Skip to main content
Racconti Erotici Etero

017 Valeria e guardoni 18

By 16 Agosto 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Premessa
A quanti avranno la pazienza di leggere questi racconti per la prima volta suggerisco di leggere i capitoli in ordine progressivo, sia per capire le emozioni e gli avvenimenti dalla prima esperienza agli sviluppi sempre più coinvolgenti ed imprevedibili, sia perché ogni capitolo ha rimandi a quelli che lo precedono. &egrave solo un consiglio, ognuno può leggere la storia come desidera.

Capitolo XVIII ‘
Le fantasie erotiche di Valeria (parte quarta di quattro)

Valeria ebbe un forte orgasmo e si dimenò tutta, era chiaro che il racconto le piaceva in modo straordinario. Giovanni era anche lui sul punto di venire e si sfilò da lei per calmarsi un po’. Era a dire poco eccitato ed entusiasta e voleva provare a spingere ancora più in là quella fantasia. Non era certo un ipotesi impossibile e se valeria avesse voluto la fantasia si poteva tramutare in realtà. Le afferrò una caviglia e le apri le gambe girandola sulla schiena. Lei acconsentì favorendo il cambio di posizione e si sistemò meglio sul sedile di pelle della volvo station wagon. Giovanni guardò fuori della macchina ma non c’era l’ombra di un guardone. La penetrò chinandosi su di lei per baciarle un seno poi ricominciò il suo racconto erotico.

‘Ora l’uomo che ti infilava la lingua nella fica si asciuga con un fazzolettino la faccia e spiega a quella mischia di uomini che oltre che molto bella sei anche troia al punto giusto perch&egrave sei venuta a fontanella quando ti ha calzato tutto il dito medio nel culo. Due o tre dicono che ti meriti un altro bagno di saliva. Il guardone alto, quello che sembra il capo, parla. &egrave dietro di te, non puoi vederlo ma riconosci la sua voce. &egrave lo stesso che ha ordinato agli altri di alzarti e poi di girarti. Adesso chiede di fare silenzio e dice che &egrave giusto farti un trattamento speciale. Ma che il bagno di saliva non basta, una bella ragazza come te se lo merita speciale il bagno. Si avvicina al gruppo che ti sostiene ed ora puoi vederlo. &egrave un tipo alto, magro e indossa un passamontagna nero. Mentre resti appesa come una bambola nelle mani dei guardoni l’uomo allunga le sue mani sui tuoi seni e li stringe con forza fino a farti lamentare. Sei bloccata con le braccia e le gambe aperte mentre l’uomo stringe i capezzoli e li tira in alto con sadismo. Rivolto al gruppo dice che per quelle belle tettone ci vuole un bagno con tanta e bella sborra calda. Un coro entusiasta accoglie la proposta. Ti depongono piano sul plaid mentre tu ancora fremi per il piacere e non ti opponi. Il guardone alto si rivolge a me e mi dice che ho il diritto ad essere il primo a venire su di te. Un coro di voci dice che &egrave giusto. Poi si inginocchia al tuo fianco e ti invita a toccarti da sola, tu non vuoi. Gli dici che sei venuta già tanto che hai tutti i muscoli della pancia doloranti. Lui non sente ragioni devi godere ancora e se non vuoi farlo da sola ricominceranno loro a leccarti. Tu con un sospiro ti cominci a masturbare timidamente tra le gambe. Il guardone ti comanda di spalancare bene le gambe devi far vedere a tutti come ti tocchi per farli segare addosso a te. Hai la fica di un rosa acceso, &egrave gonfia, bagnata di bava e goccia umori. Guardo il tuo bel corpo e noto che sei tutta lucida di saliva ed hai dei piccoli aloni rossi sulla pelle. Sono succhiotti circolari e li hai nell’interno delle cosce, sulla pancia e sulle braccia. Ma sono le tue belle tettone ad essere state massacrate. I guardoni si sono accaniti sui tuoi seni e li hanno tempestati di succhiotti, pizzicotti e piccoli morsi. Tu con la sinistra continui a tormentarti un capezzolo mentre cominci di nuovo a lamentarti masturbando il clitoride. Sei in uno stato di eccitazione nel quale hai un orgasmo dietro l’altro ed io mi sono segato tutto il tempo mentre guardavo. Sei bellissima con tutti quegli uomini intorno che ti mangiano con gli occhi e si masturbano ed io sborro in fretta sulla tua pancia, sulla tua mano che accarezza la fica. Una sborrata fiume che mi fa rantolare mentre getti densi impiastrano le tue dita e il clitoride e tu gemendo annunci l’ennesimo orgasmo. Il guardone alto dice agli altri di avvicinarsi. Una si piazza in piedi di fronte alle tue cosce aperte e altri due si inginocchiano ai tuoi fianchi mirando alle tette. Gli altri stringono il cerchio tutti in piedi intorno a te, hanno il cazzo in mano e si masturbano. Tu ti lamenti, mentre la mia sborra tra le tue dita cola sul monte di Venere e tra le cosce. I tre guardoni in prima fila accelerano il ritmo della sega e si accostano a te, vicinissimi, ti stanno quasi sopra. Aspettano che urli di nuovo per sborrare su di te. Tu li guardi e sospiri e dici loro che stai venendo fermando la tua mano sul clitoride mentre la tua pancia trema ancora. La tua voce rotta dal piacere li implora di sborrare perché tu non c’&egrave la fai più a godere. &egrave il segnale e loro iniziano a sborrare, getti di sperma a lungo trattenuti mentre ti guardavano, spruzzi potenti densi e bianchi cominciano a bagnarti in un coro di lamenti. Senti le prime sborrate arrivare calde sulle tette e sulla pancia. I guardoni che hanno goduto spremono le ultime gocce di sperma sul tuo corpo e si fanno da parte sostituiti da altri. Arrivano altre bordate, otto, dieci, ancora, ancora, ora la sborra zampilla e ti arriva da tutte le parti. Uno strato denso e lattiginoso di sperma comincia a imbiancare la tua pelle. Il cerchio di uomini su di te si rinnova di continuo. Sono proprio tanti, ognuno svuota su di te tutto quello che ha nei testicoli per lasciare il posto ad un altro. Non finiscono più, lo sperma ti cola sul collo, tra le tette, lo senti gocciare lentamente tra le cosce e hai la pancia e l’ombellico pieno.
Sei coperta di liquido caldo e denso ma l’aria della notte ti fa rabbrividire perché ti senti tutta bagnata. L’odore di tutto quello sperma e così forte che ti invade le narici e ti toglie il respiro. Con le mani ti spalmi quel liquido cremoso sul corpo mentre ti illuminano con le torce elettriche e ti guardano, nuda e tutta cosparsa di sborra. Rimangono solo sei guardoni ed ora &egrave il turno di quello che ha preso sul viso il tuo godimento. Si mette con le gambe aperte a cavallo sopra di te e ti dice di tirarti su. Ti alzi a fatica sui gomiti e senti un rivolo di sborra densa colare tra le tette verso l’ombellico già pieno. Lo sperma non &egrave più caldissimo oramai e ti da un brivido mentre trabocca colando lungo i fianchi. Il guardone piega i ginocchi ed avvicina il suo cazzo tozzo e bluastro al tuo viso mentre si sega veloce. Dice a tutti i guardoni che tu gli hai sborrato in faccia quando lui ti ha infilato un dito nel culo e alza in alto una nano e fa vedere a tutti il suo dito medio. Ed ora lui farà la stessa cosa con te. Il primo schizzo di sperma ti arriva sull’occhio sinistro e sulla guancia. Il secondo tra il naso e le labbra come il terzo e il quarto, poi lo sperma cola fiacco dal glande sul mento facendo una bava appiccicosa che arriva alle tette. Il guardone con un grugnito soddisfatto si alza. Spreme con cura le ultime gocce sulla tua pancia e poi si inginocchia tra le tue gambe. Sei tutta unta anche in viso ora. Hai le mani impiastricciate e lo sperma sul naso ti fa respirare male. Sulle labbra e fino al mento hai una grosso filamento di sborra bianca e densa, sembra panna. Il guardone intinge quel dito medio che ha mostrato a tutti nella pozza di sperma che hai nell’ombellico poi lo porta verso il tuo ano. Il dito &egrave pieno di sperma e cosi lubrificato te lo infila senza complimenti tutto nel buco del culo. Tu lanci un lamento e nel farlo schiudi la bocca. &egrave calato il silenzio mentre tutti ti guardano mentre lo sperma ti cola in bocca. Quasi istintivamente passi la lingua sulle labbra. Il guardone alto si avvicina con il cazzo in mano e ti domanda con una voce roca di desiderio se ti piace quel dito pieno di sborra infilato nel culo. Tu fai si con la testa. Allora ti chiede era buono il gusto della sborra del suo amico. Tu ancora una volta fai di si con la testa. Allora lui ti dice che hanno goduto tutti meno lui e altri quattro e che ti meriti una sborrata di gruppo in bocca. La compagnia esulta, si alzano commenti ed incitazioni. Il guardone si piazza anche lui a cavalcioni davanti al tuo viso e ti dice di aprire bene la bocca. Tu sei come in trance, mentre quel dito ti penetra di continuo nel culo e spalanchi la bocca. Un filamento di sborra ti goccia dal naso, cola sul labbro e ti entra in bocca. Il guardone ti dice brava, si sega e poggia il glande gonfio e rosso sulle tue labbra e tu lasci fare, lui allora né approfitta. Piega di più le gambe e spinge tutta la punta del cazzo nella tua bocca con un sospiro di piacere. Lo fa due o tre volte poi ritrae l’uccello e riprende a segarsi. Poggia di nuovo la punta del glande paonazzo sul tuo labbro inferiore mentre tutti cercano di avvicinarsi per vedere bene. Il primo schizzo di sborra e violento, ti colpisce il palato e ti cola in bocca seguito da altri potenti getti che sembrano non finire più. Poi seguono dei getti minori mentre il cazzo perde un po’ di volume. Il guardone alto con calma svuota tutto il contenuto delle sue palle nella bocca grugnendo. Alla fine strizza dal cazzo un ultimo lento filamento che deposita col dito sul tuo labbro inferiore. Ti dice ancora brava e si alza per lasciare il posto al prossimo che non né può più. Arriva saltellando con il cazzo serrato forte tra le mani e come allenta la presa sborra subito mirando al centro della bocca. Scarica con un sospiro di sollievo lo sperma e non ha ancora finito che un altro avvicina il cazzo al lato della tua bocca ed anche lui comincia a sborrare. Senti quelle venute calde colpirti la lingua ed il palato e sovrapporsi una dopo l’altra. Hai già in bocca tre venute e ti senti piena. Gli ultimi due guardoni con calma si inginocchiano ai lati della tua testa e avvicinano i loro cazzi fino a toccare i lati della tua bocca. Si masturbano veloci, vogliono sborrare insieme. Gli altri che guardano ti illuminano con le torce elettriche la bocca che tieni aperta in attesa. La cavità orale e quasi piena, labbra, denti e lingua sono immersi in un denso liquido bianco e filamentoso. Il guardone che ti infila il dito nel culo ha anche cominciato a darti colpi con le dita sul clitoride spalmandolo di sborra, ogni tanto sfila il dito dal culo lo unge di nuovo di sperma. Te lo infila di colpo tutto dentro di nuovo ghignando alle tue mute proteste. Tu non puoi parlare e dalla tua bocca escono solo strani gorgoglii che fanno indurirei nuovo il cazzo a tutti. Gli ultimi due guardoni si segano veloci ai lati della tua bocca, si coordinano a meraviglia e scaricano una doppia sborrata poderosa che si incrocia nella tua bocca. Grossi rivoli appiccicosi cominciano a gocciare dai lati della tue labbra e colando sul viso. Lo sperma schizza all’impazzata sulla lingua, sulle labbra e sul naso. La tua bocca aperta &egrave stracolma di bianca e densa sborra che contrasta con il rosso delle labbra dove brillano fili tremolanti di sperma. Vorresti tenere quel liquido in bocca, ma hai il naso chiuso dalla sborra schizzata dai guardoni che gemono appagati e non si spostano. Sei costretta ad ingoiare per respirare e lo fai in modo rumoroso ma naturale. Quando apri la bocca di nuovo per respirare a fondo l’aria della notte lo sperma &egrave sparito e lingua e palato sono tornati rosa.’

Valeria a quel punto si dimenò, sospirò e venne tremando, urlando e puntando il palmo della mano sinistra sulla pancia di Giovanni. Lui non resse più, all’ultimo momento tirò fuori il pene e godette abbondantemente sulla sua pancia rantolando, poi si lasciò cadere di lato. Era molto felice e completamente esausto.

Dopo qualche minuto di semi incoscienza guardo nel prato intorno all’automobile. La luna piena ora illuminava a giorno la spiazzo. Arrivò in quel momento un auto che con i fari e li illuminò per qualche tempo. Mentre si rivestivano videro quattro guardoni camminare curvi tra gli alberi.

Giovanni li indicò a Valeria e disse ‘quattro ritardatari’

‘vedi che ho sempre ragione’ disse Valeria allacciando il reggiseno ‘mai arrivare in ritardo, se arrivi puntuale ti prendi il meglio della vita’.

Leave a Reply