazza.
Nell’estasi del godimento, io sentivo le parole di Elisa giungermi alle orecchie’..
‘Wooowww, siiiii, lecca Gise, leccami il clito, siiiii, cosiiiii, uuummmhhh, mordimi i capezzoli Fede, uuummmhhhh, pianoooo, pianoooo, cosi me li stacchi, apri le cosce che voglio toccarti la figaaaa, uummmhhhh’
Io stavo per sborrare in bocca a Mirko e anche mio padre era quasi al culmine dell’inculata”’..
‘Che troia che sei Mirkooo,,, mmmhhhh, succhi da dio!!! Ingoialo tutto, dai che ti sborro in golaaaa, hai il cazzone bello duro eh? Ti piace prenderlo in culo e succhiarne un altro assieme, che porco che sei!!!!’
‘Siiii, Mauro hai ragione, tuo cugino è un maiale porco, lo prende in culo e gode!!!
Dai muovi le chiappe che ti riempio l’intestinoooo!!! ‘
‘Continua a succhiare, che ti riempio, dai succhiaaaaa, uuummmhhhh, siiiii, siiiii, cosìììì, sborrooooo, sborrrooo, aaaggghhhh, uummmm, wowwwww, godoooo, godoooo, uuummmm , mmmhhhh.’
‘Toh prenditi anche la mia, prendila nel culoooo, sborrooo, sborrrooo, aaggghhh, mmmmm, mmmmm’
Mirko si sollevò e masturbandosi il cazzo mi schizzò sul viso con getti consistenti, cremosi, che mi rimanevano appiccicati alla pelle formando delle stalattiti, che mi scivolavano lentamente fino al mento rimanendone appese tremule. Lui si pulì il cazzo sulle labbra della mia bocca e raccolse con le dita tutta la crema che sporcava il mio viso e ne portò un po’ alla sua bocca e un poco alla mia, distribuendola equamente. Mirko sorridendo, si sedette sul dondolo, al mio fianco, e mi accarezzò il viso, come a ringraziarmi per averlo fatto godere, io ricambiai il sorriso e gli accarezzai il grosso pitone che gli pendeva semi flaccido giù dal bordo del sedile. Visto così, sembrava che avesse una terza gamba solo leggermente più corta delle altre due. Anche mio padre si sedette con noi sul dondolo e tutti e tre, rilassati, ci dedicammo allo spettacolo che si stava svolgendo sotto i nostri occhi.
Elisa, Gisella e Federica formavano un trio perfetto di lesbiche e si scambiavano i ruoli, di continuo, assumendo svariate posizioni, riuscivano a leccarsi a mo di sessantanove, e a leccare anche la terza di turno che si metteva a cosce spalancate, come per fare la pipì, sopra il viso di una delle compagne di sesso, che a sua volta leccava la figa di una e anche quella dell’altra.
In fondo al terrazzo, un po’ in disparte, vi erano mia madre, con lo zio Franco, e lo zio Vittorio. Lei stava seduta, su zio Vittorio, sdraiato a terra, con il cazzo di quest’ultimo piantato nella figa, e da dietro lo zio Franco che se la inculava a tutto andare”’..
‘Bastardi, mi fate godereee, pianooo, Franco fai pianoooo, mi sfondi il culooo se fai cosììì’
Lo zio Vittorio, la guidava e con le mani sotto le chiappe la aiutava dapprima a sollevarsi per poi lasciarla cadere a smorzacandela sul cazzo duro, si sentiva ad ogni colpo”””
‘Toh, toh, toh, toh, ‘
E Franco”’.
‘Ti piace nel culo eh? Quel frocio di mio fratello non te lo da mai nel culo? Sei proprio una troiaaaaa’
‘Siiiiii, scopatemi, sbattetemi forte, uuummmmm, due cazzi assiemeeeee, uuummmm’
‘Dai troia, che ti sborro in culo, che baldracca che seiii’
‘Siiiiii, riempimi il culoooo, sborra, ficcamelo tutto dentroooo, fammi sentire i coglioni che mi sbattono sulla figaaaaa’
‘Tohhhh, prendi, ti riempio il culoooo,, troiaaaaa, sborroooooo, sborroooooo, uummm, agghhh, agghhh.’
Vidi lo zio Franco sfilare il cazzo dal culo di mia madre e contemporaneamente, Mirko, seduto al mio fianco, alzarsi e con il cazzo in mano, non ancora durissimo ma abbastanza eretto, avvicinarsi al culo di mia madre, e cercare di infilarglielo.
Per farselo diventare duro lo teneva con una mano alla base e lo sbatteva sulle chiappe di mia madre, ad ogni colpo si sentiva’.. Ciac, ciac, ciac”..
‘Adesso, zietta bella apriti bene le chiappe con le mani che ti faccio sentire cosa vuol dire un vero cazzo nel culo!’
Mia madre portò le mani dietro e artigliandosi le chiappe le aprì al massimo che poteva, mostrando il suo buco dilatato a suo nipote, che tenendola piegata in avanti gli appoggiò il grosso dardo sulla rosetta anale e spinse aprendosi un varco. Mi aspettavo che mia madre si lamentasse per il dolore e invece lei”..
‘Wowwwwww, che cazzooooo, uuummhhhhh, che mazza che hai amoruccio di ziaaaa, spingilo tutto dentro amoreeeee, siiiiiii, inculami, inculamiiii’
Che troia che era mia madre, prendeva nel culo, quel mostruoso cazzo e non faceva nemmeno una piega, lo chiesi a mio padre e lui mi spiegò che a casa lui usava un grosso vibratore più o meno delle stesse dimensioni del cazzone di Mirko, e per questo il suo culo era ormai dilatato in tal modo che a volte gli chiedeva di scoparla in culo infilandogli la mano fino al polso.
‘Woowwww, ma sul serio la inculi con la mano infilata fino al polso?’
‘Si, si, poi a casa ti faccio vedere la mia valigetta speciale, cosi ti rendi conto di quando è vacca tua madre’
‘Beh, papi, pure tu stai bene, ti fai scopare in culo e ti fotti tutti i maschietti che trovi!’
‘Cosa vuol dire? Siamo una coppia aperta a tutte le esperienze, d’altra parte pure voi giovani, tu ed Elisa ad esempio, non scherzate affatto!!!’
‘Già hai ragione, siamo una famiglia maiala e non solo noi quattro a quanto vedo, pure il resto della parentela sta bene, tutti scopano tutti, senza guardare se parenti o no, di che sesso siano, quanti anni abbiano, basta trovare un buco, una apertura che va tutto bene. Le godute finali sono l’unico traguardo sicuro!’
‘Ricordati figlio mio, che la vita in fondo è questa, tutta la nostra esistenza è regolata dal sesso. Perché credi che studiamo, che ci troviamo un impiego, che cerchiamo di fare carriera e che affrontiamo un mare di sacrifici? Pensaci bene, lo facciamo solo per il sesso, per un uomo e per una donna, scopare, venire, sborrare, sono le azioni che li fanno muovere e correre prima per se stessi poi per due persone, poi per la famiglia ecc. ecc. .’
‘E’ una filosofia spicciola, ma in effetti è convincente, le cose stanno in fondo in fondo proprio così, quindi alla fine comandano e condizionano la nostra vita intera il cazzo, la figa, il culo, le tette, ecc”
Mentre noi stavamo ‘saggiamente’ dissertando sulle profonde problematiche della vita la mamma dopo averne fatti sborrare due che gli avevano riempito il culo e sfondato la figa, se ne stava seduta abbandonata esausta su una poltroncina di vimini, appena coperta dai pantaloni bianchi di lino non indossati, ma posati sulle sue cosce aperte, come a voler difendere alla vista, quello che ormai tutti avevano avuto modo di ammirare a lungo e ripetutamente.
Le uniche che non avevano partecipato alla piccola orgia e che non erano presenti sul terrazzo, erano, la zia Carla, la zia Luisa e sua figlia Barbara. Pensai che si fossero scandalizzate e si fossero allontanate, magari a passeggio in qualche viale lungo il mare per riprendersi dallo choc a cui avevano dovuto assistere.
Vidi Elisa, che proveniente dall’interno della casa, con il dito indice teso sulla punta del naso, faceva cenno di fare silenzio. In quel momento il chiacchiericcio cessò improvvisamente e in lontananza ”’.
‘Ummmm, aahhhh, ahhhh, siiiiiii’
Praticamente, ci alzammo tutti quasi all’unisono, entrammo in casa, ancora tutti mezzi nudi e seguendo i gridolini, arrivammo in fondo al corridoio che portava alle camere da letto.
Le voci e i gemiti adesso si sentivano, distintamente, in modo chiaro e inequivocabile, Barbara stava sdraiata supina con la fighetta sul bordo del letto, mentre la zia Carla inginocchiata con il culo in aria gli leccava la figa e”.
‘Siiiii, lecca ziettaaa, leccami la fighetta,mami daiii mettiti sopra di me, fammela leccare, daiiiii’
‘Siiii, figlia miaaaa, eccola, lecca, toccami il grilletto, siiiiii, uuummmhhh’
E zia Carla smettendo per un attimo di leccare la figa della sua nipotina’..
‘Ci andrebbe un bel cazzo per me! Sono diventati tutti froci i nostri maschiii’
Questa volta fui il primo ad accogliere l’invito e in pochi passi, silenziosamente, la raggiunsi e mi inginocchiai dietro di lei sfoderando il cazzo duro. Quando glielo appoggiai al buco del culo, lei si voltò sorpresa e”..
‘Maurooo, uuummmhhh, per fortuna che ci sei tu!’
‘Sei grande zietta, hai un culo da favola, tutto da prendere e fottere profondamente, vero zietta troietta?’
‘Uuummmhhhh, si dimmi che sono la tua troia, ficcamelo in culo, tuttooo’
La scopai, un po’ nel culo e un po’ in figa, alternavo qualche affondo qua e qualche affondo là e lei godette leccando la figa a sua nipote, poi con una mano mi allontanò e io rimasi in ginocchio con il cazzo duro, mi guardai spaesato per una frazione di secondo e poi guardai davanti a me, la fighetta di Barbara era lì a portata di mano, anzi a portata di cazzo. Mi trascinai verso di lei e appoggiandomi al letto le sollevai le cosce in posizione ginecologica e la penetrai nella figa grondante di umori. Il cazzo sprofondò fino ai coglioni nella sua vagina e la scopai veloce facendola godere, ma questa volta, anche io volli venire e mentre stavo per sborrare”..
‘Noooo, non venirmi dentrooo, toglilo, cazzoooo, togliloooo’
Mi sfilai e superai mia zia che aveva incollato la sua figa sulla bocca della figlia
e inginocchiatomi a fianco mi interposi tra la bocca di Barbara e la figa di zia Luisa e liberai i getti di sborra lungamente trattenuti, fu una piccola eruzione vulacanica, la lava schizzò sulla bocca e sulla figa delle due donne e Barbarella continuando a leccare la ingoiò tutta, pulendo sua madre che in quel momento iniziò a godere muovendo in modo scoordinato il bacino, agitandolo verso l’alto, posava la figa un po’ sul naso e un po’ sulla bocca di mia cugina, poi crollò in avanti e stette quasi immobile respirando sonoramente, fin quando dopo qualche attimo si placò e riprendendosi si alzò liberando Barbara dalla tenaglia delle sue cosce e dal suo peso.
Ci ritrovammo tutti nel salone da pranzo, sembrava di essere in uno spogliatoio dopo la partita persa, tutti che si rivestivano in silenzio, sembravamo tutti imbambolati, inebetiti, poi mio padre”’
‘Ehi ragazzi, cos’è? Vi è morto il gatto??? Su con la vita!! Che sarà mai! Ci siamo divertiti è stato bello o no? Non vi è piaciuto?’
E lo zio Vittorio’..
‘Se devo dire la verità è stato bellissimo, per me era un sogno che avrei voluto realizzare tante volte nella mia vita e poi ho sempre lasciato perdere, sai com’è !’
‘Fratello mio, ci si deve parlare, dobbiamo esternare i nostri desideri, specie con le nostre mogli e con i nostri figli, si anche con i figli, anche loro magari avrebbero piacere di un rapporto speciale, a volte con la mamma a volte con il papà,a volte con tutti e due, oppure con la sorella o il fratello’
Intervenne lo zio Franco’..
‘Marco ha ragione! Solo che adesso sappiamo delle cose, che prima non sapevamo, grazie a lui e alla sua famiglia, specie grazie ad Elisa, che con il suo modo di fare, ci ha aperto nuovi orizzonti’
Quasi tutti espressero le proprie opinioni, in maggioranza favorevoli, alcuni favorevoli si, ma con qualche riserva. Le contestazioni rappresentavano la morale, i rapporti orgiastici, l’incesto, i comportamenti omosessuali sia maschili che femminili che si erano verificati, furono dibattuti per molte ore con pareri discordanti.
Ma alla fine tutti convenirono, che l’esperienza era stata esaltante e che aveva aperto gli occhi a tutta la famiglia, mettendo in risalto le attitudini sessuali, le inclinazioni, le trasgressioni, i desideri, i sogni proibiti di ognuno di noi, anche quelli più profondi, a volte inconfessabili e mantenuti dentro se stessi, a formare, a volte dei muri impenetrabili e invalicabili, contro i quali, le persone che si relazionavano con noi, andavano regolarmente a sbattere, senza mai poter comunicare e facilitare quindi la nostra vita e quella del nostro prossimo.
Ma i parenti da parte della mamma cosa ne pensano?
Magari il prossimo capitolo sarà più esaustivo”””..
Ombrachecammina
Ciao volevo semplicemente ringraziarti per questo bellissimo racconto ; i personaggi ,la trama,lascrittura sono degni di fare parte di un…
Due gemelle come protagoniste scatenano le mie più turpi fantasie. Se il giorno che stavo per cominciare la stesura del…
W-O-W! Non scherzavi quando dicevi che questa sarebbe stata più hot. E devo dire che di carne al fuoco ne…
Questo è forse il capitolo più noioso dell'intera storia, prometto che i prossimi saranno più "ad alta temperatura", come dicono…
Breve, ma d'impatto. Interessante. Attendo il seguito!