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Racconti Erotici EteroRacconti erotici sull'Incesto

030 – La confessione di Marta

By 5 Marzo 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao ombrachecammina, volevo sottoporti questa mia confessione che è la vera verità di quanto mi è successo tempo addietro’.
Mi chiamo Marta e ho 18 anni. Ho i capelli mori, una terza di seno, un culetto bello rotondo e una patatina che è stata poco usata visto che ho avuto un solo ragazzo, quello che ho ancora oggi. Con lui poche esperienze, se non i vari toccamenti e rapporti per di più orali, che di solito ci sono in questa fase di superamento dell’adolescenza, ancora timidi e maldestri. Quindi nessuna penetrazione vera e propria e il mio imene assolutamente intatto con la mia vagina completamente vergine.
Volevo dirti quanto mi è successo l’estate scorsa’..
Mia madre andò in campagna dalla sorella perché mia zia non si sentiva troppo bene ed io restai a casa sola con mio padre. Lui è un uomo di 40 anni molto serio, senza vizi, frequentatore assiduo di una palestra vicina a casa. Infatti lui è fissato per il fisico e quindi i primi giorni da soli, per me sono stati tragici. Mio padre segue una dieta molto severa per non ingrassare e per mantenere la sua massa magra. Vi dirò la verità, quel fisico mi ha sempre eccitato, sarà perché gli uomini palestrati mi fanno impazzire, ma ho sempre desiderato un giorno di fare l’amore con un bel ragazzo palestrato come mio padre.
Con il mio genitore io ho sempre avuto un rapporto aperto, parliamo di tutto liberamente, sia di argomenti personali che di argomenti privati, senza alcuna vergogna.
Lui, essendo un avvocato, stava in ufficio a lavorare fino a tardi ed io, studentessa, attendevo il suo rientro la sera, sdraiata sul divano, in piena libertà, indossando una leggera gonnellina corta, corta, studiando e ‘en passant’ guardando anche la tv.. Verso la mezzanotte, mio padre rientrò a casa e dopo avermi salutata con il consueto bacino sulla guancia si liberò della giacca e si infilò in bagno. Udii l’acqua della doccia scorrere a lungo, fin quando lo scroscio cessò e, passati alcuni minuti, lo vidi uscire avvolto nel suo lungo accappatoio di spugna blù. Era ormai l’una di notte e mi accinsi ad andare a dormire anche io, mentre sistemavo i cuscini del divano, udii la voce di mio padre chiamarmi. Mi precipitai in camera sua e lui dal letto mi chiese se per favore potevo portargli un bicchiere d’acqua””..

-Mi hai fatta spaventare!!-

-No, non ti preoccupare, solo che sono stanco morto, portami solo un bicchiere d’acqua che ho una sete tremenda, colpa di quella pizza che ho mangiato a cena.-

Mi diressi in cucina e riempii il suo bicchiere con dell’acqua fresca frizzante, e gliela portai.

Da quel momento successero delle cose che mi lasciarono sbigottita””.
Io di fianco al letto e lui che mentre con una mano regge il bicchiere infila con mia grande sorpresa, l’altra sotto la mia gonna e mi tocca il culo come se niente fosse. Io rimango impietrita, titubante, esito ad allontanare la sua mano e lui ne approfitta e piano, piano sento la sua mano scivolare fra le mie gambe, le sue dita spostano le piccole mutandine e si insinuano fra le labbra della mia giovane fighetta . Io lo guardo con aria stupita, cerco di parlare ma mi mette un dito davanti alla bocca, quindi mi fa sedere sul letto al suo fianco e posando il bicchiere mi allarga le gambe e mentre mi fa scivolare le mutandine oltre le caviglie, mi sussurra”

-Adesso paparino ti farà godere un po’-.

Quando lui mi infila un dito nella figa, io mi accorgo di essermi già bagnata, e socchiudo gli occhi gustandomi l’intenso piacere che in quel momento lui mi dona con gesti sapeinti ed esperti. Il mio bacino si solleva verso l’alto e si offre a lui. Il mio cervello non è più collegato, il corpo e in special modo la mia figa, è al centro di me. E’ lei, la mia piccola fessura, che in questo momento comanda i mie movimenti, i sussulti, le contrazioni, persino la mia voce, i miei lievi rantoli, il mio mugolare, i miei ah, ah, ravvicinati e prolungati. Sento calore contro la mia piccola apertura vaginale, e senza accorgermene, spalanco le gambe come un compasso e ad un certo punto sento qualcosa di più consistente delle sole dita, entrare dentro di me, il piacere si trasforma in dolore intenso, chiudo le gambe di colpo, per espellere l’intruso, ma i suoi fianchi me le bloccano, la spinta successiva più decisa e anche più bestiale mi provoca un bruciore acuto e poi i suoi movimenti si fanno più rapidi, i suoi colpi più profondi. Il dolore se ne va poco per volta e viene sostituito da un piacere forte””’.

– Ti faccio godere amore mio?-

-Siiii papi, siiiii!!-

Che bellezza, il suo fisico palestrato su di me, lo guardo ammirata, gli accarezzo i pettorali, mentre lui, appoggiato sui gomiti, mi possiede muovendo il bacino e sprofondando nella mia figa fradicia. Poi lo estrae di colpo , lasciandomi inappagata, frustrata, ma non mi da tempo di protestare, perché mi trovo la sua dura cappella fra le labbra e poi subito dentro la mia bocca a lambire e colpire la mia gola. Riesco a impugnarglielo e ad attenuare il senso di vomito che stava salendo in me, vista la profonda penetrazione che mi stava praticando. Lo allontano un po’ e come faccio di solito con il mio ‘boy friend’ gli lecco il taglietto della cappella, dal quale esce un liquido denso e filante, trasparente e colloso. Mentre tra la punta della mia lingua e il suo meato si crea un laccio che forma un ponte tremulo lui mi pizzica con forza i capezzoli duri e mi provoca ancora dolore, ma ancora una volta il piacere ha il sopravvento ed io ingoio vogliosa e vorace, il suo grosso e lungo membro rigido. E’ lui che si tira indietro e questa volta mi fa mettere a pecorina e si mette a leccarmi il culo, quindi, sua maestà il cazzo, si appoggia possente al mio buchetto posteriore e incurante delle mie urla e dei tentativi di sfuggirgli, dopo avermi abbrancata solidamente per i fianchi, spinge il suo possente dardo dentro il mio pancino, sforzandomi e dilatandomi l buco del culo. La cappella supera lo stretto anello grinzoso e si incunea all’interno, quindi mi entra a fondo fin quando sento le sue palle contro la mia figa dischiusa. Mi incula per alcuni minuti, poi comincia a scoparmi sempre in culo ma in modo diverso, esce completamente dal mio buchetto martoriato e si rituffa dentro al volo senza fermarsi mai””’

-Ti sto aprendo ben, bene il culo così non ti farà più male d’ora in poi!!-

-Pà voglio godere anch’iooooo!-

A questo punto mi fa mettere nella classica posizione del missionario e inizia a stantuffarmi la figa con forza e velocità fin quando arriva il mio orgasmo, intenso e finalmente appagante.
Poi lo estrae e si mette a cavalcioni sopra le mie tette e si iniza a masturbarsi, pochi secondi dopo getti densi e abbondanti di sperma raggiungono il mio viso, ricoprendolo di crema bianca e bollente. Un vero torrente in piena, alal fine il mio viso è una maschera di sperma e lui che mi bacia il viso e raccoglie il suo seme con la lingua e me lo porta dentro alla mia bocca mentre ci scambiamo un bacio sensuale, profondo e intenso.
Devo dire che la prima volta con mio padre fu molto bella, e che di questa cosa la mamma non ne venne mai a sapere nulla.

Ora volevo sapere quale era il tuo parere su questa esperienza. Io non credo che mi creerà particolari traumi nel corso della vita. Tu che sei specialista in incesti, cosa ne pensi? Posso eventualmente scriverti per altre esperienze con mio padre?

Grazie se mi vorrai rispondere con email

Ciao Marta

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